Premesse
1864. La
preghiera per le varie componenti della vita pubblica è sempre stata
presente nella tradizione cristiana, a motivo dello stretto rapporto e
del conseguente influsso che le realtà politiche e sociali hanno su
coloro che sono contemporaneamente membri della Chiesa e cittadini della
patria terrena.
L'esortazione
dell' apostolo Pietro a sottomettersi nella libertà dei figli di Dio ad
ogni umana istituzione per amore del Signore (cfr 1 Pt 2,13-16), si
associa alla raccomandazione di san Paolo di elevare domande, suppliche
e ringraziamenti per tutti gli uomini e per i governanti, al fine di
trascorrere una vita serena e tranquilla con tutta pietà e dignità
(cfr 1 Tm 2,1-5).
1865.
È opportuno, perciò, che in occasioni di
speciali giornate in cui si afferma solennemente il vincolo della
solidarietà nazionale e si commemorano i grandi eventi della storia
di un popolo, — come per
l'Italia il 25 aprile, il 2 giugno ecc. —
si invitino i fedeli
a pregare per la salvaguardia dei valori che fondano un autentico
progresso, e a rendere grazie per i benefici che ne derivano al proprio
paese e al mondo intero (I, 1 e 2).
1866.
Particolare rilievo hanno le ricorrenze che mettono in risalto la
dignità e il significato del lavoro umano, come ad es. il primo maggio,
festa dei lavoratori. È dovere del popolo cristiano in tale occasione
innalzare speciali preghiere al Padre nel nome di Gesù, divino operaio,
per intercessione di san Giuseppe lavoratore (II).
1867.
I riti qui proposti possono essere usati dal sacerdote e dal diacono, o
anche da un laico con i gesti e le formule per esso previsti.
1868.
Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si
potranno adattare le singole parti alle circostanze dI persone e di
luoghi.
1869.
In occasione di una ricorrenza civile, anche durante la Messa è
opportuno inserire alcune intenzioni particolarmente adatte nella
preghiera dei fedeli, e, se del caso, al termine, come benedizione sul
popolo, dire il formulario indicato al n. 1880 o 1894 o 1908.
Quando lo si
ritenga pastoralmente opportuno, secondo quanto prescritto in «Principi
e norme per l'uso del Messale Romano», nn. 331-333, in una delle Messe
con la partecipazione del popolo si potrà usare un formulario adatto,
tratto dalle «Messe e Orazioni per varie necessità» II e IlI, p.
804 ss., con le letture e le parti proprie di queste celebrazioni
(saluto, preghiera dei fedeli, benedizione finale sul popolo, come
indicato sopra).
I.
PER LA COMUNITÀ NAZIONALE
Rito
della benedizione I
INIZIO
1870.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto
adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno
della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
1871. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le
seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra
Scrittura:
La pace, la
carità e la fede, cfr Ef 6,23
da parte di Dio
Padre
e del Signore nostro Gesù Cristo, sia con
tutti voi.
R.
E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
_____________________________________________________
872. Se il ministro è un laico, saluta i presenti, dicendo:
Fratelli e
sorelle, benediciamo Dio Padre,
che ci dona la
pace, la carità e la fede
in Cristo Gesù
nostro Signore.
R.
Amen.
_____________________________________________________
MONIZIONE
INTRODUTTIVA
1873. Il ministro, o
un'altra persona idonea, introduce il rito di
benedizione con queste parole o altre simili:
La
storia di un popolo ha nelle sue feste nazionali un momento forte di
presa di coscienza di ciò che costituisce il fondamento e la norma del
bene comune, in una tavola di valori che deve rifarsi a Dio Padre, da
cui discende ogni vincolo di fraternità.
Per dare voce a
questa consapevolezza e superare il disagio che emerge dal divario fra
il progetto e la realtà, siamo invitati a guardare Cristo che sulla
croce ha stabilito il patto universale di riconciliazione e di pace. In
lui, primogenito tra molti fratelli, si infrangono le catene di ogni
schiavitù e si aprono nuovi orizzonti di solidarietà nella giustizia e
nell'amore.
LETTURA
DELLA PAROLA DI DIO
1874. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della
Sacra Scrittura:
Is 32,15-18
Effetto
della giustizia sarà la pace.
Ascoltate la
parola di Dio dal profeta Isaia
In quei giorni
sarà infuso in noi uno spirito dall'alto;
allora il
deserto diventerà un giardino
e il
giardino sarà considerato una selva.
Nel deserto
prenderà dimora il diritto
e la giustizia
regnerà nel giardino.
Effetto della
giustizia sarà la pace,
frutto del
diritto una perenne sicurezza.
Il mio popolo
abiterà in una dimora di pace,
in abitazioni
tranquille,
in luoghi
sicuri.
1875. Oppure (per esteso vedi p. 877 ss.):
1
Re 3,11-14
Ti
concedo un cuore intelligente.
Gb
31,16-20.24-25.31-32
Mai da
solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza
che ne mangiasse l'orfano.
Is
57,15-19
Pace a
chi è lontano e a chi è vicino.
2 Cor
8,1-5. 9-15
La
vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza.
l Tm
6,6-11. 17-19
Non
riPorre la speranza sull'incertezza delle ricchezze.
Gc
3,13-18
Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace.
Mt
5,1-12
Beati
gli operatori di pace.
Mt 22,
15-21
Rendete
a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
Lc 12,15-21
Se uno
è nell'abbondanza,
la sua
vita non dipende dai suoi beni.
RESPONSORIO
1876. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo
responsoriale (per esteso vedi a p. 999 ss.)
o eseguire un altro canto adatto.
Sal
36 (37),3-4 5-6 30-31
R.
Risplende
nei giusti la sapienza del Signore.
Sal
84 (85), 9 10-12 13-14
R.
Beato
chi opera la pace: sarà detto figlio di Dio.
Sal
111 (112), 1-2 3-4 5-6 7-8 9
R.
Sarà
benedetto chi ha cura del povero.
Sal
126 (127), l 2
R.
Chi confida nel Signore, non si affatica invano
BREVE
ESORTAZIONE
1877. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge ai presenti brevi parole,
illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il senso e lo
spirito della celebrazione.
Breve
silenzio.
PREGHIERA
DEI FEDELI
1878.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni
proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o
aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o
necessità del momento.
Innalziamo a
Dio, giusto e santo, la preghiera unanime per il bene della nostra
comunità nazionale e di tutti i suoi membri.
Intercedano per
noi Maria, Vergine e Madre, insieme con tutti i santi della nostra
terra.
R.
Proteggi
il tuo popolo, Signore.
Per la nostra
Italia,
perché fedele
alla sua tradizione cristiana,
con l'aiuto di
san Francesco d'Assisi
e di santa
Caterina da Siena,
custodisca i
valori
che fondano la
sua millenaria civiltà,
e concorra
efficacemente all'edificazione
di una vera casa
comune
nella nuova
Europa, preghiamo. R..
Per la nostra
terra,
perché nello
sviluppo scientifico e tecnologico
non vada perduto
il bene di una stabile armonia
fra i cittadini
della stessa patria,
fra gli uomini e
l'ambiente naturale,
fra le creature
e Dio creatore e Padre, preghiamo. R.
Per il
Presidente della Repubblica
N.N.,
perché
illuminato dalla sapienza che viene dall'alto
e sorretto dalla
concordia di tutto il corpo sociale,
possa adempiere
il suo compito
di custode dei
diritti e delle libertà comuni,
e di
rappresentante dell'unità nazionale, preghiamo. R.
Per coloro che
hanno pubbliche responsabilità:
legislatori,
governanti, amministratori,
tutori della
libertà e dell'incolumità, dei cittadini,
perché, sempre
attenti ai bisogni dei più deboli e indifesi,
promuovano con
onestà e saggezza
ciò che giova
alla crescita di tutto il popolo, preghiamo. R.
Per coloro che
nei vari settori
della vita
culturale e sociale
rappresentano
l'Italia nel mondo,
perché
testimoniando le virtù della nostra gente
siano promotori
efficaci di pacifica intesa
nelle complesse
realtà della terra di adozione, preghiamo. R.
Per coloro che
hanno servito la patria
fino al
sacrificio della vita
e per i caduti
nella difesa del bene comune,
perché il
Signore li accolga nella pace dei giusti
e il
loro ricordo sia per tutti noi
monito efficace
alla lealtà e alla concordia, preghiamo. R.
_____________________________________________________
1879. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula
di benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in
silenzio.
_____________________________________________________
Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1880. Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le
mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione:
Benedetto sei tu,
o Dio, nostro Padre,
sorgente di
speranza e di vita:
da te discende la
forza dello Spirito
che trasforma
l'aggregato umano
in una vera
comunità di uomini liberi;
illumina e
proteggi la nostra patria,
alla quale hai
dato nel corso dei secoli
tanti segni della
tua benevolenza;
fa' che
cittadini e governanti
mantengano saldi
i fondamenti della civiltà umana e cristiana,
di cui si è
fatto garante Cristo nostro redentore.
Egli vive e
regna nei secoli dei secoli.
R.
Amen.
CONCLUSIONE
1881. Quindi il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo le mani sui
presenti dice:
Per la fraterna
intercessione dei santi patroni d'Italia,
Francesco
d'Assisi e Caterina da Siena,
il Signore
custodisca tutti voi sotto la sua protezione.
R.
Amen.
E
la
benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di
voi, e con voi rimanga sempre.
R.
Amen.
_____________________________________________________
1882. Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la benedizione
di Dio e facendosi il segno di croce dice:
Per la fraterna
intercessione dei santi patroni d'Italia,
Francesco
d'Assisi e Caterina da Siena,
il Signore
custodisca tutti noi sotto la sua protezione.
R.
Amen.
_____________________________________________________
1883.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
Rito
della benedizione II
INIZIO
1884.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una
pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre
il ministro dice:
Nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1885. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le
seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra
Scrittura:
Il Signore che
guida i nostri cuori cfr 2 Ts 3,5
nell'amore e
nella pazienza di Cristo,
sia con tutti voi.
R.
E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
_____________________________________________________
1886. Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:
Fratelli e
sorelle, benediciamo il Signore,
che guida i
nostri cuori
nell'amore e
nella pazienza di Cristo.
R.
Benedetto nei secoli il Signore.
_____________________________________________________
MONIZIONE
INTRODUTTIVA
1887. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di
benedizione con queste parole o altre simili:
Il cammino della
ripresa e della ricostruzione non è mai terminato, perché libertà,
pace e giustizia sociale sono beni da difendere e
promuovere
giorno per giorno. Con questa consapevolezza, mentre rendiamo grazie per
il recupero di questi valori inestimabili, rinnoviamo il nostro impegno
per l'affermazione dei diritti dell'uomo e di ogni uomo, e invochiamo
il Cristo salvatore, perché ci doni una coscienza vigile
nell'adempimento del nostro dovere di cittadini e di cristiani.
LETTURA
DELLA PAROLA DI DIO
1888. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della
Sacra Scrittura.
Lc
4,16-21
Il Signore mi ha inviato a proclamare la liberazione.
Ascoltate la
parola del Signore dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,
Gesù si recò a Nàzaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo
il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu
dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era
scritto:
Lo Spirito del
Signore è sopra di me;
per questo mi ha
consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato
per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare
ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la
vista;
per rimettere in
libertà gli oppressi,
e predicare un
anno di grazia del Signore.
Poi arrotolò il
libro, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella
sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire:
«Oggi
si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri
orecchi».
1889.
Oppure (per esteso vedi a p. 923 ss.):
Ger
34,8-18. 21-22
Quanti
hanno aderito all’Alleanza rimandano a casa i fratelli
schiavi.
Am
5,4-5.14-15b
Cercate
il bene, se volete vivere.
Mic
4,1-4
Non
impareranno più l'arte della guerra.
Zc
9,9-10
Annunzierà
la pace alle genti.
Gal
5,13-26
Siete
stati chiamati a libertà.
Ef
4,30-5,2
Scompaia
da voi ogni asprezza, sdegno, ira.
Gc
4, 1-10
Da che
cosa derivano le guerre e le liti?
Mt
5,1-12
Beati
gli operatori di pace.
Gv
8,31-42
Se il
Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
Gv
20,19-23
Pace a
voi.
RESPONSORIO
1890. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo
responsoriale (per esteso vedi p. 987 ss.)
o eseguire un altro canto adatto.
Sal 5,2-3 5-6a
6b-7 12ab.13
R. Donaci
la pace, Signore: in te speriamo.
Sal 33
(34), 8-9 16-17 18.20
R.
Sei tu, Signore, la forza dei deboli.
Sal 84
(85), 9 10-12 13-14
R.
Sei tu, Signore, la nostra pace.
BREVE
ESORTAZIONE
1891.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge
brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché
percepiscano il senso e lo spirito della celebrazione.
Breve
silenzio.
PREGHIERA
DEI FEDELI
1892.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni
proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o
aggiungerne altre in sin toni a con particolari situazioni di persone o
necessità del momento.
Uniamo le nostre
voci in una sola preghiera, perché nella luce della Pasqua si realizzi
l'ardente attesa di un mondo rinnovato nella verità, nella giustizia e
nell'amore.
R.
Da' libertà e pace ai nostri giorni, o Signore.
Dio, giusto e
misericordioso,
conferma in noi
la fede nella vittoria del Cristo
sul peccato e
sulla morte,
perché non ci
arrendiamo mai alle forze del male.
Noi ti
preghiamo. R.
Fa' che le
immense risorse della terra e dell'ingegno umano
non siano
disperse
negli sprechi e
nelle armi di distruzione e morte,
ma utilizzate
per sollevare le moltitudini
che gemono nella
miseria e nella fame.
Noi ti
preghiamo. R.
Tocca il cuore
di pietra
di coloro che in
ogni parte del mondo
opprimono,
vendono, uccidono i propri fratelli;
accogli nella
santa Gerusalemme
le vittime
innocenti di tutte le stragi
e tutti i caduti
per la causa della libertà e della giustizia.
Noi ti
preghiamo. R.
Fa' che la pace e
i
giovani camminino insieme,
perché il volto
giovane della pace
e il volto
pacifico dei giovani
siano garanzia di
un sicuro domani per l'umanità.
Noi ti
preghiamo. R.
Aiutaci a non
nominare invano il nome della pace,
per esserne
promotori e testimoni
con gesti
concreti e coerenti nella quotidianità della vita.
Noi ti
preghiamo. R.
Tu che nel
patriarca Abramo
hai benedetto
tutte le nazioni della terra,
fa' che quanti ti
riconoscono Creatore e Signore,
formino una sola
famiglia.
Noi ti preghiamo. R.
_____________________________________________________
1893. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula
di benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in
silenzio.
_____________________________________________________
PREGHIERA
DI BENEDIZIONE
1894.
Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le
mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione.
Benedetto sei tu,
Signore del cielo
e della terra,
per tuo dono è
germogliata in Cristo la libertà dei tuoi figli
nei solchi della
pazienza e del sacrificio;
tu vuoi che gli
uomini del nostro tempo
mettano al centro
della vita familiare e sociale
il comandamento
dell'amore,
e doni loro il
tuo Spirito,
perché liberi
da ogni forma di oppressione,
costruiscano per
le generazioni presenti e future
un modello nuovo,
giusto e fraterno, di abitare la terra.
A te gloria nei
secoli.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
CONCLUSIONE
1895. Quindi il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo le mani sui
presenti dice:
Cristo nostro
Redentore,
che ci ha dato il
dono della vera libertà,
vi renda
partecipi dell' eredità eterna.
R.
Amen.
E la
benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio
X
e
Spirito Santo,
discenda su di
voi, e con,
voi rimanga sempre.
R.
Amen.
_____________________________________________________
1896. Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la benedizione
di Dio e facendosi il segno di croce dice:
Cristo nostro
Redentore,
che ci ha dato il
dono della vera libertà,
ci renda
partecipi dell'eredità eterna.
R.
Amen.
_____________________________________________________
1897.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
II.
PER IL MONDO DEL LAVORO
Rito
della benedizione
INIZIO
1898.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una
pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre
il ministro dice:
Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1899. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le
seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra
Scrittura:
Dio,
che ha chiamato l'uomo
a cooperare al
progetto della creazione,
sia con tutti
voi.
R.
E con il tuo spirito.
o in altro modo adatto.
_____________________________________________________
1900. Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:
Fratelli e
sorelle, benediciamo Dio,
che ha chiamato
l'uomo
a cooperare al
progetto della creazione.
R. Benedetto
nei secoli il Signore.
_____________________________________________________
MONIZIONE
INIZIALE
1901. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di
benedizione con queste parole o altre simili:
La festa odierna
ci unisce a Cristo divino lavoratore in un vincolo di solidarietà con
tutti gli uomini che in ogni parte della terra faticano e sperano.
Emergono alla
coscienza sociale le istanze pressanti del nostro tempo:
un posto per
tutti al banchetto della vita;
una
rimunerazione adeguata ai bisogni dei singoli e delle famiglie;
la dignità e la
sicurezza del lavoro;
il necessario
equilibrio fra il progresso tecnologico e la salvaguardia dell'uomo e
dell'ambiente;
l'attenzione
primaria alle nuove generazioni che si affacciano ai vari campi di
impegno e di vita.
Il primo maggio
è una giornata di responsabile assunzione di diritti e doveri sotto lo
sguardo di Dio, creatore e padre di tutti gli uomini.
LETTURA
DELLA PAROLA DI DIO
1902.
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della
Sacra Scrittura:
2
Cor 9,8-11
Dio dà
il pane per il nutrimento.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Dio ha potere di
far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in
tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene, come
sta scritto:
ha largheggiato,
ha dato ai poveri;
la sua giustizia
dura in eterno.
Colui che
somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento,
somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere
i frutti della vostra giustizia. Così sarete ricchi per ogni generosità,
la quale poi farà salire a Dio l'inno di ringraziamento per mezzo
nostro.
1903.
Oppure (per esteso vedi a p. 855 ss.):
Gn
1,26-2,3
Riempite
la terra e soggiogatela.
Gn
2,4-9.15
Il
Signore pose l'uomo nel giardino di Eden, perché lo coltivasse.
2
Cor 8,7.9.13-15
Qui si
tratta di fare uguaglianza.
1 Tm
6,6-11. 17-19
Non
riporre la speranza nell'incertezza delle ricchezze.
Mc
4,26-29
L'uomo
getta il seme; come cresce non lo sa.
Lc
12,15-21
Se uno
è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni.
Gv 6,
24-35
Procuratevi
il cibo che non perisce.
RESPONSORIO
1904. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo
responsoriale (per esteso vedi p. 999 ss.)
o eseguire un altro canto adatto.
Sal 36
(37),3-4 16-17 18-19 21-22
R.
Benediciamo il Signore per i suoi doni.
Sal
64 (65), 10a-d 10e-12 13-14
R. Benedici
la terra, Signore, e l'opera delle nostre mani.
BREVE
ESORTAZIONE
1905. Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti,
illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il senso e lo
spirito della celebrazione.
Breve
silenzio.
PREGHIERA
DEI FEDELI
1906. Segue la preghiera comune. Tra le in vocazioni proposte, si possono
scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia
con particolari situazioni di persone o necessità del momento.
Uniti in una
catena di fraternità ringraziamo Dio per quanti hanno sofferto e
operato per migliorare le condizioni materiali e morali del mondo del
lavoro e preghiamo, per intercessione di san Giuseppe lavoratore, perché
tutti concorrano a edificare la pace e la giustizia sociale.
R.
Ascolta, o Padre, la nostra voce.
Perché sia
riconosciuta in ogni parte della terra
la dignità
dell'uomo che lavora, preghiamo. R.
Perché non
manchi mai ad ogni uomo
il pane, la casa,
il lavoro,
in un clima di
giustizia, libertà e pace, preghiamo. R.
Perché alla
buona volontà dei giovani
corrisponda
l'offerta di una stabile occupazione
per il sostegno
della loro famiglia presente e futura,
preghiamo. R.
Perché i
lavoratori dei campi,
delle officine e
dei cantieri
siano preservati
da ogni pericolo e sciagura, preghiamo. R.
Perché i
tecnici, i politici e gli scienziati
favoriscano un
vero progresso a servizio di tutti i fratelli
nell'armonia fra
l'uomo e il creato, preghiamo.
R.
Perché il
Signore accolga fra le braccia della sua misericordia
i caduti a causa
delle malattie
e degli
infortuni sul lavoro, preghiamo. R.
_____________________________________________________
1907.
Quando si omettono le invocazioni sopra
indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in
silenzio.
_____________________________________________________
Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1908.
Poi il ministro, con le braccia allargate se
sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera
di benedizione.
Dio
di provvidenza infinita,
che
hai mandato sulla terra il tuo Figlio
a
condividere le nostre fatiche
e
le nostre speranze,
sii
benedetto per tutti i benefici del tuo amore
che
ci sostengono nella nostra esistenza quotidiana;
fa'
che ogni uomo possa godere di un pane gustoso,
di
un lavoro giustamente remunerato,
di
una casa accogliente e serena;
il
tuo Spirito illumini la strada del progresso umano
in
una continua ricerca della giustizia e della verità,
nell'attesa
dei cieli nuovi e della terra nuova.
Per
Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
CONCLUSIONE
1909.
Quindi il ministro, se sacerdote o diacono,
stendendo le mani sui presenti dice:
Assisti
il tuo popolo, Signore,
e
sostienilo con la forza del tuo Spirito,
perché
ogni generoso impegno al servizio dell'umanità
abbia
il suo compimento e il suo premio
nel
nome del Signore nostro Gesù Cristo.
R.
Amen.
E
la
benedizione di Dio onnipotente,
Padre
e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda
su di voi, e con voi rimanga sempre.
R.
Amen.
_____________________________________________________
1910.
Se il ministro è un laico, invoca su tutti i
presenti la benedizione e facendosi il segno della croce dice:
Il
Signore ci sostenga con la forza del suo Spirito,
perché
ogni generoso impegno al servizio dell'umanità
abbia
il suo compimento e il suo premio
nel
nome del Signore nostro Gesù Cristo.
R.
Amen.
_____________________________________________________
1911.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
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