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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
13
GIUGNO
X SETTIMANA
DEL TEMPO ORDINARIO
-
MARTEDÌ
SANT' ANTONIO DI PADOVA (m)
Sacerdote e dottore della Chiesa
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il pastore supremo,
Cristo Signore.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura
« quest'oggi » (Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Affida al Signore la tua via,
ed egli compirà la sua opera.
SALMO 36, 1-11 (I) Il destino dell'empio e del giusto
Beati i miti perché erediteranno la terra (Mt 5, 5).
Non adirarti contro gli empi, *
non invidiare i malfattori.
Come fieno presto appassiranno, *
cadranno come erba del prato.
Confida nel Signore e fa’ il bene, *
abita la terra e vivi con fede.
Cerca la gioia nel Signore, *
esaudirà i desideri del tuo cuore.
Manifesta al Signore la tua via, *
confida in lui: compirà la sua opera;
farà brillare come luce la tua giustizia, *
come il meriggio il tuo diritto.
Sta’ in silenzio davanti al Signore *
e spera in lui;
non irritarti per chi ha successo, *
per l'uomo che trama insidie.
Desisti dall'ira e deponi lo sdegno, *
non irritarti: faresti del male,
poiché i malvagi saranno sterminati, *
ma chi spera nel Signore possederà la terra.
Ancora un poco e l'empio scompare, *
cerchi il suo posto e più non lo trovi.
I miti invece possederanno la terra *
e godranno di una grande pace.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Affida al Signore la tua via,
ed egli compirà la sua opera.
2^ Antifona
Allontànati dal male, fa' il bene:
il Signore sostiene i giusti.
SALMO 36, 12-29 (II) Il destino dell'empio e del giusto
Beati i miti perché erediteranno la terra (Mt 5, 5).
L'empio trama contro il giusto, *
contro di lui digrigna i denti.
Ma il Signore ride dell'empio, *
perché vede arrivare il suo giorno.
Gli empi sfoderano la spada
e tendono l'arco †
per abbattere il misero e l'indigente, *
per uccidere chi cammina sulla retta via.
La loro spada raggiungerà il loro cuore *
e i loro archi si spezzeranno.
Il poco del giusto è cosa migliore *
dell'abbondanza degli empi;
le braccia degli empi saranno spezzate, *
ma il Signore è il sostegno dei giusti.
Conosce il Signore la vita dei buoni, *
la loro eredità durerà per sempre.
Non saranno confusi nel tempo della sventura *
e nei giorni della fame saranno saziati.
Poiché gli empi periranno, †
i nemici del Signore appassiranno
come lo splendore dei prati, *
tutti come fumo svaniranno.
L'empio prende in prestito e non restituisce, *
ma il giusto ha compassione e dà in dono.
Chi è benedetto da Dio possederà la terra, *
ma chi è maledetto sarà sterminato.
Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo *
e segue con amore il suo cammino.
Se cade, non rimane a terra, *
perché il Signore lo tiene per mano.
Sono stato fanciullo e ora sono vecchio, †
non ho mai visto il giusto abbandonato *
né i suoi figli mendicare il pane.
Egli ha sempre compassione e dà in prestito, *
per questo la sua stirpe è benedetta.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene, *
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama la giustizia
e non abbandona i suoi fedeli; †
gli empi saranno distrutti per sempre *
e la loro stirpe sarà sterminata.
I giusti possederanno la terra *
e la abiteranno per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Allontànati dal male, fa' il bene:
il Signore sostiene i giusti.
3^ Antifona
Spera nel Signore
e segui la sua via.
SALMO 36, 30-40 (III) Il destino dell'empio e del giusto
Beati i miti perché erediteranno la terra (Mt 5, 5).
La bocca del giusto proclama la sapienza, *
e la sua lingua esprime la giustizia;
la legge del suo Dio è nel suo cuore, *
i suoi passi non vacilleranno.
L'empio spia il giusto *
e cerca di farlo morire.
Il Signore non lo abbandona alla sua mano, *
nel giudizio non lo lascia condannare.
Spera nel Signore e segui la sua via: †
ti esalterà e tu possederai la terra *
e vedrai lo sterminio degli empi.
Ho visto l'empio trionfante *
ergersi come cedro rigoglioso;
sono passato e più non c'era, *
l'ho cercato e più non si è trovato.
Osserva il giusto e vedi l'uomo retto, *
l'uomo di pace avrà una discendenza.
Ma tutti i peccatori saranno distrutti, *
la discendenza degli empi sarà sterminata.
La salvezza dei giusti viene dal Signore, *
nel tempo dell'angoscia è loro difesa;
il Signore viene in loro aiuto e li scampa, †
li libera dagli empi e dà loro salvezza, *
perché in lui si sono rifugiati.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Spera nel Signore
e segui la sua via.
Versetto
V. Insegnami sapienza e conoscenza:
R. ho fiducia nelle tue parole.
Prima Lettura
Dal libro di Giosuè 2, 1-24
Per fede Raab ospita gli esploratori
israeliti e li salva
In quei giorni Giosuè, figlio di Nun, di
nascosto inviò da Sittim due spie, ingiungendo: «Andate, osservate il
territorio e Gerico». Essi andarono ed entrarono in casa di una donna, una
prostituta chiamata Raab, dove passarono la notte.
Ma fu riferito al re di Gerico: «Ecco alcuni degli Israeliti sono venuti qui
questa notte per esplorare il paese». Allora il re di Gerico mandò a dire a
Raab: «Fa' uscire gli uomini che sono venuti da te e sono entrati in casa
tua, perché sono venuti per esplorare tutto il paese». Allora la donna prese
i due uomini e, dopo averli nascosti, rispose: «Sì, sono venuti da me quegli
uomini, ma non sapevo di dove fossero. Ma quando stava per chiudersi la
porta della città al cader della notte, essi uscirono e non so dove siano
andati. Inseguiteli subito e li raggiungerete».
Essa invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva nascosti fra gli
steli di lino che vi aveva accatastato. Gli uomini li inseguirono sulla
strada del Giordano verso i guadi e si chiuse la porta, dopo che furono
usciti gli inseguitori. Quelli non si erano ancora coricati quando la donna
salì da loro sulla terrazza e disse loro: «So che il Signore vi ha assegnato
il paese, che il terrore da voi gettato si è abbattuto su di noi e che tutti
gli abitanti della regione sono sopraffatti dallo spavento davanti a voi,
perché abbiamo sentito come il Signore ha prosciugato le acque del Mare
Rosso davanti a voi, alla vostra uscita dall'Egitto e come avete trattato i
due re Amorrei, che erano oltre il Giordano, Sicon ed Og, da voi votati allo
sterminio. Lo si è saputo e il nostro cuore è venuto meno e nessuno ardisce
di fiatare dinanzi a voi, perché il Signore vostro Dio è Dio lassù in cielo
e quaggiù sulla terra. Ora giuratemi per il Signore che, come io ho usato
benevolenza, anche voi userete benevolenza alla casa di mio padre; datemi
dunque un segno certo che lascerete vivi mio padre, mia madre, i miei
fratelli, le mie sorelle e quanto loro appartiene e risparmierete le nostre
vite dalla morte». Gli uomini le dissero: «A morte le nostre vite al posto
vostro, purché non riveliate questo nostro affare; quando poi il Signore ci
darà il paese, ti tratteremo con benevolenza e lealtà».
Allora essa li fece scendere con una corda dalla finestra, perché la sua
casa era addossata al muro di cinta; infatti sulle mura aveva l'abitazione.
Disse loro: «Andate verso la montagna, perché non si imbattano in voi i
vostri inseguitori e là rimarrete nascosti tre giorni fino al loro ritorno;
poi andrete per la vostra strada». Le risposero allora gli uomini: «Saremo
sciolti da questo giuramento, che ci hai fatto fare, a queste condizioni:
quando noi entreremo nel paese, legherai questa cordicella di filo scarlatto
alla finestra, per la quale ci hai fatto scendere e radunerai presso di te
in casa tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo
padre. Chiunque allora uscirà dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà
sulla sua testa e noi non ne avremo colpa; chiunque invece sarà con te in
casa, il suo sangue ricada sulla nostra testa, se gli si metterà addosso una
mano. Ma se tu rivelerai questo nostro affare, noi saremo liberi da ciò che
ci hai fatto giurare». Essa allora rispose: «Sia così secondo le vostre
parole». Poi li congedò e quelli se ne andarono. Essa legò la cordicella
scarlatta alla finestra.
Se ne andarono dunque e giunsero alla montagna dove rimasero tre giorni,
finché non furono tornati gli inseguitori. Gli inseguitori li avevano
cercati in ogni direzione senza trovarli. I due uomini allora tornarono sui
loro passi, scesero dalla montagna, passarono il Giordano e vennero da
Giosuè, figlio di Nun, e gli raccontarono quanto era loro accaduto. Dissero
a Giosuè: «Dio ha messo nelle nostre mani tutto il paese e tutti gli
abitanti del paese sono già disfatti dinanzi a noi».
Responsorio Cfr. Gc 2, 24-26; Eb 11, 31
R. L'uomo è giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla
fede. Così anche Raab, che ospitò gli esploratori e li rimandò per altra
via. * Come il corpo senza lo spirito è morto, anche la fede senza le opere
è morta.
V. Per fede Raab, la prostituta, non perì con gl'increduli, avendo accolto
con bontà gli esploratori.
R. Come il corpo senza lo spirito è morto, anche la fede senza le opere è
morta.
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di sant'Antonio di Padova, sacerdote
La predica è efficace quando parlano le opere
Chi è pieno di Spirito Santo
parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su
Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e
obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è
efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Cessino, ve ne
prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti
di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico,
in cui non trovò frutto, ma solo foglie. «Una legge, dice Gregorio, si
imponga al predicatore: metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta
la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina.
Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo
dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla
secondo il dettame di questo Spirito e non secondo l'inclinazione del suo
animo. Vi sono infatti alcuni che parlano secondo il loro spirito, rubano le
parole degli altri e le propalano come proprie. Di costoro e dei loro simili
il Signore dice a Geremia: «Perciò, eccomi contro i profeti, oracolo del
Signore, che muovono la lingua per dare oracoli. Eccomi contro i profeti di
sogni menzogneri, dice il Signore, che li raccontano e traviano il mio
popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun
ordine. Essi non gioveranno affatto a questo popolo. Parola del Signore»
(Ger 23, 30-32).
Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito Santo, e
supplichiamo umilmente che ci infonda la sua grazia per realizzare di nuovo
il giorno di Pentecoste nella perfezione dei cinque sensi e nell'osservanza
del decalogo. Preghiamolo che ci ricolmi di un potente spirito di
contrizione e che accenda in noi le lingue di fuoco per la professione della
fede, perché, ardenti e illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di
vedere Dio uno e trino.
Responsorio Cfr.
Dn 7,11
R. Per le parole solenni che egli proferiva * i peccatori si pentivano.
V. E facevano penitenza al cospetto di Dio.
R. I peccatori si pentivano.
Orazione
Dio onnipotente ed eterno, che in sant'Antonio di Padova hai dato al tuo
popolo un insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa'
che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del vangelo e
sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia. Per il nostro
Signore.
R. Amen
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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