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| Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture | 
31
      MAGGIO
      VISITAZIONE
      DELLA BEATA VERGINE MARIA (f) 
      UFFICIO
      DELLE LETTURE
      INVITATORIO
      V.
      Signore, apri le mie labbra
      R. e la mia bocca proclami la tua lode.
       
      Antifona
      Nella visitazione della vergine Maria
      inneggiamo a Cristo suo Figlio; alleluia.
       
      SALMO 94  Invito
      a lodare Dio
      (
      Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
      Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
      (Eb 3,13).
      
      
      Si enunzia e si ripete l'antifona.
      
      Venite, applaudiamo al Signore, *
      acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
      Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
      a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
      
      Poiché grande Dio è il Signore, *
      grande re sopra tutti gli dèi.
      Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
      sono sue le vette dei monti.
      Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
      le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
      
      Venite, prostràti adoriamo, *
      in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
      Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
      il gregge che egli conduce (Ant.).
      
      Ascoltate oggi la sua voce: †
      « Non indurite il cuore, *
      come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
      
      dove mi tentarono i vostri padri: *
      mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
      
      Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
      e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
      non conoscono le mie vie;
       
      perciò ho giurato nel mio sdegno: *
      Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
      
      Gloria al Padre e al Figlio *
      e allo Spirito Santo. 
      Come era nel principio, e ora e sempre, *
      nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
       
      Inno
      «Vergine madre, figlia
      del tuo figlio,
      umile e alta più che creatura,
      termine fisso d'eterno consiglio,
      
      tu se' colei che l'umana natura
      nobilitasti sì, che 'l suo fattore
      non disdegnò di farsi sua fattura.
      
      Nel ventre tuo si raccese l'amore
      per lo cui caldo ne l'eterna pace
      così è germinato questo fiore.
      
      Qui se' a noi meridïana face
      di caritate, e giuso, intra i mortali,
      se' di speranza fontana vivace.
      
      Donna, se' tanto grande e tanto vali,
      che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
      sua disïanza vuol volar sanz'ali.
      
      La tua benignità non pur soccorre
      a chi domanda, ma molte fïate
      liberamente al dimandar precorre.
      
      In te misericordia, in te pietate,
      in te magnificenza, in te s'aduna
      quantunque in creatura è di bontate».
		 
		Oppure:
		Quem 
		terra, pontus, æthera 
		colunt, adórant, prædicant 
		trinam regéntem máchinam, 
		claustrum Maríæ báiulat.
		 
		Cui luna, sol 
		et ómnia 
		desérviunt per témpora,  
		perfúsa cæli grátia 
		gestant puéllæ víscera.
		 
		Beáta mater 
		múnere, 
		cuius, supérnus ártifex, 
		mundum pugíllo cóntinens, 
		ventris sub arca clausus est.
		 
		Beáta cæli 
		núntio, 
		fecúnda Sancto Spíritu, 
		desiderátus géntibus 
		cuius per alvum fusus est.
		 
		Iesu, tibi sit 
		glória, 
		qui natus es de Vírgine, 
		cum Patre et almo Spíritu, 
		in sempitérna sæcula. Amen.
		 
      1^ Antifona
      Maria, sei benedetta dal Signore,
      il Dio della salvezza ti ha santificato, alleluia.
      
      SALMO 23  
      Del Signore è la terra e quanto contiene, *
      l'universo e i suoi abitanti. 
      E' lui che l'ha fondata sui mari, *
      e sui fiumi l'ha stabilita. 
      
      Chi salirà il monte del Signore, *
      chi starà nel suo luogo santo? 
      
      Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
      chi non pronunzia menzogna, *
      chi non giura a danno del suo prossimo. 
      
      Egli otterrà benedizione dal Signore, *
      giustizia da Dio sua salvezza. 
      Ecco la generazione che lo cerca, *
      che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. 
      
      Sollevate, porte, i vostri frontali, †
      alzatevi, porte antiche, *
      ed entri il re della gloria. 
      
      Chi è questo re della gloria? †
      Il Signore forte e potente, *
      il Signore potente in battaglia. 
      
      Sollevate, porte, i vostri frontali, †
      alzatevi, porte antiche, *
      ed entri il re della gloria. 
      
      Chi è questo re della gloria? *
      Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
      
      Gloria al Padre e al Figlio *
      e allo Spirito Santo. 
      Come era nel principio, e ora e sempre, *
      nei secoli dei secoli. Amen.
       
      1^ Antifona
      Maria, sei benedetta dal Signore,
      il Dio della salvezza ti ha santificato, alleluia.
      
      2^ Antifona
      L'Altissimo ha santificato la sua dimora, alleluia.
      
      SALMO 45   
      Dio è per noi rifugio e forza, *
      aiuto sempre vicino nelle angosce. 
      
      Perciò non temiamo se trema la terra, *
      se crollano i monti nel fondo del mare. 
      Fremano, si gonfino le sue acque, *
      tremino i monti per i suoi flutti. 
      
      Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
      la santa dimora dell'Altissimo. 
      
      Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
      la soccorrerà Dio, prima del mattino. 
      Fremettero le genti, i regni si scossero; *
      egli tuonò, si sgretolò la terra. 
      
      Il Signore degli eserciti è con noi, *
      nostro rifugio è il Dio di Giacobbe. 
      
      Venite, vedete le opere del Signore, *
      egli ha fatto portenti sulla terra. 
      
      Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
      romperà gli archi e spezzerà le lance, *
      brucerà con il fuoco gli scudi. 
      
      Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
      eccelso tra le genti, eccelso sulla terra. 
      Il Signore degli eserciti è con noi, *
      nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
      
      Gloria al Padre e al Figlio *
      e allo Spirito Santo. 
      Come era nel principio, e ora e sempre, *
      nei secoli dei secoli. Amen.
       
      2^ Antifona
      L'Altissimo ha santificato la sua dimora, alleluia.
      
      3^ Antifona
      Meraviglie si dicono di te,
      o Vergine Maria! Alleluia.
      
      SALMO 86   
      Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
      il Signore ama le porte di Sion *
      più di tutte le dimore di Giacobbe. 
      
      Di te si dicono cose stupende, *
      città di Dio. 
      
      Ricorderò Raab e Babilonia 
      fra quelli che mi conoscono; †
      ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
      tutti là sono nati. 
      
      Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa *
      e l'Altissimo la tiene salda». 
      
      Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
      «Là costui è nato». 
      E danzando canteranno: *
      «Sono in te tutte le mie sorgenti».
      
      Gloria al Padre e al Figlio *
      e allo Spirito Santo. 
      Come era nel principio, e ora e sempre, *
      nei secoli dei secoli. Amen.
       
      3^ Antifona
      Meraviglie si dicono di te,
      o Vergine Maria! Alleluia.
      
      
      
      Versetto
      V.
      Maria meditava nel suo cuore, alleluia,
      R. gli eventi meravigliosi del suo Figlio, alleluia.
      
      Prima
      Lettura
      Dal
      Cantico dei cantici 2, 8-14; 8, 6-7
      
      La
      visita del Diletto
      Una voce! Il mio diletto!
      Eccolo, viene
      saltando per i monti,
      balzando per le colline.
      Somiglia il mio diletto a un capriolo
      o ad un cerbiatto.
      Eccolo, egli sta
      dietro il nostro muro;
      guarda dalla finestra,
      spia attraverso le inferriate.
      Ora parla il mio diletto e mi dice:
      «Alzati, amica mia,
      mia tutta bella, e vieni!
      Perché, ecco, l'inverno è passato,
      è cessata la pioggia, se n'è andata;
      i fiori sono apparsi nei campi,
      il tempo del canto è tornato
      e la voce della tortora ancora si fa sentire
      nella nostra campagna.
      Il fico ha messo fuori i primi frutti
      e le viti fiorite spandono fragranza.
      Alzati, amica mia,
      mia tutta bella, e vieni!
      O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
      nei nascondigli dei dirupi,
      mostrami il tuo viso,
      fammi sentire la tua voce,
      perché la tua voce è soave,
      il tuo viso è leggiadro.
      Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
      come sigillo sul tuo braccio;
      perché forte come la morte è l'amore,
      tenace come gli inferi è la gelosia:
      le sue vampe sono vampe di fuoco,
      una fiamma del Signore!
      Le grandi acque non possono spegnere l'amore
      né i fiumi travolgerlo.
      Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
      in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio».
      
      Responsorio   
      Lc 1, 41b-43. 44
      R. Elisabetta, piena di Spirito Santo, esclamò a gran voce: Benedetta tu
      fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! * A che debbo che la
      madre del mio Signore venga a me? Alleluia.
      V. Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il
      bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
      R. A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Alleluia.
      
      Seconda
      Lettura
      Dalle
      «Omelie» di san Beda il Venerabile, sacerdote
      (Lib. 1, 4; CCL 122, 25-26, 30)
      
      Maria
      magnifica il Signore che opera in lei
      «L'anima mia magnifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio mio
      Salvatore» (Lc 1, 46). Con queste parole Maria per prima cosa proclama i
      doni speciali a lei concessi, poi enumera i benefici universali con i
      quali Dio non cessò di provvedere al genere umano per l'eternità.
      Magnifica il Signore l'anima di colui che volge a lode e gloria del
      Signore tutto ciò che passa nel suo mondo interiore, di colui che,
      osservando i precetti di Dio, dimostra di pensare sempre alla potenza
      della sua maestà.
      Esulta in Dio suo salvatore, lo spirito di colui che solo si diletta nel
      ricordo del suo creatore dal quale spera la salvezza eterna.
      Queste parole, che stanno bene sulle labbra di tutte le anime perfette,
      erano adatte soprattutto alla beata Madre di Dio. Per un privilegio unico
      essa ardeva d'amore spirituale per colui della cui concezione corporale
      ella si rallegrava. A buon diritto ella poté esultare più di tutti gli
      altri santi di gioia straordinaria in Gesù suo salvatore. Sapeva infatti
      che l'autore eterno della salvezza, sarebbe nato dalla sua carne, con una
      nascita temporale e in quanto unica e medesima persona, sarebbe stato
      nello stesso tempo suo figlio e suo Signore.
      «Cose grandi ha fatto a me l'onnipotente e santo è il suo nome».
      Niente dunque viene dai suoi meriti, dal momento che ella riferisce tutta
      la sua grandezza al dono di lui, il quale essendo essenzialmente potente e
      grande, è solito rendere forti e grandi i suoi fedeli da piccoli e deboli
      quali sono. Bene poi aggiunse: «E Santo è il suo nome», per avvertire
      gli ascoltatori, anzi per insegnare a tutti coloro ai quali sarebbero
      arrivate le sue parole ad aver fiducia nel suo nome e a invocarlo. Così
      essi pure avrebbero potuto godere della santità eterna e della vera
      salvezza, secondo il detto profetico: «Chiunque invocherà il nome del
      Signore sarà salvato» (Gl 3, 5).
      Infatti è questo stesso il nome di cui sopra si dice: «Ed esultò il mio
      spirito in Dio, mio salvatore».
      Perciò nella santa Chiesa è invalsa la consuetudine bellissima ed
      utilissima di cantare l'inno di Maria ogni giorno nella salmodia
      vespertina. Così la memoria abituale dell'incarnazione del Signore
      accende di amore i fedeli, e la meditazione frequente degli esempi di sua
      Madre, li conferma saldamente nella virtù. Ed è parso bene che ciò
      avvenisse di sera, perché la nostra mente stanca e distratta in tante
      cose, con il sopraggiungere del tempo del riposo si concentrasse tutta in
      se medesima.
      
      Responsorio   
      Cfr. Lc 1, 45-46; Sal 65, 16
      R. Beata sei tu, che hai creduto: in te si compiranno le parole del
      Signore. E Maria disse: * L'anima mia magnifica il Signore, alleluia.
      V. Venite, ascoltate, narrerò quanto Dio ha fatto per me.
      R. L'anima mia magnifica il Signore, alleluia.
      
      Inno 
      TE DEUM
      Noi ti lodiamo, Dio *
      ti proclamiamo Signore.
      O eterno Padre, *
      tutta la terra ti adora.
      
      A te cantano gli angeli *
      e tutte le potenze dei cieli:
      Santo, Santo, Santo *
      il Signore Dio dell'universo.
      
      I cieli e la terra *
      sono pieni della tua gloria.
      Ti acclama il coro degli apostoli *
      e la candida schiera dei martiri;
      
      le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
      la santa Chiesa proclama la tua gloria,
      adora il tuo unico Figlio, *
      e lo Spirito Santo Paraclito.
      
      O Cristo, re della gloria, *
      eterno Figlio del Padre,
      tu nascesti dalla Vergine Madre *
      per la salvezza dell'uomo.
      
      Vincitore della morte, *
      hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
      Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
      Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
      
      Soccorri i tuoi figli, Signore, *
      che hai redento col tuo sangue prezioso.
      Accoglici nella tua gloria *
      nell'assemblea dei santi.
      
      [*] Salva
      il tuo popolo, Signore, *
      guida e proteggi i tuoi figli.
      Ogni giorno ti benediciamo, *
      lodiamo il tuo nome per sempre.
      
      Degnati oggi, Signore, *
      di custodirci senza peccato.
      Sia sempre con noi la tua misericordia: *
      in te abbiamo sperato.
      
      Pietà di noi, Signore, *
      pietà di noi.
      Tu sei la nostra speranza, *
      non saremo confusi in eterno.
      
      [*] Quest'ultima
      parte dell'inno si può omettere.
      
      Orazione
      O Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare sant'Elisabetta, concedi a noi di essere docili all'azione del tuo Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Per il nostro Signore.
      
      R. Amen.
      Benediciamo il Signore.
      R. Rendiamo grazie a Dio.
      
        
      
    
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