L’ICONA SALUS POPULI ROMANI

 
  

PATRIARCALE BASILICA PAPALE DI

SANTA MARIA MAGGIORE - ROMA


(Ultima Domenica del mese di Gennaio)

Festa della
Traslazione dell’Icona della Salus Populi Romani
 

La Vergine Maria (Vergine prima, durante e dopo il parto) per opera dello Spirito Santo ha generato il Salvatore dell'uomo Gesù Cristo il Dio-Uomo l'"Acheropita" Divina.

 

Anche per la Madre di Dio esiste una "immagine acheropita" ossia non dipinta da mano d’uomo, molto antica: la Madre di Dio di Lidda, detta anche "Madonna di Roma o Salus Populi Romani".

 

La tradizione di questa icona fa risalire la sua origine al tempo degli Apostoli. Quando Pietro e Giovanni ebbero convertito una grande folla a Lidda in palestina, vi eressero una chiesa consacrata alla Madre di Dio. Chiesero poi a Maria di visitare quella chiesa, ma la Madre di Dio rispose: "Andate con gioia, perché io sarò con voi!".

 

Quando gli Apostoli arrivarono alla chiesa di Lidda, trovarono su una delle sue colonne un'immagine della Madre di Dio, miracolosamente fatta "senza mano d'uomo". Più tardi, la Vergine in persona visitò questa chiesa: benedisse l'immagine e le conferì la grazia di compiere miracoli. San Luca Evangelista vuole la Tradizione, che ricopiasse questa immagine facendone copia.

 

L’immagine di San Luca fu poi custodita gelosamente.

 

Alla vigilia dell'iconoclasmo, ossia di quel movimento (composto da presunti difensori della fede ispirati dal Diavolo) che voleva distruggere tutte le immagini sacre, un monaco palestinese, San Germano, custodì questa immagine miracolosa portandola con se a Costantinopoli, dove in seguito fu eletto Patriarca.

 

Quando nel 730 l'imperatore Leone l'Isaurico scatenò la distruzione delle icone, il Patriarca San Germano, fervente difensore della sacre immagini, fu destituito dalla sua carica ed esiliato.

 

San Germano insieme al grande Padre della Chiesa San Giovanni Damasceno detto il Teologo dell’Immagine (che ha scritto opere fondamentali per il culto dell’immagine) nelle loro argomentazioni dimostrarono che si poteva tranquillamente venerare le Sacre Immagini perché con l'Incarnazione, è stata radicalmente mutata la relazione fra il Creatore e le creature, nell’immagine si venera il Creatore non l’immagine in se.

 

San Germano visto il rischio di distruzione della Salus, prima di imbarcarsi, scrisse una lettera al Papa San Gregorio Magno, la fissò sull'icona e l'affidò al mare.

 

L'icona arrivò fino a Roma. San Gregorio, avvertito da un sogno, la ricevette col clero, in preghiera, sulla riva del Tevere. Quando il Papa ebbe terminato la preghiera, l'icona si sollevò e venne a posarsi tra le sue mani. Fu portata in processione fino a San Pietro, e lì esposta alla venerazione dei fedeli.

 

L’icona si trova nella Patriarcale Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, a Roma chiamata anche "Santa Maria della Neve", perché una prodigiosa nevicata il 5 agosto avrebbe delimitato il perimetro per l'edificazione della precedente basilica liberiana.

 

La Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle quattro grandi basiliche patriarcali è il primo santuario consacrato alla Madre di Dio in Roma e in Occidente, fu costruita sotto Papa Sisto III (432-440) e costituisce il monumento celebrativo del Concilio di Efeso (431), il quale assieme alla Divinità di Cristo definiva anche la Divina Maternità di Maria, conferendole il titolo di Theotòkos.

 

Nel secolo XVI si ricorda il miracolo più grande attribuito a questa immagine. Roma era invasa dalla peste il Papa San Pio V portò in processione l’icona fino a San Pietro. Prima di arrivare alla Basilica ci fu un grande prodigio luminoso nel cielo: tutto il popolo lo vide distintamente. Il Papa comprese che la peste sarebbe presto finita come di fatto accadde da lì a poco tempo.

 

L'origine di questa icona, ha un'importanza fondamentale per l'iconografia e la sua influenza sull'arte cristiana fu immensa. Essa infatti servì da modello a parecchie icone italiane fino al secolo XV, e venne interpretata ancora più tardi dagli artisti del Rinascimento.

 

È la più antica immagine della Vergine conosciuta in Cina perché portata dai primi padri missionari che erano Gesuiti. In Etiopia esistevano migliaia di copie esatte dell'icona di Roma, che divenne l'icona canonica di questo paese.

 

La si trova anche in Russia, dipinta da Teofane il Greco nella chiesa della Trasfigurazione a Novgorod, alla fine del secolo XVI (in seguito deve essere sparita, perché le pubblicazioni moderne su questa chiesa non ne parlano).

 

Sebbene nel Medioevo l'icona di Santa Maria Maggiore non poteva essere copiata senza uno speciale permesso, fu molto diffusa in Occidente, soprattutto tra i Gesuiti, che la facevano riprodurre per le Congregazioni Mariane. Roma la considerava come la sua protettrice, e le diede il titolo di Salus Populi Romani, anche se tutti i cattolici sentendosi Apostolici e Romani si sentono di appartenerle.

 

Per questa icona il Papa Paolo V fece costruire nel 1611 una bellissima cappella a Santa Maria Maggiore. Papa Pio XII le rese omaggio, quando proclamò il dogma dell'Assunzione nel 1950.

 

Ogni anno il Papa immancabilmete si reca a portarLe omaggio.

 

Il Sindaco di Roma in questo giorno, ogni anno, Le porta in dono un calice votivo, per chiedere alla Salus Populi Romani nome di tutti i romani, aiuto, protezione e salvezza. 

 

Ora la copia che vediamo qui riprodotta eseguita per il Grande Giubileo del 2000 accompagna la Croce dei Giovani che è stata presente a Sydney (Australia) dove il Papa Benedetto XVI si è recato per la Giornata Mondiale della Gioventù.

 

La festa detta "della traslazione dell’Icona della Salus Populi Romani" è stabilita nella ultima Domenica del mese di Gennaio.


 



 

PATRIARCALE BASILICA PAPALE DI

SANTA MARIA MAGGIORE - ROMA

domus mariæ domus papæ

 

Sono lieto di presentare il testo latino ed italiano della Messa in onore della beata Vergine Maria sotto il titolo di "Salvezza del popolo romano", approvati dalla Congregazione per il Culto divino, con Decreto prot. 626/88 del 25 giugno e 13 agosto 1988.

 

Tali testi potranno essere adoperati secondo le norme del Messale romano per le messe votive.

 

Fiducioso che l'iniziativa possa favorire l'aumento della devozione dei sacerdoti e dei fedeli (Romani per nascita e/o per appartenenza alla Chiesa Cattolica che per divina volontà è Romana) verso Maria SS.ma. Invoco su tutti la sua materna intercessione.

 

Roma, 8 dicembre 1988, solennità dell'Immacolata Concezione

 

LUIGI Cardinal DADAGLIO

Arciprete

 



 


Santa Messa in onore della beata Vergine Maria
"Salvezza del popolo romano"

 


ANT. AD INTROITUM
 

Salve, Regina misericórdiæ,

Mater Dei gloriósa,

Salus pópuli Romàni, salve.

 

COLLECTA
 

Deus, qui Genetricem dilécti Filii tui

salútem pópuli Románi constituisti,

præsta, quǽsumus,

ut nos in eius protectióne vivámus

et Ecclésia tua perpetua pace lætétur.

Per Dóminum.

 

SUPER OBLATA
 

Laudis tibi, Domine, hóstias offérimus,

de Genetricis Filii tui memòria lætántes;

et concéde, ut tantæ Matris auxilio,

te in omnibus adversitátibus subveniéntem

sentiámus.

Per Christum.

 

PRÆFATIO
 

Beata Virgo Mater, Salus pópuli Romani

 

V/. Dóminus vobíscum.

R/. Et cum spíritu tuo.

 

V/. Sursum corda.

R/. Habémus ad Dóminum.

 

V/. Grátias agámus Dómino Deo nostro.

R/. Dignum et iustum est.

 

Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre,

nos tibi semper et ubíque grátias ágere:

Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus,

per Christum Dóminum nostrum.

 

Qui immaculátam Vírginem Maríam,

Fílii tui Genétricem,

Matrem et Salútem pópuli Románi constituísti,

ut, ipsa protegénte,

fídei certámen certet intrépitus,

in Apostolórum doctrína firmus consístant

et inter mundi procéllas incédat secúrus,

donec ad cæléstem civitátem lætus pervéniat.

 

Propter quod nuc et usque in sǽculum,

cum omni milítia Angelorum,

devóta tibi mente concínimus,

clamántes atque dicéntes:

 

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

 

ANT. AD COMMUNIONEM
 

Beáta es, Virgo María:

per te Deus nobis dedit mundi Salvatórem.

 

POST COMMUNIONEM
 

Sumptis, Domine, sacraméntis redemptiónis et vitæ,

sùpplices deprecàmur,

ut, intercedente beata Virgine María,

quam nobis piissiman Matrem

misericórditer dedisti,

humanæ salútis mystério deserviamus impénsius

atque in regna cælórum mereámur admitti.

Per Christum.

 

In italiano

 

ANTIFONA D'INGRESSO
 

Salve, Regina della misericordia,

Madre gloriosa di Dio,

Salute del popolo romano, salve.

 

COLLETTA
 

O Dio, che hai costituito

la Madre del tuo diletto Figlio,

Salute del popolo romano,

concedi a noi di vivere sotto la sua protezione

e alla tua Chiesa

di godere una pace indefettibile.

Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio,

che è Dio, e vive e regna con te,

nell'unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

 

SULLE OFFERTE
 

Accogli, o Padre, il sacrificio di lode

nel gioioso ricordo della Madre del tuo Figlio

e fa' che nelle prove della vita,

con la sua materna intercessione,

sperimentiamo la tua salvezza.

Per Cristo nostro Signore.

 

PREFAZIO
 

Maria Vergine, madre del Figlio di Dio e Salute del popolo romano.

 

V/. Il Signore sia con voi.

R/. E con il tuo spirito.

 

V/. In alto i nostri cuori.

R/. Sono rivolti al Signore.

 

V/. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.

R/. È cosa buona e giusta.

 

È veramente cosa buona e giusta

nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo

a te, Signore, Padre santo,

Dio onnipotente ed eterno,

per Cristo nostro Signore.

 

Tu hai dato l'Immacolata Vergine Maria,

Madre del tuo Figlio,

come Salute del popolo romano,

perché con la sua protezione affronti intrepido

il buon combattimento della fede,

e saldamente ancorato all'insegnamento degli Apostoli,

proceda sicuro fra le tempeste del mondo,

fino a raggiungere la perfetta gioia

nella patria celeste.

 

E noi, oggi e nei secoli,

uniti ai cori degli angeli,

cantiamo con devota esultanza,

l'inno della tua gloria:

 

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cicli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cicli.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

 

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
 

Sei beata, Vergine Maria:

per te il Padre ci ha donato il Salvatore del mondo.

 

DOPO LA COMUNIONE
 

Abbiamo ricevuto, Signore,

i sacramenti di redenzione e di vita:

concedi a noi,

per intercessione della Beata Vergine Maria,

che nel tuo amore

ci hai dato come Madre piissima,

di cooperare sempre più

al mistero della salvezza degli uomini

e così meritare di essere accolti

nel regno dei cicli.

Per Cristo nostro Signore.

 

PREGHIERA DEI FEDELI

 

V/. Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, splende sul cammino della nostra vita, segno di sicura speranza e di grazia. Invochiamola con fiducia e perseveranza.

 

R/. Intercedi per noi presso il tuo Figlio, Maria, salute nostra.

 

1. Per la tua Chiesa universale, perché, attraverso il quotidiano cammino di conversione, diventi la sposa senza macchia e senza ruga, fedele e credibile annunciatrice del Vangelo. Preghiamo. R/.

 

2. Per il Santo Padre, i Vescovi, i Presbiteri, i Diaconi, perché continuino a svolgere con efficacia la loro missione d'evangelizzazione e di promozione umana. Preghiamo. R/.

 

3. Perché l'immagine di Maria, Salute del popolo romano, ispiri a tutti propositi di santità e di carità. Preghiamo. R/.

 

4. Perché Roma, che ha il privilegio di essere la sede del Vicario di Cristo, diventi sempre maggiormente faro di civiltà cristiana ed esempio di virtù. Preghiamo. R/.

 

5. Perché Maria Santissima sia da tutti riconosciuta e venerata mediatrice universale della grazia e porta del cielo. Preghiamo. R/.

 

6. Perché le anime dei nostri defunti, liberate dalla prova dell'esilio, siano introdotte nel porto dell'eterna salute. Preghiamo. R/.

 

V/. O Padre, che nel Cristo tuo Figlio, hai dato compimento alle promesse antiche, concedi a noi d'essere degni delle tue grazie e di divenire messaggeri della speranza che Maria portò al mondo nella luce dello Spirito Santo. Per Cristo nostro Signore.

 

Amen.
 

 

Letture


PRIMA LETTURA
 

Un germoglio spunterà dal tronco di lesse

Dal libro del profeta Isaìa, 11 1-5.10

 

In quel giorno,

un germoglio spunterà dal tronco di lesse,

un virgulto germoglierà dalle sue radici.

Su di lui si poserà lo spirito del Signore,

spirito di sapienza e di intelligenza,

spirito di consiglio e di fortezza,

spirito di conoscenza e di timore del Signore.

Si compiacerà del timore del Signore.

Non giudicherà secondo le apparenze

e non prenderà decisioni per sentito dire;

ma giudicherà con giustizia i poveri

e prenderà decisioni eque per gli oppressi del pæse.

La sua parola sarà una verga

che percuoterà il violento;

con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.

Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,

cintura dei suoi fianchi la fedeltà.

In quel giorno

la radice di lesse si leverà a vessillo per i popoli,

le genti la cercheranno con ansia,

la sua dimora sarà gloriosa.

Parola di Dio.

 
 

SALMO RESPONSORIALE Lc 1, 46-50.52-53

 

R/. L'anima mia esulta nel mio Dio.

 

L'anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva.

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata,   R/.

 

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente

e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione

la sua misericordia si stende

su quelli che lo temono,   R/.

 

Ha rovesciato i potenti dai loro troni

e innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato a mani vuote i ricchi. R/.

 

 

SECONDA LETTURA

Apparve una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi

 

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo

11, 19; 12, 1-6.10

 

Si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza.

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno del cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diadèmi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio.

Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».

Parola di Dio.

 

CANTO AL VANGELO

 

R/. Alleluia, alleluia.

V/.   O Regina del mondo, Maria sempre Vergine, intercedi per la nostra pace e salvezza tu che hai generato il Cristo redentore.

R/. Alleluia.

 

VANGELO

Fate quello che vi dirà

Dal vangelo secondo Giovanni,       2, 1-11

 

In quel tempo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al mæstro di tavola». Ed essi gliene portarono.

E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il mæstro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».

Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Parola del Signore.

 


INNO ALLA
SALUS POPULI ROMANI

 

Al tuo tempio secolare di ori e marmi rilucente siamo accorsi ad implorare il materno tuo favor.

 

R/. O Maria Madre Santa tu del popolo romano sei salvezza luce e guida, nostra speme e nostro amor, sei salvezza luce e guida nostra speme e nostro amore.
 

Col Prodigio della Neve, segnò il luogo in piena estate, dell’augusta tua dimora, il supremo tuo favor. R/.

 

 

Sommario Liturgia


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