Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture 

IX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - SABATO
UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Adoriamo il Signore:
sua è la terra ed ogni creatura.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia
(Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra
(Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce
(Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere
(Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo »
(Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
(Ant.).
 

Inno

O re d'eterna gloria,
che irradi sulla Chiesa
i doni del tuo Spirito,
assisti i tuoi fedeli.

Illumina le menti,
consola i nostri cuori
rafforza i nostri passi
sulla via della pace.

E quando verrà il giorno
del tuo avvento glorioso,
accoglici, o Signore,
nel regno dei beati.

A te sia lode, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Chi si fa piccolo come un bambino
sarà il più grande nel regno dei cieli.

SALMO 130  
Confidare in Dio come il bimbo nella madre 
Imparate da me che sono mite ed umile di cuore (Mt 11,29)


Signore, non si inorgoglisce il mio cuore *
e non si leva con superbia il mio sguardo; 
non vado in cerca di cose grandi, *
superiori alle mie forze. 

Io sono tranquillo e sereno †
come bimbo svezzato in braccio a sua madre, *
come un bimbo svezzato è l'anima mia. 

Speri Israele nel Signore, *
ora e sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Chi si fa piccolo come un bambino
sarà il più grande nel regno dei cieli.

2^ Antifona
In sincerità e gioia, mio Dio,
offro a te tutti i tuoi doni.

SALMO 131, 1-10   (I)  Le promesse divine fatte a Davide
Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre (Lc 1, 32).

Ricordati, Signore, di Davide, *
di tutte le sue prove, 
quando giurò al Signore, *
al Potente di Giacobbe fece voto: 

«Non entrerò sotto il tetto della mia casa, *
non mi stenderò sul mio giaciglio, 
non concederò sonno ai miei occhi *
né riposo alle mie palpebre, 

finché non trovi una sede per il Signore, *
una dimora per il Potente di Giacobbe». 

Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, *
l'abbiamo trovata nei campi di Iàar. 
Entriamo nella sua dimora, *
prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi. 

Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, *
tu e l'arca della tua potenza. 
I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, *
i tuoi fedeli cantino di gioia. 

Per amore di Davide tuo servo *
non respingere il volto del tuo consacrato.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
In sincerità e gioia, mio Dio,
offro a te tutti i tuoi doni.

3^ Antifona
Dio ha dato al Cristo il trono di Davide,
il suo regno sarà senza fine.

SALMO 131, 11-18  (II) Elezione di Davide e di Sion
Ora appunto ad Abramo e alla sua discendenza furono fatte le promesse ... cioè a Cristo (Gal 3, 16).
 

Il Signore ha giurato a Davide †
e non ritratterà la sua parola: *
«Il frutto delle tue viscere 
io metterò sul tuo trono! 

Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza †
e i precetti che insegnerò ad essi, *
anche i loro figli per sempre 
sederanno sul tuo trono». 

Il Signore ha scelto Sion, *
l'ha voluta per sua dimora: 
«Questo è il mio riposo per sempre; *
qui abiterò, perché l'ho desiderato. 

Benedirò tutti i suoi raccolti, *
sazierò di pane i suoi poveri. 
Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, *
esulteranno di gioia i suoi fedeli. 

Là farò germogliare la potenza di Davide, *
preparerò una lampada al mio consacrato. 
Coprirò di vergogna i suoi nemici, *
ma su di lui splenderà la corona».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Dio ha dato al Cristo il trono di Davide,
il suo regno sarà senza fine.

Versetto
V. Venite, ammirate le opere del Signore:
R. ha fatto cose stupende sulla terra.

Prima Lettura
Dal libro di Giobbe 42, 7-17

Dio riconosce la giustizia di Giobbe e lo premia di fronte ai suoi amici
Dopo che il Signore aveva rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz il Temanita: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. Prendete dunque sette vitelli e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi; il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinché io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».
Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita andarono e fecero come loro aveva detto il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.
Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d'oro.
Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. Ebbe anche sette figli e tre figlie. A una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio. In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli.
Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant'anni e vide figli e nipoti di quattro generazioni. Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.

Responsorio   Cfr. Gb 42, 7. 8
R. Disse il Signore a Elifaz: Tu e i tuoi amici non avete detto di me cose rette come il servo Giobbe; * egli pregherà per voi.
V. Per riguardo a lui, non punirò la vostra stoltezza:
R. egli pregherà per voi.

Seconda Lettura
Dalla «Esposizione su Giovanni» di san Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa   (Cap. 14, lect. 2)

La via per giungere alla vera vita
La via è Cristo, e perciò dice: «Io sono la via» (Gv 14, 6). Il che è pienamente giustificato, infatti «per mezzo di lui possiamo presentarci al Padre» (Ef 2, 18).
E siccome questa via conduce alla meta, aggiunge: «Sono la verità e la vita»; e così egli è al tempo stesso via e meta. Via secondo l'umanità,
meta secondo la divinità. Dunque, in quanto uomo, dice: «Io sono la via»; in quanto Dio aggiunge: «la verità e la vita». Con queste due parole è indicato molto bene il traguardo di questa via.
Il punto d'arrivo di questa via infatti è la fine del desiderio umano. Ora l'uomo desidera due cose principalmente: in primo luogo quella conoscenza della verità che è propria della sua natura. In secondo luogo la permanenza nell'essere, proprietà questa comune a tutte le cose. In Cristo si trova l'una e l'altra. Egli è la via per arrivare alla conoscenza della verità, anzi è la stessa verità: Guidami, Signore, nella verità e camminerò nella tua via (cfr. Sal 85, 11).
Similmente egli è la via per giungere alla vita, anzi, egli stesso è la vita: «Mi hai fatto conoscere il sentiero della vita» (Sal 15, 11 volgata).
E perciò ha designato la fine di questa via come verità e vita. Entrambe sono state applicate a Cristo più sopra.
Innanzitutto egli è la vita: si dice infatti «in lui era la vita», e poi che egli è la verità, perché «era la luce degli uomini» (Gv 1, 4). E la luce è la verità. Se dunque cerchi per dove passare, accogli Cristo perché egli è la via: «Questa è la strada, percorretela» (Is 30, 219. Dice Agostino: «Cammina attraverso l'uomo e giungerai a Dio». E' meglio zoppicare sulla via, che camminare a forte andatura fuori strada. Chi zoppica sulla strada, anche se avanza poco, si avvicina tuttavia al termine. Chi invece cammina fuori strada, quanto più velocemente corre, tanto più si allontana dalla meta.
Se cerchi dove andare, segui Cristo, perché egli è la verità, alla quale desideriamo arrivare: «La mia bocca proclama la verità» (Pro 8, 7). Se cerchi dove fermarti, stai con Cristo, perché egli è la vita: Chi trova me, trova la vita e attingerà la salvezza dal Signore (cfr. Pro 8, 35).
Segui dunque Cristo se vuoi essere sicuro. Non potrai smarrirti, perché egli è la via. Perciò coloro che seguono lui non camminano per luoghi impraticabili, ma per la via giusta. Parimenti non può esservi errore, perché egli è la verità e insegna tutta la verità. Dice infatti: «Per questo io sono nato e per questo sono venuto al mondo, per rendere testimonianza alla verità» (Gv 18, 37). Infine non può esservi confusione, perché egli è la vita e dà la vita. Dice infatti: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza» (Gv 10, 10).

Responsorio    Gv 8, 12; 14, 6. 5
R. Dice il Signore: Chi segue me non cammina nelle tenebre. * Io sono la via, la verità e la vita.
V. Signore, non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via?
R. Io sono la via, la verità e la vita.

Oppure:             Gb 42, 10. 11. 12; 1 Cor 10, 13
R. Dio accrebbe del doppio quanto Giobbe aveva posseduto e i suoi fratelli lo consolarono. * Il Signore benedisse Giobbe più di prima.
V. Dio è fedele: non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita.
R. Il Signore benedisse Giobbe più di prima.


Orazione

O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza, allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene. Per il nostro Signore

R. Amen
Benediciamo il Signore.

R. Rendiamo grazie a Dio.

  

 

Sommario Liturgia


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