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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

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1 Maccabei  4

 
[1] Gorgia prese allora cinquemila uomini e mille cavalli scelti e si levò il campo di notte

[2] per sorprendere il campo dei Giudei e annientarli all'improvviso; gli uomini dell'Acra gli facevano da guida.

[3] Ma Giuda lo venne a sapere e mosse anche lui con i suoi valorosi per assalire le forze del re che sostavano in Emmaus,

[4] mentre i soldati erano ancora dispersi fuori del campo.

[5] Gorgia giunse al campo di Giuda di notte e non vi trovò nessuno; li andava cercando sui monti dicendo: "Costoro ci sfuggono".

[6] Fattosi giorno, Giuda apparve nella pianura con tremila uomini; non avevano però né corazze né spade come avrebbero voluto.

[7] Videro l'accampamento dei pagani difeso e fortificato e la cavalleria disposta intorno e tutti esperti nella guerra.

[8] Ma Giuda disse ai suoi uomini: "Non temete il loro numero, né abbiate paura dei loro assalti;

[9] ricordate come i nostri padri furono salvati nel Mare Rosso, quando il faraone li inseguiva con l'esercito.

[10] Alziamo la nostra voce al Cielo, perché ci usi benevolenza e si ricordi dell'alleanza con i nostri padri e voglia sconfiggere questo schieramento davanti a noi oggi;

[11] si accorgeranno tutti i popoli che c'è uno che riscatta e salva Israele".

[12] Gli stranieri alzarono gli occhi e videro che quelli venivano loro incontro;

[13] così uscirono dagli accampamenti per dar battaglia. Gli uomini di Giuda diedero fiato alle trombe

[14] e attaccarono. I pagani furono sconfitti e fuggirono verso la pianura,

[15] ma quelli che erano più indietro caddero tutti uccisi di spada. Li inseguirono fino a Ghezer e fino alle pianure dell'Idumea e di Asdòd e di Iamnia; ne furono uccisi circa tremila.

[16] Quando Giuda e i suoi armati tornarono dal loro inseguimento,

[17] egli disse alla sua gente: "Non siate avidi delle spoglie, perché ci attende ancora la battaglia. Gorgia e il suo esercito è sul monte vicino a noi;

[18] ora voi state pronti ad opporvi ai nemici e a combatterli; in seguito farete tranquillamente bottino".

[19] Aveva appena finito di parlare, quando apparve un reparto che spiava dal monte.

[20] Avevano visto infatti che i loro erano stati sconfitti e gli altri incendiavano il campo: il fumo che si scorgeva segnalava l'accaduto.

[21] Ed essi a quello spettacolo si sgomentarono grandemente; vedendo inoltre giù nella pianura lo schieramento di Giuda pronto all'attacco,

[22] fuggirono tutti nel territorio dei Filistei.

[23] Allora Giuda ritornò a depredare il campo e raccolsero oro e argento in quantità e stoffe tinte di porpora viola e porpora marina e grandi ricchezze.

[24] Di ritorno cantavano e innalzavano benedizioni al cielo "perché egli è buono e la sua grazia dura sempre".

[25] Fu quello un giorno di grande liberazione in Israele.

[26] Quanti degli stranieri erano scampati, presentandosi a Lisia, gli narrarono tutto quello che era accaduto.

[27] Egli sentendo ciò, fu preso da turbamento e scoraggiamento, perché le cose in Israele non erano andate come egli voleva e l'esito non era stato secondo gli ordini del re.

[28] Perciò l'anno dopo mise insieme sessantamila uomini scelti e cinquemila cavalli per combattere contro di loro.

[29] Vennero nell'Idumea e si accamparono in Bet-Zur. Giuda mosse contro di essi con diecimila uomini.

[30] Quando vide l'imponente accampamento, innalzò questa preghiera: "Benedetto sei tu, o salvatore d'Israele, tu che hai fiaccato l'impeto del potente per mezzo del tuo servo Davide e hai fatto cadere l'esercito degli stranieri nelle mani di Giònata, figlio di Saul e del suo scudiero;

[31] fà cadere ancora nello stesso modo questo esercito nelle mani di Israele tuo popolo e fà ricadere l'obbrobrio sul loro esercito e sulla loro cavalleria;

[32] infondi in loro timore e spezza l'audacia della loro forza, siano travolti nella loro rovina.

[33] Abbattili con la spada dei tuoi devoti; ti lodino con canti tutti coloro che riconoscono il tuo nome".

[34] Poi sferrarono l'attacco da una parte e dall'altra e caddero davanti ai Giudei circa cinquemila uomini del campo di Lisia.

[35] Vedendo Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre alle schiere di Giuda cresceva il coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in Antiochia dove assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in Giudea.

[36] Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: "Ecco sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo".

[37] Così si radunò tutto l'esercito e salirono al monte Sion.

[38] Trovarono il santuario desolato, l'altare profanato, le porte arse e cresciute le erbe nei cortili come in un luogo selvatico o montuoso, e gli appartamenti sacri in rovina.

[39] Allora si stracciarono le vesti, fecero grande pianto, si cosparsero di cenere,

[40] si prostrarono con la faccia a terra, fecero dare i segnali con le trombe e alzarono grida al Cielo.

[41] Giuda ordinò ai suoi uomini di tenere impegnati quelli dell'Acra, finché non avesse purificato il santuario.

[42] Poi scelse sacerdoti incensurati, osservanti della legge,

[43] i quali purificarono il santuario e portarono le pietre profanate in luogo immondo.

[44] Tennero consiglio per decidere che cosa fare circa l'altare degli olocausti, che era stato profanato.

[45] Vennero nella felice determinazione di demolirlo, perché non fosse loro di vergogna, essendo stato profanato dai pagani. Demolirono dunque l'altare

[46] e riposero le pietre sul monte del tempio in luogo conveniente finché fosse comparso un profeta a decidere di esse.

[47] Poi presero pietre grezze secondo la legge ed edificarono un altare nuovo come quello di prima;

[48] restaurarono il santuario e consacrarono l'interno del tempio e i cortili;

[49] rifecero gli arredi sacri e collocarono il candelabro e l'altare degli incensi e la tavola nel tempio.

[50] Poi bruciarono incenso sull'altare e accesero sul candelabro le lampade che splendettero nel tempio.

[51] Posero ancora i pani sulla tavola e stesero le cortine. Così portarono a termine le opere intraprese.

[52] Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Casleu, nell'anno centoquarantotto,

[53] e offrirono il sacrificio secondo la legge sull'altare degli olocausti che avevano rinnovato.

[54] Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l'avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cembali.

[55] Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio.

[56] Celebrarono la dedicazione dell'altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode.

[57] Poi ornarono la facciata del tempio con corone d'oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le camere e vi misero le porte.

[58] Vi fu gioia molto grande in mezzo al popolo, perché era stata cancellata la vergogna dei pagani.

[59] Poi Giuda e i suoi fratelli e tutta l'assemblea d'Israele stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell'altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Casleu, con gioia e letizia.

[60] Edificarono in quel tempo intorno al monte Sion mura alte e torri solide, perché i pagani non tornassero a calpestarlo come avevano fatto la prima volta.

[61] Vi stabilì un contingente per presidiarlo e fortificò il presidio di Bet-Zur perché il popolo avesse una difesa contro l'Idumea.