Premesse
606. Fra i doveri dei coniugi
cristiani e le forme del loro apostolato, oltre all'educazione dei
figli, non è di poca importanza l'aiuto che si deve offrire ai
fidanzati, perché possano meglio prepararsi al Matrimonio.
Il fidanzamento di fedeli
cristiani rappresenta un avvenimento importante per due famiglie, ed è
opportuno celebrarlo con un rito particolare e con una preghiera comune
perché, ottenuta la benedizione di Dio, ciò che viene ben cominciato
abbia a suo tempo felicemente il suo compimento.
Perché tutto questo si possa
meglio ottenere, la celebrazione dovrà essere adattata alle particolari
situazioni del momento.
607. Quando il fidanzamento
si celebra nell'intimità delle due famiglie, può opportunamente
presiedere la celebrazione uno dei genitori. Se invece è presente un
sacerdote o un diacono, allora più opportunamente spetta a lui
l'ufficio
di presiedere la celebrazione purché sia chiaro ai presenti che non si
tratta della celebrazione del Matrimonio.
608. Il rito qui proposto può
essere usato dai genitori, dal sacerdote e dal diacono, o anche da un
laico con i gesti e le formule per esso predisposti.
609. Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno
adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
610. Questo rito può essere
usato anche quando, dopo l'inizio del fidanzamento ufficiale, i
fidanzati si riuniscono per la necessaria preparazione catechistica da
farsi prima della celebrazione del Matrimonio. In nessun caso tuttavia
il fidanzamento e la particolare benedizione dei fidanzati possono
essere accompagnati dalla celebrazione della Messa.
Rito della benedizione
INIZIO
611.
Quando la famiglia è
riunita, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno di croce, mentre chi presiede dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
612.
Il ministro, se
sacerdote o diacono, saluta i presenti seguenti parole o altre adatte,
tratte di preferenza dalla Scrittura:
La grazia e la pace
del Signore nostro Gesù
Cristo,
che ci ha amato fino a dare
la sua vita,
sia con tutti voi.
R.
E con il tuo spirito.
_____________________________________________________
613.
Se chi presiede è un
laico, saluta i presenti dicendo:
Fratelli e sorelle, lodiamo
il Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha amato e ha dato la
sua vita per noi.
R.
Amen.
Oppure:
R.
Benedetto nei secoli il
Signore.
_____________________________________________________
MONIZIONE INTRODUTTIVA
614.
Chi presiede introduce
il rito di benedizione con queste parole o altre simili:
In ogni tempo e condizione di
vita è indispensabile la grazia di Dio; ne avvertono più che mai il
bisogno i fedeli che si preparano a formare una nuova famiglia.
Imploriamo la benedizione del
Signore per
N.
e
N., perché facciano del loro fidanzamento un tempo
privilegiato per crescere nella reciproca conoscenza, nella stima
profonda, nell'amore casto e sincero. Così, alimentando il loro affetto
con l'ascolto della parola di Dio e con la preghiera comune, si
prepareranno alla celebrazione del sacramento nuziale.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
615.
Quindi uno dei presenti
legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura:
1 Cor 13, 4-13
La carità tutto crede, tutto
spera, tutto sopporta.
Ascoltate la parola di Dio
dalla prima lettera di san
Paolo apostolo ai Corinzi
La carità è paziente, è
benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si
gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si
compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto
sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il
dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza
è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che
è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
Quand'ero bambino, parlavo da
bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò
che era bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in
maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo
imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono
conosciuto.
Queste dunque le tre cose che
rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è
la carità!
616.
Oppure:
Gv 15,9-12
Amatevi come io vi ho amato.
Ascoltate la parola del
Signore dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai
suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete
nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e
rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in
voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati».
617.
Oppure (per esteso vedi
a p.
928 ss.):
Os 2,21-25
Ti fidanzerò con me nella
fedeltà.
Fil 2, 1-5
Gli stessi sentimenti.
RESPONSORIO
618.
Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p.
1031) o eseguire un altro canto adatto.
Salmo 144 (145) 8-9 10.15
17-18
R.
Canterò senza fine la
bontà del Signore.
BREVE ESORTAZIONE
619.
Secondo l'opportunità,
chi presiede rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione e la
sappiano distinguere dal rito del matrimonio.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
620.
Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
Preghiamo con fiducia Dio
Padre, che ci ha tanto amati da renderci suoi figli nel Figlio unigenito
e testimoni del suo amore nel mondo.
R. Fa' che partecipiamo, o
Dio, al tuo eterno amore.
Tu che nell'amore ricambiato
e condiviso
riveli il vero volto dei tuoi
figli e fratelli in Cristo:
R.
Tu che imponi agli uomini il
giogo soave del tuo amore,
perché siamo veramente
felici:
R.
Tu che nel vincolo santo fra
l'uomo e la donna
hai fondato la comunità
domestica,
fedele, indissolubile e
feconda:
R.
Tu che nella Pasqua del tuo
Figlio,
che ha amato la sua Chiesa
e l'ha resa santa e
immacolata nel suo sangue,
prefigurato il grande mistero
dell'amore nuziale:
R.
Tu che chiami a una piena
comunione di vita N. e N.,
perché tutti i membri della
loro futura famiglia
formino un cuore solo e
un'anima sola:
R.
_____________________________________________________
621. Quando si omettono le
invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, chi
presiede dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
_____________________________________________________
Segue la preghiera del
Signore.
Padre nostro.
SEGNO DI IMPEGNO
622.
Prima della preghiera di
benedizione i fidanzati, secondo la consuetudine del luogo, possono
esprimere la loro promessa con un segno particolare, ad esempio
sottoscrivendo un impegno o con lo scambio degli anelli o di qualche
altro dono.
623.
Gli anelli o gli altri
doni di promessa possono essere benedetti con la formula seguente:
Custodite il dono che vi
scambiate
in segno di reciproco amore,
e la vostra promessa
giunga a compimento con la
benedizione nuziale.
R.
Amen.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
624.
Poi chi presiede, con le
braccia allargate se sacerdote o diacono, con le mani giunte se laico,
pronuncia la preghiera di benedizione:
A
te innalziamo la nostra
lode, o Signore,
nel tuo provvidenziale
disegno
chimi ed ispiri questi tuoi
figli
N.
e
N.,
a divenire l'uno per l'altro
segno del tuo amore.
Conferma il proposito del
loro cuore,
perché nella reciproca
fedeltà
e nella piena adesione al tuo
volere
giungano felicemente al
sacramento nuziale.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
625. Oppure quando presiede
un sacerdote o un diacono:
Signore Dio, sorgente di
carità,
che nella tua provvidenza
hai fatto incontrare questi
giovani N. e N.,
concedi loro le grazie che ti
chiedono
in preparazione al sacramento
del matrimonio:
fa' che sorretti dalla tua
benedizione,
progrediscano nella stima e
nell'amore.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
CONCLUSIONE
626. Quindi chi presiede
conclude il rito dicendo:
Dio, carità e pace, dimori
in voi,
guidi i vostri passi
e vi confermi nel suo amore.
R.
Amen.
627.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
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