PROPRIO DELLA S. MESSA

tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum

e traduzione italiana delle letture secondo

la traduzione proposta dalle CEI

 

   
 

Domenica tra l’Ottava di Natale

con la Commemorazione dei

Santi Martiri innocenti

 

Messa Stazionale

Alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura

Via Ostiense 184 - 00146 ROMA

tel. e fax 06-45.43.41.85 (Sagrestia)

  

I calendari liturgici orientali e occidentali hanno tutti questa festa. Nell’anno liturgico, che si snoda secondo la narrazione cronologica dei fatti evangelici, il racconto della «strage degli innocenti» (Mt 2,13-18) ha trovato la sua logica collocazione accanto al mistero del Natale. La festa e il culto dei santi Innocenti che «confessarono Cristo non con la parola, ma con la loro morte», ci ricorda che il martirio prima di essere un omaggio dell’uomo al suo Dio, è una grazia, un dono gratuito del Signore. Lodare Dio per il sangue di bambini innocenti non appare più un assurdo a chi sa guardare con fede l’Agnello, Gesù Cristo, trionfatore d’ogni male. 
I primi capitoli del vangelo di Matteo sottolineano uno dei suoi temi principali: presentare il Cristo come il nuovo Mosè, che ha il diritto di discutere la legge e di dispensare da essa i suoi discepoli. Per questo, Matteo sceglie quelle tradizioni dell’infanzia di Gesù che consentono di stabilire un parallelo fra Cristo e Mosè. La loro nascita coincide con una strage di bambini ebrei (Es 1,8—2,10 e Mt 2,13-18), ambedue vanno in Egitto (Es 3,10 e Mt 2,13-14), ambedue attuano la parola
«dall’Egitto ho chiamato mio figlio» (Mt 2,15; Os 11,1; Es 12,37-42). Il racconto di Matteo non pone dunque l’accento sulla strage propriamente detta ma piuttosto sulla vocazione del nuovo Mose che e gia tratteggiata dagli avvenimenti della sua infanzia.
 

 

  Non parlano ancora e già confessano Cristo

Dai «Discorsi» di san Quodvultdeus, vescovo.
Il grande Re nasce piccolo bambino. I magi vengono da lontano guidati dalla stella e giungono a Bet1emme per adorare colui che giace nel presepio, ma regna in cielo e sulla terra. Quando i magi annunziano a Erode che è nato il Re, egli si turba e per non perdere il regno cerca di ucciderlo, mentre credendo in lui sarebbe stato sicuro in questa vita e avrebbe regnato eternamente nell’altra.
Che cosa temi, o Erode, ora the hai sentito the è nato il Re? Cristo non è venuto per detronizzarti, ma per vincere il demonio. Tu questo non lo comprendi, perciò ti turbi e infierisci; anzi, per togliere di mezzo quel solo che cerchi, diventi crudele facendo morire tanti bambini.
Le madri che piangono non ti fanno tornare sui tuoi passi, non ti commuove il lamento dei padri per l’uccisione dei loro figli, non ti arresta il gemito straziante dei bambini. La paura che ti serra il cuore ti spinge a uccidere i bambini e, mentre cerchi di uccidere la Vita stessa, pensi di poter vivere a lungo, se riuscirai a condurre a termine ciò the brami. Ma egli, fonte della grazia, piccolo e grande nello stesso tempo, pur giacendo nel presepio, fa tremare il tuo trono; si serve di te che non conosci i suoi disegni e libera le anime dalla schiavitù del demonio. Ha accolto i figli dei nemici e li ha fatti suoi figli adottivi.
I bambini, senza saperlo, muoiono per Cristo, mentre i genitori piangono i martiri che muoiono. Cristo rende suoi testimoni quelli che non parlano ancora. Colui the era venuto per regnare, regna in questo modo. Il liberatore incomincia già a liberare e il salvatore concede già la sua salvezza.
Ma tu, o Erode, the tutto questo non sai, ti turbi e incrudelisci e mentre macchini ai danni di questo bambino, senza saperlo, già gli rendi omaggio.

O
meraviglioso dono della grazia! Quali meriti hanno avuto questi bambini per vincere in questo modo? Non parlano ancora e già confessano Cristo! Non sono ancora capaci di affrontare la lotta perché non muovono ancora le membra, e tuttavia già portano trionfanti la palma della vittoria.
 

 MESSALE

 

INTRÓITUS

Sap. 18, 14-15 - Dum médium siléntium tenérent ómnia et nox in suo cursu médium iter habéret, omnípotens sermo tuus, Dómine, de coelis a regálibus sédibus venit. Ps. 92, 1 - Dóminus regnávit, decórem indútus est: indútus est Dóminus fortitúdinem, et præcínxit se. Glória Patri… Sap. 18, 14-15 - Dum médium siléntium… 

 

Sap. 18, 14-15 - Mentre tutto era immerso in profondo silenzio, e la notte era a metà del suo corso, l’onnipotente tuo Verbo, o Signore, discese dal celeste trono regale. Sal. 92, 1 - Il Signore regna, rivestito di maestà: Egli si ammanta e si cinge di potenza. Gloria al Padre… Sap. 18, 14-15 - Mentre tutto era immerso in profondo silenzio…  

 

S. MESSA CON GLÓRIA  

 

ORÁTIO

Omnípotens sempitérne Deus, dírige actus nostros in beneplácito tuo: ut in nómine dilécti Fílii tui mereámur bonis opéribus abundáre. Qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum.  M. - Amen. 

 

Deus, cuius hodiérna die præcónium Innocéntes Mártyres non loquéndo, sed moriéndo conféssi sunt: ómnia in nobis vitiórum mala mortífica; ut fidem tuam, quam lingua nostra lóquitur, étiam móribus vita fateátur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum. M. - Amen. 

 

Onnipotente e sempiterno Iddio, indirizza i nostri atti secondo il tuo beneplacito, affinché possiamo abbondare in opere buone, in nome del tuo diletto Figlio. Lui, che è Dio, e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. Amen.  

 

O Dio, di cui oggi gli Innocenti Martiri testimoniarono la gloria, non con le parole, ma con la morte, mortifica in noi tutte le passioni malvagie; affinché la fede in Te che professiamo con la lingua, sia manifesta anche con le nostre azioni. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. M. - Amen.

 

EPISTOLA

Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Gálatas, 4, 1-7

 

Fratres: Quanto témpore heres párvulus est, nihil differt a servo, cum sit dóminus ómnium: sed sub tutóribus et actóribus est usque ad præfinítum tempus a patre: ita et nos cum essémus párvuli, sub eleméntis mundi erámus serviéntes. At ubi venit plenitúdo témporis, misit Deus Fílium suum, factum ex mulíere, factum sub lege, ut eos, qui sub lege erant, redímeret, ut adoptiónem filiórum reciperémus. Quóniam áutem estis fílii, misit Deus spíritum Fílii sui in corda vestra, clamántem: Abba, Pater. Itaque iam non est servus sed fílius: quod si fílius, et heres per Deum. M. - Deo grátias.

 

Fratelli: ecco, io faccio un esempio: per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto; ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre. Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio. M. - Deo grátias.  

 

GRADUALE

Ps. 44, 3 et 2 - Speciósus forma præ fíliis hóminum: diffúsa est grátia in lábiis tuis. Eructávit cor meum verbum bonum, dico ego ópera mea regi: lingua mea cálamus scribæ, velóciter scribéntis. 

 

Sal. 44, 3 e 2 - Tu sei bello fra i figli degli uomini: la grazia è diffusa sulle tue labbra. Mi erompe dal cuore una buona parola, al re canto i miei versi: la mia lingua è come la penna di un veloce scrivano.  

 

ALLELÚIA

Allelúia, allelúia. Ps. 92, 1 - Dóminus regnávit, decórem índuit: índuit Dóminus fortitúdinem, et præcínxit se virtúte. Allelúia. 

 

Allelúia, allelúia. Sal. 92, 1 - Il Signore regna, si ammanta di maestà: il Signore si ammanta di fortezza e di potenza. Allelúia.  

 

EVANGÉLIUM

Sequéntia S. Evangélii secundum Lucam, 2, 33-40  

 

In illo témpore: Erat Ióseph et Maria mater Iesu, mirántes super his quæ dicebántur de illo. Et benedíxit illis Símeon, et dixit ad Maríam matrem eius: Ecce pósitus est hic in ruínam, et in resurrectiónem multórum in Israël: et in signum cui contradicétur: et tuam ipsíus ánimam pertransíbit gládius, ut reveléntur ex multis córdibus cogitatiónes. Et erat Anna prophetíssa, fília Phánuel, de tribu Aser: hæc procésserat in diébus multis, et víxerat cum viro suo annis septem a virginitáte sua. Et hæc vídua usque ad annos octogínta quátuor: quæ non discedébat de templo, ieiúniis et obsecratiónibus sérviens nocte ac die. Et hæc, ipsa hora supervéniens, confitebátur Dómino: et loquebátur de illo ómnibus, qui exspectábant redemptiónem Israël. Et ut perfecérunt ómnia secúndum legem Dómini, revérsi sunt in Galilæam in civitátem suam Názareth. Puer áutem crescébat, et confortabátur, plenus sapiéntia: et grátia Dei erat in illo. M. - Laus tibi Christe. 

 

In quel tempo: il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima". C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. M. - Laus tibi Christe.  

 

ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM

Ps. 92, 1-2 - Deus firmávit orbem terræ, qui non commovébitur: paráta sedes tua, Deus, ex tunc, a sæculo tu es. 

 

Sal. 92, 1-2 - Iddio ha consolidato la terra, che non vacillerà: il tuo trono, o Dio, è stabile fin da principio, tu sei da tutta l’eternità.  

 

SECRÉTA

Concéde, quæsumus, omnípotens Deus: ut óculis tuæ maiestátis munus oblátum, et grátiam nobis piæ devotiónis obtíneat, et efféctum beátæ perennitátis acquírat. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum.  M. - Amen. 

 

Sanctórum tuórum, Dómine, nobis pia non desit orátio: quæ et múnera nostra concíliet, et tuam nobis indulgéntiam semper obtíneat. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum. M. - Amen. 

 

Concedi, Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che questa offerta, presentata alla tua maestà, ci ottenga la grazia di una fervida pietà e ci assicuri il possesso della eternità beata. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. Amen.  

 

O Signore, non ci manchi la preghiera dei tuoi Santi: che renda a Te accette le nostre offerte e ci ottenga sempre il tuo perdono. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. M. Amen.

 

PREFAZIO E COMMUNICANTES DI NATALE  

 

COMMÚNIO

Matt. 2, 20 - Tolle púerum, et matrem eius, et vade in terram Israël: defúncti sunt enim, qui quærébant ánimam púeri. 

 

Matteo 2, 20 - Prendi il bambino e sua madre, e va nella terra di Israele: quelli che volevano farlo morire sono morti.  

 

POSTCOMMÚNIO

Per huius, Dómine, operatiónem mystérii, et vítia nostra purgéntur, et iusta desidéria compleántur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum. M. - Amen. 

 

Votíva, Dómine, dona percépimus: quæ Sanctórum nobis précibus, et præséntis, quæsumus, vitæ páriter et ætérnæ tríbue conférre subsídium. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum. M. - Amen. 

 

Per l’efficacia di questo mistero, o Signore, siano distrutti i nostri vizii e compiuti i nostri giusti desiderii. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. Amen. 

 

O Signore, Te ne preghiamo, i votivi doni che abbiamo ricevuti, fa che, per le preghiere dei Santi, ci rechino conforto per la vita presente e per la vita eterna. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. M. Amen.

 

  

Sommario Liturgia


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SESTRI LEVANTE (Genoa) Italy     

 

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