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Preghiere delle Abluzioni

 


L
a nostra anima, o Signore, accolga con purezza ciò che la nostra bocca ha ricevuto, affinché il dono avuto in questa vita diventi per noi farmaco d’immortalità.

 

Il tuo Corpo, o Signore, di cui mi sono cibato e il tuo Sangue che ho bevuto, si uniscano a me intimamente, e ora che sono stato rinnovato da questo sacramento puro e santo concedi che in me non resti mac-chia alcuna di peccato: Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

1. Terminata la Comunione, il Sacerdote, durante la purificazione del calice e l’abluzione delle dita, parla al suo Signore Gesù, nel cui dolcissimo amplesso dimora, perché similmente conservi puro il vaso consacrato del suo cuore e rimangano in lui i doni ricevuti, e “si uniscano alle viscere” spirituali della sua anima (che sono memoria, intelletto e volontà) secondo la virtù e l’efficacia.

 

2. Le cose che seguono si fanno in azione di grazie. Scrive S. Tommaso: “Tutta la celebrazione della Messa termina in azione di grazie, col popolo esultante per la partecipazione dei Misteri (significato dal canto dopo la Comunione) ed il Sacerdote che rende grazie con la preghiera”.