36 - BENEDIZIONE ALLE PRIMIZIE


Premesse

1105.
E' una tradizione da conservare la presentazione simbolica dei nuovi frutti, fatta comunitariamente, per benedire Dio che ce li ha donati. Infatti non solo richiama il nostro dovere di rendere grazie a Dio per tutti i benefici da lui ricevuti, ma conserva in vita una tradizione già menzionata nell'Antico Testamento.

1106. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.

1107. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.

1108. Secondo l'antica tradizione romana la presentazione e la benedizione delle primizie e dei raccolti può essere fatta durante Messa (cfr nn. 1629 e 1646-1652). Per quanto possibile è opportuno che i doni vengano destinati ad alcune famiglie più bisognose o a qualche istituto o anche, secondo le usanze, terminata celebrazione farne partecipi i presenti.

 
 
Rito della benedizione



INIZIO

1109.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO

1110.
Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

Dio onnipotente, 
che ha creato il cielo e la terra, 
sia con tutti voi.


R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.
_____________________________________________________

1111.
Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:

Lodiamo il Signore, 
che nella sua provvidenza 
ci dona i frutti della terra.


R. Amen.

Oppure:

R.
Benedetto nei secoli il Signore.
_____________________________________________________


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1112. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

La Chiesa, che soprattutto nell'offerta del sacrificio eucaristico rende grazie a Dio per i benefici ricevuti, estende la sua lode alle diverse ore del giorno, insegnandoci a rimanere in perenne rendimento di grazie.
Benediciamo il Signore che ancora una volta ci dà la gioia di raccogliere i nuovi frutti dei campi.
A imitazione di Abele che offrì le primizie del suo gregge, così anche noi rendiamo omaggio a Dio, imparando a condividere i frutti della terra e del lavoro con i fratelli che sono nel bisogno, per essere veramente figli del Padre, che ha creato i beni del mondo per l'utilità di tutti.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1113. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi Sacra Scrittura:

At 14, 15b-17
Dio riempie di letizia i vostri cuori e vi fornisce di cibo.


Ascoltate la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli

Dio ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada, ma non ha cessato di dar prova di sé beneficandovi, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi di cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori.


1114.
Oppure (per esteso vedi a p. 871 ss.).

Dt 27,1; 28,1-12
Benedetto il frutto del tuo suolo.

Gl 2,21-24.26-27
Le aie si riempiranno di grano.

1 Tm 6,6-11. 17-19
Non riporre la speranza nell'incertezza delle ricchezze.

Lc 12,15-21
Se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni



RESPONSORIO

1115.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un responsoriale (per esteso vedi a p. 1005 ss.) o eseguire un canto adatto.

Sal 66 (67), 2-3 5 7-8
R.
Benedetto il Signore, che ci dona ogni bene. 

Sal 125 (126), 1-2b 2d-3 4-5 6 

R. Grandi cose ha fatto il Signore per noi. 

Sal 146 (147), 7-8 9-11 
R. Grande è il Signore onnipotente.


BREVE ESORTAZIONE

1116.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio



PREGHIERA DEI FEDELI

1117.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Nel momento in cui rendiamo grazie al Signore che ha benedetto il lavoro delle nostre mani, non dimentichiamo il debito che abbiamo verso di lui, impegnandoci a produrre frutti di giustizia e di pace.

Diciamo insieme: 

R. Gradisci, o Dio, l'offerta del nostro lavoro.

Dio, che dalla fecondità dei campi 
provvedi l'alimento dell'uomo 
fa' che questi frutti del sudore 
che sostentano la nostra vita, 
contribuiscano alla crescita umana e cristiana 
di tutti i tuoi figli.
R.

Tu che in Cristo, tuo Figlio,
ci hai colmati di ogni frutto di giustizia,
donaci di attingere da lui
la pienezza della vita.
R.

Ti che hai scelto il pane e il vino, 
frutto del nostro lavoro, 
per farne il segno dell'Eucaristia, mistero della fede, 
accogli i doni che portiamo alla tua mensa 
per la vita della Chiesa.
R.

Tu che chiami tutti i popoli 
a partecipare al banchetto dei beni della terra, 
fa' che i poveri del mondo possano renderti grazie 
per la recuperata dignità e la sicurezza del futuro.
R.
 
_____________________________________________________

1118. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

P
reghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
_____________________________________________________

* Segue la preghiera del Signore. 
Padre nostro.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1119.
Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico pronuncia la preghiera di benedizione:

Signore Dio, creatore dell'universo, 
per tua grazia dai solchi della terra 
ogni stagione produce il suo frutto; 
ricevi il nostro umile ringraziamento:

fa' che l'abbondanza del raccolto 
ricompensi le nostre fatiche, 
perché attraverso i tuoi benefici 
sperimentiamo le meraviglie del tuo amore 
e aneliamo ai beni eterni.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

1120.
Oppure:

Padre onnipotente, 
che dispensi il sole e la pioggia, 
concedi a noi stagioni favorevoli 
per la fecondità dei campi, 
perché possiamo sempre ringraziarti, 
e dall'abbondanza dei tuoi doni 
traggano alimento tutti gli affamati 
e i poveri della terra si riuniscano nella tua lode.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


CONCLUSIONE

1121.
Quindi il ministro conclude il rito dicendo:

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, 
lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.


R. Amen.

1122.
Un canto corale può chiudere la celebrazione. 
* Dove c'è la consuetudine, terminata la celebrazione, si possano distribuire ordinatamente le primizie ai presenti.

 

 

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