Veglia Pasquale nella Notte Santa *

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

VEGLIA PASQUALE 
NELLA NOTTE SANTA
 

MISSALE  ROMANUM VETUS  ORDO
 

Per antichissima tradizione questa è «la notte di veglia in onore dei Signore» (Es 12,42), giustamente definita «la veglia madre di tutte le veglie» (s. Agostino). In questa notte il Signore «è passato» per salvare e liberare il suo popolo oppresso dalla schiavitù; in questa notte Cristo «è passato» alla vita vincendo la grande nemica dell’uomo, la morte; questa notte è celebrazione-memoriale del nostro «passaggio» in Dio attraverso il battesimo, la confermazione e l’eucaristia. Vegliare è un atteggiamento permanente della Chiesa che, pur consapevole della presenza viva dei suo Signore, ne attende la venuta definitiva, quando la Pasqua si compirà nelle nozze eterne con lo Sposo e nel convito della vita (cf Ap 19,7-9).

«
 
Rivivremo la Pasqua dei Signore... »
La liturgia non è coreografia, né vuoto ricordo, ma presenza viva, nei segni, dell’evento cardine della salvezza: la morte-risurrezione del Signore. Si può dire che per la Chiesa che celebra è sempre Pasqua, ma la ricorrenza annuale ha un’intensità ineguagliabile perché, in ragione della solennità,
«ci rappresenta quasi visivamente il ricordo dell’evento» (s. Agostino). La successione dei simboli di cui è intessuta la Veglia esprime bene il senso della risurrezione di Cristo per la vita dell’uomo e del mondo.
Liturgia della luce: il mondo della tenebra è attraversato dalla Luce, il Cristo risorto, in cui Dio ha realizzato in modo definitivo il suo progetto di salvezza. In lui, primogenito di coloro che risorgono dai morti (Col 1,18), si illumina il destino dell’uomo e la sua identità di
«immagine e somiglianza di Dio» (Gn 1,26-27); il cammino della storia si apre alla speranza di nuovi cieli e nuove terre dischiusa da questa irruzione del divino nell’umano.
I catecumeni e battezzati, che la tradizione cristiana ha definito
«illuminati»: per la loro adesione vitale a Cristo-Luce, sanno che la loro esistenza è radicalmente cambiata. Dio li «ha chiamati dalle tenebre alla sua luce ammirabile» (1 Pt 2,9) e davanti a loro ha dischiuso un orizzonte di vita e di libertà. Ecco perché si innalza il «canto nuovo» (il preconio, il gloria, l’alleluia) come ricordo delle meraviglie operate dal Signore nella nostra storia di «salvati», e come rendimento di grazie per una vita di luce,
  Liturgia della parola: le 7 letture dell’Antico Testamento sono un compendio della storia della salvezza. Già la quaresima (cf la prima lettura di ogni domenica nei tre cicli) aveva sottolineato che il battesimo è inserimento in questa grande
«storia» attuata da Dio fin dalla creazione. Nella consapevolezza che la Pasqua di Cristo tutto adempie e ricapitola, la Chiesa medita ciò che Dio ha operato nella storia. Quella serie di eventi e di promesse vanno riletti come realtà che sempre si attuano nell’ «oggi» della celebrazione; sono dono e mèta da perseguire continuamente.
  Liturgia battesimale: il popolo chiamato da Dio a libertà, deve passare attraverso un’acqua che distrugge e rigenera. Come Israele nel Mar Rosso, anche Gesù è passato attraverso il mare della morte e ne è uscito vittorioso. Nelle acque del battesimo è inghiottito il mondo del peccato e riemerge la creazione nuova. L’acqua, fecondata dallo Spirito, genera il popolo dei figli di Dio: un popolo di santi, un popolo profetico, sacerdotale e regale. Con i nuovi battezzati, tutta la Chiesa fa memoria dei suo passaggio pasquale, e rinnova nelle
«promesse battesimali» la propria fedeltà al dono ricevuto e agli impegni assunti in un continuo processo di rinnovamento, di conversione e di rinascita (cf Rm 6,3.11 e colletta).
  Liturgia eucaristica: è il vertice di tutto il cammino quaresimale e della celebrazione vigiliare. Il popolo rigenerato nel battesimo per la potenza dello Spirito, è ammesso al convito pasquale che corona la nuova condizione di libertà e riconciliazione. Partecipando al corpo e al sangue del Signore, la Chiesa offre se stessa in sacrificio spirituale per essere sempre più inserita nella pasqua di Cristo. Egli rimane per sempre con i suoi nei segni del suo donami perché essi imparino a passare ogni giorno da morte a vita nella carità (cf oraz. dopo la com.).


Una luce che mai si spegne

Dentro la struttura e i simboli della celebrazione è possibile leggere il paradigma dell’esistenza cristiana nata dalla Pasqua. Luce, Parola, Acqua, Convito sono le realtà costitutive e i punti di riferimento essenziali della vita nuova: uscito dal mondo tenebroso del peccato, il cristiano è chiamato ad essere portatore di luce (cf Ef 5,8; Col 1,12.13); a perseverare nell’ascolto di Cristo morto e risorto, Parola definitiva della storia; a vivere sotto la guida dello Spirito la vocazione battesimale; ad annunciare e a testimoniare nel dono di sé quel mistero di cui l’eucaristia celebra il memoriale.
 

   I - LITURGIA DELLA LUCE (Lucernario)
 

Il fuoco nuovo e la luce del cero sono simboli di Gesù risorto che vince le tenebre del male.
L'assemblea si raduna fuori della chiesa; attorno al fuoco che divampa. Dove non si può accendere il fuoco, si adotta il rito alla situazione. Il sacerdote saluta, nel modo consueto, il popolo radunato e lo esorta a celebrare degnamente questa Veglia con la partecipazione piena e cosciente, nel modo che gli è proprio.


La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre, e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. E con il tuo spirito.

 

Grátia Dómini nostri Iesu Christi, et cáritas Dei, et communicátio Santi Spíritus sit cum ómnibus vobis.
 

Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore passò dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera. 
Rivivremo la Pasqua del Signore nell'ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti, Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.

 

Fratres caríssimi, hac sacratíssima nocte, in qua Dóminus noster Iesus Christus de morte transívit ad vitam, Ecclésia invítat fílios dispérsos per orbem terrárum, ut ad vigilándum et orándum convéniant. Si ita memóriam egérimus Páschatis Dómini, audiéntes verbum et celebrántes mystéria eius, spem habébimus participándi triúmphum eius de morte et vivéndi cum ipso in Deo.
 

BENEDIZIONE DEL FUOCO NUOVO  
Preghiamo. 
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, 

benedici
X questo fuoco nuovo, 
fa' che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, 
e ci guidino, rinnovati nello spirito, 
alla festa dello splendore eterno. 
Per Cristo nostro Signore.

 

Orémus.

Deus, qui per Fílium tuum claritátis tuæ ignem fidélibus contulísti, novum hunc ignem X sanctífica, et concéde nobis, ita per hæc festa paschália cæléstibus desidériis inflammári, ut ad perpétuæ claritátis puris méntibus valeámus festa pertíngere. Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.


PREPARAZIONE DEL CERO PASQUALE

Il sacerdote incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide l'alfa e l'omega, prima e ultima lettera dell'alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell'anno per significare che Gesù - Signore del tempo e della storia - vive oggi per noi. Nel compiere tali riti il sacerdote dice:


Il Cristo ieri e oggi: 
Principio e Fine, Alfa e Omega. 
A lui appartengono il tempo e i secoli. 
A lui la gloria e il potere 
per tutti i secoli in eterno. Amen. 

Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose, 
ci protegga e ci custodisca il Cristo Signore. Amen.


Al fuoco nuovo il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo:

La luce del Cristo che risorge glorioso 
disperda le tenebre del cuore e dello spirito.

 

IN LATINO

 

Christus heri et hódie;

Princípium et Finis;

Alpha;

et Omega.

Ipsíus sunt témpora;

et sæcula.

Ipsi glória et impérium;

per univérsa æternitátis sæcula. Amen.

 

Al fuoco nuovo il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo:
Lumen Christi glorióse resurgéntis

díssipet ténebras cordis et mentis.


PROCESSIONE DI ENTRATA CON IL CERO

Il diacono porta in chiesa il cero acceso, simbolo di Gesù Cristo, mentre si canta tre volte:

 

Cristo, luce del mondo.  R/. Rendiamo grazie a Dio.
 

Lumen Christi. R/. Deo grátias.


Ad ogni sosta, si accendono al cero successivamente le candele del sacerdote, quelle dei ministri e poi quelle dei fedeli. In tal modo la chiesa è progressivamente illuminata, le tenebre sono vinte dalla luce.


ANNUNCIO PASQUALE

Il diacono o lo stesso sacerdote proclama il preconio pasquale: tutti i presenti stanno in piedi e tengono in mano la candela accesa. In caso di necessità un cantore può proclamare il preconio pasquale; in questo caso, egli tralascia il saluto e l'ultimo periodo dell'introduzione, collocati fra parentesi [ ]. Per la forma breve si tralasciano le parti collocate fra le due parentesi ( ).

Esulti il coro egli angeli, esulti l'assemblea celeste: 
un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. 

Gioisca la terra inondata da così grande splendore; 
la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo. 

Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, 
e questo tempio tutto risuoni 
per le acclamazioni del popolo in festa. 

[
(E voi, fratelli carissimi, 
qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce, 
invocate con me la misericordia di Dio onnipotente. 
Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito, 
nel numero dei suoi ministri, irradi il suo mirabile fulgore, 
perché sia piena e perfetta la lode di questo cero.
)]

[
Il Signore sia con voi.

R/.
E con il tuo spirito.]

In alto i nostri cuori.
R/. Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R/. E' cosa buona e giusta.
 
E' veramente cosa buona e giusta 
esprimere con il canto l'esultanza dello spirito, 
e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente, 
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. 

Egli ha pagato per noi all'eterno Padre il debito di Adamo, 
e con il sangue sparso per la nostra salvezza 
ha cancellato la condanna della colpa antica. 

Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello, 
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli. 

Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri, 
dalla schiavitù dell'Egitto, 
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso. 

Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato 
con lo splendore della colonna di fuoco. 

Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo 
dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, 
li consacra all'amore del Padre 
e li unisce nella comunione dei santi. 

Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, 
risorge vincitore dal sepolcro. 

(Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti.

O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà: 
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio! 

Davvero era necessario il peccato di Adamo, 
che è stato distrutto con la morte del Cristo. 
Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore! 

(O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere 
il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi. 

Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno, 
e sarà fonte di luce per la mia delizia.
) 

Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, 
lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori, 
la gioia agli afflitti. 

(Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti,  
promuove la concordia e la pace.
)  


O notte veramente gloriosa, 
che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo creatore!

In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di lode, 
che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri, 
nella solenne liturgia del cero,  
frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.  


(
Riconosciamo nella colonna dell'Esodo  
gli antichi presagi di questo lume pasquale 
che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio. 
Pur diviso in tante fiammelle non estingue il suo vivo splendore, 
ma si accresce nel consumarsi della cera 
che l'ape madre ha prodotto 
per alimentare questa preziosa lampada.


Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo cero, 
offerto in onore del tuo nome 
per illuminare l'oscurità di questa notte, 
risplenda di luce che mai si spegne. 

Salga a te come profumo soave, 
si confonda con le stelle del cielo. 
Lo trovi acceso la stella del mattino, 
questa stella che non conosce tramonto: 
Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti 
fa risplendere sugli uomini la sua luce serena 
e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
 

IN LATINO

 

Præconii paschalis

 

forma lunga

 

Exsúltet iam angélica turba cælórum:

exsúltent divína mystéria:

et pro tanti Regis victória tuba ínsonet salutáris.

 

Gáudeat et tellus tantis irradiáta fulgóribus:

et, ætérni Regis splendóre illustráta,

totíus orbis se séntiat amisísse calíginem.

 

Lætétur et mater Ecclésia,

tanti lúminis adornáta fulgóribus:

et magnis populórum vócibus hæc aula resúltet.

 

(Quaprópter astántes vos, fratres caríssimi,

ad tam miram huius sancti lúminis claritátem,

una mecum, quæso,

Dei omnipoténtis misericórdiam invocáte.

 

Ut, qui me non meis méritis intra

Levitárum númerum dignátus est aggregáre,

lúminis sui claritátem infúndens,

cérei huius laudem implére perfíciat).

 

(V/. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo.)

 

V/. Sursum corda.

R/. Habémus ad Dóminum.

 

V/. Grátias agámus Dómino Deo nostro.

R/. Dignum et iustum est.

 

Vere dignum et iustum est,

invisíbilem Deum Patrem omnipoténtem

Filiúmque eius Unigénitum,

Dóminum nostrum Iesum Christum,

toto cordis ac mentis afféctu et vocis ministério personáre.

 

Qui pro nobis ætérno Patri Adæ débitum solvit,

et véteris piáculi cautiónem pio cruóre detérsit.

Hæc sunt enim festa paschália,

in quibus verus ille Agnus occíditur,

cuius sánguine postes fidélium consecrántur.

 

Hæc nox est, in qua primum patres nostros,

fílios Isræl edúctos de Ægypto,

Mare Rubrum sicco vestígio transíre fecísti.

 

Hæc ígitur nox est,

quæ peccatórum ténebras colúmnæ illuminatióne purgávit.

 

Hæc nox est, quæ hódie per univérsum mundum

in Christo credéntes, a vítiis sæculi

et calígine peccatórum segregátos, reddit grátiæ,

sóciat sanctitáti.

 

Hæc nox est, in qua, destrúctis vínculis mortis,

Christus ab ínferis victor ascéndit.

 

Nihil enim nobis nasci prófuit, nisi rédimi profuísset.

 

O mira circa nos tuæ pietátis dignátio!

 

O inæstimábilis diléctio caritátis:

ut servum redímeres, Fílium tradidísti!

 

O certe necessárium Adæ peccátum,

quod Christi morte delétum est! O felix culpa,

quæ talem ac tantum méruit habére Redemptórem!

O vere beáta nox, quæ sola méruit scire tempus et horam,

in qua Christus ab ínferis resurréxit! Hæc nox est, de qua scriptum est:

Et nox sicut dies illuminábitur: et nox illuminátio mea in delíciis meis.

 

Huius ígitur sanctificátio noctis fugat scélera,

culpas lavat: et reddit innocéntiam lapsis et mæstis lætítiam.

Fugat ódia, concórdiam parat et curvat impéria.

 

In huius ígitur noctis grátia, súscipe,

sancte Pater, laudis huius sacrifícium vespertínum,

quod tibi in hac cérei oblatióne sollémni,

per ministrórum manus de opéribus apum,

sacrosáncta reddit Ecclésia.

 

Sed iam colúmnæ huius præcónia nóvimus,

quam in honórem Dei rútilans ignis accéndit.

Qui, licet sit divísus in partes,

mutuáti tamen lúminis detriménta non novit.

 

Alitur enim liquántibus ceris,

quas in substántiam pretiósæ huius lámpadis apis mater edúxit.

O vere beáta nox, in qua terrénis cæléstia, humánis divína iungúntur!

Orámus ergo te, Dómine,

ut céreus iste in honórem tui nóminis consecrátus,

ad noctis huius calíginem destruéndam,

indefíciens persevéret.

 

Et in odórem suavitátis accéptus,

supérnis lumináribus misceátur.

Flammas eius lúcifer matutínus invéniat:

Ille, inquam, lúcifer, qui nescit occásum:

Christus Fílius tuus, qui, regréssus ab ínferis,

humáno géneri serénus illúxit,

et vivit et regnat in sæcula sæculórum.

R. Amen.

 

II - LITURGIA DELLA PAROLA 
 

Queste letture costituivano l'ultimo insegnamento ai catecumeni prima del Battesimo. A tutta la comunità cristiana che si prepara a rinnovare le promesse battesimali, ricordano i fatti salienti della storia della salvezza e i valori essenziali della nuova vita dei figli di Dio.
La lettera della Parola di Dio è parte essenziale della Veglia pasquale; perciò solo per motivi pastoralmente validi è possibile ridurre il numero delle letture dell'Antico Testamento. La terza è sempre obbligatoria, perché ricorda la prima Pasqua.
 

Prima di iniziare la lettura della Parola di Dio, il sacerdote si rivolge all'assemblea con queste parole o con altre simili.


Fratelli carissimi,  

dopo il solenne inizio della Veglia, ascoltiamo ora in devoto raccoglimento la Parola di Dio.  
Meditiamo come nell'antica alleanza Dio salvò il suo popolo e, nella pienezza dei tempi, ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione.
Preghiamo perché Dio nostro Padre conduca a compimento quest'opera di salvezza incominciata con la Pasqua. 

 

Fratres caríssimi,

quiéto corde nunc verbum Dei audiámus. Meditémur, quómodo Deus pópulum suum elápsis tempóribus salvum fécerit, et novíssime nobis Fílium suum míserit Redemptórem. Orémus, ut Deus noster hoc paschále salvatiónis opus ad plenam redemptiónem perfíciat.

 
PRIMA LETTURA   Gen 1,1 - 2,2 (forma breve 1,1.26-31)
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Dal libro della Gènesi
[ In principio Dio creò il cielo e la terra.] La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
[ Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
] E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.


SALMO RESPONSORIALE   Dal Salmo 103

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti.
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
Tu fai crescere l’erba per il bestiame
e le piante che l’uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.
 

Oppure:
  Dal Salmo 32
Dell'amore del Signore è piena la terra.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto:
dell'amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.

L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. 

ORAZIONE
Dio onnipotente ed eterno,  
ammirabile in tutte le opere del tuo amore,  
illumina i figli da te redenti  
perché comprendano che, se fu grande all'inizio  
la creazione del mondo,  
ben più grande, nella pienezza dei tempi,  
fu l'opera della nostra redenzione,  
nel sacrificio pasquale di Cristo Signore.  

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

  

Omnípotens sempitérne Deus,

qui es in ómnium óperum tuórum dispensatióne mirábilis,

intéllegant redémpti tui,

non fuísse excelléntius, quod inítio factus est mundus,

quam quod in fine sæculórum Pascha nostrum immolátus est Christus.

Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum. R. Amen.

 
Quando si fa la lettura breve, si dice la seguente orazione:  
O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine  
e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti,  
fa' che resistiamo con la forza dello spirito  
alle seduzioni del peccato, per giungere alla gioia eterna.  

Per Cristo nostro Signore. 

  

Deus, qui mirabíliter creásti hóminem et mirabílius redemísti,

da nobis, quæsumus,

contra oblectaménta peccáti mentis ratióne persístere,

ut mereámur ad ætérna gáudia perveníre.

Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.


SECONDA LETTURA   Gen 22, 1-18
(forma breve 22.1-2.9a.10-13.15-18)   
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.

Dal libro della Gènesi
[ In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». ]
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme.
[ Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
]
Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
[ L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». ]
 

SALMO RESPONSORIALE   Dal Salmo 15

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.


Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
 

ORAZIONE

O Dio, Padre dei credenti,  
che estendendo a tutti gli uomini il dono dell'adozione filiale,  
moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli, 
e nel sacramento pasquale del Battesimo  
adempi la promessa fatta ad Abramo  
di renderlo padre di tutte le nazioni,  
concedi al tuo popolo di rispondere degnamente  
alla grazia della tua chiamata.  

Per Cristo nostro Signore. 

 

Deus, Pater summe fidélium,

qui promissiónis tuæ fílios diffúsa

adoptiónis grátia in toto terrárum orbe multíplicas,

et per paschále sacraméntum Abraham púerum tuum

universárum, sicut iurásti,

géntium éfficis patrem,

da pópulis tuis digne ad grátiam tuæ vocatiónis intráre.

Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen. 


TERZA LETTURA   Es 14,15 - 15,1

Gli Israeliti camminarono sull'asciutto in mezzo al mare.

Dal libro dell’Èsodo 
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:


SALMO RESPONSORIALE   Es 15,1b-6.17-18

Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria.

 

«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.

Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico.

Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regni
in eterno e per sempre!».
 

ORAZIONE

O Dio, anche ai nostri tempi  
vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi:  
ciò che facesti con la tua mano potente  
per liberare un solo popolo dall'oppressione del faraone,  
ora lo compi attraverso l'acqua del Battesimo  
per la salvezza di tutti i popoli;  
concedi che l'umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo  
e partecipi alla dignità del popolo eletto.  

Per Cristo nostro Signore. 

 

Deus, cuius antíqua mirácula étiam nostris

tempóribus coruscáre sentímus,

dum, quod uni pópulo a persecutióne Pharaónis

liberándo déxteræ tuæ poténtia contulísti,

id in salútem géntium per aquam regeneratiónis operáris,

præsta, ut in Abrahæ fílios et in Isrælíticam

dignitátem totíus mundi tránseat plenitúdo.

Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.


Oppure:

O Dio, tu hai rivelato nella luce della nuova alleanza 
il significato degli antichi prodigi:  
il Mar Rosso è l'immagine del fonte battesimale  
e il popolo liberato dalla schiavitù  
è un simbolo del popolo cristiano.  
Concedi che tutti gli uomini, mediante la fede,  
siano fatti partecipi del privilegio del popolo eletto,  
e rigenerati dal dono del tuo Spirito.  

Per Cristo nostro Signore. 

 

Deus, qui primis tempóribus impléta

mirácula novi testaménti luce reserásti,

ut et Mare Rubrum forma sacri fontis exsísteret,

et plebs a servitúte liberáta christiáni pópuli sacraménta præférret,

da, ut omnes gentes,

Isrǽlis privilégium mérito fídei consecútæ,

Spíritus tui participatióne regeneréntur.

Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.


QUARTA LETTURA   Is 54, 5-14

Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te.

Dal libro del profeta Isaìa  
Tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
– dice il tuo Dio.
Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.
Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.
Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.
Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di berilli,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
sarai fondata sulla giustizia.
Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere,
dallo spavento, perché non ti si accosterà.


SALMO RESPONSORIALE   Dal Salmo 29

Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
 

ORAZIONE

O Dio, Padre di tutti gli uomini,  
moltiplica a gloria del tuo nome  
la discendenza promessa alla fede dei patriarchi,  
e aumenta il numero dei tuoi figli,  
perché la Chiesa veda pienamente adempiuto  
il disegno universale di salvezza,  
nel quale i nostri padri avevano fermamente sperato.  

Per Cristo nostro Signore.

 

Orémus. Omnípotens sempitérne Deus,

multíplica in honórem nóminis tui quod

patrum fídei spopondísti, et promissiónis

fílios sacra adoptióne diláta, ut,

quod prióres sancti non dubitavérunt futúrum,

Ecclésia tam magna ex parte iam cognóscat implétum.

Per Christum Dóminum nostrum. 

 
QUINTA LETTURA   Is 55, 1-11

Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un'alleanza eterna.

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d’Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocàtelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».
 

SALMO RESPONSORIALE   Is 12, 2. 4-6 

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.


Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
 

ORAZIONE

Dio onnipotente ed eterno, unica speranza del mondo,  

tu hai preannunziato con il messaggio dei profeti  
i misteri che oggi si compiono;  
ravviva la nostra sete di salvezza,  
perché soltanto per l'azione del tuo Spirito  
possiamo progredire nelle vie della tua giustizia.  

Per Cristo nostro Signore. 

 

Omnípotens sempitérne Deus,

spes única mundi,

qui prophetárum tuórum

præcónio præséntium témporum

declarásti mystéria,

auge pópuli tui vota placátus,

quia in nullo fidélium nisi

ex tua inspiratióne provéniunt

quarúmlibet increménta virtútum.

Per Christum Dóminum nostrum.


SESTA LETTURA  Bar 3, 9-15. 32 - 4,4

Cammina allo splendore della luce del Signore.

Dal libro del profeta Baruc
Ascolta, Israele, i comandamenti della vita,
porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.
Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemica
e sei diventato vecchio in terra straniera?
Perché ti sei contaminato con i morti
e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?
Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!
Se tu avessi camminato nella via di Dio,
avresti abitato per sempre nella pace.
Impara dov’è la prudenza,
dov’è la forza, dov’è l’intelligenza,
per comprendere anche dov’è la longevità e la vita,
dov’è la luce degli occhi e la pace.
Ma chi ha scoperto la sua dimora,
chi è penetrato nei suoi tesori?
Ma colui che sa tutto, la conosce
e l’ha scrutata con la sua intelligenza,
colui che ha formato la terra per sempre
e l’ha riempita di quadrupedi,
colui che manda la luce ed essa corre,
l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore.
Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia
e hanno gioito;
egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,
e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.
Egli è il nostro Dio,
e nessun altro può essere confrontato con lui.
Egli ha scoperto ogni via della sapienza
e l’ha data a Giacobbe, suo servo,
a Israele, suo amato.
Per questo è apparsa sulla terra
e ha vissuto fra gli uomini.
Essa è il libro dei decreti di Dio
e la legge che sussiste in eterno;
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l’abbandonano moriranno.
Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
Non dare a un altro la tua gloria
né i tuoi privilegi a una nazione straniera.
Beati siamo noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.


SALMO RESPONSORIALE  Dal Salmo  18

Signore, tu hai parole di vita eterna. 

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
 

ORAZIONE

O Dio, che accresci sempre la tua Chiesa  

chiamando nuovi figli da tutte le genti,  
custodisci nella tua protezione  
coloro che fai rinascere dall'acqua del Battesimo.  

Per Cristo nostro Signore.

 

Deus, qui Ecclésiam tuam semper

géntium vocatióne multíplicas,

concéde propítius, ut,

quos aqua baptísmatis ábluis,

contínua protectióne tueáris.

Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.

 
SETTIMA LETTURA  Ez 36, 16-17a.18-28

Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo.

Dal libro del profeta Ezechièle 
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.
Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».


SALMO RESPONSORIALE  Dal Salmo 41

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.
  
 

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio? .

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Oppure (quando si celebra il Battesimo):

Da Is 12, 1-6
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

 
ORAZIONE

O Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta, volgi lo sguardo alla tua Chiesa, ammirabile sacramento di salvezza, e compi l'opera predisposta nella tua misericordia: tutto il mondo veda e riconosca che ciò che è distrutto si ricostruisce, ciò che è invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità, per mezzo del Cristo, che è principio di tutte le cose. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

Deus, incommutábilis virtus et lumen ætérnum, réspice propítius ad totíus Ecclésiæ sacraméntum, et opus salútis humánæ perpétuæ dispositiónis efféctu tranquíllius operáre; totúsque mundus experiátur et vídeat deiécta érigi, inveteráta renovári et per ipsum Christum redíre ómnia in íntegrum, a quo sumpsére princípium. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum. R. Amen.

 
oppure:
O Dio, che nelle pagine dell'Antico e Nuovo Testamento ci hai preparati a celebrare il mistero pasquale, fa' che comprendiamo l'opera del tuo amore per gli uomini, perché i doni che oggi riceviamo confermino in noi la speranza dei beni futuri. Per Cristo nostro Signore.

 

Deus, qui nos ad celebrándum paschále sacraméntum utriúsque Testaménti páginis ínstruis, da nobis intellégere misericórdiam tuam, ut ex perceptióne præséntium múnerum firma sit exspectátio futurórum. Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.
 

Il celebrante intona l'inno Gloria a Dio, che viene cantato da tutti.
 
COLLETTA
O Dio, che illumini questa santissima notte  

con la gloria della risurrezione del Signore,  
ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione,  
perché tutti i tuoi figli, rinnovati nel corpo e nell'anima,  siano sempre fedeli al tuo servizio.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,  
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,  

per tutti i secoli dei secoli.

 

Orémus. Deus, qui hanc sacratíssimam noctem

glória domínicæ resurrectiónis illústras,

éxcita in Ecclésia tua adoptiónis spíritum,

ut, córpore et mente renováti, puram tibi exhibeámus servitútem.

Per Dóminum.


EPISTOLA  Rm 6, 3-11

Cristo risorto dai morti non muore più.

Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Romani   
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.
Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.


SALMO RESPONSORIALE  Dal Salmo 117

Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

  

  

   

VANGELO  Anno A  Mt 28,1-10
E' risorto e vi precede in Galilea.

Dal vangelo secondo Matteo
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.
Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
 
 
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VANGELO  Anno B  Mc 16,1-7
Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto.

Dal vangelo secondo Marco
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.
Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.
Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: "Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto"».
  
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VANGELO  Anno C  Lc 24,1-12
Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

Dal vangelo secondo Luca
Il primo giorno della settimana, al mattino presto [ le donne ] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano a esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto.

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  III - LITURGIA BATTESIMALE 
 

Il sacerdote con i ministri si reca al fonte battesimale se questi è in vista dei fedeli; altrimenti si pone nel presbiterio un bacile con l'acqua.

La Veglia pasquale è vissuta in pienezza quando la comunità  può presentare degli adulti o dei bambini per la rinascita battesimale. Ma anche quando questo non è possibile, la comunità ha coscienza che il suo rinnovamento pasquale esige un impegno più grande nella attuazione delle promesse battesimali.

Se ci sono dei battezzandi:

Carissimi, accompagniamo con la nostra unanime preghiera questi candidati al battesimo [la gioiosa speranza dei nostri fratelli], perché Dio Padre onnipotente nella sua grande bontà li guidi al fonte della rigenerazione.

 

Précibus nostris, caríssimi, fratrum nostrórum beátam spem unánimes adiuvémus, ut Pater omnípotens ad fontem regeneratiónis eúntes omni misericórdiæ suæ auxílio prosequátur.


Se si benedice il fonte, ma non ci sono battezzandi:
Fratelli carissimi, invochiamo la benedizione di Dio Padre onnipotente su questo fonte battesimale, perché tutti quelli che nel battesimo saranno rigenerati in Cristo, siano accolti nella famiglia di Dio.

 

Dei Patris omnipoténtis grátiam, caríssimi, super hunc fontem súpplices invocémus, ut qui ex eo renascéntur adoptiónis fíliis in Christo aggregéntur.


Si cantano le:   LITANIE DEI SANTI

Signore, pietà. Signore, pietà.
Cristo, pietà. Cristo, pietà.
Signore, pietà. Signore, pietà.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi.

San Michele, prega per noi.
Santi Angeli di Dio, pregate per noi.
San Giovanni Battista, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Santi Pietro e Paolo, pregate per noi.
Sant'Andrea prega per noi.
San Giovanni, prega per noi.
Santi Apostoli ed evangelisti, pregate per noi.

Santa Maria Maddalena, prega per noi.
Santi discepoli del Signore, pregate per noi.
Santo Stefano, prega per noi.
Sant'Ignazio d'Antiochia prega per noi.
San Lorenzo, prega per noi.
Sante Perpetua e Felicita, pregate per noi.
Sant'Agnese, prega per noi.
Santi martiri di Cristo, pregate per noi.

San Gregorio, prega per noi.
Sant'Agostino, prega per noi.
Sant'Atanasio prega per noi.
San Basilio, prega per noi.
San Martino, prega per noi.
Santi Cirillo e Metodio, pregate per noi.
San Benedetto, prega per noi.
San Francesco, prega per noi.
San Domenico, prega per noi.
San Francesco Saverio, prega per noi.
San Giovanni Maria Vianney, prega per noi.
Santa Caterina da Siena, prega per noi.
Santa Teresa d'Avila prega per noi.
Santi e sante di Dio, pregate per noi.
 

Nella tua misericordia, salvaci, Signore.

Da ogni male, salvaci, Signore.
Da ogni peccato, salvaci, Signore.
Dalla morte eterna, salvaci, Signore.


Per la tua incarnazione, salvaci, Signore.
Per la tua morte e risurrezione, salvaci, Signore.
Per il dono dello Spirito Santo, salvaci, Signore.


Noi peccatori, ti preghiamo, ascoltaci Signore.

Se ci sono dei battezzandi:
Dona la grazia della vita nuova nel Battesimo  a questi tuoi eletti, ascoltaci, Signore.


Se non ci sono dei battezzandi:
Benedici e santifica con la grazia del tuo Spirito questo fonte battesimale da cui nascono i tuoi figli, ascoltaci, Signore.

 
Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica           

Gesù, Figlio  del Dio vivente, ascolta la nostra supplica. 


 

OPPURE IN LATINO

 

Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Christe, eléison. Christe, eléison.

Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

 

Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis.

Sancte Míchæl, ora pro nobis.

Sancti Angeli Dei, oráte pro nobis.

Sancte Ioánnes Baptísta, ora pro nobis.

Sancte Ioseph, ora pro nobis.

Sancti Petre et Paule, oráte pro nobis.

Sancte Andréa, ora pro nobis.

Sancte Ioánnes, ora pro nobis.

Sancta María Magdaléna, ora pro nobis.

Sancte Stéphane, ora pro nobis.

Sancte Ignáti Antiochéne, ora pro nobis.

Sancte Laurénti, ora pro nobis.

Sanctæ Perpétua et Felícitas, oráte pro nobis.

Sancta Agnes, ora pro nobis.

Sancte Gregóri, ora pro nobis.

Sancte Augustíne, ora pro nobis.

Sancte Athanási, ora pro nobis.

Sancte Basíli, ora pro nobis.

Sancte Martíne, ora pro nobis.

Sancte Benedícte, ora pro nobis.

Sancti Francísce et Domínice, oráte pro nobis.

Sancte Francísce (Xavier), ora pro nobis.

Sancte Ioánnes María (Vianney), ora pro nobis.

Sancta Catharína (Senénsis), ora pro nobis.

Sancta Terésia a Iesu, ora pro nobis.

Omnes Sancti et Sanctæ Dei, oráte pro nobis.

 

Propítius esto, líbera nos, Dómine.

Ab omni malo, líbera nos, Dómine.

Ab omni peccáto, líbera nos, Dómine.

A morte perpétua, líbera nos, Dómine.

Per incarnatiónem tuam, líbera nos, Dómine.

Per mortem et resurrectiónem tuam, líbera nos, Dómine.

Per effusiónem Spíritus Sancti, líbera nos, Dómine.

 

Peccatóres, te rogámus, audi nos.

 
Se ci sono dei battezzandi:
Dona la grazia della vita nuova nel Battesimo 
a questi tuoi eletti         ascoltaci, Signore.

 

Ut hos eléctos per grátiam Baptísmi regeneráre dignéris,    Te rogámus, audi nos.
 

Se non ci sono dei battezzandi:
Benedici e santifica con la grazia del tuo Spirito questo fonte battesimale da cui nascono i tuoi figli,  ascoltaci, Signore. 
 
Gesù, Figlio  del Dio vivente,     Gesù, Figlio  del Dio vivente, 
ascolta la nostra supplica
            ascolta la nostra supplica. 
 

Iesu, Fili Dei vivi, te rogámus, audi nos.

Christe, audi nos. Christe, audi nos.

Christe, exáudi nos. Christe, exáudi nos.. 

 
Se ci sono dei battezzandi, il sacerdote, a mani giunte dice l'orazione seguente:
Dio onnipotente ed eterno, manifesta la tua presenza nei sacramenti del tuo amore, manda lo spirito di adozione a suscitare un popolo nuovo dal fonte battesimale, perché l'azione del nostro umile ministero sia resa efficace dalla tua potenza. Per Cristo nostro Signore.

 
Omnípotens sempitérne Deus, adésto magnæ pietátis tuæ sacraméntis, et ad recreándos novos pópulos, quos tibi fons baptísmatis párturit, spíritum adoptiónis emítte, ut, quod nostræ humilitátis gérendum est mystério, virtútis tuæ impleátur efféctu. Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.

 
BENEDIZIONE DELL'ACQUA BATTESIMALE
 
Questa formula si usa quando ci sono dei battesimi o l'acqua sarà utilizzata per questo scopo.

O Dio, per mezzo dei segni sacramentali, tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza; e in molti modi, attraverso i tempi, hai preparato l'acqua, tua creatura, ad essere segno del Battesimo.  
Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque perché contenessero in germe la forza di santificare; e anche nel diluvio hai prefigurato il battesimo, perché, oggi come allora, l'acqua segnasse la fine del peccato e l'inizio della vita nuova. 
Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati.  
Infine, nella pienezza dei tempi, il tuo Figlio, battezzato da Giovanni nell'acqua del Giordano, fu consacrato dallo Spirito Santo; innalzato sulla croce, egli versò dal suo fianco sangue e acqua, e dopo la sua risurrezione comandò ai discepoli:
«Andate, annunziate il Vangelo a tutti i popoli, e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»
Ora, Padre, guarda con amore la tua Chiesa e fa scaturire per lei la sorgente del Battesimo.
 

Infondi in quest'acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo unico Figlio, perché con il sacramento del Battesimo l'uomo, fatto a tua immagine, sia lavato dalla macchia del peccato, e dall'acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura.  

 

Deus, qui invisíbili poténtia per sacramentórum signa mirábilem operáris efféctum, et creatúram aquæ multis modis præparásti, ut baptísmi grátiam demonstráret; Deus, cuius Spíritus super aquas inter ipsa mundi primórdia ferebátur, ut iam tunc virtútem sanctificándi aquárum natúra concíperet; Deus, qui regeneratiónis spéciem in ipsa dilúvii effusióne signásti, ut uníus eiusdémque eleménti mystério et finis esset vítiis et orígo virtútum; Deus, qui Abrahæ fílios per Mare Rubrum sicco vestígio transíre fecísti, ut plebs, a Pharaónis servitúte liberáta, pópulum baptizatórum præfiguráret; Deus, cuius Fílius, in aqua Iordánis a Ioánne baptizátus, Sancto Spíritu est inúnctus, et, in cruce pendens, una cum sánguine aquam de látere suo prodúxit, ac, post resurrectiónem suam, discípulis iussit: " Ite, docéte omnes gentes, baptizántes eos in nómine Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti ": réspice in fáciem Ecclésiæ tuæ, eíque dignáre fontem baptísmatis aperíre. Sumat hæc acqua Unigéniti tui grátiam de Spíritu Sancto, ut homo, ad imáginem tuam cónditus, sacraménto baptísmatis a cunctis squalóribus vetustátis ablútus, in novam infántiam ex aqua et Spíritu Sancto resúrgere meréatur.

 
Il sacerdote immerge il cero pasquale nell'acqua:
Discenda, Padre, in quest'acqua, per opera del tuo Figlio, la potenza dello Spirito Santo.

 

Descéndat, quæsumus, Dómine, in hanc plenitúdinem fontis per Fílium tuum virtus Spíritus Sancti,.
 

Tenendo il cero nell'acqua, prosegue:
Tutti coloro che in essa riceveranno il Battesimo, sepolti insieme con Cristo nella morte, con lui risorgano alla vita immortale. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Ut omnes, cum Christo consepúlti per baptísmum in mortem, ad vitam cum ipso resúrgant. Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum. R. Amen.
 

Toglie il cero dall'acqua, mentre l'assemblea fa questa acclamazione o altre:

Sorgenti delle acque, benedite il Signore: lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

 

Benedícite, fontes, Dómino, laudáte et superexaltáte eum in sæcula..
 

Dopo la rinuncia a satana e la professione di fede, viene conferito il battesimo ai bambini e ai catecumeni adulti. Se non ci sono battezzandi né si deve benedire il fonte battesimale, il sacerdote invita alla preghiera e benedice l'acqua con la quale saranno aspersi i fedeli:
Fratelli carissimi, preghiamo umilmente il Signore Dio nostro, perché benedica quest'acqua con la quale saremo aspersi in ricordo del nostro Battesimo. Il Signore ci rinnovi interiormente, perché siamo sempre fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono.

 

Dóminum Deum nostrum, fratres caríssimi, supplíciter exorémus, ut hanc creatúram aquæ benedícere dignétur, super nos aspergéndam in nostri memóriam baptísmi. Ipse autem nos renováre dignétur, ut Spirítui, quem accépimus, fidéles maneámus.
 

Dopo una breve pausa, prosegue:
Signore Dio nostro, sii presente in mezzo al tuo popolo, che veglia in preghiera in questa santissima notte, rievocando l'opera ammirabile della nostra creazione e l'opera ancor più ammirabile della nostra salvezza. Degnati di benedire quest'acqua, che hai creato perché dia fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi.
Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua bontà: attraverso l'acqua del Mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù; nel deserto hai fatto scaturire una sorgente per saziare la sua sete; con l'immagine dell'acqua viva i profeti hanno preannunziato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini; Infine nell'acqua del Giordano, santificata dal Cristo, hai inaugurato il sacramento della rinascita, che segna l’inizio dell'umanità nuova libera dalla corruzione del peccato.
Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest'acqua benedetta, il ricordo del nostro Battesimo, perché possiamo unirci all'assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

 

Dómine Deus noster, pópulo tuo hac nocte sacratíssima vigilánti adésto propítius: et nobis, mirábile nostræ creatiónis opus, sed et redemptiónis nostræ mirabílius, memorántibus, hanc aquam benedícere tu dignáre. Ipsam enim tu fecísti, ut et arva fecunditáte donáret, et levámen corpóribus nostris munditiámque præbéret. Aquam étiam tuæ minístram misericórdiæ condidísti: nam per ipsam solvísti tui pópuli servitútem illiúsque sitim in desérto sedásti; per ipsam novum fodus nuntiavérunt prophétæ, quod eras cum homínibus initúrus; per ipsam dénique, quam Christus in Iordáne sacrávit, corrúptam natúræ nostræ substántiam in regeneratiónis lavácro renovásti. Sit ígitur hæc aqua nobis suscépti baptísmatis memória, et cum frátribus nostris, qui sunt in Páschate baptizáti, gáudia nos tríbuas sociáre. Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.
 

RINNOVAZIONE DELLE PROMESSE BATTESIMALI

Dopo la benedizione dell'acqua lustrale, tutti, stando in piedi e con in mano la candela accesa, rinnovano le promesse del battesimo.

Fratelli carissimi, per mezzo del battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova. 
Ora, al termine del cammino penitenziale della Quaresima, rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.

 

Per paschále mystérium, fratres caríssimi, in baptísmo consepúlti sumus cum Christo, ut cum eo in novitáte vitæ ambulémus. Quaprópter, quadragesimáli observatióne absolúta, sancti baptísmatis promissiónes renovémus, quibus olim Sátanæ et opéribus eius abrenuntiávimus, et Deo in sancta Ecclésia cathólica servíre promísimus. Quaprópter:


Rinunziate a satana?             Rinunzio.   
E a tutte le sue opere?          Rinunzio.  
E a tutte le sue seduzioni?   Rinunzio.

 

Abrenuntiátis Sátanæ?                                  Abrenúntio.

Et ómnibus opéribus eius?                             Abrenúntio.

Sacerdos: Et ómnibus pompis eius?               Abrenúntio.


___________________________________________________________________

 
Oppure:
Rinunziate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?  Rinunzio.
Rinunziate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?  Rinunzio. 
Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato?  Rinunzio.

 

Abrenuntiátis peccáto, ut in libertáte filiórum Dei vivátis? Abrenúntio.

Abrenuntiátis seductiónibus iniquitátis, ne peccátum vobis dominétur? Abrenúntio.

Abrenuntiátis Sátanæ, qui est auctor et princeps peccáti? Abrenúntio.


___________________________________________________________________


Poi il sacerdote prosegue:
Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?  Credo. 
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?   Credo.  
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?   Credo.

 

Créditis in Deum Patrem omnipoténtem, creatórem cæli et terræ? Credo.

Créditis in Iesum Christum, Fílium eius únicum, Dóminum nostrum, natum ex María Vírgine, passum et sepúltum, qui a mórtuis resurréxit et sedet ad déxteram Patris? Credo.

Créditis in Spíritum Sanctum, sanctam Ecclésiam cathólicam, sanctórum communiónem, remissiónem peccatórum, carnis resurrectiónem et vitam ætérnam? Credo.

 
Il sacerdote conclude
Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna.   Amen.

 

Et Deus omnípotens, Pater Dómini nostri Iesu Christi, qui nos regenerávit ex aqua et Spíritu Sancto, quique nobis dedit remissiónem peccatórum, ipse nos custódiat grátia sua, in Christo Iesu Dómino nostro, in vitam ætérnam. Omnes: Amen.

 
Il sacerdote asperge l'assemblea con l'acqua benedetta. Si possono aggiungere alcune intenzioni di preghiera. Quindi segue la liturgia eucaristica. 

 

 

IV - LITURGIA EUCARISTICA

   
ORAZIONE SULLE OFFERTE

Accogli, Signore, le preghiere e le offerte del tuo popolo, perché questo santo mistero, gioioso inizio della celebrazione pasquale, ci ottenga la forza per giungere alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

 

Súscipe, quæsumus, Dómine, preces pópuli tui cum oblatiónibus hostiárum, ut, paschálibus initiáta mystériis, ad æternitátis nobis medélam, te operánte, profíciant. Per Christum.


PREFAZIO 
Cristo, Agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,  
nostro dovere e fonte di salvezza,  
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,  
e soprattutto esaltarti in questa notte  
nella quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo,  
è lui che morendo ha distrutto la morte  
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,  
l'umanità esulta su tutta la terra,  
e con l'assemblea degli angeli e dei santi  
canta l'inno della tua gloria: 

Santo, Santo, Santo il Signore...

 

 

Vere dignum et iustum est,

æquum et salutáre: Te quidem,

Dómine, omni témpore confitéri,

sed in hac potíssimum nocte gloriósius prædicáre,

cum Pascha nostrum immolátus est Christus.

Ipse enim verus est Agnus qui ábstulit peccáta mundi.

Qui mortem nostram moriéndo destrúxit, et vitam resurgéndo reparávit.

Quaprópter, profúsis paschálibus gáudiis,

totus in orbe terrárum mundus exsúltat.

Sed et supérnæ virtútes atque angélicæ potestátes

hymnum glóriæ tuæ cóncinunt, sine fine dicéntes:

 

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth...
 

Si recita la Preghiera Eucaristica I o Canone Romano con i Proprio Comunicantes


ANTIFONA ALLA COMUNIONE  1Cor 5, 7-8
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:  
celebriamo dunque la festa  
con purezza e verità. Alleluia.

Oppure: Mt 28, 5.6; cfr. Mc 16, 6; cfr. Lc 24, 6
Gesù, il crocifisso è risorto, come aveva detto.  Alleluia.

 

Pascha nostrum immolátus est Christus;

ítaque epulémur in ázymis sinceritátis et veritátis, allelúia.

 
ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE
Infondi in noi, o Padre, lo Spirito della tua carità, perché nutriti con i sacramenti pasquali viviamo concordi nel vincolo del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

 

Spíritum nobis, Dómine, tuæ caritátis infúnde, ut, quos sacraméntis paschálibus satiásti, tua fácias pietáte concórdes. Per Christum.
 

________________________________________________________________________


Benedizione solenne:

 

Benedícat vos omnípotens Deus, hodiérna interveniénte sollemnitáte pascháli, et ab omni miserátus deféndat incursióne peccáti.

R. Amen.

 

Et qui ad ætérnam vitam in Unigéniti sui resurrectióne vos réparat, vos præmiis immortalitátis adímpleat.

R. Amen.

 

Et qui, explétis passiónis domínicæ diébus, paschális festi gáudia celebrátis, ad ea festa, quæ lætítiis peragúntur ætérnis, ipso opitulánte, exsultántibus ánimis veniátis.

R. Amen.

 

Benedícat vos omnípotens Deus, Pater, et Fílius, + et Spíritus Sanctus.

R. Amen.
________________________________________________________________________

 

La Messa è finita: andate in pace, alleluia, alleluia.
   
Oppure:  
Andate e portate a tutti la gioia del Signore risorto. Alleluia, alleluia.
 

Ite, missa est: Alleluia Alleluja

Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.
 

 

Deo gratis: Alleluia Alleluja
 

 

Sommario Liturgia


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