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PROPRIO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
XXIII DOMENICA
INTRÓITUS Ier. 29, 11, 12 et 10 - Dicit Dóminus: Ego cógito cogitatiónes pacis, et non afflictiónis: invocábitis me, et ego exáudiam vos: et redúcam captivitátem vestram de cunctis locis. Ps. 84, 2 - Benedixísti, Dómine, terram tuam: avertísti captivitátem Iacob. Glória Patri… Ier. 29, 11, 12 et 10 - Dicit Dóminus:…
Ger. 29, 11, 12 e 10 - Dice il Signore: Io ho pensieri di pace e non di afflizione: mi invocherete e io vi esaudirò: vi ricondurrò da tutti i luoghi in cui siete stati condotti. Sal. 84, 2 - Hai benedetta la tua terra, o Signore: hai distrutta la schiavitú di Giacobbe. Gloria al Padre… Ger. 29, 11, 12 e 10 - Dice il Signore:…
ORÁTIO
Absólve, quǽsumus,
Dómine, tuórum delícta populórum: ut a peccatórum néxibus, quæ pro
nostra fragilitáte contráximus, tua benignitáte liberémur. Per Dóminum
nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in
unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
Perdona, o Signore, Te ne preghiamo, i delitti del tuo popolo: affinché
dai vincoli del peccato, contratti per lo nostra fragilità, siamo
liberati per la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito
Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
"Pænultima dominica mensis octobris, aut alia ab Ordinario loci
statuta «pro Missionibus», in omnibus Missis, orationi Missae additur,
sub unica conclusione, oratio pro Fidei propagatione" (Codex Rubricarum
Breviarii ac Missalis Romani promulg. die 26-VII-1960, n° 453). Orazione per la "propagazione della Fede" a norma delle Rubriche emanate dal B. Giovanni XXIII
EPISTOLA
Léctio Epístolæ
B. Pauli Ap. ad Philippénses, 3, 17-21; 4, 1-3 Fratres:
Imitatóres mei estóte, et observáte eos qui ita ámbulant, sicut habétis
formam nostram. Multi enim ámbulant, quos sæpe dicébam vobis, (nunc
áutem et flens dico), inimícos crucis Christi: quorum finis intéritus:
quorum Deus venter est: et glória in confusióne ipsórum, qui terréna
sápiunt. Nostra áutem conversátio in coelis est: unde étiam Salvatórem
exspectámus Dóminum nostrum Iesum Christum, qui reformábit corpus
humilitátis nostræ, configurátum córpori claritátis suæ, secúndum
operatiónem, qua étiam possit subiícere sibi ómnia. Itaque, fratres mei
caríssimi, et desideratíssimi, gáudium meum, et coróna mea: sic state in
Dómino, caríssimi. Evódiam rogo, et Syntychen déprecor idípsum sápere in
Dómino. Etiam rogo et te, germáne compar, ádiuva illas, quæ mecum
laboravérunt in Evangélio cum Cleménte, et céteris adiutóribus meis,
quorum nómina sunt in libro vitæ.
Fratelli: Siate miei
imitatori, e osservate coloro che vivono secondo l’esempio che avete in
noi. Poiché molti, dei quali spesse volte vi ho parlato, (e ve ne parlo
anche adesso con lacrime), si comportano da nemici della Croce di
Cristo: il fine di costoro è la perdizione, il loro Dio è il ventre, la
loro gloria sta nella loro vergogna: essi non pensano che alle cose
della terra. Ma noi siamo cittadini del cielo: donde aspettiamo pure il
Salvatore, il Signore nostro Gesú Cristo, il quale trasformerà il corpo
della nostra umiliazione conforme al corpo della sua gloria, mediante
quella potenza con la quale può ancora assoggettare a sé tutte le cose.
E perciò, miei fratelli carissimi e desideratissimi, mia gioia e mia
corona, rimanete fermi cosí nel Signore. Prego Evòdia e Sìntiche che si
mettano d’accordo nel Signore. Prego anche te, compagno fedele, di
aiutarle come persone che hanno lavorato con me per il Vangelo, assieme
a Clemente e agli altri miei collaboratori, i nomi dei quali sono nel
libro della vita.
GRADUALE Ps. 43, 8-9 - Liberásti nos, Dómine, ex affligéntibus nos: et eos, qui nos odérunt, confundísti. In Deo laudábimur tota die, et in nómine tuo confitébimur in sǽcula.
Sal. 43, 8-9 - Ci liberasti da coloro che ci affliggevano, o Signore, e confondesti quelli che ci odiavano. In Dio ci glorieremo tutto il giorno e celebreremo il suo nome in eterno.
ALLELÚIA Allelúia, allelúia. Ps. 129, 1-2 - De profúndis clamávi ad te, Dómine: Dómine, exáudi oratiónem meam. Allelúia.
Allelúia, allelúia. Sal. 129, 1-2 - Dal profondo Ti invoco, o Signore: o Signore, esaudisci la mia preghiera. Allelúia.
EVANGÉLIUM Sequéntia S. Evangélii secundum Matthǽum, 9, 18-26
In illo témpore:
Loquénte Iesu ad turbas, ecce princeps unus accéssit, et adorábat eum,
dicens: Dómine, fília mea modo defúncta est: sed veni, impóne manum tuam
super eam, et vivet. Et surgens Iesus sequebátur eum, et discípuli eius.
Et ecce múlier, quæ sánguinis fluxum patiebátur duódecim annis, accéssit
retro, et tétigit fímbriam vestiménti eius. Dicébat enim intra se: Si
tetígero tantum vestiméntum eius, salva ero.
At Iesus convérsus, et videns eam, dixit: Confíde, fília, fides tua te
salvam fecit. Et salva facta est múlier ex illa hora. Et cum venísset
Iesus in domum príncipis, et vidísset tibícines, et turbam tumultuántem,
dicébat: Recédite: non est enim mórtua puélla, sed dormit. Et deridébant
eum. Et cum eiécta esset turba, intrávit, et ténuit manum eius. Et
surréxit puélla. Et éxiit fama hæc in univérsam terram illam.
In quel tempo: Mentre
Gesú parlava alle turbe, ecco che uno dei capi gli si accostò e lo
adorò, dicendo: Signore, or ora mia figlia è morta: ma vieni, imponi la
tua mano su di essa, e vivrà. Gesú, alzatosi, gli andò dietro con i suoi
discepoli. Quand’ecco una donna, che da dodici anni pativa una perdita
di sangue, gli si accostò da dietro, e toccò il lembo della sua veste.
Diceva infatti tra sé: Solo che io tocchi la sua veste e sarò guarita. E
Gesú, rivoltosi e miràtala, le disse: Abbi fiducia, o figlia, la tua
fede ti ha salvata. E da quel momento la donna fu salva. Giunto che fu
alla casa del capo, vedendo dei suonatori e una turba di gente
rumoreggiante, disse: Ritiratevi, poiché la fanciulla non è morta, ma
dorme. E lo deridevano. Ma dopo che la gente venne fatta sgombrare, Egli
entrò, prese la giovane per mano ed ella si alzò. E la fama di ciò si
diffuse per tutto quel paese.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ps. 129, 1-2 - De profúndis clamávi ad te, Dómine: Dómine, exáudi oratiónem meam: de profúndis clamávi ad te, Dómine.
Sal, 129, 1-2 - Dal profondo Ti invoco, o Signore: o Signore, esaudisci la mia preghiera: dal profondo Ti invoco, o Signore.
SECRÉTA
Pro nostræ servitútis
augménto sacrifícium tibi, Dómine, laudis offérimus: ut, quod imméritis
contulísti, propítius exsequáris. Per Dóminum nostrum Iesum Christum,
Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus,
per ómnia sǽcula sæculórum.
Ad
incremento del nostro servizio, Ti offriamo, o Signore, questo
sacrificio di lode: affinché, ciò che conferisti a noi immeritevoli, Ti
degni, propizio, di condurlo a perfezione. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello
Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
PREFAZIO DELLA SS. TRINITÀ
COMMÚNIO Mc. 11, 20 - Amen dico vobis, quidquid orántes pétitis, crédite quia accipiétis, et fiet vobis.
Marco, 11, 20 - In verità vi dico: tutto quello che domandate, credete di ottenerlo e vi sarà dato.
POSTCOMMÚNIO
Quǽsumus, omnípotens Deus: ut quos divína tríbuis participatióne
gaudére, humánis non sinas subiacére perículis. Per Dóminum nostrum
Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte
Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
Ti
preghiamo, o Dio onnipotente: affinché a coloro ai quali concedi di
godere di una divina partecipazione, non permetta di soggiacere agli
umani pericoli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i
sécoli dei sécoli.
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