33 - BENEDIZIONE PER ATTREZZI
E STRUMENTI DI LAVORO

 
Premesse

1032.
Gli strumenti di qualsiasi genere, anche di notevoli dimensioni, dei quali gli uomini si servono per compiere il loro lavoro, ad esempio le macchine automatiche, le barche da pesca e simili possono essere opportunamente benedette; in questo modo coloro che li usano sono resi consapevoli che per mezzo del loro lavoro sono uniti ai fratelli, rendono loro un servizio, esprimono fraterna carità e collaborano nel portare a compimento l'opera della creazione. Il rito di benedizione può svolgersi in particolari circostanze, come ad esempio nella celebrazione di san Giuseppe lavoratore o del santo Patrono, o in occasione di una riunione di operai, alla quale essi stessi partecipano recando i loro strumenti di lavoro.

1033. Poiché la celebrazione riguarda non tanto gli strumenti di lavoro quanto piuttosto coloro che ne fanno uso, è richiesta la partecipazione degli operai stessi, o almeno di alcuni loro rappresentanti.

1034. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.

1035. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.

1036. Per la benedizione per uno o pochi strumenti soltanto, ministro può usare il rito breve proposto ai nn. 1052-1057.

 

1. Rito della benedizione 

 

INIZIO


1037.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si  fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

N
el nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


R.
Amen.


SALUTO


1038.
Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

Cristo, Figlio di Dio, 
ha voluto essere chiamato figlio del carpentiere, 
con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.
_____________________________________________________
 
1039.
Se il ministro è laico, saluta i presenti dicendo:

C
on fede viva proclamiamo la nostra adesione 
a Cristo, Figlio di Dio, 
che ha voluto esser chiamato 
figlio dell'artigiano di Nazaret.


R.
Amen. 
_____________________________________________________


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1040. Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito benedizione con queste parole o altre simili:

Dio ha ordinato all'uomo di soggiogare la terra e di dominarla, fino al giorno in cui saranno creati i cieli nuovi e la terra nuova.
Come dice l'apostolo Paolo, «tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio». In questa prospettiva, l'uomo, valendosi delle risorse della natura e degli strumenti della scienza e della tecnica, coopera al grande disegno della creazione e della redenzione.
Per questa sua provvidenza benediciamo il Signore e rivolgiamo a lui la nostra preghiera, perché mediante il lavoro si realizzi la nostra vocazione terrena ed eterna.


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1041. Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura:

1 Ts 4,9.10b-12 
Lavorate con le vostre mani.


Ascoltate la parola di Dio dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Riguardo all'amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri. Ma vi esortiamo, fratelli, a farlo ancora di più e a farvi un punto di onore: vivere in pace, attendere alle cose vostre e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato, al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e di non aver bisogno di nessuno.

1042.
Oppure (per esteso vedi a p. 864 ss.):

Es 35, 30-36,1

Il Signore li aveva dotati di saggezza e di intelligenza, perché fossero in grado di eseguire i lavori.

Gb 28, 1-28
Il ferro si cava dal suolo e la pietra fusa libera il rame.


Pro 31, 10-31

Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita.


Sir 38, 24-34 

Ognuno è esperto nel proprio mestiere.


Is 28,23-29 

L'uso sapiente degli strumenti di lavoro.


At 18, 1-5 

Paolo era fabbricatore di tende e lavorava.


Mt 13, 1-9 

Il seminatore uscì a seminare.


Lc 5,3-11 

Sulla tua parola getterò le reti.



RESPONSORIO


1043.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 1003 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 64 (65), 10a-d 10e-12 13-14
R.
Tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza.

Sal 89 (90), 2 3-4 12-13 14-16
R.
Benedici, Signore, l'opera delle nostre mani.

Sal 106 (107), 35-36 37-38 41-42
R.
Celebrate il Signore, perché è buono.

Sal 126 (127), 1 2
R.
Chi confida nel Signore, non si affatica invano.


BREVE ESORTAZIONE

1044.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando loro la lettura biblica, perché percepiscano il senso e lo spirito della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI

1045. Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità de momento.

Dio ha affidato a noi le infinite risorse dell'universo, perché portando a compimento l'opera della creazione, manifestiamo la gloria del Creatore.

R. Sii benedetto, Dio, nostro Creatore e Signore.

Tu che dell'uomo che lavora hai fatto il tuo cooperatore 
nel progetto della creazione.
R.

Tu che rivendichi la dignità dei lavoratori, 
associandoli alla tua opera per la redenzione del mondo.
R.

Tu che nell'armonia della scienza e della fede
fai dell'uomo il cantore della tua lode.
R.

Tu che nella fatica e nella sofferenza del tuo Figlio
hai santificato ed elevato l'operosità dell'uomo.
R.

Tu che di ogni opera buona segni l'inizio e il compimento
con la grazia del tuo Spirito.
R.
_____________________________________________________
 
1046.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

P
reghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

_____________________________________________________

*
segue la preghiera del Signore:

Padre nostro. 


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1047. Poi il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione:

Padre santo, 
da te discende la pienezza di ogni benedizione 
e a te sale la voce del popolo 
che benedice il tuo nome;

nella tua benevolenza proteggi i lavoratori 
e i loro strumenti di lavoro; 
fa' che mediante la loro operosità e il tuo aiuto, 
manifestino le meraviglie della creazione, 
e procurando il giusto benessere alle proprie famiglie 
promuovano il progresso della intera società 
a lode della tua gloria.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

1048.
Oppure:

Padre santo, 
che affidi al lavoro dell'uomo 
le energie della natura, 
donaci forza e salute, 
perché nella nostra quotidiana fatica 
cooperiamo alla tua creazione 
e diventiamo artefici di giustizia e di pace
a gloria del tuo nome.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

1049.
Quindi il ministro, se lo ritiene opportuno, asperge per attrezzi e strumenti di lavoro con l'acqua benedetta * dicendo queste parole o altre simili:

Ravviva in noi, o Padre, 
nel segno di quest'acqua benedetta 
l'adesione a Cristo, via, verità e vita.

1050.
Il ministro conclude il rito dicendo:

Cristo, nostro salvatore, 
che ha voluto condividere il lavoro umano, 
ci conforti con la potenza del suo Spirito 
e ci doni la sua pace.
R. Amen.

1051.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.


2. Rito breve



1052.
Il ministro inizia il rito dicendo:

V. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
R.
Egli ha fatto cielo e terra.

1053.
Quindi il ministro, secondo l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.

1154. Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura:

Sir 38,31.34
Tutti gli artisti hanno fiducia nelle proprie mani; 
ognuno è esperto nel proprio mestiere. 
Sostengono le cose materiali 
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.

2 Ts 3,7.8  
Dovete imitarci, fratelli: 
poiché noi non abbiamo mangiato gratuitamente 
il pane di alcuno, 
ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo, notte e giorno, 
per non essere di peso ad alcuno di voi.

* 1055. Quindi il ministro, invita i presenti alla preghiera dicendo:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Segue la preghiera del Signore.

Padre nostro.

1056.
Poi il ministro con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione:

Padre santo, 
che affidi al lavoro dell'uomo 
le energie della natura, 
donaci forza e salute, 
perché nella nostra quotidiana fatica 
cooperiamo alla tua creazione 
e diventiamo artefici di giustizia e di pace, 
a gloria del tuo nome.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

* 1057. Quindi il ministro, se lo ritiene opportuno, asperge persone, attrezzi e strumenti di lavoro con l'acqua benedetta dicendo queste parole o altre simili:

Ravviva in noi, o Padre, 
nel segno di quest'acqua benedetta
l'adesione a Cristo, via, verità e vita.
 

 

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