APPENDICE I
ALTRE BENEDIZIONI
per occasioni particolari



3. BENEDIZIONE IN OCCASIONE
D
I RICORRENZE CIVILI

 

 
Premesse


1864.
La preghiera per le varie componenti della vita pubblica è sempre stata presente nella tradizione cristiana, a motivo dello stretto rapporto e del conseguente influsso che le realtà politiche e sociali hanno su coloro che sono contemporaneamente membri della Chiesa e cittadini della patria terrena.
L'esortazione dell' apostolo Pietro a sottomettersi nella libertà dei figli di Dio ad ogni umana istituzione per amore del Signore (cfr 1 Pt 2,13-16), si associa alla raccomandazione di san Paolo di elevare domande, suppliche e ringraziamenti per tutti gli uomini e per i governanti, al fine di trascorrere una vita serena e tranquilla con tutta pietà e dignità (cfr 1 Tm 2,1-5).

1865. È opportuno, perciò, che in occasioni di speciali giornate in cui si afferma solennemente il vincolo della solidarietà nazionale e si commemorano i grandi eventi della storia di un popolo, come per l'Italia il 25 aprile, il 2 giugno ecc. si invitino i fedeli a pregare per la salvaguardia dei valori che fondano un autentico progresso, e a rendere grazie per i benefici che ne derivano al proprio paese e al mondo intero (I, 1 e 2).

1866.
Particolare rilievo hanno le ricorrenze che mettono in risal­to la dignità e il significato del lavoro umano, come ad es. il primo maggio, festa dei lavoratori. È dovere del popolo cristiano in tale occasione innalzare speciali preghiere al Padre nel nome di Gesù, divino operaio, per intercessione di san Giuseppe lavoratore (II).

1867. I riti qui proposti possono essere usati dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso previsti.

1868.
Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze dI persone e di luoghi.

1869.
In occasione di una ricorrenza civile, anche durante la Messa è opportuno inserire alcune intenzioni particolarmente adatte nella preghiera dei fedeli, e, se del caso, al termine, come benedizione sul popolo, dire il formulario indicato al n. 1880 o 1894 o 1908.
Quando lo si ritenga pastoralmente opportuno, secondo quanto prescritto in «Principi e norme per l'uso del Messale Romano», nn. 331-333, in una delle Messe con la partecipazione del popolo si potrà usare un formulario adatto, tratto dalle «Messe e Orazioni per varie necessità» II e IlI, p. 804 ss., con le letture e le parti proprie di queste celebrazioni (saluto, preghiera dei fedeli, benedizione finale sul popolo, come indicato sopra).


 

I. PER LA COMUNITÀ NAZIONALE

Rito della benedizione I



INIZIO


1870.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

N
el nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


R.
Amen.


SALUTO


1871.
Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

La pace, la carità e la fede,
                                           cfr Ef 6,23
da parte di Dio Padre

e del Signore nostro Gesù Cristo, sia con tutti voi.


R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.

_____________________________________________________

872.
Se il ministro è un laico, saluta i presenti, dicendo:

Fratelli e sorelle, benediciamo Dio Padre, 
che ci dona la pace, la carità e la fede 
in Cristo Gesù nostro Signore.


R. Amen.
_____________________________________________________

 

MONIZIONE INTRODUTTIVA

1873.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

La storia di un popolo ha nelle sue feste nazionali un momento forte di presa di coscienza di ciò che costituisce il fondamento e la norma del bene comune, in una tavola di valori che deve rifarsi a Dio Padre, da cui discende ogni vincolo di fraternità.
Per dare voce a questa consapevolezza e superare il disagio che emerge dal divario fra il progetto e la realtà, siamo invitati a guardare Cristo che sulla croce ha stabilito il patto universale di riconciliazione e di pace. In lui, primogenito tra molti fratelli, si infrangono le catene di ogni schiavitù e si aprono nuovi orizzonti di solidarietà nella giustizia e nell'amore.



LETTURA DELLA PAROLA
DI DIO

1874.
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura:

Is 32,15-18

Effetto della giustizia sarà la pace.


Ascoltate la parola di Dio dal profeta Isaia

In quei giorni sarà infuso in noi uno spirito dall'alto; 
allora il deserto diventerà un giardino

e il
giardino sarà considerato una selva.

Nel deserto prenderà dimora il diritto
e la giustizia regnerà nel giardino.
Effetto della giustizia sarà la pace,
frutto del diritto una perenne sicurezza.
Il mio popolo abiterà in una dimora di pace,
in abitazioni tranquille,
in luoghi sicuri.

1875.
Oppure (per esteso vedi p. 877 ss.):

1 Re 3,11-14
Ti concedo
un cuore intelligente.


Gb 31,16-20.24-25.31-32

Mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano.


Is 57,15-19

Pace a chi è lontano e a chi è vicino.


2 Cor 8,1-5. 9-15

La vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza.


l Tm 6,6-11. 17-19

Non riPorre la speranza sull'incertezza delle ricchezze.


Gc 3,13-18

Un
frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace.


Mt 5,1-12

Beati gli operatori di pace.


Mt 22, 15-21

Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.


Lc
12,15-21

Se uno è nell'abbondanza,
la sua vita non dipende dai suoi beni.


RESPONSORIO

1876. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 999 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 36 (37),3-4 5-6 30-31
R. Risplende nei giusti la sapienza del Signore.

Sal 84 (85), 9 10-12 13-14
R. Beato chi opera la pace: sarà detto figlio di Dio.

Sal 111 (112), 1-2 3-4 5-6 7-8 9
R. Sarà benedetto chi ha cura del povero.

Sal 126 (127), l 2
R. Chi confida nel Signore, non si affatica invano


BREVE ESORTAZIONE

1877. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge ai presenti brevi parole, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il senso e lo spirito della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI

1878. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Innalziamo a Dio, giusto e santo, la preghiera unanime per il bene della nostra comunità nazionale e di tutti i suoi membri.
Intercedano per noi Maria, Vergine e Madre, insieme con tutti i santi della nostra terra.


R.
Proteggi il tuo popolo, Signore. 

Per la nostra Italia,
perché fedele alla sua tradizione cristiana, 
con l'aiuto di san Francesco d'Assisi
e di santa Caterina da Siena,
custodisca i valori
che fondano la sua millenaria civiltà,
e concorra efficacemente all'edificazione 
di una vera casa comune
nella nuova Europa, preghiamo.
R..

Per la nostra terra,
perché nello sviluppo scientifico e tecnologico 
non vada perduto il bene di una stabile armonia 
fra i cittadini della stessa patria,
fra gli uomini e l'ambiente naturale,
fra le creature e Dio creatore e Padre, preghiamo.
R.

Per il Presidente della Repubblica N.N.,
perché illuminato dalla sapienza che viene dall'alto
e sorretto dalla concordia di tutto il corpo sociale, 
possa adempiere il suo compito
di custode dei diritti e delle libertà comuni,
e di rappresentante dell'unità nazionale, preghiamo.
R.

Per coloro che hanno pubbliche responsabilità:
legislatori, governanti, amministratori,
tutori della libertà e dell'incolumità, dei cittadini,
perché, sempre attenti ai bisogni dei più deboli e indifesi, 
promuovano con onestà e saggezza
ciò che giova alla crescita di tutto il popolo, preghiamo.
R.

Per coloro che nei vari settori
della vita culturale e sociale
rappresentano l'Italia nel mondo,
perché testimoniando le virtù della nostra gente
siano promotori efficaci di pacifica intesa

nelle complesse realtà della terra di adozione, preghiamo.
R.

Per coloro che hanno servito la patria
fino al sacrificio della vita
e per i caduti nella difesa del bene comune,
perché il Signore li accolga nella pace dei giusti

e il
loro ricordo sia per tutti noi

monito efficace alla lealtà e alla concordia, preghiamo.
R.

_____________________________________________________ 

 
1879.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
_____________________________________________________
 

Segue la preghiera del Signore:

Padre nostro.



PREGHIERA DI BENEDIZIONE


1880
.
Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione:

Benedetto sei tu, o Dio, nostro Padre,
sorgente di speranza e di vita:
da te discende la forza dello Spirito 
che trasforma l'aggregato umano
in una vera comunità di uomini liberi; 
illumina e proteggi la nostra patria, 
alla quale hai dato nel corso dei secoli 
tanti segni della tua benevolenza;
fa' che cittadini e governanti
mantengano saldi i fondamenti della civiltà umana e cristiana,
di cui si è fatto garante Cristo nostro redentore.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

R. Amen. 


CONCLUSIONE

1881. Quindi il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo le mani sui presenti dice:

Per la fraterna intercessione dei santi patroni d'Italia,
Francesco d'Assisi e Caterina da Siena,
il Signore custodisca tutti voi sotto la sua protezione.

R. Amen. 

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio
X e
Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.


R.
Amen.
 
_____________________________________________________
 
1882.
Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la benedizione di Dio e facendosi il segno di croce dice:

Per la fraterna intercessione dei santi patroni d'Italia,
Francesco d'Assisi e Caterina da Siena,
il Signore custodisca tutti noi sotto la sua protezione.

R. Amen.
_____________________________________________________


1883.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.

 

Rito della benedizione II



INIZIO

1884. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.

SALUTO

1885. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

Il Signore che guida i nostri cuori                              cfr 2 Ts 3,5
nell'amore e nella pazienza di Cristo, 
sia con tutti voi.


R.
E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.

_____________________________________________________
 

1886.
Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:

Fratelli e sorelle, benediciamo il Signore,
che guida i nostri cuori
nell'amore e nella pazienza di Cristo.

R. Benedetto nei secoli il Signore.
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MONIZIONE INTRODUTTIVA


1887.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:


Il cammino della ripresa e della ricostruzione non è mai terminato, perché libertà, pace e giustizia sociale sono beni da difendere e promuovere giorno per giorno. Con questa consapevolezza, mentre rendiamo grazie per il recupero di questi valori inestimabili, rinnoviamo il nostro impegno per l'affermazione dei diritti dell'uomo e di ogni uomo, e invochiamo il Cristo salvatore, perché ci doni una coscienza vigile nell'adempimento del nostro dovere di cittadini e di cristiani.


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1888.
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura.

Lc 4,16-21 
Il Signore mi ha inviato a proclamare la liberazione.

Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù si recò a Nàzaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore.
Poi arrotolò il libro, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire:

«Oggi
si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».


1889.
Oppure (per esteso vedi a p. 923 ss.):

Ger 34,8-18. 21-22

Quanti hanno aderito all’Alleanza rimandano a casa
i fratelli schiavi.

Am 5,4-5.14-15b

Cercate il bene, se volete vivere.


Mic 4,1-4

Non impareranno più l'arte della guerra.


Zc 9,9-10

Annunzierà la pace alle genti.


Gal 5,13-26

Siete stati chiamati a libertà.


Ef 4,30-5,2

Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira.


Gc 4, 1-10

Da che cosa derivano le guerre e le liti? 
 
Mt 5,1-12
Beati gli operatori di pace.


Gv 8,31-42

Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.


Gv 20,19-23

Pace a voi.



RESPONSORIO


1890.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi p. 987 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 5,2-3 5-6a 6b-7 12ab.13
R.
Donaci la pace, Signore: in te speriamo.  

Sal 33 (34), 8-9 16-17 18.20
R.
Sei tu, Signore, la forza dei deboli.  

Sal 84 (85), 9 10-12 13-14
R.
Sei tu, Signore, la nostra pace.


BREVE ESORTAZIONE

1891. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il senso e lo spirito della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI

1892.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sin toni a con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Uniamo le nostre voci in una sola preghiera, perché nella luce della Pasqua si realizzi l'ardente attesa di un mondo rinnovato nella verità, nella giustizia e nell'amore.

R. Da' libertà e pace ai nostri giorni, o Signore.

Dio, giusto e misericordioso,
conferma in noi la fede nella vittoria del Cristo
sul peccato e sulla morte,
perché non ci arrendiamo mai alle forze del male.
Noi ti preghiamo.
R.

Fa' che le immense risorse della terra e dell'ingegno umano 
non siano disperse
negli sprechi e nelle armi di distruzione e morte,
ma utilizzate per sollevare le moltitudini
che gemono nella miseria e nella fame.
Noi ti preghiamo.
R.

Tocca il cuore di pietra
di coloro che in ogni parte del mondo
opprimono, vendono, uccidono i propri fratelli;
accogli nella santa Gerusalemme
le vittime innocenti di tutte le stragi
e tutti i caduti per la causa della libertà e della giustizia. 
Noi ti preghiamo.
R.

Fa' che la pace e i giovani camminino insieme,
perché il volto giovane della pace
e il volto pacifico dei giovani
siano garanzia di un sicuro domani per l'umanità.

Noi ti preghiamo.
R.

Aiutaci a non nominare invano il nome della pace,
per esserne promotori e testimoni
con gesti concreti e coerenti nella quotidianità della vita. 
Noi ti preghiamo.
R.

Tu che nel patriarca Abramo
hai benedetto tutte le nazioni della terra,
fa' che quanti ti riconoscono Creatore e Signore, 
formino una sola famiglia.
Noi ti preghiamo.
R.
_____________________________________________________


1893.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

P
reghiamo.


Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

_____________________________________________________



PREGHIERA DI BENEDIZIONE


1894.
Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione.

Benedetto sei tu,
Signore del cielo e della terra, 
per tuo dono è germogliata in Cristo la libertà dei tuoi figli 
nei solchi della pazienza e del sacrificio;
tu vuoi che gli uomini del nostro tempo
mettano al centro della vita familiare e sociale 
il comandamento dell'amore,
e doni loro il tuo Spirito,

perché liberi
da ogni forma di oppressione, 

costruiscano per le generazioni presenti e future
un modello nuovo, giusto e fraterno, di abitare la terra.

A te gloria nei secoli.

Per Cristo nostro Signore. 

R. Amen.


CONCLUSIONE

1895. Quindi il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo le mani sui presenti dice:

Cristo nostro Redentore,
che ci ha dato il dono della vera libertà, 
vi renda partecipi dell' eredità eterna.

R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio
X e Spirito Santo,

discenda su di voi, e con,
voi rimanga sempre.

R. Amen.
_____________________________________________________


1896.
Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la benedizione di Dio e facendosi il segno di croce dice:

Cristo nostro Redentore,
che ci ha dato il dono della vera libertà,
ci renda partecipi dell'eredità eterna.


R.
Amen.
_____________________________________________________

1897.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.

 

II. PER IL MONDO DEL LAVORO

Rito della benedizione



INIZIO

1898. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 

R. Amen.


SALUTO

1899. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

Dio, che ha chiamato l'uomo
a cooperare al progetto della creazione, 
sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

o in altro modo adatto.

_____________________________________________________

1900.
Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:

Fratelli e sorelle, benediciamo Dio,
che ha chiamato l'uomo
a cooperare al progetto della creazione.

R. Benedetto nei secoli il Signore.
_____________________________________________________



MONIZIONE INIZIALE


1901.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

La festa odierna ci unisce a Cristo divino lavoratore in un vincolo di solidarietà con tutti gli uomini che in ogni parte della terra faticano e sperano.
Emergono alla coscienza sociale le istanze pressanti del nostro tempo:
un posto per tutti al banchetto della vita;
una rimunerazione adeguata ai bisogni dei singoli e delle famiglie;

la dignità e la sicurezza
del lavoro;

il necessario equilibrio fra il progresso tecnologico e la salvaguardia dell'uomo e dell'ambiente;
l'attenzione primaria alle nuove generazioni che si affacciano ai vari campi di impegno e di vita.
Il primo maggio è una giornata di responsabile assunzione di diritti e doveri sotto lo sguardo di Dio, creatore e padre di tutti gli uomini.


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1902. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura:

2 Cor 9,8-11
Dio dà il pane per il nutrimento.


Ascoltate la parola di Dio
dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene, come sta scritto:
ha largheggiato, ha dato ai poveri;
la sua giustizia dura in eterno.
Colui che somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. Così sarete ricchi per ogni generosità, la quale poi farà salire a Dio l'inno di ringraziamento per mezzo nostro.

1903. Oppure (per esteso vedi a p. 855 ss.):

Gn 1,26-2,3
Riempite la terra e soggiogatela.


Gn 2,4-9.15
Il Signore pose l'uomo nel giardino di Eden, perché lo coltivasse.

2 Cor 8,7.9.13-15

Qui si tratta di fare uguaglianza.

1 Tm 6,6-11. 17-19
Non riporre la sper
anza nell'incertezza delle ricchezze.


Mc 4,26-29

L'uomo getta il seme; come cresce non lo sa.


Lc 12,15-21

Se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni.


Gv 6, 24-35
Procuratevi il cibo che non perisce.


RESPONSORIO

1904. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi p. 999 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 36 (37),3-4 16-17 18-19 21-22
R.
Benediciamo il Signore per i suoi doni.

Sal 64 (65), 10a-d 10e-12 13-14
R.
Benedici la terra, Signore,
e l'opera delle nostre mani.


BREVE ESORTAZIONE


1905.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il senso e lo spirito della celebrazione.

Breve silenzio.



PREGHIERA DEI FEDELI


1906.
Segue la preghiera comune. Tra le in vocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Uniti in una catena di fraternità ringraziamo Dio per quanti hanno sofferto e operato per migliorare le condizioni materiali e morali del mondo del lavoro e preghiamo, per intercessione di san Giuseppe lavoratore, perché tutti concorrano a edificare la pace e la giustizia sociale.

R. Ascolta, o Padre, la nostra voce.

Perché sia riconosciuta in ogni parte della terra
la dignità dell'uomo che lavora, preghiamo.
R.

Perché non manchi mai ad ogni uomo
il pane, la casa, il lavoro,
in un clima di giustizia, libertà e pace, preghiamo.
R.

Perché alla buona volontà dei giovani
corrisponda l'offerta di una stabile occupazione
per il sostegno della loro famiglia presente e futura, 
preghiamo.
R.

Perché i lavoratori dei campi,
delle officine e dei cantieri
siano preservati da ogni pericolo e sciagura, preghiamo.
R.

Perché i tecnici, i politici e gli scienziati
favoriscano un vero progresso a servizio di tutti i fratelli 
nell'armonia fra l'uomo e il creato, preghiamo. R.

Perché il Signore accolga fra le braccia della sua misericordia 
i caduti a causa delle malattie
e degli infortuni sul lavoro, preghiamo.
R.
_____________________________________________________

1907.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

_____________________________________________________


Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1908. Poi il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione.

Dio di provvidenza infinita,
che hai mandato sulla terra il tuo Figlio
a condividere le nostre fatiche
e le nostre speranze,
sii benedetto per tutti i benefici del tuo amore
che ci sostengono nella nostra esistenza quotidiana;

fa' che ogni uomo possa godere di un pane gustoso, 
di un lavoro giustamente remunerato,
di una casa accogliente e serena;
il tuo Spirito illumini la strada del progresso umano 
in una continua ricerca della giustizia e della verità,
nell'attesa dei cieli nuovi e della terra nuova.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.


CONCLUSIONE

1909. Quindi il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo le mani sui presenti dice:

Assisti il tuo popolo, Signore,
e sostienilo con la forza del tuo Spirito,
perché ogni generoso impegno al servizio dell'umanità
abbia il suo compimento e il suo premio
nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.


R.
Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio
X e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.


R.
Amen.
_____________________________________________________


1910.
Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la benedizione e facendosi il segno della croce dice:

Il Signore ci sostenga con la forza del suo Spirito,
perché ogni generoso impegno al servizio dell'umanità
abbia il suo compimento e il suo premio
nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.

R. Amen.
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1911.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
 

 

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