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I. OFFERTORIUM

 

1. L’Offertorio è la parte della Messa dei fedeli, che va dalla sua Antifona fino alla Secreta. Il senso dell’Offertorio è ben rappresentato dall’Antifona di Offertorio proposto nella Messa dei defunti.

 

Dómine Jesu Christe, Rex glóriæ,

líbera ánimas ómnium fidélium
defunctórum de pœnis inférni et de
profúndo lacu:

 

líbera eas de ore leónis, ne absórbeat
eas tártarus, ne cadant in obscúrum:

sed sígnifer sanctus Míchaël
repræséntet eas in lucem sanctam: *

 

Quam olim Abrahæ promisísti, et
sémini ejus.

 

V. Hóstias et preces tibi, Dómine,
laudis offérimus:

 

tu súscipe pro animábus illis,
quárum hódie memóriam fácimus:

fac eas, Dómine, de morte transíre ad vitam.

 

Quam olim Abrahæ promisísti,
et sémini ejus.

 
Secondo alcuni nell’Offertorio si prega direttamente per la liberazione delle anime dal Purgatorio.
“Libera animas omnium fidelium defunctorum de pœnis inferni” [«scampa le anime di tutti i fedeli defunti dalle pene infernali»], cioè dal fuoco del Purgatorio che è lo stesso del fuoco dell’Inferno; “de profondo lacu” [«dal profondo baratro»], dal carcere remoto sotto terra; “de ore leonis, ne absorbeat eas tartarus” [«dalle fauci del leone affinché non siano sprofondate nell’abisso»] cioè le caverne e le catene di quel profondo carcere non le trattengano maggiormente e più a lungo, né le detengano le pene dell’Inferno quasi fauci di belva immane, feroce e furiosa; “ne cadant in obscurum” [«non precipitino nelle tenebre»] vuol dire: non permettere che, dopo che sia fatto e offerto questo Sacrificio, esse siano ancora suppliziate negli oscuri carceri della terra e incorrano quasi nuovamente nelle pene del Purgatorio[1].

 

2. Secondo altri “la Chiesa in quella preghiera non considera lo stato delle anime nel quale sono al presente, ma rappresenta la loro uscita dal corpo [o le guarda nell’atto dell’agonia], e, come se le facesse stare allora davanti al tribunale di Dio, prega che siano preventivamente liberate dalle pene dell’Inferno, cioè non siano dannate, ma siano condotte in Paradiso, e dunque quando sia già stato fatto in primo luogo, la preghiera è ordinata in secondo luogo a ottenere piuttosto la liberazione dalle pene del Purgatorio”[2].

 

3. Con l’Offertorio la materia del Sacrificio, il pane ed il vino, è sottratta dall’uso profano ed è ordinata come doni consacrandi a Dio per la susseguente transustanziazione; “il pane ed il vino sono resi atti e quasi resi migliori perché siano materia degna ad essere trasformata nel Corpo e Sangue di Cristo. Se infatti il tempio, le vesti e i vasi della Chiesa sono benedetti e santificati, perché siano convenienti strumenti di ossequio divino, quanto più ragionevole è che il pane e il vino siano benedetti prima della Consacrazione, perché siano materia apta conveniente»] della sovramirabile e divina transustanziazione. Infatti anche la materia di altri sacramenti, per la riverenza al sacramento e il suo uso, sono santificati, come l’acqua del Battesimo o il Crisma o olio”[3]. Lo stesso Cristo nell’ultima Cena prima “benedì” il pane e vino e “rese grazie”; la quale “benedizione” e “azione di grazie” fu distinta dalla stessa Consacrazione (vedi sopra).

 

4. Prima del XII sec. tutta la parte dell’Offertorio era compiuta sotto silenzio fino all’Orazione che è chiamata Secreta (che si fa ancora in segreto); una traccia di questa prassi è ancora presente come eccezione. Infatti la parte Offertoriale della Messa dei fedeli si fa “concepita a mente”, quando per un difetto nella Messa si deve apporre nuova materia[4].

 

[1] I. Azor. [Il testo probabilmente si riferisce al fatto che l’offerta della Messa o libera l’anima dal Purgatorio, o diminuisce la durata o la portata della pena, secondo le disposizioni dell’anima stessa al momento della morte e di coloro che offrono la Messa in suo suffragio. Durante la Messa, le anime del Purgatorio ricevono comunque un ristoro o sollievo: queste parole probabilmente pregano perché il Signore applichi la prima possibilità, e cioè liberi l’anima evitando che, finita la Messa ed il sollievo arrecato, ricominci quasi un nuovo Purgatorio. Spesso sono raffigurate immagini nelle quali, mentre nella parte superiore il Sacerdote celebra la Santa Messa, nella parte inferiore degli Angeli versano acqua che estingue il lago di fiamme nel quale sono immerse le anime purganti].

[2] Pasqualigo e molti altri.

[3] Dion. Carthus.

[4] Rubrica del De Defectibus III.4.