|
Liturgia della VII Domenica di Pasqua - Anno A * |
Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA |
|
|
VII
DOMENICA DI PASQUA
Anno
A
Questa Liturgia è stata sostituita, in Italia, dalla solennità dell'Ascensione del Signore, trasferita alla domenica seguente. |
LETTURE:
At
1,12-14;
Sal
26;
1
Pt 4,13-16;
Gv
17,1-11a |
Gesù risorto glorificato nei credenti Il
tema della gloria occupa un posto importantissimo nelle Scritture. La
gloria di Iahvè illumina tutta la storia d'Israele e risplende sul volto
del Risorto. Essa è l'irraggiamento della potenza di Dio, quale
appare nei suoi prodigiosi interventi a favore del popolo; è la sua
presenza nell'ammirazione, nell'adorazione e nel santo timore del suo
popolo e di tutte le nazioni che lo riconoscono unico Dio. |
La gloria che hai dato a me l'ho data ad essi Dalle
«Omelie sul Cantico dei cantici» di san Gregorio di Nissa, vescovo
|
MESSALE Antifona
d'Ingresso Sal
26,7-9
Exáudi, Dómine, vocem meam, qua clamávi ad te. Tibi dixit cor meum, quæsívi vultum tuum, vultum tuum requíram;
ne
avértas fáciem tuam a me, allelúia.
Supplicatiónibus nostris, Dómine, adésto propítius, ut, sicut humáni géneris Salvatórem tecum in tua crédimus maiestáte, ita eum usque ad consummatiónem sæculi manére nobíscum, sicut ipse promísit, sentiámus. Qui tecum.
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il
mio cuore ripete il tuo invito:
Carissimi, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi. Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio.
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa
è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai
mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera
che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella
gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Súscipe, Dómine, fidélium preces cum oblatiónibus hostiárum, ut, per hæc piæ devotiónis offícia, ad cæléstem glóriam transeámus. Per Christum.
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
Quia Dóminus Iesus, Rex glóriæ, peccáti triumphátor et mortis, mirántibus Angelis, ascéndit (hódie) summa cælórum, Mediátor Dei et hóminum, Iudex mundi Dominúsque virtútum; non ut a nostra humilitáte discéderet, sed ut illuc confiderémus, sua membra, nos súbsequi quo ipse, caput nostrum principiúmque, præcéssit.
Quaprópter, profúsis paschálibus gáudiis, totus in orbe terrárum mundus exsúltat. Sed et supérnæ virtútes atque angélicæ potestátes hymnum glóriæ tuæ cóncinunt, sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Jn 17,22 Rogo, Pater, ut sint unum, sicut et nos unum sumus, allelúia.
Exáudi nos, Deus, salutáris noster, ut per hæc sacrosánta mystéria in totíus Ecclésiæ confidámus córpore faciéndum, quod eius præcéssit in cápite. Per Christum.
|
|
|
www.maranatha.it | |