www.maranatha.it/mobile

LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

Precedente  HOME  Successivo

 
2 Re  7


[1] Ma Eliseo disse: "Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo".

[2] Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: "Gia, il Signore apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?". Quegli disse: "Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai".

[3] Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra di loro: "Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte?

[4] Se risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo".

[5] Si alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro campo. Ebbene, là non c'era nessuno.

[6] Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro: "Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i re dell'Egitto per assalirci".

[7] Alzatisi all'imbrunire, erano fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo.

[8] Quei lebbrosi, giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo.

[9] Si dissero: "Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all'alba di domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunziamolo alla reggia".

[10] Vi andarono; chiamarono le guardie della città e riferirono loro: "Siamo andati nel campo degli Aramei; ecco, non c'era nessuno né si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le tende intatte".

[11] Le guardie allora gridarono e la notizia fu portata dentro la reggia.

[12] Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: "Vi dirò quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, hanno abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città".

[13] Uno dei suoi ufficiali rispose: "Si prendano i cinque cavalli che sono rimasti in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e mandiamo a vedere".

[14] Presero allora due carri con i cavalli; il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: "Andate e vedete".

[15] Li seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella fretta. I messaggeri tornarono e riferirono al re.

[16] Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea di farina si vendette per un siclo, così pure due sea di orzo si vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore.

[17] Il re aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva predetto l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui.

[18] Difatti, dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: "A quest'ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di farina costerà un siclo",

[19] lo scudiero aveva risposto all'uomo di Dio: "Gia, Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?". E quegli aveva detto: "Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai".

[20] A lui capitò proprio questo: lo calpestò la folla alla porta ed egli morì.