FERIA VI -
MERCOLEDÌ SANTO
I classis
Statio ad S. Mariam maiorem
INTRÓITUS
Phil. 2, 10, 8 et I
I
In nomine Iesu omne
genuflectatur,
caelestium,
terrestrium et infernorum:
quia Dominus factus
est obdediens
usque ad mortem,
mortem
autem crucis: ideo
Dominus Iesus Christus
in gloria est Dei
Patris. Ps. 101, 2
Domine, exaudi
orationem meam: et
clamor meus ad te
veniat. In nomine.
Post Kyrie, eleison, dicitur: Oremus.
Flectamus gehua. — Levate.
S. MESSA senza GLÓRIA
ORÁTIO
Praesta, quaesumus,
omnipotens Deus:
ut, qui nostris
excessibus incessanter
affligimur, per unigeniti Filii
tui passionem liberemur: Qui tecum.
M. - Amen.
EPISTOLA
Lectio Isaiae Prophetae Isai. 62, 11; 63, 1-7
Ecco ciò che il Signore fa sentire
all'estremità della terra:
"Dite alla figlia di Sion:
Ecco, arriva il tuo salvatore;
ecco, ha con sé la sua mercede,
la sua ricompensa è davanti a lui.
Chi è costui che viene da Edom,
da Bozra con le vesti tinte di rosso?
Costui, splendido nella sua veste,
che avanza nella pienezza della sua forza?
- "Io, che parlo con giustizia,
sono grande nel soccorrere".
Perché rossa è la tua veste
e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel tino?
"Nel tino ho pigiato da solo
e del mio popolo nessuno era con me.
Li ho pigiati con sdegno,
li ho calpestati con ira.
Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti
e mi sono macchiato tutti gli abiti,
poiché il giorno della vendetta era nel mio cuore
e l'anno del mio riscatto è giunto.
Guardai: nessuno aiutava;
osservai stupito: nessuno mi sosteneva.
Allora mi prestò soccorso il mio braccio,
mi sostenne la mia ira.
Calpestai i popoli con sdegno, li stritolai con ira,
feci scorrere per terra il loro sangue".
Voglio ricordare i benefici del Signore,
le glorie del Signore,
quanto egli ha fatto per noi.
Egli è grande in bontà per la casa di Israele.
Egli ci trattò secondo il suo amore,
secondo la grandezza della sua misericordia.
M. - Deo grátias.
GRADUALE
Ps. 68, 18 et 2-3
Ne avertas faciem
tuam a puero tuo,
quoniam tribulor:
velociter exaudi me.
V. Salvum me fac,
Deus, quoniam intraverunt
aquae usque ad
animam meam:
infixus sum in limo
profundi, et non
est substantia.
Quando si ode il Sacerdote
dire:
V. Dominus vobiscum,
Tutti fanno la genuflessione.
ORÁTIO
Deus, qui pro nobis Filium tuum
crucis patibulum subire voluisti,
ut inimici a nobis expelleres potestatem:
concede nobis famulis tuis; ut resurrectionis
gratiam consequamur. Per
eundem Dominum.
EPISTOLA
Lectio Isaiae Prophetae.
Isai. 53, 1-12
Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per provare in lui diletto.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in espiazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà la loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha consegnato se stesso alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i peccatori.
TRACTUS
Ps. 101, 2-5 et 14
Domine, exaudi
orationem meam,
et clamor meus ad te
veniat.
V. Ne avertas faciem tuam a me:
in quacumque
die tribulor, inclina ad me aurem
tuam.
V. In quacumque die invocavero
te, velociter exaudi
me.
V. Quia
defeceruntsicut fumus dies mei: et ossa
mea sicut in frixorio confrixa sunt.
V. Percussus sum
sicut faenum, et aruit
cor meum: quia
oblitus sum manducare
panem meum.
V. Tu exsiirgens,
Domine, misereberis
Sion: quia venit
tempus miserendi eius,
EVANGÉLIUM
Evangelium Passioniset Mortis Domini
secundum Lucam. 22, 39-71;
23, 1-53.
Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i
discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate,
per non entrare in tentazione". Poi si allontanò da loro quasi
un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: "Padre, se vuoi,
allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma
la tua volontà". Gli apparve allora un angelo dal cielo a
confortarlo. In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e
il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.
Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò
che dormivano per la tristezza. E disse loro: "Perché dormite?
Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione". Mentre egli
ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che
si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per
baciarlo. Gesù gli disse: "Giuda, con un bacio tradisci il
Figlio dell'uomo?". Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò
che stava per accadere, dissero: "Signore, dobbiamo colpire con
la spada?". E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e
gli staccò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo:
"Lasciate, basta così!". E toccandogli l'orecchio, lo guarì. Poi
Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti,
capi delle guardie del tempio e anziani: "Siete usciti con spade
e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel
tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la
vostra ora, è l'impero delle tenebre". Dopo averlo preso, lo
condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo
sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso
un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche
Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la
fiamma, una serva fissandolo disse: "Anche questi era con lui".
Ma egli negò dicendo: "Donna, non lo conosco!". Poco dopo un
altro lo vide e disse: "Anche tu sei di loro!". Ma Pietro
rispose: "No, non lo sono!". Passata circa un'ora, un altro
insisteva: "In verità, anche questo era con lui; è anche lui un
Galileo". Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che dici". E
in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora
il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle
parole che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo
canti, oggi mi rinnegherai tre volte". E, uscito, pianse
amaramente. Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo
schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano:
"Indovina: chi ti ha colpito?". E molti altri insulti dicevano
contro di lui. Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli
anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo
condussero davanti al sinedrio e gli dissero: "Se tu sei il
Cristo, diccelo". Gesù rispose: "Anche se ve lo dico, non mi
crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo
momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della
potenza di Dio". Allora tutti esclamarono: "Tu dunque sei il
Figlio di Dio?". Ed egli disse loro: "Lo dite voi stessi: io lo
sono". Risposero: "Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza?
L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca".Tutta l'assemblea si
alzò, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo:
"Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva
di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re".
Pilato lo interrogò: "Sei tu il re dei Giudei?". Ed egli
rispose: "Tu lo dici". Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla
folla: "Non trovo nessuna colpa in quest'uomo". Ma essi
insistevano: "Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la
Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui". Udito
ciò, Pilato domandò se era Galileo e, saputo che apparteneva
alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei
giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme. Vedendo Gesù, Erode
si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per
averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo
fatto da lui. Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli
rispose nulla. C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi,
e lo accusavano con insistenza. Allora Erode, con i suoi
soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una
splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e
Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia
tra loro. Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il
popolo,
disse: "Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo;
ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui
nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode,
infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che
meriti la morte. Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo
rilascerò". . Ma essi si misero a gridare tutti insieme: "A
morte costui! Dacci libero Barabba!". Questi era stato messo in
carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi
urlavano: "Crocifiggilo, crocifiggilo!". Ed egli, per la terza
volta, disse loro: "Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato
nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e
poi lo rilascerò". Essi però insistevano a gran voce, chiedendo
che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato
allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò
colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e
che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che
veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare
dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne
che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù,
voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non
piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i
grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno
allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di
noi! ai colli: Copriteci!
Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno
secco?".Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori
per essere giustiziati. Quando giunsero al luogo detto Cranio,
là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a
sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdonali, perché non sanno
quello che fanno". Dopo essersi poi divise le sue vesti, le
tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo
schernivano dicendo: "Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se
è il Cristo di Dio, il suo eletto". Anche i soldati lo
schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e
dicevano: "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso". C'era
anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu
il Cristo? Salva te stesso e anche noi!". Ma l'altro lo
rimproverava: "Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla
stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le
nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male". E
aggiunse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno".
Gli rispose: "In verità ti dico, oggi sarai con me nel
paradiso". Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si
fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il
velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran
voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito".
Detto questo spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione
glorificava Dio: "Veramente quest'uomo era giusto". Anche tutte
le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a
quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto.
Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne
che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi
avvenimenti. C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del
sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla
decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una
città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a
Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo
avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella
roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.
M. - Laus tibi
Christe.
ANTÍPHONA AD
OFFERTÓRIUM
Ps. 101,2-3
Domine, exaudi
orationem meam, et
clamor meus ad te
perveniat: ne avertas
faciem tuam a me.
SECRÉTA
Suscipe, quaesumus,
Domine, munus
oblatum, et
dignanter operare: ut,
quod passionis Filii
tui Domini nostri
mysterio gerimus,
piis affectibus consequamur.
Per eundem Dominum
nostrum
Iesum Christum.
M. - Amen.
Praefatio de sancta Cruce.
PREFAZIO PREFAZIO DELLA QUARÉSIMA
COMMÚNIO
Ps. 101, 10, 13 et 14 Potum meum
cum fletu temperabam: quia elevans
allisisti me: et ego sicut faenum arui: tu
autem, Domine, in aeternum permanes:
tu exsurgens misereberis Sion,
quia venit tempus miserendi eius.
POSTCOMMÚNIO
Largire sensibus
nostris, omnipotens
Deus: ut, per
temporalem Filii tui
mortem, quam mysteria veneranda testantur,
vitam te nobis dedisse perpetuam
confidamus. Per eundem Dominum
nostrum.
M. - Amen.
SUPER POPULUM
Oremus.
Humiliate capita vestra Deo.
Respice, qusesumus,
Domine, super
hanc familiam tuam,
pro qua Dominus
noster Iesus
Christus non dubitavit
manibus tradi
nocentium, et crucis
subire tormentum: Qui tecum vivit
et regnat in unitate. |