Premesse
1358. Dio creò l'uomo a sua
immagine e somiglianza: un'immagine divina che fu poi dall'uomo, a
causa del suo peccato, li miseramente deturpata; ma Cristo, piena e
perfetta «immagine del Dio invisibile», misericordiosamente la
ricompose con la sua morte. In Cristo poi i suoi discepoli diventano una
nuova creatura, e in forza dell'azione dello Spirito Santo vengono
trasformati a sua stessa immagine.
1359.
Di qui il pio invito
che la madre Chiesa rivolge ai fedeli perché venerino le sacre
immagini: essa vuole che i suoi figli, spingendo più a fondo il loro
sguardo sul mistero della gloria di Dio, che rifulse sul volto di Cristo e brilla nei suoi Santi, divengano essi stessi «luce nel
Signore». Tanto più che le sacre immagini, non di rado capolavori
d'arte soffusi di intensa religiosità, sembrano il riflesso di quella
bellezza che da Dio proviene e a Dio conduce. Le immagini infatti non
soltanto richiamano alla mente dei fedeli Gesù Cristo e i Santi in esse
raffigurati, ma li presentano, per così dire, visivamente al loro
sguardo: Quanto più frequentemente l'occhio si posa su quelle immagini,
tanto più si ravviva e cresce, in chi le contempla, il ricordo e il
desiderio di coloro che vi sono raffigurati». Pertanto la venerazione
delle sacre immagini si annovera tra le forme più significative e più
notevoli del culto dovuto a Cristo Signore, e, sia pure con altre
modalità, ai Santi: «non che si ritenga che le immagini abbiano in sé
una qualche virtù divina» ma «perché l'onore reso alle immagini è
riferito ai prototipi da esse rappresentati».
1360.
Quando, in base al n.
125 della Costituzione liturgica «Sacrosanctum Concilium», viene
esposta alla pubblica venerazione dei fedeli, specialmente nelle chiese,
una nuova immagine sacra di notevole rilievo, è buona cosa celebrare il
rito particolare qui proposto. Il rito si svolge fuori della Messa. Nel
caso poi di una sacra immagine per la sola venerazione domestica nelle
case dei fedeli, la benedizione si svolga secondo il rito descritto più
oltre, al cap. LVIII, p. 700.
1361.
Il presente capitolo
comprende tre riti:
a) rito di benedizione in
occasione dell'esposizione di un'immagine di nostro Signore Gesù
Cristo;
b) rito di benedizione in
occasione dell'esposizione di un'immagine della beata Vergine Maria;
c) rito di benedizione in
occasione dell'esposizione dell'immagine di uno o più Santi.
1362. Il rito qui proposto può
essere usato dal vescovo e dal presbitero.
1363. Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare
le singoli parti alle circostanze di persone e di luoghi.
Se il rito è lodevolmente
presieduto dal vescovo, si facciano tutti gli adattamenti opportuni.
1364. La benedizione per
l'esposizione di un'immagine sacra si unisce alla celebrazione dei
Vespri nel giorno in cui si devono o si possono celebrare i Vespri
corrispondenti.
I Vespri si svolgono nel modo
solito. Terminata la salmodia, è bene fare una lettura più lunga,
scelta fra quelle proposte nel Lezionario per le feste del Signore,
della beata Vergine e dei Santi.
Quindi il sacerdote
celebrante tiene l'omelia, nella quale illustra sia la lettura biblica,
sia l'importanza che hanno per la Chiesa le sacre immagini.
Dopo la lettura biblica o
dopo l'omelia, secondo l'opportunità, tutti sostano per qualche tempo
in silenziosa meditazione della parola di Dio. Quindi si canta il
responsorio della Liturgia delle Ore o si esegue un canto che abbia la
stessa funzione. Terminato il canto, il sacerdote celebrante dice la
preghiera di benedizione, seguita dal cantico evangelico con la sua
antifona. Durante il cantico, fatta l'incensazione dell'altare e della
croce, s'incensa la Sacra immagine. La celebrazione dei Vespri viene poi
proseguita e conclusa nel modo solito.
I. PER L'ESPOSIZIONE DI
UN'IMMAGINE
DI NOSTRO SIGNORE GESU'
CRISTO
Rito della benedizione
INIZIO
1365.
Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il sacerdote celebrante
dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1366.
Il sacerdote saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
La grazia e la pace di Dio,
nostro Padre,
e del Signore nostro Gesù
Cristo,
immagine del Dio invisibile,
sia con tutti voi.
R.
E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1367.
Il sacerdote, o un
altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Fratelli e sorelle, è motivo
di grande gioia per noi lodare Dio nel momento in cui una nuova immagine
del Signore nostro Gesù Cristo sarà esposta alla pubblica venerazione.
Essa ci ricorda che Cristo
eterno Figlio di Dio, fatto uomo nel grembo della Vergine, è immagine
del Dio invisibile segno e sacramento di Dio Padre.
Egli ha detto: «Chi vede me,
vede il Padre».
Venerando quest'immagine,
eleviamo lo sguardo a Cristo che vive e regna in eterno con il Padre e
lo Spirito Santo.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1368.
Un lettore o uno dei
presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura, scelti di
preferenza tra quelli proposti nel Lezionario del Messale Romano o della
Liturgia delle Ore per la celebrazione del particolare mistero del
Signore rappresentato nell'immagine, intercalando alle letture un
responsorio adatto o momenti di silenzio. Alla lettura del Vangelo si
dia sempre il posto di onore. Si possono leggere anche i testi proposti
qui di seguito.
Col 1, 12-20
Cristo Signore è immagine
del Dio invisibile.
Ascoltate la parola di Dio
dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Ringraziamo con gioia il
Padre, che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi
nella luce.
E' lui infatti che ci ha
liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo
Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione
dei peccati.
Egli è immagine del Dio
invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui
sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e
Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di
lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui.
Egli è anche il capo del
corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che
risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. Perché
piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui
riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua
croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle
nei cieli.
1369.
Oppure (per esteso vedi
a p.
1094):
Gv 14,1-11
Chi ha visto me, ha visto il
Padre.
RESPONSORIO
1370.
Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p.
988 e p. 1037) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 8,4-5 6-7
R.
Grande è il tuo nome,
Signore, su tutta la terra.
Ap 15, 3-4
R.
Temete Dio e dategli
gloria.
Ap 14,7
OMELIA
1371.
Secondo l'opportunità,
il sacerdote rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando le
letture bibliche e il mistero del Signore rievocato nell'immagine, perché
percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
1372.
Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità dei momento.
Dio, Padre onnipotente, ci ha
dato come Salvatore e redentore il suo Verbo eterno; per mezzo di lui
tutte le cose sono state create e tutte in lui sussistono.
Preghiamo e diciamo:
R.
Rendici conformi, o Padre,
al Cristo tuo Figlio.
Padre, che ti sei rivelato
nel tuo Figlio,
somma verità e sapienza
infinita,
accresci in noi il desiderio
di conoscerlo sempre più,
per aderire più strettamente
a lui.
R.
Padre, che mandando il tuo
Figlio,
hai riempito la terra della
rugiada celeste,
allieta il nostro cuore con
la sua continua presenza.
R.
Padre, che hai consacrato il
Cristo
sacerdote, re e profeta,
fa' che siamo con lui e per
lui offerta a te gradita.
R.
Padre, che ci hai dato come
modello e maestro
il Cristo mite e umile di
cuore,
fa' che impariamo da lui
benignità e mansuetudine.
R.
Padre, che hai riconciliato
tutto a te nel sangue di Cristo
che diveniamo servi premurosi
e fedeli discepoli del divino
Maestro,
operatori di concordia e di
pace.
R.
Padre, che nell'ineffabile
disegno della tua provvidenza
hai voluto che il Salvatore
del mondo
fosse appeso a una croce per
distruggere la morte e l'inferno,
donaci di essere uniti alla
sua passione
per condividere la sua
risurrezione.
R.
_____________________________________________________
1373.
Quando si omettono le
invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il
sacerdote invita alla preghiera con queste parole o altre simili:
Carissimi, preghiamo Dio
Padre onnipotente,
perché contemplando con fede
il mistero di Cristo,
otteniamo i frutti della
nostra salvezza.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
_____________________________________________________
* Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1374. Il sacerdote, con le
braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Ti benediciamo, Padre santo:
nel tuo immenso amore verso
il genere umano,
hai mandato nel mondo
come Salvatore e primogenito
tra molti fratelli
il tuo Verbo eterno,
fatto uomo nel grembo della
Vergine purissima,
in tutto simile a noi, fuorché
nel peccato.
Tu ci hai dato in Cristo
il modello perfetto della
santità:
la Chiesa lo venera bambino,
e in lui, piccolo e fragile,
adora il Dio onnipotente;
contemplando il suo volto
scorge la tua bontà,
ricevendo dalla sua bocca le
parole di vita,
si riempie della tua
sapienza;
scoprendo le insondabili
profondità del suo cuore,
si accende del fuoco dello
Spirito,
effuso sui nuovi figli;
guardando il suo corpo
piagato
venera quel sangue prezioso
che la rende pura e santa;
esultando per la sua
risurrezione,
pregusta la gioia delle nozze
eterne.
Concedi, o Padre, che i tuoi
fedeli,
onorando questa sacra effigie
abbiano gli stessi sentimenti
che furono in Cristo Gesù,
e, dopo aver portato
l'immagine dell'uomo terreno,
rispecchino finalmente quella
dell'uomo celeste.
Il Figlio tuo, o Padre, sia
per tutti noi
la via che ci fa salire a te,
la verità che ci illumina,
la vita che ci nutre e ci
rinnova,
la luce che rischiara il
cammino,
la pietra su cui possiamo
riposare,
la porta che introduce nella
nuova Gerusalemme.
Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
R.
Amen.
1375.
Oppure:
O Dio, che abiti una luce
inaccessibile
e ci hai amato di così
grande amore
da renderti visibile nel
Cristo,
volgi lo sguardo ai tuoi
fedeli
che ritraggono in una
immagine l'umanità del tuo Figlio
e fa' che siano configurati a
lui
che venerano in questa
effigie.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
1376.
Dopo la preghiera di
benedizione il sacerdote pone l'incenso nel turibolo e incensa
l'immagine mentre si canta un'antifona o un inno o un salmo riferito al
mistero raffigurato nell'immagine, o si esegue un altro canto adatto.
CONCLUSIONE
1377.
Il sacerdote stendendo
le mani sui presenti dice:
La pace di Dio, che sorpassa
ogni sentimento,
custodisca il vostro cuore e
il vostro spirito
nella conoscenza e nell'amore
di Dio
del suo Figlio, il Signore
nostro Gesù Cristo.
R.
Amen.
E la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R.
Amen.
1378. Un canto corale può chiudere la celebrazione.
II. PER L'ESPOSIZIONE DI
UN'IMMAGINE
DELLA BEATA VERGINE MARIA
Rito della benedizione
INIZIO
1379.
Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce mentre il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1380.
Il sacerdote saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
La grazia del Signore nostro
Gesù Cristo,
nato da Maria Vergine,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito
Santo,
sia con tutti voi.
R.
E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1381.
Il sacerdote, o un
altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste
parole o altre simili:
Siamo riuniti nella gioia,
fratelli e sorelle carissimi, nel momento in cui viene esposta alla
pubblica venerazione l'immagine di santa Maria venerata sotto il titolo
di...
Questa immagine sta a
significare quanto forte e vitale sia il vincolo che unisce la beata
Vergine al Cristo e alla Chiesa. Maria infatti è la santa Madre del
Verbo fatto uomo, icona del Dio invisibile; ed è essa stessa immagine,
tipo, modello della Chiesa: immagine, nella quale la Chiesa contempla
con gioia il pieno compimento di ciò che desidera e spera di essere; il
tipo, in cui riconosce la via e la norma per una perfetta unione con
Cristo; il modello a cui la Sposa di Cristo ispira per l'adempimento
della missione apostolica.
Con animo devoto e filiale
partecipiamo insieme a questo sacro rito.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1382. Un lettore o uno dei
presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura, scelti di
preferenza tra quelli proposti nel Lezionario del Messale Romano o nella
Liturgia delle Ore, specialmente nel Proprio o nel Comune della Madonna,
intercalando alle letture un responsorio adatto o momenti di silenzio.
Alla lettura del Vangelo si dia sempre il posto d'onore.
Si possono leggere anche i
testi proposti qui di seguito.
Lc 1,42-50
Tutte le generazioni mi
chiameranno beata.
Ascoltate la parola del
Signore dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Elisabetta,
piena di Spirito Santo, esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le
donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre
del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è
giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il
Signore
e il mio spirito esulta in
Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà
della sua serva.
D'ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me
l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione
la sua misericordia
si stende su quelli che lo
temono».
1383.
Oppure (per esteso vedi
a p.
984 ss.):
Ap 11,19; 12,1-6.10
Nel cielo apparve un segno
grandioso.
Lc 1,26-38
Ecco, concepirai un figlio e
lo darai alla luce.
Gv 19, 25-27
Ecco il tuo figlio. Ecco la
tua madre.
RESPONSORIO
1384.
Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p.
1021
e p.
1035) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 112 (113), 1-2 3-4 5-6
7-8
R.
Benediciamo il nome del
Signore,
Lc 1,46-48 49-50 51-52 54-55
(Magnificat)
R.
Grandi cose ha fatto in me
l'Onnipotente.
OMELIA
1385.
Secondo l'opportunità,
il sacerdote rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando le
letture bibliche e la parte della beata Vergine Maria nella storia della
salvezza, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
1386.
Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
Animati dalla fede in Cristo
Salvatore, che si è degnato di nascere da Maria Vergine, diciamo
insieme:
R.
Interceda per noi la Madre
tua, Signore.
Salvatore del mondo,
che nella tua potenza
redentrice
hai preservato la Madre tua
da ogni colpa,
liberaci da ogni peccato.
R.
Redentore nostro,
che hai fatto della Vergine
di Nazaret
la dimora della tua presenza
e il santuario dello Spirito
Santo,
edifica anche noi in tempio
vivo del tuo Spirito.
R.
Sacerdote sommo ed eterno,
che hai voluto Maria accanto
a te ai piedi della croce,
per le sue preghiere donaci
la gioia
di comunicare alla tua
passione.
R.
Re dei re,
che hai assunto con te nella
gloria
in corpo e anima la Madre
tua,
fa' che cerchiamo e gustiamo
le realtà del cielo.
R.
Signore del cielo e della
terra,
che hai posto come regina
alla tua destra la Vergine Maria,
rendici coeredi della tua
gloria.
R.
_____________________________________________________
1387.
Quando si omettono le
invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il
sacerdote invita alla preghiera con queste parole o altre simili:
Uniti in preghiera,
come la Madre di Gesù e gli
Apostoli nel Cenacolo,
supplichiamo Dio nostro
Padre.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
_____________________________________________________
* Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1388.
Poi il sacerdote, con
le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Ti benediciamo e ti
glorifichiamo, Dio trascendente ed eterno:
prima della creazione del
mondo
hai costituito il Cristo
principio e fine dell'universo
e hai congiunto a lui nel
mirabile disegno del tuo amore
la beata Vergine Maria,
genitrice e socia del tuo Figlio,
immagine e modello della
Chiesa,
avvocata e madre di tutti.
E' lei la donna nuova,
che ha risollevato le sorti
dell'umanità,
decaduta per la colpa della
prima Eva,
l'eletta Figlia di Sion,
che unendo la sua voce
implorante ai gemiti dei patriarchi,
ha raccolto nel cuore le
attese dell'antico Israele;
la serva povera e umile,
da cui è sorto il sole di
giustizia,
il tuo Figlio, il Signore
nostro Gesù Cristo.
Padre santo, ascolta la
preghiera dei tuoi fedeli,
che ti presentano questa
effigie della beata Vergine,
perché confortati dalla sua
protezione
imprimano nel cuore
l'immagine che contemplano.
Dona loro una fede
indefettibile,
una salda speranza,
una carità sollecita
e un'umiltà sincera.
Fa' che siano forti nel
dolore,
dignitosi nella povertà,
pazienti nelle avversità,
aperti alla condivisione nel
benessere,
operatori di giustizia e
costruttori di pace,
finché giunti al termine del
cammino,
nell'amore a te e ai fratelli
entrino nella città eterna,
dove la beata Vergine
intercede per noi come Madre
e risplende come Regina.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
1389.
Oppure:
O
Dio, che alla tua Chiesa
pellegrina nella fede
hai dato in Maria Vergine
l'immagine della futura
gloria,
concedi ai tuoi fedeli
che ti presentano questa sua
icona,
di poter sempre alzare gli
occhi con fiducia
verso di lei, fulgido modello
di virtù
per tutto il popolo degli
eletti.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
1390.
Dopo la preghiera di
benedizione, il sacerdote, secondo l'opportunità pone l'incenso nel
turibolo e incensa l'immagine.
Nel frattempo si canta un
salmo o un inno in onore della Madonna con riferimento al titolo
rappresentato nell'immagine, oppure una delle antifone seguenti o un
altro canto adatto.
Antifona:
Benedetta fra tutte le donne,
o Vergine Maria,
benedetta dall'Altissimo.
Oppure:
Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e
benedetta.
CONCLUSIONE
1391.
Il sacerdote stendendo
le mani sui presenti dice:
Dio misericordioso,
che per mezzo del suo Figlio,
nato dalla Vergine,
ha redento il mondo,
vi colmi della sua
benedizione.
R.
Amen.
Dio vi protegga sempre
per intercessione di Maria,
vergine e madre,
che ha dato al mondo l'autore
della vita.
R.
Amen.
A
tutti voi,
qui radunati con devozione
filiale,
conceda il Signore la salute
del corpo
e la consolazione dello
Spirito.
R.
Amen.
E la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R.
Amen.
1392.
Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
III. PER L'ESPOSIZIONE
DI
UN'IMMAGINE DI SANTI
Rito della benedizione
INIZIO
1393.
Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R.
Amen.
SALUTO
1394.
Il sacerdote saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
La grazia del Signore nostro
Gesù Cristo,
corona di tutti i santi,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito
Santo,
sia con voi.
R.
E con il tuo spirito.
R.
Amen.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1395.
Il sacerdote, o un
altro ministro idoneo, introduce il rito d benedizione con queste parole
o altre simili:
Carissimi, il rito di
benedizione che stiamo per celebrare esponendo alla venerazione del
popolo cristiano una nuova immagine di san
N., rende anzitutto gloria a
Dio, fonte di ogni santità. Disponiamo i nostri animi a comprendere il
vero significato di questa celebrazione.
Offrendo alla devota
attenzione dei fedeli le immagini dei santi, la Chiesa madre vuole porre
sotto i nostri occhi l'effigie di coloro che, guidati dallo Spirito
Santo, hanno seguito Gesù in vita e in morte, perché innalzando lo
sguardo alla città futura possiamo scorgere la via per la quale i santi
sono giunti alla perfetta unione con Cristo. Essi sono amici ed eredi
del Signore Gesù, nostri modelli e patroni. Ci amano, ci soccorrono,
intercedono per noi, in forza del misterioso vincolo di comunione fra i
membri della Chiesa pellegrina nel mondo e coloro che sono già entrati
nella Gerusalemme del cielo.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1396.
Un lettore o uno dei
presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura, scegliendoli di
preferenza tra quelli proposti nel Lezionario del Messale Romano o nella
Liturgia delle Ore, sia nel Comune che nel Proprio dei santi,
intercalando alle letture un responsorio adatto o momenti di silenzio.
Alla lettura del Vangelo si dia sempre il posto d'onore. Si possono
leggere anche i testi proposti qui di seguito.
Mt 5, 1-12
Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Ascoltate la parola del
Signore dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vedendo
le folle, salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono
i suoi discepoli.
Prendendo allora la parola,
li ammaestrava dicendo:
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno
dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la
terra.
Beati quelli che hanno fame e
sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno
misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati
figli di Dio.
Beati i perseguitati per
causa della giustizia,
perché di essi è il regno
dei cieli.
Beati voi quando vi
insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male
contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è
la vostra ricompensa nei cieli.
1397.
Oppure (per esteso vedi
a p.
963 ss.):
Ef 3, 14-19
Conoscere l'amore di Cristo,
che sorpassa ogni conoscenza.
Pt 4,7-11
Ciascuno viva secondo la
grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri.
1 Gv 5,1-6
Questa è la vittoria che ha
vinto il mondo: la nostra fede.
RESPONSORIO
1398.
Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p.
987 ss.
) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 1,1-2 3 4.6
R.
Beato chi spera nel
Signore.
Sal 14 (15), la.2-3a 3b-4a 5
R.
Il giusto abiterà nella
casa del Signore.
Sal 33,2-3 4-5 6-7 8-9 10-11
R.
Benedetto il Signore
gloria dei suoi santi.
OMELIA
1399.
Secondo l'opportunità,
il sacerdote rivolge una breve omelia al presenti, illustrando la
lettura biblica e la parte che hanno i santi nella vita della Chiesa,
perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
1400.
Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
Supplichiamo con fede Dio,
Padre misericordioso. Con la potenza dello Spirito Santo egli
continuamente santifica la Chiesa e ci offre nelle sorelle e fratelli
santi una fedele immagine di Cristo suo Figlio.
R.
Per intercessione di san
N., salvaci, Signore.
Dio, fonte di ogni santità,
che fai risplendere nei santi
i prodigi della tua grazia,
concedi a noi di riconoscere
in loro
i segni della tua grandezza.
R.
Dio di infinita sapienza,
che hai costituito gli
Apostoli
come colonna e fondamento
della Chiesa di Cristo,
conferma il tuo popolo
nell'adesione piena e
cordiale al loro insegnamento.
R.
Tu che hai dato ai martiri la
fortezza
per testimoniare il Vangelo
fino all'effusione del sangue,
rendici fedeli testimoni del
tuo Figlio.
R.
Tu che hai ispirato alle
vergini
il santo proposito di imitare
Cristo
vergine, povero e obbediente,
fa' che non manchi mai alla
Chiesa
il segno della verginità
consacrata
come testimonianza dei beni
futuri.
R.
Tu che riveli la tua presenza
in tutti i santi
e manifesti in loro il tuo
volto e la tua parola,
concedi al popolo cristiano
che li onora
di sentirsi sempre più unito
a te, sommo bene.
R.
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1401.
Quando si omettono le
invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il
sacerdote invita alla preghiera con queste parole o altre simili:
Convocati in un solo Spirito
da molte genti
per un unico progetto di
santità,
invochiamo Dio, Signore e
Padre.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
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* Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1402.
Il sacerdote, con le
braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
Ti glorifichiamo, o Padre:
tu solo sei santo
e nella tua immensa
misericordia,
hai mandato nel mondo il tuo
Figlio,
principio e compimento di
ogni santità.
Egli ha effuso sulla Chiesa
nascente
il tuo Santo Spirito:
voce che ci ammaestra nel
cammino della perfezione;
soffio che alita su di noi
con soavità e forza;
fuoco che accende di carità
i nostri cuori;
germe divino che dà frutti
rigogliosi di grazia.
Ti benediciamo, Signore,
perché hai voluto arricchire
dei doni dello Spirito il
beato
N.
che è proposto alla comune
venerazione
attraverso questa immagine.
Fa' che illuminati dal suo
esempio,
procediamo sulle orme del
Signore,
fino a che si formi in noi
l'uomo perfetto
nella misura piena della
statura di Cristo.
Donaci di annunziare in
parole e opere il tuo Vangelo
non esitando a dare anche la
vita.
Rendici lieti di portare la
croce di ogni giorno
nel servizio di te e dei
fratelli.
Fa' che impegnandoci
nell'edificare la città terrena
per arricchirla dello Spirito
di Cristo,
teniamo fisso lo sguardo alla
città futura,
dove tu, o Padre, ci
accoglierai
nella gloria del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
R.
Amen.
1403.
Oppure:
Dio, fonte di ogni grazia e
santità,
guarda con amore i tuoi
fedeli
che hanno preparato questa
immagine di san
N.,
amico ed erede di Cristo
fedele testimone del Vangelo:
donaci di sperimentare
l'efficacia della sua intercessione
presso il trono della tua
gloria.
Per Cristo nostro Signore.
R.
Amen.
1404.
Dopo la preghiera di
benedizione, il sacerdote, secondo opportunità, pone l'incenso nel
turibolo e incensa la nuova immagine, mentre si canta un salmo o un inno
in onore del santo rappresentato nell'immagine, oppure una delle
antifone seguenti, o un altro canto adatto.
Antifona:
Lodate il nostro Dio, voi
tutti suoi servi,
voi che lo temete, piccoli e
grandi.
Ha preso possesso del suo
regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.
Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo gloria al suo nome.
Oppure:
La tua Chiesa canta la
sapienza dei santi,
l'assemblea ne proclama le
lodi.
CONCLUSIONE
1405.
Il sacerdote stendendo
le mani sui presenti dice:
Dio, gloria e letizia dei
suoi servi fedeli,
che ci ha dato in san
N.
un segno della sua
protezione,
faccia risplendere il suo
volto su di voi.
R.
Amen.
L'intercessione di san
N.
vi
liberi dai mali presenti,
e il suo esempio vi sproni a
vivere secondo il Vangelo,
nel servizio di Dio e dei
fratelli.
R.
Amen.
Possiate godere con Maria,
regina di tutti i santi,
la gioia e la pace di quella patria,
nella quale la Chiesa esulta in eterno
per la comunione gloriosa di tutti i suoi figli.
R.
Amen.
E
la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R. Amen.
1406. Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
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