Premesse
1923.
Alla luce della parola di Dio, l'infermità, entrata nel mondo a causa
del peccato, acquista un valore pedagogico redentivo; ed ha in Cristo,
uomo dei dolori, il suo vertice e il suo compimento salvifico (cfr
Giovanni Paolo II, «Salvifici doloris», III e IV).
Come Giobbe il
credente, si benedice il Signore anche nell'esperienza dell'infermità
e del dolore (cfr 1,21).
Nella prospettiva messianica è compresa
la vittoria su tutte le conseguenze fisiche e morali della colpa
originale. Gesù stesso durante la sua vita terrena si è fatto medico e
medicina degli infermi, trasmettendo agli Apostoli il carisma e il
ministero della guarigione (Mc 16, 17-18), come presagio e profezia
della liberazione definitiva da ogni lacrima e dolore (cfr Ap 7, 17).
In questo spirito il popolo cristiano si rivolge al Signore, per
intercessione della Vergine e dei Santi, particolarmente presenti nella
devozione popolare, —
come ad es. la
beata Vergine Maria venerata sotto il titolo della salute, san Biagio,
santa Lucia o altri santi secondo le consuetudini locali —
al
fine di esser salvaguardato dalla malattia, e comunque per ricuperare il
valore della sofferenza in unione con i patimenti di Cristo (cfr Col 1,
24).
1924.
Il pastore d'anime procuri che i fedeli intendano bene il vero
significato del rito. Il celebrante nella sua monizione o allocuzione
abbia davanti agli occhi, per quanto è possibile, quelle tradizioni e
quelle narrazioni della vita dei Santi, che possono mettere in luce
l'origine e il senso della particolare celebrazione che si fa in loro
onore. È necessario comunque che sempre sia rispettata la verità
storica.
1925.
Il
rito senza la Messa può essere usato dal sacerdote e dal diacono in
chiesa. Ad esso è raccomandata la presenza del popolo e la sua attiva
partecipazione.
1926.
Nel
rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi, si potranno
adattare le singole parti alle situazioni di persone e di luoghi.
1927.
Questa
benedizione si può celebrare, secondo le consuetudini, in una memoria
della Vergine Maria o di un santo. Il rito della benedizione unito alla
Messa, nn. 1941- 1945, si può adoperare soltanto ove sussiste una
tradizione popolare e i fedeli sogliono partecipare alla Messa (cfr n.
1629).
l.
Rito della benedizione
INIZIO
1928. Quando
tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di
raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il
ministro dice:
Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1929. Il ministro, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte,
tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:
Dio, autore della
vita
e dispensatore di
ogni bene,
sia con tutti
voi.
R.
E
con il tuo spirito.
o in
un altro modo adatto.
MONIZIONE
INTRODUTTIVA
1930. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di
benedizione con queste parole o altre simili:
Dio, nostro
Padre, non abbandona i suoi figli e invita tutti a pregare e operare,
perché in ogni situazione non manchi mai la fiducia nella sua
provvidenza e il
senso cristiano della speranza.
LETTURA
DELLA PAROLA DI DIO
1931. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della
Sacra Scrittura o un altro particolarmente adatto alla circostanza.
Lc
11,5-13
Chiedete
e vi sarà dato.
Ascoltate la
parola del Signore dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,
Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a
mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me
un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli
dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e
i miei bambini
sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se
anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene
quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
Ebbene io vi
dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà
aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa
sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un
pane, gli darà una pietra? Se gli chiede un pesce, gli darà al posto
del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri
figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a
coloro che glielo chiedono!».
1932.
Oppure (per esteso vedi a p. 914 ss.):
Is
40, 28-31
Quanti
sperano nel Signore riacquistano forza.
Is
63,16-17; 64,3-4.6-7
Tu,
Signore, sei nostro padre.
Rm
7,18-25
Chi mi
libererà da questo corpo votato alla morte?
Rm
8,31-35.37-39
Se Dio
è per noi, chi sarà contro di noi?
2
Cor 12,7-10
Ti
basta la mia grazia.
Ap
21,1-7
Non ci
sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno.
Mt
11,25-30
Venite
a me, voi tutti che siete affaticati.
Mc
4,35-41
Perché
siete paurosi? Non avete ancora fede.
RESPONSORIO
1933. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo
responsoriale (per esteso vedi a p. 993 ss.)
o eseguire un altro canto adatto.
Sal
24 (25), 1-3 4-5 8-9
R.
Chi
spera in te, Signore, non resta deluso.
Sal
33 (34), 2-3 4-5 6-7 10-11
R.
Il Signore è con noi nell' ora della prova.
Sal
54 (55), 5-6 13 14-15 17-18 23
R.
Mi
affido al Signore: mai sarò deluso.
Sal
102 (103), 1-2 3-4 11-12 13-14 17-18
R.
Il Signore ha pietà del suo popolo.
BREVE
ESORTAZIONE
1934.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge
brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché
percepiscano il significato della celebrazione.
Breve
silenzio.
PREGHIERA
DEI FEDELI
1935. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono
scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia
con particolari situazioni di persone o necessità del momento.
Preghiamo Dio onnipotente, perché ci
sostenga e ci illumini nella salute e nella malattia, nella gioia e nel
dolore e in ogni momento della nostra quotidiana fatica.
R.
Dio, fonte di consolazione, ascoltaci.
Per tutti i
figli di Dio che godono buona salute,
perché facciano
un uso saggio e generoso
di questo
prezioso dono, preghiamo. R.
Per quanti
vivono nella trepidazione
e
nell'incertezza del futuro,
perché
acquistino coraggio e fiducia, preghiamo. R.
Per i deboli e i
malati,
perché
ricuperino vigore e salute, preghiamo.
R.
Per i fanciulli,
i giovani, gli anziani gravemente infermi,
perché avvertano
accanto a sé la presenza di Cristo,
medico e fratello
nel dolore, preghiamo. R.
Per tutti quelli
che si dedicano al servizio dei malati,
perché siano
efficaci collaboratori
della scienza e
della Provvidenza, preghiamo. R.
Per noi qui
presenti,
perché il
Signore ci dia un segno
della sua
misericordia, preghiamo. R.
_____________________________________________________
1936. Quando si omettono le in vocazioni sopra indicate, prima della
formula di benedizione, il ministro dice:
Preghiamo.
Tutti
pregano per qualche momento in silenzio.
_____________________________________________________
Segue
la preghiera del Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA
DI BENEDIZIONE
1937. Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di
benedizione:
Noi ti rendiamo
grazie, Dio onnipotente,
che hai creato
l'uomo per la gioia e la vita immortale,
e con l'opera
redentrice del tuo Figlio
lo hai liberato
dalla schiavitù del peccato,
radice di ogni male.
Tu ci doni la
certezza
che un giorno
sarà asciugata ogni lacrima
e ricompensata
ogni fatica sostenuta per tuo amore.
Benedici i tuoi
figli,
che nella piena
adesione alla tua volontà
ti invocano
mediante l'intercessione di ...
[della
Vergine Maria o di san
N.],
perché,
preservati
[liberati]
dal male
[di
...]
e confermati
dalla grazia del tuo Spirito,
glorifichino in
parole e opere il tuo santo nome.
Per Cristo
nostro Signore.
R.
Amen.
1938. Quindi il ministro, secondo le consuetudini locali, traccia un segno
di croce sui presenti (cfr n. 1592)
pronunciando la formula seguente:
Il
Signore
misericordioso,
per
intercessione di
...
[Maria,
nostra madre e regina o
di san N., nostro
patrono],
vi conceda la
salute del corpo e la consolazione dello spirito.
R.
Amen.
E
la
benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio X
e
Spirito Santo,
discenda su di
voi, e con voi rimanga sempre.
R.
Amen.
1939. I fedeli poi si possono
portare vicino all' altare; il ministro si avvicina a ciascuno con la
reliquia (cfr n.
1592) o un altro segno di benedizione,
—
ad
es. per san Biagio mette due candele in forma di croce sotto il mento
alla gola di ciascuno —
secondo le consuetudini locali.
1940. Nel frattempo si può eseguire un canto corale adatto.
2.
Rito della benedizione unito alla Messa
nel giorno della festa
1941. Per la Messa si usa il formulario della festa o della memoria con
le letture proprie o del Comune indicate nel Lezionario dei Santi.
1942. La Preghiera dei fedeli si svolge come di consueto. È opportuno
inserirvi alcune invocazioni tra quelle indicate al n.
1935
o altre simili.
PREGHIERA
DI BENEDIZIONE
1943. Terminata l'orazione dopo la Comunione, il sacerdote celebrante
invita i presenti a lodare e invocare il Signore con una particolare
preghiera di benedizione. Quindi tenendo le mani stese sul popolo dice:
Noi ti rendiamo
grazie, Dio onnipotente,
che hai creato
l'uomo per la gioia e la vita immortale,
e con l'opera
redentrice del tuo Figlio
lo hai liberato
dalla schiavitù del peccato,
radice di ogni
male.
Tu
ci doni la certezza
che un giorno
sarà asciugata ogni lacrima
e ricompensata
ogni fatica sostenuta per tuo amore.
Benedici i tuoi
figli,
che nella piena
adesione alla tua volontà
ti invocano
mediante l'intercessione di ...
[della
Vergine Maria o di san
N.],
perché,
preservati [liberati] dal male
[di ...]
e confermati
nella grazia del tuo Spirito,
glorifichino in
parole e opere il tuo santo nome.
Per Cristo
nostro Signore.
R.
Amen.
Quindi prosegue dicendo:
E la
benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di
voi, e con voi rimanga sempre.
R.
Amen.
1944. I fedeli poi si possono portare vicino all'altare; il ministro si
avvicina a ciascuno con la reliquia (cfr n. 1592)
o un altro segno di benedizione (cfr n. 1939)
secondo le consuetudini locali, pronunciando, se del caso, queste parole
o altre simili:
Il Signore
misericordioso,
per
intercessione di ...
[Maria,
nostra madre e regina o di san
N., nostro
patrono],
ti conceda la salute del corpo e la
consolazione dello spirito.
R.
Amen.
1945. Nel frattempo si può eseguire un canto corale adatto.
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