Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture 

21 GIUGNO
XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO -
MERCOLEDÌ
SAN LUIGI GONZAGA (m) 
Religioso
UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite, adoriamo il Signore:
la sua gloria risplende nei santi.

Oppure:
Nella festa di san Luigi Gonzaga
Lodiamo il Signore nostro Dio.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia
(Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra
(Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce
(Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere
(Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo »
(Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
(Ant.).
 

Inno

Uniamoci, o fratelli,
con cuore puro e ardente
alla lode festosa
della Chiesa di Cristo.

In questo giorno santo
la carità divina
congiunge san Luigi Gonzaga
al regno dei beati.

La fiamma dello Spirito
ha impresso nel suo cuore
il sigillo indelebile
dell'Amore di Dio.

Egli è modello e guida
a coloro che servono
le membra sofferenti
del corpo del Signore.

Dolce amico dei poveri,
intercedi per noi;
sostieni i nostri passi
nella via dell'Amore.

A te sia lode, o Cristo,
immagine del Padre,
che sveli nei tuoi santi
la forza dello Spirito. Amen
.
 
1^ Antifona
Davanti al tuo volto, Signore,
grazia e fedeltà.


SALMO 88, 2-19
   (I) La misericordia di Dio per la casa di Davide
Dalla discendenza di Davide secondo la promessa Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù (At 13, 23).

Canterò senza fine le grazie del Signore, *
con la mia bocca 
annunzierò la tua fedeltà nei secoli, 

perché hai detto: 
«La mia grazia rimane per sempre»; *
la tua fedeltà è fondata nei cieli. 

«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, *
ho giurato a Davide mio servo: 
stabilirò per sempre la tua discendenza, *
ti darò un trono che duri nei secoli». 

I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, *
la tua fedeltà nell'assemblea dei santi. 
Chi sulle nubi è uguale al Signore, *
chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio? 

Dio è tremendo nell'assemblea dei santi, *
grande e terribile tra quanti lo circondano. 

Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti? *
Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona. 

Tu domini l'orgoglio del mare, *
tu plachi il tumulto dei suoi flutti. 
Tu hai calpestato Raab come un vinto, *
con braccio potente hai disperso i tuoi nemici. 

Tuoi sono i cieli, tua è la terra, *
tu hai fondato il mondo e quanto contiene; 
il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, *
il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome. 

E' potente il tuo braccio, *
forte la tua mano, alta la tua destra. 
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, *
grazia e fedeltà precedono il tuo volto. 

Beato il popolo che ti sa acclamare *
e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto: 
esulta tutto il giorno nel tuo nome, *
nella tua giustizia trova la sua gloria. 

Perché tu sei il vanto della sua forza *
e con il tuo favore innalzi la nostra potenza. 
Perché del Signore è il nostro scudo, *
il nostro re, del Santo d'Israele.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Davanti al tuo volto, Signore,
grazia e fedeltà.

2^ Antifona
Si è fatto uomo dalla stirpe di Davide,
Cristo, Figlio di Dio.


SALMO 88, 20-30
   (II) La misericordia di Dio per la casa di Davide
Dalla discendenza di Davide secondo la promessa Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù (At 13, 23).

Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: †
«Ho portato aiuto a un prode, *
ho innalzato un eletto tra il mio popolo. 

Ho trovato Davide, mio servo, *
con il mio santo olio l'ho consacrato; 
la mia mano è il suo sostegno, *
il mio braccio è la sua forza. 

Su di lui non trionferà il nemico, *
né l'opprimerà l'iniquo. 
Annienterò davanti a lui i suoi nemici *
e colpirò quelli che lo odiano. 

La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui *
e nel mio nome si innalzerà la sua potenza. 
Stenderò sul mare la sua mano *
e sui fiumi la sua destra. 

Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, *
mio Dio e roccia della mia salvezza. 
Io lo costituirò mio primogenito, *
il più alto tra i re della terra. 

Gli conserverò sempre la mia grazia, *
la mia alleanza gli sarà fedele. 
Stabilirò per sempre la sua discendenza, *
il suo trono come i giorni del cielo».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Si è fatto uomo dalla stirpe di Davide,
Cristo, Figlio di Dio.

3^ Antifona
Dio ha promesso a Davide, suo servo:
Per sempre durerà la tua discendenza.


SALMO 88, 31-38
   (III) La misericordia di Dio per la casa di Davide
Dalla discendenza di Davide secondo la promessa Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù (At 13, 23).

Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge *
e non seguiranno i miei decreti,
se violeranno i miei statuti *
e non osserveranno i miei comandi,
 
punirò con la verga il loro peccato *
e con flagelli la loro colpa. 

Ma non gli toglierò la mia grazia *
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
Non violerò la mia alleanza, *
non muterò la mia promessa.
 
Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: *
certo non mentirò a Davide.
 
In eterno durerà la sua discendenza, *
il suo trono davanti a me quanto il sole,
sempre saldo come la luna, *
testimone fedele nel cielo».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Dio ha promesso a Davide, suo servo:
Per sempre durerà la tua discendenza.


Versetto

V. Luce e sapienza per chi è semplice
R. la rivelazione della tua parola.


Prima Lettura

Dal libro dei Giudici 6, 33 - 7, 8. 16-22

Gedeone vince con un piccolissimo esercito

In quei giorni tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel. Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. Egli mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri. Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto». Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno». Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.
Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte di Carod. Il campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura. Il Signore disse a Gedeone: «La gente che è con te è troppo numerosa, perché io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: La mia mano mi ha salvato. Ora annunzia davanti a tutto il popolo: Chiunque ha paura e trema, torni indietro». Gedeone li mise così alla prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero diecimila. Il Signore disse a Gedeone: «La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova. Quegli del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del quale ti dirò: Questi non venga con te, non verrà». Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: «Quanti lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio». Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua. Allora il Signore disse a Gedeone: «Con questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua». Egli prese dalle mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò tutti gli altri Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento uomini. L'accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura.
Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole; disse loro: «Guardate me e fate come farò io, così farete voi. Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e griderete: Per il Signore e per Gedeone!». Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per il Signore e per Gedeone!». Ognuno di essi rimase al suo posto, intorno all'accampamento; tutto il campo si mise a correre, a gridare, a fuggire. Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto l'accampamento.


Responsorio
   Cfr. 1 Cor 1, 27-29; Lc 1, 52
R. Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, e ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato, * perché nessuno possa gloriarsi davanti a lui.
V. Dio ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili,
R. perché nessuno possa gloriarsi davanti a lui.

 
Seconda Lettura
Dalla «Lettera alla madre» di san Luigi Gonzaga
(Acta SS., giugno, 5, 878)

Canterò senza fine le grazie del Signore
Io invoco su di te, mia signora, il dono dello Spirito Santo e consolazioni senza fine. Quando mi hanno portato la tua lettera, mi trovavo ancora in questa regione di morti. Ma facciamoci animo e puntiamo le nostre aspirazioni verso il cielo, dove loderemo Dio eterno nella terra dei viventi. Per parte mia avrei desiderato di trovarmici da tempo e, sinceramente, speravo di partire per esso già prima d'ora.
La carità consiste, come dice san Paolo, nel «rallegrarsi con quelli che sono nella gioia e nel piangere con quelli che sono nel pianto». Perciò, madre illustrissima, devi gioire grandemente perché, per merito tuo, Dio mi indica la vera felicità e mi libera dal timore di perderlo. Ti confiderò, o illustrissima signora, che meditando la bontà divina, mare senza fondo e senza confini, la mia mente si smarrisce. Non riesco a capacitarmi come il Signore guardi alla mia piccola e breve fatica e mi premi con il riposo eterno e dal cielo mi inviti a quella felicità che io fino ad ora ho cercato con negligenza e offra a me, che assai poche lacrime ho sparso per esso, quel tesoro che è il coronamento di grandi fatiche e pianto.
O illustrissima signora, guardati dall'offendere l'infinita bontà divina, piangendo come morto chi vive al cospetto di Dio e che con la sua intercessione può venire incontro alle tue necessità molto più che in questa vita.
La separazione non sarà lunga. Ci rivedremo in cielo e insieme uniti all'autore della nostra salvezza godremo gioie immortali, lodandolo con tutta la capacità dell'anima e cantando senza fine le sue grazie. Egli ci toglie quello che prima ci aveva dato solo per riporlo in un luogo più sicuro e inviolabile e per ornarci di quei beni che noi stessi sceglieremmo.
Ho detto queste cose solo per obbedire al mio ardente desiderio che tu, o illustrissima signora, e tutta la famiglia, consideriate la mia partenza come un evento gioioso. E tu continua ad assistermi con la tua materna benedizione, mentre sono in mare verso il porto di tutte le mie speranze. Ho preferito scriverti perché niente mi è rimasto con cui manifestarti in modo più chiaro l'amore ed il rispetto che, come figlio, devo alla mia madre.

Responsorio   Cfr. Sal 40, 13; 83, 11
R. Nella mia innocenza, Signore, mi sostieni, * mi fai stare alla tua presenza per sempre.
V. Ho preferito l'ultimo posto nella casa di Dio, piuttosto che abitare nella tenda degli empi.
R. mi fai stare alla tua presenza per sempre.


Orazione

O Dio, principio e fonte di ogni bene, che in san Luigi Gonzaga hai unito in modo mirabile l'austerità e la purezza, fa' che per i suoi meriti e le sue preghiere, se non lo abbiamo imitato nell'innocenza, lo seguiamo sulla via della penitenza evangelica. Per il nostro Signore.


R. Amen.
Benediciamo il Signore.

R. Rendiamo grazie a Dio.
  

 

Sommario Liturgia


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