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Orazione ed eventuale rito
della pace

 

Signore Gesù Cristo, che dicesti ai tuoi Apostoli: «Vi lascio in eredità la pace, vi dò la mia pace», non guardare i miei peccati, ma la fede della tua Chiesa; dégnati, secondo la tua volontà, di donarle pace e di adunarla nell’unità: Tu che, Dio, vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Amen.

La pace sia con te.

R. E con il tuo spirito.

 

1. Finita la preghiera, si da la pace, o bacio di pace o salutazione. Una volta secondo l’esempio di Cristo e degli Apostoli (“salutatevi con un santo bacio”) la pace si dava con un bacio, dal XIII sec. soltanto con un abbraccio oppure con l’ “osculatorium” o “strumento della pace”, cioè per una piccola tavola sulla quale era scolpita o dipinta l’immagine del Crocifisso o della B. M. V. o di qualche Santo. Con questo rito la Chiesa intende unire i fedeli sia a Dio sia tra loro nel vincolo della carità e della pace, perché ricevano con frutto la Comunione sacramentale o spirituale. “Il popolo è preparato con la pace etc. Infatti questo è il Sacramento dell’unità e della pace. Ma nelle Messe dei defunti, nelle quali il Sacrificio è offerto non per la presente pace ma per il riposo dei morti, la Pace è omessa”[1].


 

[1] S. Tommaso. [ È infatti omessa l’orazione relativa. Ma il rito della pace si omette in tutte le Messe che non siano solenni. Nella Messa solenne, invece, è scambiato solo tra i Ministri e per ordine gerarchico, mediante il primo di ogni ordine. Quando si usa l’instrumentum pacis di cui sopra, è consentito porgere lo strumento alla balaustra anche ai fedeli di sesso maschile (i fedeli non scambiano mai il gesto di pace tra loro)].