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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
XXVII
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO
- VENERDÌ
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Lodiamo il Signore nostro Dio:
eterna è la sua misericordia.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura
« quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite
il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Creati per la gloria del tuo nome,
redenti dal tuo sangue sulla croce,
segnati dal sigillo del tuo Spirito,
noi t'invochiamo: salvaci, o Signore!
Tu spezza le catene della colpa,
proteggi i miti, libera gli oppressi
e conduci nel cielo ai quieti pascoli
il popolo che crede nel tuo amore.
Sia lode e onore a te, pastore buono,
luce radiosa dell'eterna luce,
che vivi con il Padre e il Santo Spirito
nei secoli dei secoli glorioso. Amen.
1^ Antifona
Sono sfinito dal gridare
nell'attesa del mio Dio.
SALMO
68, 2-13 (I) Mi
divora lo zelo per la tua casa
Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34).
Salvami, o Dio: *
l'acqua mi giunge alla gola.
Affondo nel fango e non ho sostegno; †
sono caduto in acque profonde *
e l'onda mi travolge.
Sono sfinito dal gridare, †
riarse sono le mie fauci; *
i miei occhi si consumano nell'attesa del mio Dio.
Più numerosi dei capelli del mio capo *
sono coloro che mi odiano senza ragione.
Sono potenti i nemici che mi calunniano: *
quanto non ho rubato, lo dovrei restituire?
Dio, tu conosci la mia stoltezza *
e le mie colpe non ti sono nascoste.
Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, *
Signore, Dio degli eserciti;
per me non si vergogni *
chi ti cerca, Dio d'Israele.
Per te io sopporto l'insulto *
e la vergogna mi copre la faccia;
sono un estraneo per i miei fratelli, *
un forestiero per i figli di mia madre.
Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, *
ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.
Mi sono estenuato nel digiuno *
ed è stata per me un'infamia.
Ho indossato come vestito un sacco *
e sono diventato il loro scherno.
Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, *
gli ubriachi mi dileggiavano.
Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Sono sfinito dal gridare
nell'attesa del mio Dio.
2^ Antifona
Hanno messo nel mio cibo veleno,
nella mia sete mi hanno fatto bere l'aceto.
SALMO
68, 14-22 (II) Mi
divora lo zelo per la tua casa
Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34).
Ma io innalzo a te la mia preghiera, *
Signore, nel tempo della benevolenza;
per la grandezza della tua bontà, rispondimi, *
per la fedeltà della tua salvezza, o Dio.
Salvami dal fango, che io non affondi, †
liberami dai miei nemici *
e dalle acque profonde.
Non mi sommergano i flutti delle acque †
e il vortice non mi travolga, *
l'abisso non chiuda su di me la sua bocca.
Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; *
volgiti a me nella tua grande tenerezza.
Non nascondere il volto al tuo servo, *
sono in pericolo: presto, rispondimi.
Avvicinati a me, riscattami, *
salvami dai miei nemici.
Tu conosci la mia infamia, †
la mia vergogna e il mio disonore; *
davanti a te sono tutti i miei nemici.
L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. †
Ho atteso compassione, ma invano, *
consolatori, ma non ne ho trovati.
Hanno messo nel mio
cibo veleno *
e quando avevo sete mi hanno fatto bere l'aceto.
Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Hanno messo nel mio cibo veleno,
nella mia sete mi hanno fatto bere l'aceto.
3^ Antifona
Cercate il Signore
e avrete la vita.
SALMO
68, 30-37 (III) Mi
divora lo zelo per la tua casa
Gli diedero da bere vino mescolato con fiele (Mt27, 34).
Io sono infelice e sofferente; *
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con il canto, *
lo esalterò con azioni di grazie,
che il Signore gradirà più dei tori, *
più dei giovenchi con corna e unghie.
Vedano gli umili e si rallegrino; *
si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
poiché il Signore ascolta i poveri *
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui acclamino i cieli e la terra, *
i mari e quanto in essi si muove.
Perché Dio salverà Sion, †
ricostruirà le città di Giuda: *
vi abiteranno e ne avranno il possesso.
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, *
e chi ama il suo nome vi porrà dimora.
Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Cercate il Signore
e avrete la vita.
Versetto
V. Il Signore ci insegni le sue vie:
V. e noi andremo per i suoi sentieri.
Prima
Lettura
Dalla prima lettera a Timoteo di san Paolo,
apostolo 6, 1-10
I servi. I falsi dottori
Carissimo, quelli che si trovano sotto il giogo della schiavitù, trattino
con ogni rispetto i loro padroni, perché non vengano bestemmiati il nome
di Dio e la dottrina. Quelli poi che hanno padroni credenti, non manchino
loro di riguardo perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio,
proprio perché sono credenti e amati coloro che ricevono i loro servizi.
Questo devi insegnare e raccomandare.
Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore
nostro Gesù Cristo e la dottrina secondo la pietà, costui è accecato
dall'orgoglio, non comprende nulla ed è preso dalla febbre di cavilli e
di questioni oziose. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze,
i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi
della verità, che considerano la pietà come fonte di guadagno.
Certo, la pietà è un grande guadagno, congiunta però a moderazione!
Infatti non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo
portarne via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci,
contentiamoci di questo. Al contrario coloro che vogliono arricchire,
cadono nella tentazione, nel laccio e in molte bramosie insensate e
funeste, che fanno affogare gli uomini in rovina e perdizione.
L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo
sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi
tormentati con molti dolori.
Responsorio Mt
6, 25; 1 Tm 6, 8
R. Non affannatevi di quello che mangerete, e neanche di quello che
indosserete: * la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del
vestito?
V. Quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, contentiamoci di
questo:
R. la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Seconda Lettura
Dal «Primo Commonitorio» di san Vincenzo di Lerins, sacerdote
(Cap. 23; PL 50, 667-668)
Lo sviluppo del dogma
Qualcuno forse potrà domandarsi: non vi sarà mai alcun progresso della
religione nella Chiesa di Cristo? Vi sarà certamente e anche molto
grande.
Chi infatti può esser talmente nemico degli uomini e ostile a Dio da
volerlo impedire? Bisognerà tuttavia stare bene attenti che si tratti di
un vero progresso della fede e non di un cambiamento. Il vero progresso
avviene mediante lo sviluppo interno. Il cambiamento invece si ha quando
una dottrina si trasforma in un'altra.
E' necessario dunque che, con il progredire dei tempi, crescano e
progrediscano quanto più possibile la comprensione, la scienza e la
sapienza così dei singoli come di tutti, tanto di uno solo, quanto di
tutta la Chiesa. Devono però rimanere sempre uguali il genere della
dottrina, la dottrina stessa, il suo significato e il suo contenuto. La
religione delle anime segue la stessa legge che regola la vita dei corpi.
Questi infatti, pur crescendo e sviluppandosi con l'andare degli anni,
rimangono i medesimi di prima. Vi è certamente molta differenza fra il
fiore della giovinezza e la messe della vecchiaia, ma sono gli stessi
adolescenti di una volta quelli che diventano vecchi. Si cambia quindi
l'età e la condizione, ma resta sempre il solo medesimo individuo. Unica
e identica resta la natura, unica e identica la persona.
Le membra del lattante sono piccole, più grandi invece quelle del
giovane. Però sono le stesse. Le membra dell'uomo adulto non hanno più
le proporzioni di quelle del bambino. Tuttavia quelle che esistono in età
più matura esistevano già, come tutti sanno, nell'embrione, sicché
quanto a parti del corpo, niente di nuovo si riscontra negli adulti che
non sia stato già presente nei fanciulli, sia pure allo stato embrionale.
Non vi è alcun dubbio in proposito. Questa è la vera e autentica legge
del progresso organico. Questo è l'ordine meraviglioso disposto dalla
natura per ogni crescita. Nell'età matura di dispiega e si sviluppa in
forme sempre più ampie tutto quello che la sapienza del creatore aveva
formato in antecedenza nel corpicciuolo del piccolo.
Se coll'andar del tempo la specie umana si cambiasse talmente da avere una
struttura diversa oppure si arricchisce di qualche membro oltre a quelli
ordinari di prima, oppure ne perdesse qualcuno, ne verrebbe di conseguenza
che tutto l'organismo ne risulterebbe profondamente alterato o menomato.
In ogni caso non sarebbe più lo stesso.
Anche il dogma della religione cristiana deve seguire queste leggi.
Progredisce, consolidandosi con gli anni, sviluppandosi col tempo,
approfondendosi con l'età. E' necessario però che resti sempre
assolutamente intatto e inalterato.
I nostri antenati hanno seminato già dai primi tempi nel campo della
Chiesa il seme della fede. Sarebbe assurdo e incredibile che noi, loro
figli, invece della genuina verità del frumento, raccogliessimo il frutto
della frode cioè dell'errore della zizzania.
E' anzi giusto e del tutto logico escludere ogni contraddizione tra il
prima e il dopo. Noi mietiamo quello stesso frumento di verità che fu
seminato e che crebbe fino alla maturazione.
Poiché dunque c'è qualcosa della primitiva seminagione che può ancora
svilupparsi con l'andar del tempo, anche oggi essa può essere oggetto di
felice e fruttuosa coltivazione.
Responsorio Dt 4, 1. 2; Gv 6, 63
R. Ascolta, Israele, le leggi e le norme che io v'insegno. * Non
aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non toglierete nulla.
V. Le parole che vi ho detto sono spirito e vita.
R. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non toglierete
nulla.
Orazione
O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia: perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore.
R.
Amen.
Benediciamo
il Signore.
R.
Rendiamo grazie a Dio.
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