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LA SACRA BIBBIA

Edizione CEI - 1974

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Giobbe  33


[1] Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.

[2] Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.

[3] Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.

[4] Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.

[5] Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, stà pronto.

[6] Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:

[7] ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.

[8] Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:

[9] "Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;

[10] ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;

[11] pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!".

[12] Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.

[13] Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?

[14] Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.

[15] Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;

[16] apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,

[17] per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,

[18] per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.

[19] Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;

[20] quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;

[21] quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,

[22] quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.

[23] Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,

[24] abbia pietà di lui e dica:
"Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto",

[25] allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:

[26] supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.

[27] Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
"Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;

[28] mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce".

[29] Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,

[30] per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.

[31] Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:

[32] ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;

[33] se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.