31 - BENEDIZIONE
PER SEDI ADIBITE
A PARTICOLARI
APPARECCHIATURE TECNICHE

 
Premesse

965.
Con il lavoro, l'ingegno e l'aiuto della scienza e della tecnica, l'uomo allarga continuamente il proprio dominio sulla natura: procurandosi molti beni con l'iniziativa personale, contribuisce a migliorare le condizioni di vita proprie e degli altri. Quando si inaugurano particolari apparecchiature tecniche, può essere opportuna una celebrazione dalla quale appaia più chiaramente, come dal messaggio cristiano gli uomini sono strettamente impegnati all'edificazione del mondo (cfr Conc. Vat. II, Gaudium spes, nn. 33-34).

966. Il rito di benedizione qui proposto riguarda sia la comunità a vantaggio della quale vengono costruiti determinati strumenti tecnici (come per esempio una centrale elettrica, un acquedotto, un sismografo, ecc.), sia particolarmente tutti coloro che in qualunque modo li dovranno dirigere. Perciò si richiede la presenza di almeno alcuni delegati.

967. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.

968. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.

* 969. Nelle regioni in cui vige la consuetudine di benedire ogni anno tutte le case nel Tempo di Pasqua o in altro periodo e tale benedizione viene estesa anche agli edifici e ai locali adibiti a particolari apparecchiature, il ministro, servendosi degli elementi indicati in questo rito, può preparare una celebrazione che giovi al bene spirituale dei partecipanti.

 


Rito della benedizione

 

INIZIO

970. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


SALUTO

971. Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

Dio, che ha chiamato l'uomo 
a operare alla sua creazione, 
sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto. 
_____________________________________________________

972.
Se il ministro è un laico, saluta i presenti dicendo:

Esaltiamo unanimi il Signore nostro Dio, 
che ci ha chiamato 
a cooperare alla sua creazione.


R. Amen.  
_____________________________________________________


MONIZIONE INTRODUTTIVA

973.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Mediante il lavoro delle mani e le invenzioni della tecnica, l'uomo collabora con il Creatore, perché la terra diventi una dimora più degna e sicura. Chi si applica a perfezionare l'opera della creazione, mira alla promozione della società e obbedisce al comando di Cristo di prodigarsi al servizio dei fratelli.
Anche per questi ritrovati della scienza e della tecnica benediciamo e lodiamo Dio, luce vera e fonte di ogni dono.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

974.
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura:

Gn 1, 1-5a. 1418
Dio disse: Sia la luce! e la luce fu.

Ascoltate la parola di Dio dal libro della Genesi

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.
Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona.


975.
Oppure:

Gv 4,5-14 
Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete.

Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe, suo figlio; qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che dice "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli disse la donna: «Signore, non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». Rispose Gesù: chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».


976.
Oppure (per esteso vedi a p. 867 ss.):

Nm 20, 2-11 
Ne uscì acqua in abbondanza.

Sir 17,1-6 
Diede all'uomo il dominio di quanto è sulla terra.

Is 55,1-11 
O voi tutti assetati, venite all'acqua!


RESPONSORIO


977.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p . 989 ss. ) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 17 (18), 12-13 14-15 16 17.20 
R. In te spero, Signore, mio Dio.

Sal 28 (29), 1-2 3-4 7-9 10-11 
R. Date al Signore la gloria del suo nome.

Sal 148, 1-2 3-4 5-6 
R. La gloria del Signore risplende sulla terra e nei cieli.


BREVE ESORTAZIONE  

978.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI

979.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Alla luce dell'intelligenza e della fede riconosciamo nelle conquiste dell'ingegno e del lavoro l'impronta di Dio Creatore. A lui innalziamo la lode e la preghiera.

R. Conferma, o Dio, l'opera delle nostre mani.

Dio eterno, che hai fatto buone tutte le cose
e hai posto l'uomo al centro dell'universo,
fa' che usiamo saggiamente delle risorse della natura
per la tua gloria e per il bene dell'umanità.
R.

Tu che ci doni la luce e la forza del tuo Spirito,
fa' che mediante i mezzi tecnici
compiamo opera di giustizia e di solidarietà fraterna
per rinnovare la terra.
R.

Tu che conosci il nostro cuore,
fa' che una coscienza retta
illumini i guidi le scoperte dell'intelligenza umana.
R.

Tu che sei il Padre di tutti,
fa' che uomini e donne
oppressi da ingiustizie e discriminazioni,
possano accedere ai diritti e ai beni comuni.
R. 
_____________________________________________________
  
980.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

P
reghiamo.


Tutti pregano per qualche momento in silenzio.  
_____________________________________________________

*
Segue la preghiera del Signore:
 

Padre nostro.



PREGHIERA DI BENEDIZIONE

981.
Il ministro, con le braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico, pronuncia la preghiera di benedizione adatta.


982.
PER UNO STRUMENTO TECNICO DI QUALUNQUE GENERE

Benedetto sei tu e degno di ogni lode, 
Signore Dio nostro, 
che chiami l'uomo a collaborare 
al progetto della creazione 
mediante l'attività congiunta della scienza e del lavoro.

Tu che nelle tappe del progresso umano 
manifesti la tua provvidenza e la tua gloria, 
concedi che quanti desiderano valersi 
di queste invenzioni della tecnica 
per migliorare le loro condizioni di vita, 
riconoscano e servano te, 
mirabile nelle tue opere, 
termine ultimo di ogni umana attesa.
 
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.  


983.
PER UNA CENTRALE ELETTRICA

Signore Dio onnipotente, 
creatore della luce, 
fonte e origine di ogni essere, 
guarda i tuoi figli 
che hanno realizzato questa nuova opera 
per la produzione di energia 
a servizio della comunità umana; 
fa' che cercando sempre il tuo volto, 
oltre le tenebre di questo mondo, 
possano giungere a te, luce indefettibile,
in cui, viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, 
oggi e sempre.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


984.
PER UN ACQUEDOTTO

Benedetto sei tu e degno di lode, 
Signore Dio nostro, 
che chiami l'uomo a collaborare 
al progetto della creazione 
mediante l'attività congiunta della scienza e del lavoro.

Tu che nelle tappe del progresso umano 
manifesti la tua provvidenza e la tua gloria, 
concedi che quanti si serviranno per le loro necessità 
delle acque che da qui fluiranno, 
conoscano te, fonte viva, 
per attingere l'acqua 
che zampilla per la vita eterna.


Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


985.
Il ministro, secondo l'opportunità, specialmente nel Tempo di Pasqua, asperge persone e ambiente con l'acqua benedetta * dicendo queste parole o altre simili:

Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di questa santa aspersione 
il ricordo delle nostre origini 
dall'acqua e dallo Spirito 
nell'attesa dei cieli nuovi e della terra nuova.


* 986. Quindi uno dei responsabili o uno dei tecnici colloca (scopre) il Crocifisso o un'altra immagine sacra nell'ambito dei locali o dell'area dell'impianto.

Nel frattempo, secondo l'opportunità, si può eseguire un canto adatto.

987.
Lo strumento tecnico, se del caso, viene usato per la prima volta.


CONCLUSIONE

988.
Quindi il ministro, se sacerdote o diacono, stendendo le, mani sugli operatori dice:

Dio, dal quale procede ogni bene, 
faccia splendere su di voi il suo volto 
e vi guidi sulla via della pace.

R. Amen.  

989.
Quindi benedice tutti i presenti dicendo:

E su voi tutti qui presenti, 
scenda la benedizione di Dio onnipotente, 
Padre e Figlio X e Spirito Santo.

R. Amen.

990.
Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la benedizione di Dio e facendosi il segno di croce dice:

Dio, dal quale procede ogni bene, 
faccia splendere su di noi il suo volto 
e ci guidi sulla via della pace.


R. Amen.

991. Un canto corale può chiudere la celebrazione.
 

 

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