46 - BENEDIZIONE DI UNA SEDE
PER IL SACRAMENTO
DELLA PENITENZA


Premesse

1407.
La sede per la celebrazione del sacramento della Penitenza, se collocata nella chiesa, esprime con maggior evidenza che la confessione e l'assoluzione dei peccati è un'azione liturgica che appartiene al corpo stesso della Chiesa, ed è ordinata alla rinnovata partecipazione dei fratelli al sacrificio di Cristo e della Chiesa.

1408.
Questo rito di benedizione non si deve mai inserire nella celebrazione della Messa; si unisce invece opportunamente con qualche celebrazione penitenziale.

1409.
Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote.

1410.
Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle particolari circostanze di persone e di luoghi.

 

Rito della benedizione



INIZIO

1411.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il sacerdote dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO

1412.
Il sacerdote saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura o dal «Rito della Penitenza», n 49.

La grazia, la misericordia e la pace 
da parte di Dio Padre, per mezzo di Gesù Cristo 
nello Spirito Santo, 
che è la remissione di tutti i peccati, 
sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1413.
Il sacerdote, o un altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Questo rito di benedizione, celebrato con fede, susciti in noi l'esigenza di rendere grazie a Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto nel perdono e nella misericordia.
A questo luogo riservato alla confessione ci presentiamo peccatori e ne usciamo giustificati in virtù del ministero della riconciliazione, che Cristo Gesù ha affidato alla sua Chiesa. A tutti coloro che oppressi dal peso dei peccati si accostano a questa sede, il Signore conceda di essere liberati; e a quanti sono intrisi della polvere del mondo, di ritornare purificati nel sangue dell'Agnello.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1414.
Un lettore o uno dei presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura scegliendoli fra quelli indicati nel «Rito della Penitenza» ed. it., nn. 67-98, 114-141 e 142-167, o quelli proposti qui di seguito (per esteso vedi a p. 876 ss.):

2 Sam 12,1-9.13 
Davide disse a Natan: Ho peccato contro il Signore.

Ez 18,20-32
Se il malvagio farà penitenza, vivrà e non morrà?

Rm 5,6-11
Ci gloriamo in Dio, per mezzo di Gesù Cristo, dal quale abbiamo ottenuto la riconciliazione.

2 Cor 5,17-21
E' stato Dio a riconciliare a sé il mondo.

Mt 9, 1-8 
Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati.

Lc 7, 36-50 
Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato.

Gv 8, 1-11
Va', e d'ora in poi non peccare più.


RESPONSORIO

1415.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 996 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 31 (32), 1-2 3-4 5 6-7
R.
Confesserò al Signore le mie colpe.

Sal 50 (51), 3-4 5-6 7-8 9-10 11-12
R. Rendimi, Signore, la gioia di essere salvato.

Sal 129 (130), 1-2 3-4 5-6 7-8 
R. Il Signore è bontà e misericordia.


OMELIA

1416.
Il sacerdote rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando le letture bibliche e l'importanza ecclesiale del sacramento della Penitenza, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.



PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1417.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Benediciamo Dio Padre onnipotente, che nella morte e risurrezione del suo Figlio, per la potenza dello Spirito Santo, ci ha liberato dal potere delle tenebre e ci ha elargito il perdono dei peccati.

R. Rendiamo grazie a te, Signore.

Benedetto sei tu, Signore, 
che hai dato il tuo Figlio in espiazione delle nostre colpe, 
e dalle tenebre del peccato 
ci hai trasferito nella luce del tuo regno.
R.

Benedetto sei tu, Signore, 
che per mezzo dello Spirito Santo 
purifichi le nostre coscienze dalle opere morte.
R.

Benedetto sei tu, Signore, 
che hai affidato alla santa Chiesa 
le chiavi del regno dei cieli, 
per aprire a tutti le porte della misericordia.
R.

Benedetto sei tu, Signore, 
che nel ministero della riconciliazione 
rinnovi i prodigi della salvezza, 
perché i figli prodighi da te perdonati 
ricevano la vita eterna.
R.

1418.
Quindi il sacerdote, con le braccia allargate, prosegue:

E' doveroso e santo renderti grazie 
in ogni tempo e in ogni luogo, 
Dio onnipotente ed eterno: 
tu sei giusto nel correggere 
e clemente nel perdonare;
in ogni intervento della tua provvidenza 
manifesti la tua misericordia di Padre; 
non risparmiando la correzione, 
ci salvi dalla rovina eterna; 
e offrendo il perdono, 
ci apri uno spazio favorevole alla conversione; 
per questo segno del tuo immenso amore 
innalziamo a te la nostra lode.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


CONCLUSIONE

1419.
Il sacerdote stendendo le mani sui presenti dice:

Ci benedica Dio Padre,
che ci ha chiamati a essere suoi figli.


R. Amen.

Ci aiuti il Figlio, 
che ci ha accolti come fratelli.


R. Amen.

Ci assista lo Spirito Santo,
che ha fatto di noi il suo tempio.


R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, 
Padre e Figlio
X e Spirito Santo, 
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

1420.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
 

 

Indice Generale


  www.maranatha.it

HOME