Premesse
1820. Il movimento ascendente
e discendente che anima ogni benedizione, investe anche le suppliche
collettive denominate «Rogazioni», che espressero la fede della Chiesa
e le attese dell'umanità in particolari congiunture storiche.
In
tale spirito l'antica prassi viene rinnovata e valorizzata, sia nel
quadro dell'anno liturgico sia nelle varie situazioni ecclesiali:
a)
nella settimana di preghiera per l'unità dei cristiani;
b)
in Uno o più giorni prima dell'Ascensione o in un altro giorno adatto;
c)
in occasione delle esposizioni solenni annuali dell'Eucaristia;
d)
in occasione della giornata nazionale del ringraziamento;
d)
in occasione di pellegrinaggi ai santuari.
Di
queste molteplici occasioni vengono qui evidenziati quelle del commi b e
d.
1821.
Le rogazioni prima dell'Ascensione ci offrono l'occasione
per rivivere l'esperienza dei discepoli, nel momento in cui Gesù
risorto entra una volta per sempre nel santuario del cielo (cfr Eb
9,12), mediatore e garante della perenne effusione dello Spirito.
In
tale contesto acquista particolare risalto la conclusione de1
Vangelo di Luca: «Alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva,
si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo
adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano
sempre nel tempio lodando Dio» (Lc 24,50-53
1822.
La giornata del ringraziamento, largamente diffusa nella
tradizione popolare, sopratutto nelle campagne, vuol essere un pubblico
e solenne atto di benedizione a Dio per rendergli grazie, per invocare i
suoi favori e per condividere i frutti della terra e de1 1avoro con i
fratelli più indigenti. Di questi beni tutti siamo destinatari e
fruitori, perciò il ringraziamento a Dio e la richiesta del suo aiuto
sono dovere comune.
Al
centro della giornata è la celebrazione dell'Eucaristia nella quale i
doni che Dio stesso pone nelle nostre mani, trasformati nel corpo
e nel sangue del Signore, realizzano il santo scambio a cui si riferisce
l'espressione del Canone Romano: «Per Cristo nostro Signore, tu, o Dio,
crei e santifichi sempre, fai vivere, benedici e doni al mondo ogni bene».
1823.
Il rito qui proposto «Per i giorni prima dell' Ascensione», può
essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i
gesti e le formule per esso predisposti.
1824.
Nel rispetto della struttura dei riti e dei loro elementi
essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di
persone e di luoghi.
I.
PER I GIORNI
PRIMA DELL' ASCENSIONE
1825. Queste celebrazioni si
possono svolgere in forma di triduo — mercoledì, giovedì e venerdì — appartenendo il sabato pomeriggio
già al giorno festivo.
Esse
prevedono la benedizione alla città o al paese, alla campagna, alle
acque (al mare o al lago o al fiume o a una sorgente o a una fonte). È
opportuno che almeno una celebrazione si svolga con la processione verso
il luogo stabilito o almeno fino al sagrato della chiesa.
Rito della benedizione
INIZIO
1826.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una
pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre
il ministro dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1827.
Il ministro, se è sacerdote o diacono, saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
Dio,
ricco di misericordia,
che
ha fatto grandi cose per il suo popolo,
sia sempre con voi.
R.
E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
_____________________________________________________
1828.
Se invece il ministro è un laico, saluta i
presenti dicendo:
Sia
benedetto Dio, ricco di misericordia,
che
ha fatto grandi cose per il suo popolo.
R. Amen.
_____________________________________________________
MONIZIONE
INTRODUTTIVA
1829.
Il ministro, o un'altra persona idonea,
introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:
Prima di ascendere al cielo
al termine della sua vita terrena, il Cristo risorto alzò le mani sui
suoi discepoli e li benedisse. Anche oggi il Signore, vivente e operante
nella Chiesa, ci benedice e ci associa alla sua preghiera di
intercessione e di lode.
Per
mezzo di lui salga al Padre l'umile ringraziamento per i doni pasquali e
scenda su di noi e sulla creazione intera la rugiada delle sue benedizioni.
LETTURA
DELLA PAROLA DI DIO
1830.
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della
Sacra Scrittura.
Ef
4,7.16
Ascendendo
in cielo ha distribuito doni agli uomini.
Ascoltate
la parola di Dio
dalla
lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
A
ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di
Cristo. Per questo sta scritto: «Ascendendo in cielo ha portato con sé
prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma che significa la
parola «ascese», se non che prima era disceso quaggiù sulla terra?
Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i
cieli, per riempire tutte le cose.
E’
lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri
come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i
fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di
Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza
del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che
conviene alla piena maturità di Cristo.
Questo
affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati
qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli
uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore.
Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di
crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale
tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la
collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni
membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella
carità.
1831.
Oppure (per esteso vedi a p. 944
ss. o per i Vangeli anche «Lezionario
feriale» T.F., pp. 409, 412, 415).
Rm
8,10-13
Il
Signore è ricco verso tutti quelli che lo invocano.
2
Cor 9,8-11
Dio
farà crescere i frutti della vostra
giustizia.
Eb
9,24-28
Cristo si presenta al cospetto
di Dio in nostro favore.
Gv
16,16-20
Voi
sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
Gv
16, 20-23
Nessuno
vi potrà togliere la vostra gioia.
Gv
16,23-28
Chiedete
e otterrete.
RESPONSORIO
1832.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo
responsoriale (per esteso vedi a p. 992
ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal
23 (24), 1-2 3-4b 5-6
R. Chi
cerca il tuo volto, Signore, vedrà la salvezza.
Oppure: Alleluia.
Sal
46 (47),2-3 6-78-9
R.
A
te la gloria, o Dio, re dell'universo.
Oppure: Alleluia.
Sal
64 (65), 10a-d 10e-12 13-14
R. Benedici
la terra, Signore, e l'opera delle nostre mani.
Oppure:
Alleluia.
Sal 66 (67), 2-3 5 7-8
R.
Benedetto il ,Signore, che ci dona ogni bene.
Oppure: Alleluia.
Sal
67 (68), 5.6 19ab.20 21.27 29.33
R.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.
Oppure: Alleluia.
BREVE
ESORTAZIONE
1833.
Secondo l'opportunità il ministro rivolge brevi parole ai presenti
illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il significato
della celebrazione.
Breve
silenzio.
PROCESSIONE
E PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1834.
Segue il canto della litanie dei santi (vedi nn.
2512-2521 o nn.
2542-2543).
Iniziate
le litanie, dopo le suppliche a Dio o nel momento ritenuto più
opportuno, inizia la processione secondo le usanze locali.
Giunti
al luogo stabilito, quando tutti si sono riuniti, se del caso, si
interrompono le litanie, e un cantore propone le invocazioni e le
suppliche riportate per ogni giorno o altre adatte.
Quindi
il ministro dice la preghiera di benedizione come indicato più avanti.
1835.
Al ritorno della processione si concludono le
litanie o si può riprendere il cantico dei tre fanciulli o un altro
canto adatto.
CONCLUSIONE
1836.
Giunti in chiesa, il ministro, terminato il
canto, introduce la preghiera del Signore con queste parole o altre
simili:
Uniamo
le nostre voci e i nostri cuori nella preghiera filiale
che
Gesù ha insegnato
e
la Chiesa ci ha trasmesso nel giorno del Battesimo:
Padre
nostro.
ORAZIONE SUL POPOLO
1837.
Il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo
le mani sui presenti dice:
Dona
prosperità e pace ai tuoi fedeli, Signore,
con
l'abbondanza dei tuoi favori,
perché
da te benedetti benedicano il tuo nome
ed
esultanti ti lodino senza fine.
Per
Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
E la
benedizione di Dio onnipotente,
Padre
e Figlio X
e Spirito Santo,
discenda
su di voi, e con voi rimanga sempre.
R.
Amen.
_____________________________________________________
1838.
Se invece il ministro è un laico, facendosi il
segno della croce, dice:
Dio
Padre e Figlio e Spirito Santo,
che
ci ha manifestato
la
grandezza della sua misericordia,
ci
benedica e ci protegga sempre.
_____________________________________________________
1839.
Un canto corale può chiudere la
celebrazione.
Primo giorno
BENEDIZIONE A UNA CITTÀ O A UN PAESE
PER
LE LITANIE DEI SANTI
1840.
Prima della preghiera di benedizione è
opportuno che un cantore o uno dei presenti proponga le invocazioni o le
suppliche seguenti o altre simili.
INVOCAZIONI
Da
ogni male salvaci, Signore
Dal
flagello del terremoto
e
dalle tempeste
salvaci, Signore
Dalla
discordia, dalla violenza ,
e da ogni
ingiustizia
salvaci, Signore
SUPPLICHE
Donaci
i frutti della terra e del lavoro ascoltaci, Signore
Sii
presente in ogni casa
e in ogni famiglia
ascoltaci, Signore
Benedici questa
città [questo paese]
e
dona a tutti i suoi abitanti
saggezza,
prosperità e salute
ascoltaci, Signore
Gesù,
Figlio del Dio vivente,
Gesù, Figlio del Dio vivente,
ascolta
la nostra supplica
ascolta la nostra supplica
PREGHIERA
DI BENEDIZIONE
1841.
Il ministro, con le braccia allargate se
sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera
di benedizione.
1842.
ALLA CITTÀ
Noi
ti benediciamo e ti rendiamo grazie,
Dio
di provvidenza infinita,
per
i grandi segni del tuo amore
profusi
nel corso dei secoli
sulle
generazioni umane
che
hanno edificato questa nostra casa comune.
Tu
hai posto in Cristo, tuo Figlio,
la
pietra angolare che unisce tutti gli uomini
e
la pietra fondamentale,
da
cui ogni struttura trae stabilità e consistenza.
Guarda
benigno la nostra N. [nome della città]:
a
te sono noti i suoi peccati e le sue virtù,
le
sue ricchezze e le sue miserie,
i
suoi gesti di bontà e le sue debolezze,
ma
la tua provvidenza è più grande
dei
nostri stessi abbandoni.
Non
privarci del tuo aiuto, o Padre:
veglia
sulle case e sulle famiglie,
sui
quartieri e sulle comunità,
sui
seggi e sulle cattedre,
sulle
scuole, sugli ospedali,
sulle
officine, sui cantieri
e
sulle molteplici espressioni
della
operosità quotidiana.
Assisti
i giovani, i poveri, gli emarginati,
che
cercano uno spazio di vita e di speranza.
Fa'
che non si estingua nelle nuove generazioni
la
fede trasmessa dai padri;
resti
vivo e coerente
il
senso dell'onestà e della generosità,
la
concordia operosa,
l'attenzione
ai piccoli, agli anziani e agli ammalati,
la
premurosa apertura verso l'umanità
che
in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera
per
un avvenire di giustizia e di pace.
Intercedano
per noi la Vergine Madre
[invocata
sotto il titolo di...
i
protomartiri N. e N.],
i
santi patroni N. e
N.
e
tutti i testimoni del Vangelo
i
cui nomi sono nel libro della vita.
Risplenda
il tuo volto, o Padre,
sulla
nostra Chiesa e sulla nostra città,
e la tua
benedizione ci accompagni nel cammino del tempo
verso
la patria futura.
Per
Cristo nostro avvocato e mediatore,
che
ascende accanto a te nella gloria,
e
vive e regna nei secoli dei secoli.
R.
Amen.
1843.
AL PAESE
Noi
ti benediciamo e ti rendiamo grazie,
Dio
di provvidenza infinita,
per
i grandi segni del tuo amore
profusi
nel corso dei secoli
sulle
generazioni umane
che
hanno edificato questa nostra casa comune.
Tu
hai posto in Cristo, tuo Figlio,
la
pietra angolare che unisce tutti gli uomini
e
la pietra fondamentale,
da
cui ogni struttura trae stabilità e consistenza.
Guarda
benigno la terra di N.:
tu
conosci le vicende tristi e liete del nostro passato,
le
gioie e le angosce del momento presente,
i
progetti e le speranze per l'avvenire.
Non
ci venga mai a mancare il tuo aiuto, o Padre:
proteggi
le case, le famiglie,
le
scuole, le officine,
i luoghi di ospitalità e di assistenza
e
ogni ambiente di vita e di lavoro.
Circonda
del tuo amore i cittadini
qui
residenti o emigrati in altre regioni;
fa'
che non si estingua nelle nuove generazioni
la
fede trasmessa dai padri;
resti
vivo e coerente
il
senso dell'onestà e della generosità,
la
concordia operosa,
l'attenzione
ai piccoli, agli anziani e ai sofferenti,
l'apertura
verso l'umanità
che
in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera
per
un avvenire di giustizia e di pace.
Intercedano
per noi la Vergine Maria
[invocata
sotto il titolo di ...]
san
N. nostro
patrono
e
tutti i testimoni del Vangelo
i
cui nomi sono nel libro della vita.
Risplenda
il tuo volto, o Padre,
sulla
comunità di fede e sulla sociètà civile,
e
la tua benedizione ci accompagni nel cammino del tempo
verso
la patria futura.
Per
Cristo nostro avvocato e mediatore,
che
ascende accanto a te nella gloria,
e
vive e regna nei secoli dei secoli.
R.
Amen.
1844.
Quindi il ministro può aspergere i presenti e
il luogo (o verso il luogo) dicendo queste parole o altre simili:
Ravviva
in noi, Signore,
nel
segno di questa santa aspersione
il
ricordo delle nostre origini dall'acqua e dallo Spirito,
nell'attesa
dei cieli nuovi e della terra nuova.
Secondo giorno
BENEDIZIONE ALLA CAMPAGNA
PER LE
LITANIE DEI SANTI
1845.
Prima della preghiera di benedizione è
opportuno che un cantore o uno dei presenti proponga le invocazioni o le
suppliche seguenti o altre simili.
INVOCAZIONI
Da
ogni inquinamento e da ogni contagio salvaci, Signore
Dal
flagello del terremoto
e dalle tempeste
salvaci,
Signore
Dalla
discordia, dalla violenza
e
da ogni ingiustizia
salvaci, Signore
SUPPLICHE
Donaci una
stagione clemente
ascoltaci, Signore
Donaci
i frutti della terra
e
del lavoro
ascoltaci, Signore
Dona
a tutti saggezza,
prosperità
e salute
ascoltaci, Signore
Gesù,
Figlio del Dio vivente, Gesù, Figlio del Dio
vivente, ascolta
la nostra supplica
ascolta la nostra supplica
PREGHIERA
DI BENEDIZIONE
1846.
Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le
mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione.
Noi
ti benediciamo e ti rendiamo grazie,
Dio
di bontà infinita,
per
i grandi segni del tuo amore
profusi
nel corso dei secoli
sulle
generazioni umane
che
hanno edificato questa nostra casa comune.
Per
tua grazia, Signore,
i
nostri antichi padri
dissodarono
palmo a palmo questa cara terra
e
la resero fertile e ospitale.
Essi
appresero da te, o divino Seminatore,
la
difficile arte di seminare in solchi di pazienza
per mietere nella
gioia;
e
alla scuola del Vangelo
vissero
i drammi e i travagli della vita contadina
come
una parabola della croce e del regno;
Con
il tuo aiuto, Signore,
è
fiorita questa piccola patria campestre,
sostenuta
dai valori della fede
e
da un istinto tenace di giustizia e di libertà.
Guarda
benigno, o Padre,
le nostre
campagne [gli oliveti,
...
i
boschi];
dona
alle zolle assetate il refrigerio della pioggia,
alle
nostre famiglie l'armonia e la pace;
allontana
il flagello delle témpeste
e
fa' che nel tranquillo svolgersi delle stagioni
sia
fecondato e rimunerato l'impegno quotidiano
per
il benessere della nostra gente
e
di tutti gli uomini.
Circonda
del tuo amore i lavoratori della terra;
fa'
che non si estingua nelle nuove generazioni
la
luce della tua verità e il dono della tua grazia;
resti
vivo e coerente
il
senso dell'onestà e della generosità,
la
concordia operosa,
l'attenzione
ai piccoli, agli anziani e ai sofferenti,
l'apertura
verso l'umanità
che
in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera,
perché
non manchi mai ad ogni uomo,
la casa, il pane e
il lavoro.
Intercedano
per noi la Vergine Maria
[invocata
sotto il titolo di ...]
e
tutti i testimoni di Cristo
i
cui nomi sono nel libro della vita.
Risplenda
la luce del tuo volto, o Padre,
sulle
case e sui campi
e
la tua benedizione ci accompagni
nel
tempo della semina e del raccolto,
della
mietitura e della vendemmia;
fa che
al termine dei nostri giorni
possiamo
ricevere dalle tue mani
il
frutto delle opere buone compiute nel tuo nome.
Per
Cristo nostro avvocato e mediatore
che
ascende accanto a te nella gloria,
vive e regna nei secoli dei secoli.
R.
Amen.
1847.
Quindi il ministro può aspergere i presenti e
il luogo (o verso .il luogo) dicendo queste parole o altre simili:
Ravviva
in noi, Signore,
nel
segno di questa santa aspersione
il
ricordo delle nostre origini dall'acqua e dallo Spirito,
nell’attesa
dei cieli nuovi e della terra nuova.
Terzo
giorno
BENEDIZIONE ALLE ACQUE
PER LE
LITANIE DEI SANTI
1848.
Prima della preghiera di benedizione è
opportuno che un cantore o uno dei presenti proponga le invocazioni o le
suppliche seguenti o altre simili.
INVOCAZIONI
Da
ogni inquinamento
e da ogni contagio
salvaci, Signore
Dal
flagello del terremoto
e dalle tempeste
salvaci, Signore
Dalla
discordia, dalla violenza
e da ogni ingiustizia
salvaci, Signore
SUPPLICHE
Dona
agli uomini del mare
tranquillità e pace
ascoltaci, Signore
[Donaci
acque salutari e abbondanti
ascoltaci, Signore]
Dona
sicurezza e fecondità
al
nostro lavoro ascoltaci, Signore
Dona a tutti saggezza,
prosperità e salute
ascoltaci, Signore
Gesù, Figlio del Dio vivente,
Gesù, Figlio del Dio vivente,
ascolta la nostra supplica
ascolta la nostra supplica
PREGHIERA
DI BENEDIZIONE
1849.
Il ministro, con le braccia allargate se
sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera
di benedizione adatta.
1850.
AL MARE
Noi
ti benediciamo e ti rendiamo grazie,
Dio
di provvidenza infinita,per
i grandi segni del tuo amore
profusi
nel corso dei secoli
sulle
generazioni umane
che
hanno solcato le vie del mare.
Per
tua grazia, Signore,
i
nostri padri
che
ci trasmisero i segreti del navigare,
ci
hanno insegnato a vedere nell'immensità delle acque
le
orme della tua presenza;
e
con gli strumenti di quella difficile arte
ci
hanno consegnato
la
bussola della fede e il timone della speranza.
Nei
giorni di bonaccia e di tempesta
tu
hai confortato la solitudine degli uomini del mare,
hai
sostenuto il loro sforzo laborioso e tenace
e
li hai guidati a un approdo sicuro.
Noi
ti preghiamo, Dio onnipotente ed eterno:
infondi
in tutte le coscienze il tuo santo timore,
perché
sia preservato da ogni inquinamento
questo
scenario di bellezza
e
questa sorgente di energia e di vita.
Sii
tu, o Padre, la guida sicura
che
traccia la nostra rotta
in
mezzo ai flutti dell'esistenza terrena.
Veglia
sulle famiglie dei marinai e dei portuali;
copri
con la tua protezione gli scafi
che
galleggiano sulle acque
e
le dimore della terraferma.
Ogni
imbarcazione
che
attraversa i fiumi, i mari e gli oceani,
Porti
al mondo un messaggio
di
civiltà e di fratellanza
per
un avvenire di giustizia e di pace.
Intercedano
per noi
la
Vergine Maria, stella del mare,
[san
N. nome
del santo patrono]
e
tutti i testimoni del Vangelo
i
cui nomi sono nel libro della vita.
Risplenda
il tuo volto, o Padre,
su
coloro che sono morti in mare;
la
tua benedizione ci accompagni tutti
nell'itinerario
del tempo
verso
il porto dell'eterna quiete.
Per
Cristo nostro avvocato e mediatore,
che
ascende accanto a te nella gloria,
e
vive e regna nei secoli dei secoli.
R.
Amen.
1851.
A UN LAGO O A UN FIUME
A UNA SORGENTE O A UNA
FONTANA
Grazie
a te, o Dio nostro Padre,
che
nell'acqua, tua creatura,
ci
hai aperto il grembo della vita;
grazie
a te, per l'onda che irriga,
il
lavacro che purifica,
la
bevanda che disseta,
il
fonte della nostra rinascita
in
Cristo tuo Figlio.
Fa',
o Signore,
che
ogni uomo possa sempre godere
di
questo refrigerio
e
conservando limpida e casta
l'opera
della creazione,
veda
in essa il riverbero della tua bontà
e
un invito costante
alla
purezza del corpo e dell'anima.
Per
Cristo nostro avvocato e mediatore,
che
ascende accanto a te nella gloria,
e
vive e regna nei secoli dei secoli.
R.
Amen.
1852.
Quindi il ministro può aspergere i presenti e
il luogo (o verso il luogo) dicendo queste parole o altre simili:
Ravviva
in noi, Signore,
nel
segno di questa santa aspersione
il
ricordo delle nostre origini dall'acqua e dallo Spirito,
nell'attesa
dei cieli nuovi e della terra nuova.
II.
PER LA GIORNATA
DEL RINGRAZIAMENTO
1853.
Questa
celebrazione si può fare nell'apposita giornata stabilita dalla
Conferenza Episcopale oppure, secondo le usanze locali e l'opportunità
pastorale, in occasione della festa patronale o dei santi più venerati
dalla popolazione rurale (ad es. san Martino di Tours, sant'Antonio
abate, ecc.).
Rito
della benedizione
durante la Messa
1854.
Quando le norme liturgiche lo permettono, per la Messa si potrà
usare il formulario «Dopo il raccolto» o «Per ringraziamento» o un
altro adatto (vedi Messale Romano «Principi e Norme», nn. 331-332) e
«Messe e Orazioni per varie necessità» (pp. 816 e 828).
1855.
Dopo il saluto, il
sacerdote celebrante, o un altro ministro idoneo, rivolge ai presenti
brevi parole di INTRODUZIONE sul giorno del Signore e sul significato
della celebrazione.
1856.
Per la LITURGIA DELLA PAROLA si possono usare le letture del giorno,
oppure, quando le rubriche lo permettono, quelle indicate nel
«Lezionario per le Messe “ad diversa” e votive: Dopo il raccolto»
(pp. 217-226) o «Per ringraziamento» (pp. 294-317) o altre
particolarmente indicate
PREGHIERA
DEI FEDELI
1857.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono
scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia
con particolari situazioni di persone o necessità del momento.
Nel momento in cui
rendiamo grazie al Signore che ha benedetto il lavoro delle nostre mani,
non dimentichiamo il debito che abbiamo verso di lui, impegnandoci a
produrre frutti di giustizia e di pace.
Diciamo
insieme:
R.
Gradisci, o Dio, l'offerta del nostro lavoro.
Dio,
che dalla fecondità dei campi
provvedi
l'alimento all'uomo,
fa’
che i frutti del nostro sudore
sostentino
le nostre famiglie
e
contribuiscano alla comune crescita
umana
e cristiana. R.
Tu,
che in Cristo, tuo Figlio,
nato
dalla Vergine Maria,
ci
hai colmato di ogni benedizione,
donaci
di attingere da lui la pienezza della vita. R.
Tu che hai scelto
il pane e il vino,
per
farne il segno dell'Eucaristia,
mistero
della fede,
accogli
i doni che portiamo alla tua mensa
per
la vita della Chiesa. R.
Tu
che apri a tutti i popoli
Il
banchetto dei beni della terra,
fa'
che i poveri del mondo
possano
renderti grazie
per
la recuperata dignità e sicurezza. R.
1858.
Oppure:
Si fa festa insieme,
perché Dio ha benedetto il lavoro dei campi.
Noi
abbiamo seminato e irrigato, la Provvidenza ha dato fecondità. Giorno
dopo giorno, l'uomo con il lavoro delle braccia e con le tecniche più
avanzate si è fatto collaboratore di Dio al progetto della creazione.
Sia ringraziato il Signore.
Preghiamo
insieme e diciamo:
R.
Benedici il tuo popolo, Signore.
Perché
tutta la comunità
si
unisca nel rendimento di grazie
a
Dio creatore e Padre,
e
collabori generosamente a un vero progresso
nella
giustizia e nella pace, preghiamo. R.
Perché
il lavoro in tutte le sue espressioni
tragga
luce e forza dalla parola
e
dall' esempio di Cristo,
nella
consapevolezza
che
in lui è il futuro dell'uomo, preghiamo. R.
Perché
in ogni parte del mondo si operi efficacemente
per
eliminare lo scandalo della denutrizione e della fame,
e
le risorse create per tutti
siano
condivise fra tutti, preghiamo. R.
Perché
il seme che il lavoratore dei campi affida alla terra,
fruttifichi
e produca un raccolto abbondante
e
non manchi a nessuno il pane quotidiano, preghiamo. R.
Perché
i nostri parenti e amici
che
hanno concluso la loro laboriosa giornata terrena,
possano
raccogliere dal Signore misericordioso
la
ricompensa eterna, preghiamo. R.
PREGHIERA
DI BENEDIZIONE
1859.
Il sacerdote celebrante, con le braccia
allargate, pronuncia una delle seguenti preghiere di benedizione oppure
una di quelle indicate ai nn. 1099-1100.
Sii
benedetto, Dio onnipotente,
creatore
del cielo e della terra:
noi
riconosciamo la tua gloria
negli
immensi spazi stellari
e
nel più piccolo germe di vita
che
prorompe dal grembo della terra madre.
Nelle
vicende e nei ritmi della natura
tu
continui l'opera della creazione.
La
tua provvidenza senza limiti
si
estende alle grandi ere cosmiche
e
al breve volgere dei giorni, dei mesi e degli anni.
Ai
figli dell'uomo, fatti a tua immagine
e
rigenerati in Cristo a vita nuova,
tu
affidi le meraviglie dell'universo
e
doni loro il tuo Spirito,
perché
fedeli interpreti del tuo disegno di amore,
ne
rivelino le potenzialità nascoste
e
ne custodiscano la sapiente armonia,
per
il bene di tutti.
Stendi
su di noi la tua mano, o Padre,
perché
possiamo attuare un vero progresso
nella
giustizia e nella fraternità,
senza
mai presumere delle nostre forze.
Insegnaci
a governare
nel
rispetto dell'uomo e del creato
gli
strumenti della scienza e della tecnica
e
a condividere i frutti della terra e del lavoro
con
i piccoli e i poveri.
Veglia
su questa casa comune,
perché
non si ripetano per colpa nostra
le
catastrofi della natura e della storia.
Accogli il
pane e il vino
per
la santa Eucaristia
e
le offerte votive
per questa
giornata del ringraziamento.
Concedi a tutti
i tuoi figli
di
godere della tua continua protezione;
fa'
che la società del nostro tempo
si
apra verso orizzonti di vera civiltà
in
Cristo uomo nuovo.
A te
il regno, la potenza e la gloria,
nell'unità
dello Spirito Santo
per
Cristo nostro Signore,
oggi
e nei secoli dei secoli.
R.
Amen.
1860. Oppure:
Signore Dio, creatore
dell'universo,
per tua grazia dai solchi della terra
ogni stagione produce il suo frutto;
ricevi il nostro umile ringraziamento:
fa' che possiamo sempre allietarci
dei benefici del tuo amore;
dall'abbondanza dei tuoi doni
siano nutriti gli affamati
e tutti i poveri del mondo si riuniscano nella tua lode.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
PRESENTAZIONE
DEI DONI
1861.
La processione delle offerte, che in
questa occasione assume un particolare rilievo secondo le consuetudini
locali, si svolga con ordine, mentre si esegue il canto di offertorio.
Insieme ai varI doni, si portino all' altare il pane e il vino per la
celebrazione dell'Eucaristia.
BENEDIZIONE
FINALE
1862.
Il sacerdote celebrante tenendo le mani
stese sul popolo dice:
Dio
nostro Padre,
che chiama
l'uomo a cooperare
al progetto della creazione
vi
benedica con la rugiada del cielo
e con i frutti
della terra.
R.
Amen.
Cristo
salvatore,
che
nell'albero della croce ci ha donato la vita nuova,
vi assista e vi protegga,
perché
le invenzioni della tecnica
[e
gli animali domestici che ci aiutano nel lavoro]
diventino
strumenti di crescita nella giustizia e nella pace.
R. Amen.
Lo Spirito
consolatore e santificatore
vi
illumini e vi guidi.
a
riconoscere i segni della divina presenza
nell’uomo
e nel creato
per
trasformare ogni vostra azione
in un canto di
ringraziamento e di lode.
R.
Amen.
E
la
benedizione di Dio onnipotente,
Padre
e Figlio X
e
Spirito Santo,
discenda
su di voi, e con voi rimanga sempre.
R.
Amen.
1863.
Quindi si congeda l'assemblea nel modo
consueto.
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