Cristiano
è chi ha scelto Cristo e lo segue
In
tutte le religioni i grandi maestri di spirito hanno avuto discepoli
assidui al loro insegnamento e preoccupati di raccogliere le loro
parole. Questo fenomeno lo troviamo anche nella Bibbia (la lettura),
quantunque si configuri in modo del tutto particolare vivendo il popolo
in un regime di alleanza e di fede. L’alleanza non si fonda su
tradizioni da maestro a discepolo, ma su se stessa. Certo il popolo
eletto ha bisogno di guide che lo orientino nella lettura di fede degli
eventi. Ma questa necessità è provvisoria e i profeti stessi auspicano
un avvenire in cui Dio stesso ammaestrerà i cuori senza la mediazione di
maestri terreni (Ger
31,31-34), e tutti saranno discepoli di Dio (Is
54,13).
Chiamati a condividere il destino di Gesù
Gesù durante tutto il suo ministero
si presenta come un rabbì, un
maestro, che raduna attorno a sé dei discepoli.
Il chiamato, per poter collaborare
alla missione divina del Messia, deve esser pronto a condividere la vita
e il destino di Gesù, riconoscendolo e accettandolo come scelta di
vita. Non si tratta quindi tanto di aderire a una dottrina, ma di
legarsi alla sua persona.
La vita in comune col «Maestro »
trasforma il « discepolo » in collaboratore: Gesù lo prepara a questo
compito e lo mette in grado di diffondere con poteri divini il richiamo
di Dio ad Israele... I dodici espletano un’altra funzione: sono
espressione vivente del richiamo messianico rivolto da Gesù a tutto
Israele. L’atto di seguire rappresenta per essi in certo modo una
professione. Per questo devono abbandonare quello che precedentemente
esercitavano.
Lasciare tutto per
seguirlo
I sinottici, raccontando gli incontri
storici di Gesù con coloro che egli invita a seguirlo, ne fanno un
appello vivo per i cristiani. Luca ad esempio (vangelo) lascia anonimi
gli interpellati e non riporta la loro risposta: tutti gli uomini devono
essi stessi sentirsi chiamati in causa, dare una risposta, prendere una
decisione.
Così Luca, da una parte, collegando
con chiari riferimenti letterali la chiamata dei discepoli all’Antico
Testamento, dice che Gesù « compie » le Scritture (è il Messia);
d’altra parte, con gli accorgimenti sopra indicati, presenta gli
incontri storici con Gesù come « profezia » che attende un compimento
nei cristiani. Essi sono i discepoli del Cristo Risorto e lo incontrano
nella parola, nei sacramenti, nel prossimo.
Ogni cristiano deve seguire Gesù nel
distacco dai beni materiali per essere libero e disponibile, nel
disprezzo di tutto ciò che è male ed infine nel rifiuto di ogni attaccamento ai passato (Fil 3,12.14).
Credere in lui e aderire a lui
Per Giovanni ciò che definisce il
discepolo di Gesù è esplicitamente la fede (Gv
1,41; 2,1-11; 6,6-7). Senza fede anche la comunanza terrena con Gesù
avrà rapidamente fine. Un camminare con Gesù basato unicamente su motivi
umani conduce fatalmente alla catastrofe della defezione (Gv 6,66). Questa fede trova la sua verifica nell’amore fraterno,
che è il distintivo dei discepoli e il vero segno « rivelatore » per il
mondo (Gv 13,14ss).
Ma l’elemento specifico dei rapporto
del discepolo con Cristo, che lo rende diverso da qualunque altro rapporto
fra maestro e discepolo, è un’adesione assoluta, incondizionata e
definitiva alla persona di Cristo. Nessun valore, nessuna legge, nessun
rapporto umano per quanto stretto può essere anteposto a lui. Egli si
pone come significato totale della vita. Non chiede tanto l’accettazione
di una dottrina astratta, ma la scelta della sua persona.
«Dio non si impone all’uomo. Lo
chiama invece a diventare corresponsabile di quella vita che per grazia
gli offre nel pieno rispetto della libertà. La sua parola che invita a
conversione aspetta una risposta di fede. Solo mediante la fede l’uomo
si rende disponibile al piano di salvezza che il Signore ha tracciato per
lui e per il mondo. Per abitudine pensiamo alla fede più come a un elenco
di verità astratte da credere che a un impegno di vita responsabile e
coerente. Ma la fede non è solo un atto con il quale si contempla la luce
della verità; è vita nuova che trasforma e salva. Sulla esperienza
autentica della Chiesa è possibile capirne l’importanza; solo la Chiesa
infatti ha la pienezza della fede » (CdA, pag. 203). « Cristiano è chi
ha scelto Cristo e lo segue. In questa decisione fondamentale per Gesù
Cristo, è contenuta e compiuta ogni altra esigenza di conoscenza e di
azione della fede» (RdC 57).
L’adesione incondizionata
alla persona di Gesù, l’obbedienza assoluta a lui è un atto
liberatore. Chi segue Cristo è veramente un uomo libero, senza padroni.
Un uomo libero dalla schiavitù delle cose, del potere, del denaro, del
sesso, libero soprattutto da se stesso.
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Noi predichiamo Cristo a tutta la terra
Dai «Discorsi» di Paolo VI, papa
(Manila, 29 novembre 1970)
«Guai a me se non predicassi il Vangelo!» (1 Cor 9, 16). Io sono mandato da lui, da Cristo stesso per
questo. Io sono apostolo, io sono testimone. Quanto più è lontana la meta, quanto più difficile è la mia missione, tanto più urgente è
l'amore che a ciò mi spinge. Io devo confessare il suo nome: Gesù è il Cristo, Figlio di Dio vivo (cfr. Mt 16, 16). Egli è il rivelatore di Dio invisibile, è il primogenito
d'ogni creatura (cfr. Col 1, 15). E' il fondamento d'ogni cosa (cfr. Col 1, 12). Egli è il Maestro
dell'umanità, e il Redentore. Egli è nato, è morto, è risorto per noi. Egli è il centro della storia e del mondo. Egli è colui che ci conosce e che ci ama. Egli è il compagno e
l'amico della nostra vita. Egli è l'uomo del dolore e della speranza. E' colui che
deve venire e che deve un giorno essere il nostro giudice e, come noi speriamo, la pienezza eterna della nostra esistenza, la nostra felicità. Io non finirei più di parlare di lui. Egli è la luce, è la verità, anzi egli è «la via, la verità, la vita» (Gv 14, 6). Egli è il pane, la fonte
d'acqua viva per la nostra fame e per la nostra sete, egli è il pastore, la nostra guida, il nostro esempio, il nostro conforto, il nostro fratello. Come noi, e più di noi, egli è stato piccolo, povero, umiliato, lavoratore e paziente nella sofferenza. Per noi egli ha parlato, ha compiuto miracoli, ha fondato un regno nuovo, dove i poveri sono beati, dove la pace è principio di convivenza, dove i puri di cuore e i piangenti sono esaltati e consolati, dove quelli che aspirano alla giustizia sono rivendicati, dove i peccatori possono essere perdonati, dove tutti sono fratelli.
Gesù Cristo: voi ne avete sentito parlare, anzi voi, la maggior parte certamente, siete già suoi, siete
cristiani. Ebbene, a voi cristiani io ripeto il suo nome, a tutti io lo annunzio: Gesù Cristo è il principio e la fine;
l'alfa e l'omega. Egli è il re del nuovo mondo. Egli è il segreto della storia. Egli è la chiave dei nostri destini. Egli è il mediatore, il ponte fra la terra e il cielo; egli è per antonomasia il Figlio
dell'uomo, perché egli è il Figlio di Dio, eterno, infinito; è il Figlio di Maria, la benedetta fra tutte le donne, sua madre nella carne, madre nostra nella partecipazione allo Spirito del Corpo mistico.
Gesù Cristo! Ricordate: questo è il nostro perenne annunzio, è la voce che noi facciamo risuonare per tutta la terra, e per tutti i secoli dei secoli.
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MESSALE
Antifona
d'Ingresso Sal
46,2
Popoli tutti,
battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia.
Omnes gentes, pláudite mánibus,
iubiláte Deo in
voce exsultatiónis.
Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione,
fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...
Deus, qui, per adoptiónem grátiæ, lucis nos esse fílios voluísti, præsta,
quæsumus, ut errórum non involvámur ténebris, sed in splendóre veritátis
semper maneámus conspícui. Per Dóminum.
Oppure:
O Dio, che ci chiami a celebrare i tuoi santi misteri, sostieni la nostra libertà con la forza e la dolcezza del tuo amore, perché non venga meno la nostra fedeltà a Cristo nel generoso servizio dei fratelli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura
1 Re 19, 16. 19-21
Eliseo
si alzò e seguì Elia.
Dal primo libro dei
Re
In quei
giorni, il Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di
Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto».
Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con
dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il
dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare
mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché
sai che cosa ho fatto per te».
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la
legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo,
perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo
servizio.
Salmo
Responsoriale Dal
Salmo 15
Sei tu, Signore,
l'unico mio bene.
Proteggimi, o
Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Seconda
Lettura
Gal 5, 1.13-18
Siete
stati chiamati alla libertà
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli,
Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non
lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa
libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore
siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti
trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come
te stesso». Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di
non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a
soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri
contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne;
queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che
vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Canto
al Vangelo 1Sam
3,9; Gv 6,68
Alleluia,
alleluia.
Parla, Signore,
perché il tuo servo ti ascolta:
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9, 51-62
Prese la
ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò
ovunque tu vada.
Dal
vangelo secondo Luca
Mentre stavano
compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la
ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò
messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per
preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era
chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli
Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un
fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in
cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò
dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e
gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove
posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di
andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti
seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi
congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette
mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Sulle
Offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l'opera della redenzione,
fa' che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.
Deus, qui mysteriórum tuórum dignánter operáris efféctus, præsta,
quæsumus, ut sacris apta munéribus fiant nostra servítia. Per Christum.
Antifona
alla Comunione Sal
102,1
Anima mia, benedici il Signore:
tutto il mio essere benedica il suo santo nome.
Bénedic,
ánima mea, Dómino,
et ea quæ intra me sunt nómini sancto eius..
Oppure:
Gv
17,20-21
«Padre,
prego per loro,
perché siano una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato»,
dice il Signore.
Pater,
pro eis rogo, ut ipsi in nobis unum sint,
ut credat mundus quia tu me misísti, dicit Dóminus.
Oppure:
Cf Lc 9,51
Gesù mosse decisamente verso Gerusalemme
incontro alla sua Passione.
Dopo
la Comunione
La divina
Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te nell'amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore.
Vivíficet nos, quæsumus, Dómine, divína quam obtúlimus et súmpsimus
hóstia, ut, perpétua tibi caritáte coniúncti, fructum qui semper máneat
afferámus. Per Christum.
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