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ORAZIONE

 

L’Orazione o detta più propriamente Colletta (= raccolta, in greco synaxis) deriva dall’antico uso delle Stazioni, o da quello “per cui il Sacerdote, che funge da legazione a Dio per il popolo, raccoglie e racchiude in essa le petizioni di tutti”[1]. Solitamente consiste di quattro o tre parti, almeno implicite (secondo 1Tim 2,1): “Esorto… a far preghiere, orazioni, richieste e azioni di grazie”[2]:

 

(a) orazione o elevazione della mente a Dio come omnipotens et misericors Deus oppure Domine Deus;

 

(b) azione di grazie, o per il mistero di quel giorno come qui corda fidelium S. Spiritus etc., oppure per la gloria o qualche grazia ottenuta dal Santo o per la sua intercessione a noi concessa;

 

(c) richiesta cioè del beneficio o del dono, come carità, umiltà, liberazione dal male (concede, praesta etc.) aggiunta all’invocazione del Santo;

 

(d) preghiera Per Dominum nostrum etc. Queste diverse parti spesso vengono poste nelle Collette con ordine diverso, es. la richiesta precede l’azione di grazie (Da nobis, quaesumus, imitari quod colimus etc.).

 

 

[1] Innocenzo III.

[2] La traduzione dalla Bibbia utilizzata traduce il passo con «preghiere, supplicazioni, invocazioni, azioni di grazie», ma onestamente non sembra conforme con esattezza al testo latino riportato dall’Autore: «obsecrationes, orationes, postulationes, gratiarum ationes», specialmente a causa di incompatibilità di detti termini con la spiegazione che ne viene data appresso.