Premesse
1608. Il fuoco, segno della
presenza e della laboriosità umana, resta misterioso per la sua origine
e i suoi effetti: arde, purifica. riscalda, devasta e distrugge.
La metafora del fuoco può
esprimere le sfrenate ambizioni dell'uomo prometeico, come la ricerca di
un autentico progresso e l'ardore della carità.
Nella Bibbia il fuoco è una
delle forme privilegiate della manifestazione di Dio; da Abramo a Mosè,
da Elia a Giovanni Battista (cfr Gn 22, 7; Es 3, 2; 1 Re 18, 38; Mt 3,
11). Gesù ha dichiarato di esser venuto a portare il fuoco sulla terra
(cfr Lc 1 2, 49) e dopo la sua ascensione alla destra del Padre
apparvero lingue come di fuoco (At 2, 3) sugli Apostoli, riuniti con
Maria nel Cenacolo il giorno della Pentecoste (At 2, 3).
Ogni cristiano è posto sotto
il segno della fiamma di carità che sull'altare della croce consuma la
vittima divina, e con la potenza dello Spirito trasforma la nostra vita
in sacrificio a Dio gradito (cfr Eb 9,12).
1609.
Nella notte di Pasqua
si benedice il fuoco nuovo, perché si accenda nel cuore dei fedeli il
desiderio di unirsi a Cristo, vincitore del peccato e della morte.
Nella tradizione popolare si
accendono dei falò nelle aie contadine, nelle piazze dei paesi o sulle
vette dei monti, in connessione con le vicende stagionali e con le
solennità liturgiche come il Natale del Redentore, per san Giuseppe, la
natività di san Giovanni Battista, la festa dell'Assunta, ecc.
Questa consuetudine, già
presente in culture pre-cristiane, è occasione per benedire Dio e
alimentare la fraternità e la gioia.
1610. Il rito qui proposto può
essere usato dal sacerdote e dal diacono in alcune solennità o
circostanze particolari (cfr n.1590). Ad esso è raccomandata la
presenza del popolo e la sua attiva partecipazione.
1611. Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare
le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
Rito della benedizione
INIZIO
1612. Quando tutti sono
riuniti si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi il ministro dice:
V. Sia benedetto il nome del
Signore.
R. Ora e sempre.
Oppure:
Sia benedetto il nostro Dio
per le grandi cose che ha
compiuto
nella beata Vergine Maria [in
san N.].
R. Benedetto nei secoli il
Signore.
1613. Il ministro, o un'altra
persona idonea, introduce il rito di benedizione con brevi parole.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1614. Un lettore o uno dei
presenti legge uno dei seguenti brani della Sacra Scrittura secondo le
circostanze.
1615. In occasione di feste
in prossimità dell'inizio delle stagioni (per esteso vedi a p. 853 ss.):
AUTUNNO
Per la natività della beata
Vergine Maria
1 Sam 2,1. 4-8
Il mio cuore esulta nel
Signore.
Responsorio: Lc 1, 46-48
49-50 51-53 54-55
R. L'anima mia magnifica il
Signore.
Oppure: Per l'esaltazione
della Santa Croce
Fil 2,6-11
Il Cristo umiliò se stesso,
per questo Dio lo ha esaltato.
Responsorio: Sal 95 (96),
1-2a 2b-3 7-8a 10
R. Salvati dall'amore,
cantiamo un canto nuovo.
INVERNO
Per il Natale
Is 9,2-3.5-6
Il popolo che camminava nelle
tenebre vide una grande luce.
Responsorio: Sal 23 (24), 1-2
3-4 5-6 9-10
R. Ecco, viene il Signore, re
della gloria.
PRIMAVERA
Per san Giuseppe, sposo di
Maria Vergine, patrono della Chiesa
Is 26, 1-9
L'anima anele al Signore
nella notte...per imparare i suoi giudizi.
Responsorio: Sal 84 (85), 9
10-12 13-14
R. La gloria del Signore
abiterà la nostra terra.
ESTATE
Per san Giovanni Battista
Mt 3,1-12
Egli vi battezzerà in
Spirito e fuoco.
Lc 1,8-17
Sarà pieno di Spirito
Santo.. camminerà davanti al Signore con la forza di Elia.
Responsorio: Lc 1, 68-69
70-71 72-74 76-77 78-79
R. Verrà a visitarci
dall'alto un sole che sorge.
Oppure:
Per l'Assunzione della beata
Vergine Maria
Lc 1,39-47
Benedetta tu fra le donne.
Responsorio: Lc 1,46-48 49-50
51-53 54-55
R. L'anima mia magnifica il
Signore.
1616. IN ALTRE CIRCOSTANZE
Es 3, lb-2. 4b
Mosè condusse il bestiame
oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore
gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed
ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè
pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché
il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per
vedere e Dio lo chiamò dal roveto.
At 2,1. 3-4a
Mentre stavano compiendosi i
giorni della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.
Apparvero loro lingue come di
fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi
furono pieni di Spirito Santo.
Lc 12,49
Dice il Signore Gesù:
Sono venuto a portare il
fuoco sulla terra;
e come vorrei che fosse già
acceso!
Gv 1,1a.9
In principio era il Verbo.
Venne nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni
uomo.
Gv 8,12
Dice il Signore Gesù: «Io
sono la luce del mondo;
chi segue me, non camminerà
nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita».
RESPONSORIO
1617. Dopo la lettura della
parola di Dio si possono cantare seguenti invocazioni o altre simili:
Benediciamo il Signore
a lui onore e gloria nei
secoli.
Opere del Signore
R. Benedite il Signore
Angeli del Signore
R. Benedite il Signore
Sole e luna
R. Benedite il
Signore
Astri del cielo
R. Benedite il Signore
Fuoco e calore
R. Benedite il
Signore
Notti e giorni
R. Benedite il
Signore
Luce e tenebre
R. Benedite il
Signore
Folgori e nubi
R. Benedite il Signore
Figli dell'uomo
R. Benedite il
Signore
Santi del cielo
R. Benedite il Signore
Benediciamo il Signore
a lui onore e gloria nei
secoli.
BREVE ESORTAZIONE
1618. Secondo l'opportunità,
il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1619. Prima della formula di
benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio-
Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
1620. Il ministro con le
braccia allargate pronuncia la preghiera di benedizione:
Sii benedetto, Dio Padre
onnipotente:
tu in principio hai creato la
luce
e hai acceso nell'uomo,
fatto a tua immagine,
la scintilla del tuo amore;
con una colonna luminosa
hai guidato il tuo popolo
errante nel deserto
verso la terra promessa;
nella pienezza dei tempi
hai mandato il tuo Figlio
a portare nelle nostre
tenebre
l'ardente luce della verità
e della grazia,
e dopo la sua gloriosa
ascensione
hai effuso la fiamma del tuo
Spirito
sulla Chiesa nascente.
Benedici questo fuoco nella
festa di...
e fa' divampare nei nostri
cuori
l'incendio della tua carità.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
1621. Oppure:
Sii benedetto, Signore nostro
Dio:
tu hai dato agli uomini il
tuo Figlio,
splendore dell'eterna gloria,
e la fiamma viva del tuo
Santo Spirito;
benedici questo fuoco nella
festa di ...;
fa' che diveniamo portatori
di luce
e costruttori di un mondo
rinnovato nel tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
1622. Il ministro, secondo le
consuetudini locali, traccia un segno di croce sui presenti, cfr n. 1592
pronunciando la formula seguente:
Il Signore misericordioso,
per intercessione di ...
[Maria, nostra madre e
regina,
o di san N., nostro patrono],
vi illumini e vi comunichi il
fuoco del suo Spirito,
perché possiate vincere le
suggestioni del male
e gustare la forza del suo
amore.
R.
Amen.
E
la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R.
Amen.
1623. Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
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