Premesse
1407. La sede per la
celebrazione del sacramento della Penitenza, se collocata nella chiesa,
esprime con maggior evidenza che la confessione e l'assoluzione dei
peccati è un'azione liturgica che appartiene al corpo stesso della
Chiesa, ed è ordinata alla rinnovata partecipazione dei fratelli al
sacrificio di Cristo e della Chiesa.
1408.
Questo rito di
benedizione non si deve mai inserire nella celebrazione della Messa; si
unisce invece opportunamente con qualche celebrazione penitenziale.
1409.
Il rito qui proposto può
essere usato dal sacerdote.
1410.
Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare
le singole parti alle particolari circostanze di persone e di luoghi.
Rito della benedizione
INIZIO
1411. Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1412. Il sacerdote saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura o dal «Rito della Penitenza», n 49.
La grazia, la misericordia e
la pace
da parte di Dio Padre, per
mezzo di Gesù Cristo
nello Spirito Santo,
che è la remissione di tutti
i peccati,
sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1413. Il sacerdote, o un
altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Questo rito di benedizione,
celebrato con fede, susciti in noi l'esigenza di rendere grazie a Dio
che manifesta la sua onnipotenza soprattutto nel perdono e nella
misericordia.
A questo luogo riservato alla
confessione ci presentiamo peccatori e ne usciamo giustificati in virtù
del ministero della riconciliazione, che Cristo Gesù ha affidato alla
sua Chiesa. A tutti coloro che oppressi dal peso dei peccati si
accostano a questa sede, il Signore conceda di essere liberati; e a
quanti sono intrisi della polvere del mondo, di ritornare purificati nel
sangue dell'Agnello.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1414. Un lettore o uno dei
presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura scegliendoli fra
quelli indicati nel «Rito della Penitenza» ed. it., nn. 67-98, 114-141
e 142-167, o quelli proposti qui di seguito (per esteso vedi a p. 876
ss.):
2 Sam 12,1-9.13
Davide disse a Natan: Ho
peccato contro il Signore.
Ez 18,20-32
Se il malvagio farà
penitenza, vivrà e non morrà?
Rm 5,6-11
Ci gloriamo in Dio, per mezzo
di Gesù Cristo, dal quale abbiamo ottenuto la riconciliazione.
2 Cor 5,17-21
E' stato Dio a riconciliare a
sé il mondo.
Mt 9, 1-8
Coraggio, figliolo, ti sono
rimessi i tuoi peccati.
Lc 7, 36-50
Le sono perdonati i suoi
molti peccati, poiché ha molto amato.
Gv 8, 1-11
Va', e d'ora in poi non
peccare più.
RESPONSORIO
1415. Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p.
996 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 31 (32), 1-2 3-4 5 6-7
R. Confesserò al Signore le
mie colpe.
Sal 50 (51), 3-4 5-6 7-8 9-10
11-12
R. Rendimi, Signore, la gioia
di essere salvato.
Sal 129 (130), 1-2 3-4 5-6
7-8
R.
Il Signore è bontà e
misericordia.
OMELIA
1416. Il sacerdote rivolge
una breve omelia ai presenti, illustrando le letture bibliche e
l'importanza ecclesiale del sacramento della Penitenza, perché
percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1417. Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
Benediciamo Dio Padre
onnipotente, che nella morte e risurrezione del suo Figlio, per la
potenza dello Spirito Santo, ci ha liberato dal potere delle tenebre e
ci ha elargito il perdono dei peccati.
R. Rendiamo grazie a te,
Signore.
Benedetto sei tu, Signore,
che hai dato il tuo Figlio in
espiazione delle nostre colpe,
e dalle tenebre del peccato
ci hai trasferito nella luce
del tuo regno. R.
Benedetto sei tu, Signore,
che per mezzo dello Spirito
Santo
purifichi le nostre coscienze
dalle opere morte. R.
Benedetto sei tu, Signore,
che hai affidato alla santa
Chiesa
le chiavi del regno dei
cieli,
per aprire a tutti le porte
della misericordia. R.
Benedetto sei tu, Signore,
che nel ministero della
riconciliazione
rinnovi i prodigi della
salvezza,
perché i figli prodighi da
te perdonati
ricevano la vita eterna. R.
1418. Quindi il sacerdote,
con le braccia allargate, prosegue:
E' doveroso e santo renderti
grazie
in ogni tempo e in ogni
luogo,
Dio onnipotente ed eterno:
tu sei giusto nel correggere
e clemente nel perdonare;
in ogni intervento della tua
provvidenza
manifesti la tua misericordia
di Padre;
non risparmiando la
correzione,
ci salvi dalla rovina eterna;
e offrendo il perdono,
ci apri uno spazio favorevole
alla conversione;
per questo segno del tuo
immenso amore
innalziamo a te la nostra
lode.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
CONCLUSIONE
1419. Il sacerdote stendendo
le mani sui presenti dice:
Ci benedica Dio Padre,
che ci ha chiamati a essere
suoi figli.
R.
Amen.
Ci aiuti il Figlio,
che ci ha accolti come
fratelli.
R.
Amen.
Ci assista lo Spirito Santo,
che ha fatto di noi il suo
tempio.
R.
Amen.
E
la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
1420. Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
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