07 - BENEDIZIONE IN OCCASIONE
DI INCONTRI COMUNITARI
PER GLI INFERMI

 

Premesse

262. I malati hanno bisogno della forza della preghiera e dei sacramenti della fede per ricuperare il senso cristiano della sofferenza e, associandosi alla passione del Signore, contribuire al bene della Chiesa e alla salvezza del mondo. I medici, i vari operatori sanitari e quanti secondo le loro competenze e attitudini si dedicano agli ammalati, non devono tralasciare nulla di ciò che può essere fatto per recare sollievo al loro spirito

263. E' opportuno che si promuovano apposite giornate, incontri i preghiera e di riflessione o pellegrinaggi per gli infermi e con gli infermi.

264. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.

265. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.

 

Rito della benedizione

 
 
INIZIO

266. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO

267.
Il ministro se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

Il Signore, che è passato sanando 
e beneficando gli infermi, 
sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.
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268.
Se il ministro è un laico saluta i presenti dicendo:

Fratelli e sorelle, benediciamo il Signore, 
che è passato sanando e beneficando gli infermi.

R. Benedetto nei secoli il Signore.
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MONIZIONE INTRODUTTIVA

269.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

I fratelli e le sorelle che a motivo della malattia sono particolarmente associati al mistero della passione di Cristo, occupano un posto privilegiato nel cuore della Chiesa. Tutti siamo debitori verso di loro della nostra premurosa attenzione, della nostra preghiera e del nostro aiuto.
Alcuni tra noi hanno fatto del servizio agli infermi una scelta di vita. Invochiamo lo Spirito del Signore, perché li sostenga e li illumini nella loro missione. La nostra comunità diventi sempre più consapevole di quanto ha detto il Signore «ero ammalato e mi avete visitato... ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»
(Mt 25, 36 .40) .


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

270.
Un lettore o uno dei presenti legge un testo della Sacra Scrittura, scelto di preferenza fra quelli indicati nel rituale dell'Unzione e cura pastorale degli infermi (nn. 296- 351) o nel «Lezionario per le Messe "ad diversa" e votive Per gli infermi» p. 260-275) oppure uno dei seguenti:

Mt 4, 23-25 
Conducevano a lui i malati, ed egli li guariva.

Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del Regno e curando ogni sorta di malattia e d'infermità nel popolo. La sua fama si sparse per tutta la Siria, e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici: ed egli li guariva. E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Breve silenzio.

271.
Oppure (per esteso vedi a p. 902 ss.):

Sir 38,1-14 l 
E' il Signore che ha creato il medico.

2 Cor 1,3-7 
Dio di ogni consolazione.

Mt 25,31-46 
Ero malato e mi avete visitato.

Lc 10, 30-37 
Ha avuto compassione di lui.


RESPONSORIO

272.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi p. 1014 e p. 1035) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 101 (102), 2-3 18.20-21 
R. Signore, ascolta la mia preghiera.

Is 38, 10 11 12a-d 16
R. In te spero, Signore: salva la mia vita.


BREVE ESORTAZIONE

273.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano significato della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI

274.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Preghiamo Dio nostro Padre, perché rivolga il suo sguardo benigno alle membra sofferenti dell'umanità e a quanti si dedicano al loro sollievo corporale e spirituale.

R. Dio, fonte di consolazione, ascoltaci.

O Padre, il cui unico Figlio 
ha preso su di sé la povertà e la debolezza di tutti gli uomini,
benedici le nostre sorelle e i nostri fratelli infermi 
fa' che sentano la forza misteriosa 
della nostra preghiera unanime.
R.

Tu che nel Cristo, buon samaritano, 
ci hai dato il modello del premuroso soccorso 
ai feriti e ai sofferenti, 
fa' che sappiamo fermarci 
accanto a coloro che sono piagati nel corpo e nello spirito 
per un gesto di fraterna sollecitudine.
R.

Tu che nella passione del tuo Figlio 
ci hai rivelato il valore cristiano del patire, 
fa' che non manchi mai ad ogni infermo 
il conforto della Parola e dei Sacramenti della fede.
R.

Tu che nella missione della Chiesa 
hai congiunto l'annunzio della lieta novella 
con il dono delle guarigioni, 
fa' che i nostri passi si dirigano verso le dimore 
segnate dalla sofferenza e dalla solitudine.
R.

Tu che conosci i tempi e i momenti della nostra vita, 
fa' che quando saremo visitati dalla prova e dal dolore, 
possiamo sperimentare la solidarietà di chi, per tua grazia,
gode buona salute.
R.

Tu che in ogni tempo susciti uomini e donne 
che per vocazione e professione dedicano la vita 
a servizio dei malati nelle case e negli ospedali, 
fa' che nel loro quotidiano impegno 
si ispirino all'esempio di Cristo, Maestro e Signore.
R.
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275.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
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Segue la preghiera del Signore.
Padre nostro.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

276.
Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione:

Sii benedetto, Dio grande e misericordioso, 
che nel Cristo tuo Figlio, nato dalla Vergine Maria, 
ci hai donato il medico dei corpi e delle anime.

Volgi il tuo sguardo su tutti quelli che soffrono, 
perché nell'esperienza del limite umano 
si uniscano più intimamente a te, 
fonte di consolazione e di pace. 
Benedici coloro che si dedicano al servizio degli infermi 
e suscita in quanti godono del dono prezioso della sanità 
l'attenzione vigile e affettuosa verso il mondo della malattia; conforta con la tua paterna provvidenza 
i piccoli che in tenera età conoscono il dolore 
e i lungodegenti che sentono il peso della solitudine. 
Concedi a tutti serenità e salute, 
perché possano renderti grazie 
insieme ai loro familiari 
e ai fratelli di fede nella santa Chiesa.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

277.
Oppure:

Dio nostro Padre, 
che alla scuola del Cristo tuo Figlio 
ci hai rivelato la speranza che germoglia dalla croce, 
benedici le sorelle e i fratelli infermi 
e quanti si prodigano al loro servizio; 
fa' che gli uni e gli altri 
sperimentino la forza vivificante del tuo Spirito.

A te lode e gloria nei secoli.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


CONCLUSIONE

278.
Quindi il ministro, se sacerdote o diacono stendendo le mani sui malati e sugli operatori sanitari dice:

La misericordia del Signore 
vi dia occhi per vedere 
le necessità dei fratelli.


R. Amen.

Cristo, buon samaritano del mondo, 
vi ammaestri e vi guidi 
per comprendere il mistero della sofferenza.


R. Amen.

Lo Spirito Consolatore 
confermi in voi 
il proposito e la grazia di fare del bene 
e vi doni serenità e salute.


R. Amen.

279.
Quindi benedice tutti i presenti dicendo:

E su voi tutti qui presenti, 
scenda la benedizione di Dio onnipotente, 
Padre e Figlio
X e Spirito Santo

R. Amen.
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280.
Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la benedizione di Dio e facendosi il segno di croce dice:

Il Signore Gesù, 
buon samaritano del mondo, 
ci doni la salute del corpo e dello spirito 
e ci colmi della sua benedizione.


R. Amen.
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281.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.

 

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