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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

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Giobbe  9


[1] Giobbe rispose dicendo:

[2] In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?

[3] Se uno volesse disputare con lui,
non gli risponderebbe una volta su mille.

[4] Saggio di mente, potente per la forza,
chi s'è opposto a lui ed è rimasto salvo?

[5] Sposta le montagne e non lo sanno,
egli nella sua ira le sconvolge.

[6] Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.

[7] Comanda al sole ed esso non sorge
e alle stelle pone il suo sigillo.

[8] Egli da solo stende i cieli
e cammina sulle onde del mare.

[9] Crea l'Orsa e l'Orione,
le Pleiadi e i penetrali del cielo australe.

[10] Fa cose tanto grandi da non potersi indagare,
meraviglie da non potersi contare.

[11] Ecco, mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non m'accorgo.

[12] Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: "Che fai?".

[13] Dio non ritira la sua collera:
sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.

[14] Tanto meno io potrei rispondergli,
trovare parole da dirgli!

[15] Se avessi anche ragione, non risponderei,
al mio giudice dovrei domandare pietà.

[16] Se io lo invocassi e mi rispondesse,
non crederei che voglia ascoltare la mia voce.

[17] Egli con una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione,

[18] non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.

[19] Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore;
se di giustizia, chi potrà citarlo?

[20] Se avessi ragione, il mio parlare mi
condannerebbe;
se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.

[21] Sono innocente? Non lo so neppure io,
detesto la mia vita!

[22] Per questo io dico: "È la stessa cosa":
egli fa perire l'innocente e il reo!

[23] Se un flagello uccide all'improvviso,
della sciagura degli innocenti egli ride.

[24] La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei suoi giudici;
se non lui, chi dunque sarà?

[25] I miei giorni passano più veloci d'un corriere,
fuggono senza godere alcun bene,

[26] volano come barche di giunchi,
come aquila che piomba sulla preda.

[27] Se dico: "Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto ed essere lieto",

[28] mi spavento per tutti i miei dolori;
so bene che non mi dichiarerai innocente.

[29] Se sono colpevole,
perché affaticarmi invano?

[30] Anche se mi lavassi con la neve
e pulissi con la soda le mie mani,

[31] allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.

[32] Poiché non è uomo come me, che io possa
rispondergli:
"Presentiamoci alla pari in giudizio".

[33] Non c'è fra noi due un arbitro
che ponga la mano su noi due.

[34] Allontani da me la sua verga
sì che non mi spaventi il suo terrore:

[35] allora io potrò parlare senza temerlo,
perché così non sono in me stesso.