45 - BENEDIZIONE
PER L'ESPOSIZIONE
DI NUOVE IMMAGINI ALLA
PUBBLICA VENERAZIONE


Premesse

1358.
Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza: un'immagine divina che fu poi dall'uomo, a causa del suo peccato, li miseramente deturpata; ma Cristo, piena e perfetta «immagine del Dio invisibile», misericordiosamente la ricompose con la sua morte. In Cristo poi i suoi discepoli diventano una nuova creatura, e in forza dell'azione dello Spirito Santo vengono trasformati a sua stessa immagine.

1359. Di qui il pio invito che la madre Chiesa rivolge ai fedeli perché venerino le sacre immagini: essa vuole che i suoi figli, spingendo più a fondo il loro sguardo sul mistero della gloria di Dio, che rifulse sul volto di Cristo e brilla nei suoi Santi, divengano essi stessi «luce nel Signore». Tanto più che le sacre immagini, non di rado capolavori d'arte soffusi di intensa religiosità, sembrano il riflesso di quella bellezza che da Dio proviene e a Dio conduce. Le immagini infatti non soltanto richiamano alla mente dei fedeli Gesù Cristo e i Santi in esse raffigurati, ma li presentano, per così dire, visivamente al loro sguardo: Quanto più frequentemente l'occhio si posa su quelle immagini, tanto più si ravviva e cresce, in chi le contempla, il ricordo e il desiderio di coloro che vi sono raffigurati». Pertanto la venerazione delle sacre immagini si annovera tra le forme più significative e più notevoli del culto dovuto a Cristo Signore, e, sia pure con altre modalità, ai Santi: «non che si ritenga che le immagini abbiano in sé una qualche virtù divina» ma «perché l'onore reso alle immagini è riferito ai prototipi da esse rappresentati».

1360. Quando, in base al n. 125 della Costituzione liturgica «Sacrosanctum Concilium», viene esposta alla pubblica venerazione dei fedeli, specialmente nelle chiese, una nuova immagine sacra di notevole rilievo, è buona cosa celebrare il rito particolare qui proposto. Il rito si svolge fuori della Messa. Nel caso poi di una sacra immagine per la sola venerazione domestica nelle case dei fedeli, la benedizione si svolga secondo il rito descritto più oltre, al cap. LVIII, p. 700.

1361. Il presente capitolo comprende tre riti:
a) rito di benedizione in occasione dell'esposizione di un'immagine di nostro Signore Gesù Cristo; 
b) rito di benedizione in occasione dell'esposizione di un'immagine della beata Vergine Maria; 
c) rito di benedizione in occasione dell'esposizione dell'immagine di uno o più Santi.

1362. Il rito qui proposto può essere usato dal vescovo e dal presbitero.

1363. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singoli parti alle circostanze di persone e di luoghi.
Se il rito è lodevolmente presieduto dal vescovo, si facciano tutti gli adattamenti opportuni.

1364. La benedizione per l'esposizione di un'immagine sacra si unisce alla celebrazione dei Vespri nel giorno in cui si devono o si possono celebrare i Vespri corrispondenti.
I Vespri si svolgono nel modo solito. Terminata la salmodia, è bene fare una lettura più lunga, scelta fra quelle proposte nel Lezionario per le feste del Signore, della beata Vergine e dei Santi.
Quindi il sacerdote celebrante tiene l'omelia, nella quale illustra sia la lettura biblica, sia l'importanza che hanno per la Chiesa le sacre immagini.
Dopo la lettura biblica o dopo l'omelia, secondo l'opportunità, tutti sostano per qualche tempo in silenziosa meditazione della parola di Dio. Quindi si canta il responsorio della Liturgia delle Ore o si esegue un canto che abbia la stessa funzione. Terminato il canto, il sacerdote celebrante dice la preghiera di benedizione, seguita dal cantico evangelico con la sua antifona. Durante il cantico, fatta l'incensazione dell'altare e della croce, s'incensa la Sacra immagine. La celebrazione dei Vespri viene poi proseguita e conclusa nel modo solito.
 
 
 

I. PER L'ESPOSIZIONE DI UN'IMMAGINE 
DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO



Rito della benedizione



INIZIO

1365.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il sacerdote celebrante dice:

N
el nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO

1366.
Il sacerdote saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

La grazia e la pace di Dio, nostro Padre, 
e del Signore nostro Gesù Cristo, 
immagine del Dio invisibile, 
sia con tutti voi.


R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1367.
Il sacerdote, o un altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Fratelli e sorelle, è motivo di grande gioia per noi lodare Dio nel momento in cui una nuova immagine del Signore nostro Gesù Cristo sarà esposta alla pubblica venerazione.
Essa ci ricorda che Cristo eterno Figlio di Dio, fatto uomo nel grembo della Vergine, è immagine del Dio invisibile segno e sacramento di Dio Padre.
Egli ha detto: «Chi vede me, vede il Padre».
Venerando quest'immagine, eleviamo lo sguardo a Cristo che vive e regna in eterno con il Padre e lo Spirito Santo.


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1368. Un lettore o uno dei presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura, scelti di preferenza tra quelli proposti nel Lezionario del Messale Romano o della Liturgia delle Ore per la celebrazione del particolare mistero del Signore rappresentato nell'immagine, intercalando alle letture un responsorio adatto o momenti di silenzio. Alla lettura del Vangelo si dia sempre il posto di onore. Si possono leggere anche i testi proposti qui di seguito.

Col 1, 12-20
Cristo Signore è immagine del Dio invisibile.


Ascoltate la parola di Dio dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi

Ringraziamo con gioia il Padre, che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. 
E' lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui.
Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.

1369.
Oppure (per esteso vedi a p. 1094):

Gv 14,1-11 
Chi ha visto me, ha visto il Padre.



RESPONSORIO

1370. Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 988 e p. 1037) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 8,4-5 6-7
R.
Grande è il tuo nome, Signore, su tutta la terra.

Ap 15, 3-4
R.
Temete Dio e dategli gloria.                                        Ap 14,7


OMELIA

1371.
Secondo l'opportunità, il sacerdote rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando le letture bibliche e il mistero del Signore rievocato nell'immagine, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio
.


PREGHIERA DEI FEDELI

1372.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità dei momento.

Dio, Padre onnipotente, ci ha dato come Salvatore e redentore il suo Verbo eterno; per mezzo di lui tutte le cose sono state create e tutte in lui sussistono.

Preghiamo e diciamo:

R. Rendici conformi, o Padre, al Cristo tuo Figlio.

Padre, che ti sei rivelato nel tuo Figlio, 
somma verità e sapienza infinita, 
accresci in noi il desiderio di conoscerlo sempre più, 
per aderire più strettamente a lui.
R.

Padre, che mandando il tuo Figlio, 
hai riempito la terra della rugiada celeste, 
allieta il nostro cuore con la sua continua presenza.
R.

Padre, che hai consacrato il Cristo 
sacerdote, re e profeta, 
fa' che siamo con lui e per lui offerta a te gradita.
R.

Padre, che ci hai dato come modello e maestro
il Cristo mite e umile di cuore,
fa' che impariamo da lui benignità e mansuetudine.
R.

Padre, che hai riconciliato tutto a te nel sangue di Cristo 
che diveniamo servi premurosi 
e fedeli discepoli del divino Maestro, 
operatori di concordia e di pace.
R.

Padre, che nell'ineffabile disegno della tua provvidenza 
hai voluto che il Salvatore del mondo 
fosse appeso a una croce per distruggere la morte e l'inferno,
donaci di essere uniti alla sua passione 
per condividere la sua risurrezione.
R.

_____________________________________________________

1373.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il sacerdote invita alla preghiera con queste parole o altre simili:

Carissimi, preghiamo Dio Padre onnipotente, 
perché contemplando con fede il mistero di Cristo, 
otteniamo i frutti della nostra salvezza
.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
_____________________________________________________

* Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1374.
Il sacerdote, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:

Ti benediciamo, Padre santo: 
nel tuo immenso amore verso il genere umano, 
hai mandato nel mondo 
come Salvatore e primogenito tra molti fratelli 
il tuo Verbo eterno, 
fatto uomo nel grembo della Vergine purissima, 
in tutto simile a noi, fuorché nel peccato.

Tu ci hai dato in Cristo 
il modello perfetto della santità: 
la Chiesa lo venera bambino, 
e in lui, piccolo e fragile, 
adora il Dio onnipotente; 
contemplando il suo volto scorge la tua bontà, 
ricevendo dalla sua bocca le parole di vita, 
si riempie della tua sapienza; 
scoprendo le insondabili profondità del suo cuore, 
si accende del fuoco dello Spirito, 
effuso sui nuovi figli; 
guardando il suo corpo piagato 
venera quel sangue prezioso 
che la rende pura e santa; 
esultando per la sua risurrezione, 
pregusta la gioia delle nozze eterne.

Concedi, o Padre, che i tuoi fedeli, 
onorando questa sacra effigie 
abbiano gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, 
e, dopo aver portato l'immagine dell'uomo terreno, 
rispecchino finalmente quella dell'uomo celeste. 
Il Figlio tuo, o Padre, sia per tutti noi 
la via che ci fa salire a te, 
la verità che ci illumina, 
la vita che ci nutre e ci rinnova, 
la luce che rischiara il cammino, 
la pietra su cui possiamo riposare, 
la porta che introduce nella nuova Gerusalemme.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

R. Amen.

1375.
Oppure:

O
Dio, che abiti una luce inaccessibile 
e ci hai amato di così grande amore 
da renderti visibile nel Cristo, 
volgi lo sguardo ai tuoi fedeli 
che ritraggono in una immagine l'umanità del tuo Figlio 
e fa' che siano configurati a lui 
che venerano in questa effigie.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

1376.
Dopo la preghiera di benedizione il sacerdote pone l'incenso nel turibolo e incensa l'immagine mentre si canta un'antifona o un inno o un salmo riferito al mistero raffigurato nell'immagine, o si esegue un altro canto adatto.


CONCLUSIONE

1377.
Il sacerdote stendendo le mani sui presenti dice:

La pace di Dio, che sorpassa ogni sentimento, 
custodisca il vostro cuore e il vostro spirito 
nella conoscenza e nell'amore di Dio 
del suo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.


R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, 
Padre e Figlio
X e Spirito Santo, 
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.


R. Amen.

1378.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
 
 
 

II. PER L'ESPOSIZIONE DI UN'IMMAGINE 
DELLA BEATA VERGINE MARIA



Rito della benedizione


INIZIO

1379.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce mentre il sacerdote dice:

N
el nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.

SALUTO

1380.
Il sacerdote saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, 
nato da Maria Vergine, 
l'amore di Dio Padre 
e la comunione dello Spirito Santo, 
sia con tutti voi.


R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1381.
Il sacerdote, o un altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Siamo riuniti nella gioia, fratelli e sorelle carissimi, nel momento in cui viene esposta alla pubblica venerazione l'immagine di santa Maria venerata sotto il titolo di...
Questa immagine sta a significare quanto forte e vitale sia il vincolo che unisce la beata Vergine al Cristo e alla Chiesa. Maria infatti è la santa Madre del Verbo fatto uomo, icona del Dio invisibile; ed è essa stessa immagine, tipo, modello della Chiesa: immagine, nella quale la Chiesa contempla con gioia il pieno compimento di ciò che desidera e spera di essere; il tipo, in cui riconosce la via e la norma per una perfetta unione con Cristo; il modello a cui la Sposa di Cristo ispira per l'adempimento della missione apostolica.
Con animo devoto e filiale partecipiamo insieme a questo sacro rito.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1382.
Un lettore o uno dei presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura, scelti di preferenza tra quelli proposti nel Lezionario del Messale Romano o nella Liturgia delle Ore, specialmente nel Proprio o nel Comune della Madonna, intercalando alle letture un responsorio adatto o momenti di silenzio. Alla lettura del Vangelo si dia sempre il posto d'onore.
Si possono leggere anche i testi proposti qui di seguito.

Lc 1,42-50 
Tutte le generazioni mi chiameranno beata.


Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Elisabetta, piena di Spirito Santo, esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore 
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. 
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente 
e Santo è il suo nome: 
di generazione in generazione la sua misericordia 
si stende su quelli che lo temono».

1383.
Oppure (per esteso vedi a p. 984 ss.):

Ap 11,19; 12,1-6.10 
Nel cielo apparve un segno grandioso.

Lc 1,26-38 
Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Gv 19, 25-27 
Ecco il tuo figlio. Ecco la tua madre.



RESPONSORIO

1384.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 1021 e p. 1035) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 112 (113), 1-2 3-4 5-6 7-8
R.
Benediciamo il nome del Signore,

Lc 1,46-48 49-50 51-52 54-55 (Magnificat)
R.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente.


OMELIA

1385.
Secondo l'opportunità, il sacerdote rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando le letture bibliche e la parte della beata Vergine Maria nella storia della salvezza, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI

1386.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Animati dalla fede in Cristo Salvatore, che si è degnato di nascere da Maria Vergine, diciamo insieme:

R. Interceda per noi la Madre tua, Signore.

Salvatore del mondo,
che nella tua potenza redentrice
hai preservato la Madre tua da ogni colpa,
liberaci da ogni peccato.
R.

Redentore nostro, 
che hai fatto della Vergine di Nazaret 
la dimora della tua presenza 
e il santuario dello Spirito Santo, 
edifica anche noi in tempio vivo del tuo Spirito.
R.

Sacerdote sommo ed eterno, 
che hai voluto Maria accanto a te ai piedi della croce, 
per le sue preghiere donaci la gioia 
di comunicare alla tua passione.
R.

Re dei re, 
che hai assunto con te nella gloria 
in corpo e anima la Madre tua, 
fa' che cerchiamo e gustiamo le realtà del cielo.
R.

Signore del cielo e della terra, 
che hai posto come regina alla tua destra la Vergine Maria,
rendici coeredi della tua gloria.
R.

_____________________________________________________

1387.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il sacerdote invita alla preghiera con queste parole o altre simili:

Uniti in preghiera, 
come la Madre di Gesù e gli Apostoli nel Cenacolo, 
supplichiamo Dio nostro Padre.


Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
_____________________________________________________

* Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1388.
Poi il sacerdote, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:

T
i benediciamo e ti glorifichiamo, Dio trascendente ed eterno: 
prima della creazione del mondo 
hai costituito il Cristo principio e fine dell'universo 
e hai congiunto a lui nel mirabile disegno del tuo amore 
la beata Vergine Maria, genitrice e socia del tuo Figlio, 
immagine e modello della Chiesa, 
avvocata e madre di tutti.

E' lei la donna nuova, 
che ha risollevato le sorti dell'umanità, 
decaduta per la colpa della prima Eva, 
l'eletta Figlia di Sion, 
che unendo la sua voce implorante ai gemiti dei patriarchi, 
ha raccolto nel cuore le attese dell'antico Israele; 
la serva povera e umile, 
da cui è sorto il sole di giustizia, 
il tuo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.

Padre santo, ascolta la preghiera dei tuoi fedeli, 
che ti presentano questa effigie della beata Vergine, 
perché confortati dalla sua protezione 
imprimano nel cuore l'immagine che contemplano. 
Dona loro una fede indefettibile, 
una salda speranza,
una carità sollecita
e un'umiltà sincera.
Fa' che siano forti nel dolore,
dignitosi nella povertà, 
pazienti nelle avversità, 
aperti alla condivisione nel benessere, 
operatori di giustizia e costruttori di pace, 
finché giunti al termine del cammino,
nell'amore a te e ai fratelli 
entrino nella città eterna, 
dove la beata Vergine intercede per noi come Madre 
e risplende come Regina.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
1389.
Oppure:

O Dio, che alla tua Chiesa pellegrina nella fede 
hai dato in Maria Vergine 
l'immagine della futura gloria, 
concedi ai tuoi fedeli 
che ti presentano questa sua icona, 
di poter sempre alzare gli occhi con fiducia 
verso di lei, fulgido modello di virtù 
per tutto il popolo degli eletti.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

1390.
Dopo la preghiera di benedizione, il sacerdote, secondo l'opportunità pone l'incenso nel turibolo e incensa l'immagine. 
Nel frattempo si canta un salmo o un inno in onore della Madonna con riferimento al titolo rappresentato nell'immagine, oppure una delle antifone seguenti o un altro canto adatto.


Antifona:

Benedetta fra tutte le donne, 
o Vergine Maria, 
benedetta dall'Altissimo.


Oppure:

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, 
santa Madre di Dio: 
non disprezzare le suppliche 
di noi che siamo nella prova, 
e liberaci da ogni pericolo, 
o Vergine gloriosa e benedetta.



CONCLUSIONE

1391.
Il sacerdote stendendo le mani sui presenti dice:

Dio misericordioso, 
che per mezzo del suo Figlio, nato dalla Vergine, 
ha redento il mondo, 
vi colmi della sua benedizione.

R. Amen.

Dio vi protegga sempre
per intercessione di Maria, vergine e madre, 
che ha dato al mondo l'autore della vita.


R. Amen.

A tutti voi, 
qui radunati con devozione filiale, 
conceda il Signore la salute del corpo 
e la consolazione dello Spirito.


R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, 
Padre e Figlio
X e Spirito Santo, 
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.


R. Amen.

1392.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.

 
 
 

III. PER L'ESPOSIZIONE
DI UN'IMMAGINE DI SANTI



Rito della benedizione



INIZIO

1393.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il sacerdote dice:

N
el nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO


1394.
Il sacerdote saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
corona di tutti i santi,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo,
sia con voi.


R. E con il tuo spirito.

R. Amen.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1395.
Il sacerdote, o un altro ministro idoneo, introduce il rito d benedizione con queste parole o altre simili:

Carissimi, il rito di benedizione che stiamo per celebrare esponendo alla venerazione del popolo cristiano una nuova immagine di san N., rende anzitutto gloria a Dio, fonte di ogni santità. Disponiamo i nostri animi a comprendere il vero significato di questa celebrazione.
Offrendo alla devota attenzione dei fedeli le immagini dei santi, la Chiesa madre vuole porre sotto i nostri occhi l'effigie di coloro che, guidati dallo Spirito Santo, hanno seguito Gesù in vita e in morte, perché innalzando lo sguardo alla città futura possiamo scorgere la via per la quale i santi sono giunti alla perfetta unione con Cristo. Essi sono amici ed eredi del Signore Gesù, nostri modelli e patroni. Ci amano, ci soccorrono, intercedono per noi, in forza del misterioso vincolo di comunione fra i membri della Chiesa pellegrina nel mondo e coloro che sono già entrati nella Gerusalemme del cielo.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1396.
Un lettore o uno dei presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura, scegliendoli di preferenza tra quelli proposti nel Lezionario del Messale Romano o nella Liturgia delle Ore, sia nel Comune che nel Proprio dei santi, intercalando alle letture un responsorio adatto o momenti di silenzio. Alla lettura del Vangelo si dia sempre il posto d'onore. Si possono leggere anche i testi proposti qui di seguito.

Mt 5, 1-12 
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.


Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 
Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: 
Beati i poveri in spirito, 
perché di essi è il regno dei cieli. 
Beati gli afflitti, 
perché saranno consolati. 
Beati i miti, 
perché erediteranno la terra. 
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, 
perché saranno saziati. 
Beati i misericordiosi, 
perché troveranno misericordia. 
Beati i puri di cuore, 
perché vedranno Dio. 
Beati gli operatori di pace, 
perché saranno chiamati figli di Dio. 
Beati i perseguitati per causa della giustizia, 
perché di essi è il regno dei cieli. 
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.


1397.
Oppure (per esteso vedi a p. 963 ss.):

Ef 3, 14-19
Conoscere l'amore di Cristo, che sorpassa ogni conoscenza.

Pt 4,7-11 
Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri.

1 Gv 5,1-6 
Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.



RESPONSORIO

1398.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 987 ss. ) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 1,1-2 3 4.6
R.
Beato chi spera nel Signore.

Sal 14 (15), la.2-3a 3b-4a 5
R. Il giusto abiterà nella casa del Signore.

Sal 33,2-3 4-5 6-7 8-9 10-11
R. Benedetto il Signore gloria dei suoi santi.


OMELIA

1399.
Secondo l'opportunità, il sacerdote rivolge una breve omelia al presenti, illustrando la lettura biblica e la parte che hanno i santi nella vita della Chiesa, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.



PREGHIERA DEI FEDELI

1400.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Supplichiamo con fede Dio, Padre misericordioso. Con la potenza dello Spirito Santo egli continuamente santifica la Chiesa e ci offre nelle sorelle e fratelli santi una fedele immagine di Cristo suo Figlio.

R. Per intercessione di san N., salvaci, Signore.

Dio, fonte di ogni santità, 
che fai risplendere nei santi i prodigi della tua grazia, 
concedi a noi di riconoscere in loro 
i segni della tua grandezza.
R.

Dio di infinita sapienza, 
che hai costituito gli Apostoli 
come colonna e fondamento della Chiesa di Cristo, 
conferma il tuo popolo 
nell'adesione piena e cordiale al loro insegnamento.
R.

Tu che hai dato ai martiri la fortezza
per testimoniare il Vangelo fino all'effusione del sangue, 
rendici fedeli testimoni del tuo Figlio.
R.

Tu che hai ispirato alle vergini 
il santo proposito di imitare Cristo 
vergine, povero e obbediente, 
fa' che non manchi mai alla Chiesa 
il segno della verginità consacrata 
come testimonianza dei beni futuri.
R.

Tu che riveli la tua presenza in tutti i santi 
e manifesti in loro il tuo volto e la tua parola, 
concedi al popolo cristiano che li onora 
di sentirsi sempre più unito a te, sommo bene.
R.

_____________________________________________________

1401.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il sacerdote invita alla preghiera con queste parole o altre simili:

Convocati in un solo Spirito da molte genti 
per un unico progetto di santità, 
invochiamo Dio, Signore e Padre.


Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
_____________________________________________________

* Segue la preghiera del Signore: 
Padre nostro.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

1402.
Il sacerdote, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:

Ti glorifichiamo, o Padre: 
tu solo sei santo 
e nella tua immensa misericordia, 
hai mandato nel mondo il tuo Figlio, 
principio e compimento di ogni santità.

Egli ha effuso sulla Chiesa nascente 
il tuo Santo Spirito: 
voce che ci ammaestra nel cammino della perfezione; 
soffio che alita su di noi con soavità e forza; 
fuoco che accende di carità i nostri cuori; 
germe divino che dà frutti rigogliosi di grazia.

Ti benediciamo, Signore, 
perché hai voluto arricchire 
dei doni dello Spirito il beato
N. 
che è proposto alla comune venerazione 
attraverso questa immagine.

Fa' che illuminati dal suo esempio, 
procediamo sulle orme del Signore, 
fino a che si formi in noi l'uomo perfetto 
nella misura piena della statura di Cristo. 
Donaci di annunziare in parole e opere il tuo Vangelo 
non esitando a dare anche la vita. 
Rendici lieti di portare la croce di ogni giorno 
nel servizio di te e dei fratelli. 
Fa' che impegnandoci nell'edificare la città terrena 
per arricchirla dello Spirito di Cristo, 
teniamo fisso lo sguardo alla città futura, 
dove tu, o Padre, ci accoglierai 
nella gloria del tuo Figlio.


Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

R. Amen.

1403.
Oppure:

Dio, fonte di ogni grazia e santità, 
guarda con amore i tuoi fedeli 
che hanno preparato questa immagine di san
N.
amico ed erede di Cristo 
fedele testimone del Vangelo: 
donaci di sperimentare l'efficacia della sua intercessione 
presso il trono della tua gloria.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

1404.
Dopo la preghiera di benedizione, il sacerdote, secondo opportunità, pone l'incenso nel turibolo e incensa la nuova immagine, mentre si canta un salmo o un inno in onore del santo rappresentato nell'immagine, oppure una delle antifone seguenti, o un altro canto adatto.

Antifona:


Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, 
voi che lo temete, piccoli e grandi. 
Ha preso possesso del suo regno il Signore, 
il nostro Dio, l'Onnipotente. 
Rallegriamoci ed esultiamo, 
rendiamo gloria al suo nome.


Oppure:

La tua Chiesa canta la sapienza dei santi, 
l'assemblea ne proclama le lodi.



CONCLUSIONE

1405.
Il sacerdote stendendo le mani sui presenti dice:

Dio, gloria e letizia dei suoi servi fedeli, 
che ci ha dato in san
N. 
un segno della sua protezione, 
faccia risplendere il suo volto su di voi.


R. Amen.

L'intercessione di san N. vi liberi dai mali presenti, 
e il suo esempio vi sproni a vivere secondo il Vangelo, 
nel servizio di Dio e dei fratelli.


R. Amen.

Possiate godere con Maria, regina di tutti i santi, 
la gioia e la pace di quella patria, 
nella quale la Chiesa esulta in eterno 
per la comunione gloriosa di tutti i suoi figli.


R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, 
Padre e Figlio
X e Spirito Santo, 
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre
.

R. Amen.

1406.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
 

 

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