Premesse
1105. E' una tradizione da
conservare la presentazione simbolica dei nuovi frutti, fatta
comunitariamente, per benedire Dio che ce li ha donati. Infatti non solo
richiama il nostro dovere di rendere grazie a Dio per tutti i benefici
da lui ricevuti, ma conserva in vita una tradizione già menzionata
nell'Antico Testamento.
1106.
Il rito qui proposto può
essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i
gesti e le formule per esso predisposti.
1107. Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare
le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
1108. Secondo l'antica
tradizione romana la presentazione e la benedizione delle primizie e dei
raccolti può essere fatta durante Messa (cfr nn. 1629 e 1646-1652). Per
quanto possibile è opportuno che i doni vengano destinati ad alcune
famiglie più bisognose o a qualche istituto o anche, secondo le usanze,
terminata celebrazione farne partecipi i presenti.
Rito della benedizione
INIZIO
1109.
Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o una pausa di raccoglimento. Poi
tutti si fanno il segno croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
1110.
Il ministro, se
sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre
adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:
Dio onnipotente,
che ha creato il cielo e la
terra,
sia con tutti voi.
R.
E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
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1111.
Se il ministro è un
laico, saluta i presenti dicendo:
Lodiamo il Signore,
che nella sua provvidenza
ci dona i frutti della terra.
R. Amen.
Oppure:
R.
Benedetto nei secoli il
Signore.
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MONIZIONE INTRODUTTIVA
1112. Il ministro, o un'altra
persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o
altre simili:
La Chiesa, che soprattutto
nell'offerta del sacrificio eucaristico rende grazie a Dio per i
benefici ricevuti, estende la sua lode alle diverse ore del giorno,
insegnandoci a rimanere in perenne rendimento di grazie.
Benediciamo il Signore che
ancora una volta ci dà la gioia di raccogliere i nuovi frutti dei
campi.
A imitazione di Abele che
offrì le primizie del suo gregge, così anche noi rendiamo omaggio a
Dio, imparando a condividere i frutti della terra e del lavoro con i
fratelli che sono nel bisogno, per essere veramente figli del Padre, che
ha creato i beni del mondo per l'utilità di tutti.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1113. Un lettore o uno dei
presenti legge uno dei seguenti testi Sacra Scrittura:
At 14, 15b-17
Dio riempie di letizia i
vostri cuori e vi fornisce di cibo.
Ascoltate la parola di Dio
dagli Atti degli Apostoli
Dio ha fatto il cielo, la
terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle
generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada,
ma non ha cessato di dar prova di sé beneficandovi, concedendovi dal
cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi di cibo e
riempiendo di letizia i vostri cuori.
1114. Oppure (per esteso vedi
a p. 871 ss.).
Dt 27,1; 28,1-12
Benedetto il frutto del tuo
suolo.
Gl 2,21-24.26-27
Le aie si riempiranno di
grano.
1 Tm 6,6-11. 17-19
Non riporre la speranza
nell'incertezza delle ricchezze.
Lc 12,15-21
Se uno è nell'abbondanza, la
sua vita non dipende dai suoi beni
RESPONSORIO
1115. Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un responsoriale (per esteso vedi a p. 1005
ss.) o eseguire un canto adatto.
Sal 66 (67), 2-3 5 7-8
R. Benedetto il Signore, che
ci dona ogni bene.
Sal
125 (126), 1-2b 2d-3 4-5 6
R. Grandi cose ha fatto il
Signore per noi.
Sal 146 (147), 7-8 9-11
R. Grande è il Signore
onnipotente.
BREVE ESORTAZIONE
1116. Secondo l'opportunità,
il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio
PREGHIERA DEI FEDELI
1117. Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
Nel momento in cui rendiamo
grazie al Signore che ha benedetto il lavoro delle nostre mani, non
dimentichiamo il debito che abbiamo verso di lui, impegnandoci a
produrre frutti di giustizia e di pace.
Diciamo insieme:
R. Gradisci, o Dio, l'offerta
del nostro lavoro.
Dio, che dalla fecondità dei
campi
provvedi l'alimento dell'uomo
fa' che questi frutti del
sudore
che sostentano la nostra
vita,
contribuiscano alla crescita
umana e cristiana
di tutti i tuoi figli. R.
Tu che in Cristo, tuo Figlio,
ci hai colmati di ogni frutto
di giustizia,
donaci di attingere da lui
la pienezza della vita. R.
Ti che hai scelto il pane e
il vino,
frutto del nostro lavoro,
per farne il segno
dell'Eucaristia, mistero della fede,
accogli i doni che portiamo
alla tua mensa
per la vita della Chiesa. R.
Tu che chiami tutti i popoli
a partecipare al banchetto
dei beni della terra,
fa' che i poveri del mondo
possano renderti grazie
per la recuperata dignità e
la sicurezza del futuro. R.
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1118. Quando si omettono le
invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il
ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
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* Segue la preghiera del
Signore.
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1119.
Il ministro, con le
braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico
pronuncia la preghiera di benedizione:
Signore Dio, creatore
dell'universo,
per tua grazia dai solchi
della terra
ogni stagione produce il suo
frutto;
ricevi il nostro umile
ringraziamento:
fa' che l'abbondanza del
raccolto
ricompensi le nostre fatiche,
perché attraverso i tuoi
benefici
sperimentiamo le meraviglie
del tuo amore
e aneliamo ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
1120.
Oppure:
Padre onnipotente,
che dispensi il sole e la
pioggia,
concedi a noi stagioni
favorevoli
per la fecondità dei campi,
perché possiamo sempre
ringraziarti,
e dall'abbondanza dei tuoi
doni
traggano alimento tutti gli
affamati
e i poveri della terra si
riuniscano nella tua lode.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
CONCLUSIONE
1121.
Quindi il ministro
conclude il rito dicendo:
Benediciamo il Padre e il
Figlio con lo Spirito Santo,
lodiamolo ed esaltiamolo nei
secoli.
R. Amen.
1122.
Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
* Dove c'è la consuetudine,
terminata la celebrazione, si possano distribuire ordinatamente le
primizie ai presenti.
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