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Liturgia della III Domenica del Tempo Ordinario - Anno C * |
Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA |
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III
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
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LETTURE:
Ne
8,2-4.5-6.8-10; Sal 18;
1Cor 12,12-30;
Lc
1,1-4; 4,14-21 |
Una comunità in ascolto |
Il
cristianesimo è rivelazione: Dio si rivela e si comunica
all’uomo storico. Tale rivelazione-comunione è resa presente nella
storia tramite il segno della Parola (parola e gesto) al cui vertice sta
Gesù di Nazaret, la Parola di Dio vivente incarnata. Non è tanto lo
sforzo che fa l’uomo per raggiungere e conoscere Dio, quanto l’atto di
Dio che si dona e si unisce all’uomo. Dio si rivela e
si comunica all’uomo Il Dio di Abramo, di
Isacco, di Gesù Cristo non è un Dio imposto, non è un Dio che si rivela
nei fenomeni naturali, ma nella storia degli uomini, si rivela e si
comunica in modo perfetto e definitivo nell’uomo Gesù. La Bibbia è la
letteratura di un popolo: in essa sono raccolte le vicende, le sofferenze,
le angosce, le gioie e le speranze della storia di un popolo; le
riflessioni dei saggi, le liriche, gli inni dei poeti, le canzoni popolari
fino alla vita delle primitive comunità cristiane. Tutto questo è
certamente
«rivelazione dell’uomo», ma è insieme
«rivelazione di
Dio». La storia passata è letta come parola di Dio perché alla sua
luce possiamo leggere la nostra storia, la nostra vita, e scoprire e
incontrare Dio nelle vicende del nostro quotidiano. Parola di Dio e comunità La parola di Dio, però,
lungi dall’alienare l’uomo, intende promuovere una fedeltà radicale
alla condizione umana. La prima lettura ci
manifesta il rapporto fra la parola di Dio qual è contenuta nella Bibbia
e la comunità. Il gesto di Neemia ci dice che il popolo di Dio per
ricostruirsi dopo lo sfacelo dell’esilio ricerca la sua più profonda
identità e unità nella parola di Dio. Anche oggi (e sempre) la Chiesa
ritrova la sua identità nella parola di Dio. Senza la parola di Dio la
Chiesa è
«nulla». La Chiesa è sempre in religioso ascolto della
parola di Dio: da questa viene adunata e ne dipende totalmente; da essa
deve lasciarsi continuamente
«giudicare»
e contestare. D’altra parte la
parola di Dio risuona in tutta la sua verità solo in lei; e la sua
ragione d’essere è nell’annunciare questa parola e nel testimoniarla
come fedele discepola di Cristo, pienezza di tutta la rivelazione. La Chiesa pertanto
non proclama un’astratta ideologia umana, ma la Parola che si è fatta
carne in Cristo, Figlio di Dio, maestro e redentore di tutti gli uomini. Il Cristo capo della
Chiesa (seconda lettura) è il Cristo maestro, il CristoParola
(vangelo). E' lui che unifica la molteplicità e diversità delle membra
in un solo corpo, è lui che unendo con la sua parola viva le menti e i
cuori crea l’unità della fede. La lettura evangelica
ci rivela l’attualità della parola di Dio e il modo cristiano di
leggerla. «Oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete udita con
i vostri orecchi». (Lc 4,21). La parola di Dio
si compie
oggi Ogni pagina del vangelo non è parola morta ma
viva che Dio dice a noi e deve realizzarsi oggi. Il Vangelo non racconta
solo la vita di Gesù, ma anche la mia vita. Il Vangelo ci contiene, ci
coinvolge. Per questo la liturgia della Parola non è una semplice lezione
morale, né l’affermazione della speranza escatologica tenuta desta dai
profeti; essa proclama l’adempimento del disegno del Padre nell’oggi
della vita e dell’assemblea. Non si contempla qui
un passato tramontato, né si sogna un avvenire straordinario, ma si vive
il tempo presente come luogo privilegiato della venuta del Signore. Quindi
non si cerca di applicare questo o quell’altro testo ispirato agli
avvenimenti vissuti dai membri dell’assemblea, ma di indicare che
l’evento vissuto oggi dagli uomini e dai cristiani rivela il disegno di
Dio che si realizza in Cristo. Antico e Nuovo
Testamento vengono resi attuali, vicini, se non si rimane attaccati alla
lettera morta. In ogni pagina scopriremo presto o tardi di poter dire:
«Qui si parla di noi. Io sono Adamo. Noi siamo gli apostoli sul mare.
Noi ci troviamo precisamente come Gesù sulla via del Calvario e della
risurrezione. In tal modo, mediante la parola di Dio, noi veniamo
lentamente a scoprire qual è la nostra vita agli occhi di lui, vale a
dire nella sua dimensione profonda...». La parola che viene da Dio, di
Dio possiede la potenza e l’efficacia. Essa interroga, provoca, consola,
crea comunione e salva, sia pure in modo diverso, secondo i momenti e le
forme; ogni atto di predicazione è glorificazione di Dio ed evento per
l’uomo. |
Cristo è sempre presente nella sua Chiesa Dalla Costituzione «Sacrosanctum Concilium» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla sacra Liturgia
(Nn. 7-8. 106)
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MESSALE Antifona
d'Ingresso Sal
95,1.6 Cantáte Dómino cánticum novum, cantáte Dómino, omnis terra. Conféssio et pulchritúdo in conspéctu eius, sánctitas et magnificéntia in sanctificatióne eius.
Omnípotens sempitérne Deus, dírige actus nostros in beneplácito tuo, ut in nómine dilécti Fílii tui mereámur bonis opéribus abundáre. Per Dóminum.
Oppure: O Padre, tu hai mandato il Cristo, re e profeta, ad annunziare ai poveri il lieto messaggio del tuo regno, fa che la sua parola che oggi risuona nella Chiesa, ci edifichi in un corpo solo e ci renda strumento di liberazione e di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo... LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Ne 8,2-4.5-6.8-10
Leggevano il libro della legge
e ne spiegavano il senso.
In quei giorni, il sacerdote
Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e
di quanti erano capaci di intendere.
Salmo
Responsoriale
Dal
Salmo 18
La legge del Signore è
perfetta,
Seconda
Lettura Voi
siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. [
Fratelli, come il corpo è
uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo
molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Canto al Vangelo Lc 4,18 Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a
portare ai poveri il lieto annuncio,
Vangelo
Oggi
si è compiuta
questa Scrittura
.
Poiché molti hanno cercato di
raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a
noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari
fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho
deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e
di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che
tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai
ricevuto.
Sulle
Offerte Múnera nostra, Dómine, súscipe placátus, quæ sanctificándo nobis, quæsumus, salutária fore concéde. Per Christum.
Accédite ad Dóminum et illuminámini, et fácies vestræ non confundéntur.
Ego sum lux mundi, dicit Dóminus; qui séquitur me, non ámbulat in ténebris, sed habébit lumen vitæ.
Oppure: Lc 4,18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me:
Dopo
la Comunione Præsta nobis, quæsumus, omnípotens Deus, ut, vivificatiónis tuæ grátiam consequéntes, in tuo semper múnere gloriémur. Per Christum.
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