Premesse
1331. Fra le immagini sacre
tiene il primo posto «la figura della preziosa Croce fonte della nostra
salvezza»1, come quella che è simbolo ricapitolativo di tutto il
mistero pasquale. Nessuna immagine è più cara al popolo cristiano,
nessuna è più antica. Per mezzo della Santa Croce viene rappresentata
la passione di Cristo e il suo trionfo sulla morte e nello stesso tempo,
come i santi Padri ci hanno insegnato, viene annunziata la sua seconda
venuta.
1332. L'immagine della Croce
non solo viene proposta all'adorazione dei fedeli nel Venerdì Santo e
nella festa dell'Esaltazione il 14 settembre come il trofeo di Cristo e
l'albero della vita, ma ha un posto eminente nella chiesa e viene posta
davanti al popolo tutte le volte che esso si raduna per la celebrazione
dei sacri riti così come vien posta in un luogo distinto anche nelle
case di tutti i battezzati. Avuto riguardo alle diverse situazioni di
tempo e di luogo, a buon diritto i fedeli cristiani erigono
pubblicamente la Croce come testimonianza della loro fede e segno
dell'amore che Dio ha per tutti gli uomini.
1333.
E' anche opportuno,
soprattutto quando si tratta della Croce che viene posta in un luogo di
particolare importanza nella chiesa che al legno della Croce sia fissata
anche l'immagine del corpo di Gesù Crocifisso.
1334.
Il rito qui proposto può
esser usato dal vescovo e dal presbitero.
1335.
Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare
le singole parti alle situazioni di persone e di luoghi. Se al rito
presiede lodevolmente il vescovo, tutto sarà opportunamente adattato.
1336.
La benedizione di una
nuova Croce può farsi in qualunque giorno ed ora, tranne che nel
Mercoledì delle Ceneri, nel Triduo pasquale e nella Commemorazione di
tutti i fedeli defunti. Si scelga però soprattutto un giorno in cui i
fedeli possano intervenire più numerosi. Tutti dovranno essere
opportunamente preparati per partecipare attivamente al rito.
1337.
I riti descritti in
questo capitolo riguardano soltanto due casi:
a) quando si deve benedire
solennemente una Croce eretta in un luogo pubblico, separato dalla
chiesa;
b) quando si deve benedire la
Croce principale, che ha il suo posto nella navata della chiesa, in cui
si riunisce la comunità dei fedeli.
Rito della benedizione
INIZIO
1338. Dove è possibile, è
opportuno che la comunità dei fedeli si rechi processionalmente dalla
chiesa o da un altro luogo adatto al luogo dove è eretta la Croce che
deve essere benedetta. Se la processione non si può fare o la si
ritiene non opportuna, i fedeli si radunano nel luogo dove è eretta la
Croce che deve essere benedetta.
Quando tutti sono riuniti, si
esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
SALUTO
1339. Il sacerdote saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura.
La grazia del Signore nostro
Gesù Cristo,
appeso per noi sulla Croce,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1340. Il sacerdote, o un
altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Fratelli e sorelle carissimi,
adoriamo l'eterno disegno del Padre che nel mistero della Croce ci ha
dato il sacramento della sua misericordia.
Guardando la Croce vediamo il
memoriale dell'amore di Cristo per la Chiesa sua sposa.
Salutando la Croce facciamo
memoria di Cristo che mediante il suo sangue ha abbattuto il muro di
divisione, e di tutte le genti ha fatto l'unico popolo di Dio.
Adorando la Croce prendiamo
coscienza di proclamarci e di essere discepoli di Cristo, per seguirne
generosamente le orme, carichi della nostra croce quotidiana.
Impegniamoci dunque con tutta
l'anima a partecipare a questa celebrazione, perché il mistero della
Croce riveli a noi la sua luce radiosa e ci comunichi la sua forza
redentrice.
COLLETTA
1341. Terminata la monizione,
il sacerdote, a mani giunte dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Quindi il sacerdote con le
braccia allargate dice:
Padre di misericordia,
il tuo Figlio, prima di
passare da questo mondo a te,
appeso al legno della Croce,
nel suo sangue ha
riconciliato l'umana famiglia;
volgi lo sguardo ai tuoi
fedeli
che hanno eretto questo segno
di salvezza;
fa' che ne attingano la forza
per portare ogni giorno la
loro croce,
e camminando sulle vie del
Vangelo
raggiungano felicemente la mèta
eterna.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
PROCESSIONE
1342. Il diacono, se del
caso, dice:
Avviamoci in pace.
1343. E la processione si
avvia ordinatamente verso il luogo dove la Croce è stata eretta.
Durante la processione si
canta l'antifona seguente con il suo salmo (vedi n. 2502), o un altro
inno o canto adatto.
Antifona:
Nostra gloria è la croce del
Signore Gesù.
Salmo 97 (98)
1344. Se non si fa la
processione, subito dopo la colletta, omesso il Canto, si continua con
la lettura della parola di Dio.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1345. Un lettore o uno dei
presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura scelti di
preferenza tra quelli proposti nel «Lezionario per le Messe "ad
diversa" e votive: Mistero della santa. Croce», pp. 351-386,
intercalando alle letture responsori adatti o momenti di silenzio. Alla
lettura del Vangelo si dia sempre il posto di onore. Si possono leggere
anche i testi della passione del Signore proposti nel suddetto
Lezionario, pp. 387-399, o quelli proposti qui di seguito.
Fil 2,5-11
Cristo umiliò se stesso fino
alla morte di croce.
Ascoltate la parola di Dio
dalla lettera di san Paolo
apostolo ai Filippesi
Abbiate in voi gli stessi
sentimenti
che furono in Cristo Gesù,
il quale, pur essendo di
natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di
servo
e divenendo simile agli
uomini;
apparso in forma umana,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino
alla morte
e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni
altro nome;
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e
sotto terra;
e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il
Signore,
a gloria di Dio Padre.
1346. Oppure (per esteso vedi
a p. 868 ss.):
Nm 21,4-9
Chiunque guarderà il
serpente, resterà in vita.
1 Cor 2,1-5
Sono venuto ad annunziarvi la
testimonianza di Dio.
Eb 4, 12-16
Accostiamoci con fiducia al
trono della grazia.
Gv 3,13-17
Bisogna che il Figlio
dell'uomo sia innalzato.
Gv 19,25-27
La madre stava presso la
croce del Figlio Gesù.
RESPONSORIO
1347. Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p.
991 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 21 (22), 8-9 17-18 23-24b
R. Padre, si compia la tua
volontà.
Sal 30 (31) 2.6 12-13 15-16
R.
Alle tue mani, Signore,
affido la mia vita.
Sal 54 (55), 5-6 13 14-15
17-18 23
R.
Mi affido al Signore: non
resterò deluso.
OMELIA
1348. Secondo l'opportunità,
il sacerdote rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando la
lettura biblica e il mistero della Croce del Signore, perché
percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1349. Prima della formula di
benedizione il sacerdote, stando davanti alla Croce, invita i presenti
alla preghiera dicendo:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
Poi il sacerdote, con le
braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Ti benediciamo, Signore,
Padre santo,
perché nella ricchezza del
tuo amore,
dall'albero che aveva portato
all'uomo morte e rovina,
hai fatto scaturire la
medicina di salvezza e di vita.
Il Signore Gesù, sacerdote,
maestro e re,
venuta l'ora della sua
Pasqua,
salì volontariamente su quel
legno
e ne fece l'altare del
sacrificio,
la cattedra di verità,
il trono della sua gloria.
Innalzato da terra trionfò
sull'antico avversario
e avvolto nella porpora del
suo sangue
con amore misericordioso
attirò tutti a sé;
aperte le braccia sulla croce
offrì a te, o Padre,
il sacrificio della vita
e infuse la sua forza
redentrice
nei sacramenti della nuova
alleanza;
morendo rivelò ai discepoli
il senso misterioso di quella
sua parola:
il chicco di grano che muore
nei solchi della terra
produce una messe abbondante.
Ora ti preghiamo, Dio
onnipotente,
fa' che i tuoi figli adorando
la Croce del Redentore,
attingano i frutti della
salvezza
che egli ha meritato con la
sua passione;
su questo legno glorioso
inchiodino i propri peccati,
infrangano la loro superbia,
guariscano l'infermità della
condizione umana;
traggano conforto nella
prova,
sicurezza nel pericolo,
e forti della sua protezione
percorrano incolumi le strade
del mondo,
fino a quando tu, o Padre,
li accoglierai nella tua
casa.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
1350. Oppure:
Signore, Padre santo,
che nella Croce del tuo
Figlio
hai posto la sorgente e la
causa
di ogni grazia e benedizione,
assisti con amore il tuo
popolo
che ha eretto questa Croce
in segno della propria fede;
fa' che aderendo
costantemente in questa vita
al mistero della passione,
raggiunga la gioia eterna del
Cristo risorto.
Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
R.
Amen.
1351. Dopo la preghiera di
benedizione il sacerdote pone l'incenso sul turibolo e incensa la Croce,
mentre si canta un'antifona, un inno un altro canto adatto in onore
della santa Croce.
Antifona:
Adoriamo la tua Croce,
Signore,
lodiamo e glorifichiamo la
tua santa risurrezione.
Dal legno della Croce è
venuta la gioia in tutto il mondo.
Oppure:
Per il segno della Croce
salvaci, o Signore Dio
nostro,
dalle insidie del male.
ADORAZIONE DELLA CROCE
1352. Terminato il canto, se
si può fare comodamente, il Sacerdote, i ministri e i fedeli adorano la
Croce ognuno si reca davanti a essa compiendo un gesto di adorazione
secondo l'uso del luogo. Se questo non è possibile, il sacerdote
celebrante con brevi parole invita i fedeli all'adorazione della santa
Croce o con alcuni istanti di silenzio o con un'acclamazione adatta come
ad esempio:
Antifona:
Il segno della croce apparirà
nel cielo,
quando il Signore tornerà
per giudicare.
PREGHIERA DEI FEDELI
1353.
Terminata l'adorazione
della santa Croce, si fa la preghiera dei fedeli o come si svolge di
consueto nella Messa o nel modo seguente. Tra le invocazioni proposte,
si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in
sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.
Supplichiamo con fede il
Cristo Salvatore, che ci ha redenti con la sua Croce.
R. Per la tua Croce, salvaci,
Signore.
Cristo, che ti sei umiliato
assumendo la nostra
condizione mortale,
fa' che la tua Chiesa ti
segua
nella via dell'umiltà e del
sacrificio. R.
Cristo, che fosti obbediente
fino alla morte di croce,
donaci di imitare la tua
obbedienza filiale.
R.
Cristo, che per la tua morte
fosti esaltato da Dio
e hai ricevuto il nome
che è al di sopra di ogni
altro nome,
fa' che i tuoi discepoli
perseverino nella fede
fino al giorno della tua
venuta.
R.
Cristo, nel cui nome ogni
ginocchio si piega
nei cieli, sulla terra e
sotto terra,
fa' che gli uomini trovino
pace e salvezza
sotto il tuo giogo soave.
R.
Cristo, crocifisso e risorto,
che ogni lingua proclama
Signore a gloria di Dio Padre,
accogli i nostri morti
nella beatitudine del tuo
regno.
R.
1354.
Quindi il sacerdote
introduce la preghiera del Signore con queste parole o altre simili:
Seguendo le parole e gli
esempi del Cristo, umiliato e sofferente sulla Croce, diciamo la
preghiera con la quale ci affidiamo alla volontà del Padre:
Padre nostro.
1355. Poi il sacerdote, con
le braccia allargate, prosegue dicendo:
O Padre, che hai voluto
salvare gli uomini
con la Croce del Cristo tuo
Figlio,
concedi a noi che abbiamo
conosciuto in terra
il suo mistero di amore,
di godere in cielo i frutti
della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
* CONCLUSIONE
1356. Il sacerdote stendendo
le mani sui presenti dice:
Dio, eterno Padre,
che nella Croce del suo
Figlio
ha rivelato l'immensità del
suo amore,
vi doni la sua benedizione.
R. Amen.
Cristo, che morendo sulla
Croce
è divenuto Sposo e Signore
dell'umanità redenta,
vi renda partecipi della sua
vita immortale.
R. Amen.
Lo Spirito Santo
vi faccia sperimentare la
misteriosa potenza della Croce,
albero della vita e principio
della creazione nuova.
R. Amen.
E la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio
X e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R. Amen.
1357. Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
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