XII SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - SABATO
Antifona d'Ingresso Sal 27,8-9
Il Signore è la forza del suo popolo
e rifugio di salvezza per il suo Cristo.
Salva il tuo popolo, Signore,
benedici la tua eredità,
e sii la sua guida per sempre.
Dóminus fortitúdo plebis suæ,
et protéctor salutárium Christi sui est.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine,
et bénedic hereditáti tuæ,
et rege eos usque in sæculum.
Colletta
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione
e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai
della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo
amore. Per il nostro Signore...
Sancti nóminis tui, Dómine, timórem páriter et amórem fac nos
habére perpétuum, quia numquam tua gubernatióne destítuis, quos
in soliditáte tuæ dilectiónis instítuis. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Lam 2, 2.10-14. 18-19
Grida dal tuo cuore al Signore, gemi, figlia di Sion.
Dal libro delle Lamentazioni
Il Signore ha distrutto senza pietà
tutti i pascoli di Giacobbe;
ha abbattuto nella sua ira
le fortezze della figlia di Giuda,
ha prostrato a terra, ha profanato
il suo regno e i suoi capi.
Siedono a terra in silenzio
gli anziani della figlia di Sion,
hanno cosparso di cenere il capo,
si sono cinti di sacco;
curvano a terra il capo
le vergini di Gerusalemme.
Si sono consunti per le lacrime i miei occhi,
le mie viscere sono sconvolte;
si riversa per terra la mia bile
per la rovina della figlia del mio popolo,
mentre viene meno il bambino e il lattante
nelle piazze della città.
Alle loro madri dicevano:
«Dove sono il grano e il vino?».
Intanto venivano meno come feriti
nelle piazze della città;
esalavano il loro respiro
in grembo alle loro madri.
A che cosa ti assimilerò?
A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme?
A che cosa ti eguaglierò per consolarti,
vergine figlia di Sion?
Poiché è grande come il mare la tua rovina:
chi potrà guarirti?
I tuoi profeti hanno avuto per te visioni
di cose vane e insulse,
non hanno svelato la tua colpa
per cambiare la tua sorte;
ma ti hanno vaticinato lusinghe,
vanità e illusioni.
Grida dal tuo cuore al Signore,
gemi, figlia di Sion;
fa’ scorrere come torrente le tue lacrime,
giorno e notte!
Non darti pace,
non abbia tregua la pupilla del tuo occhio!
Àlzati, grida nella notte,
quando cominciano i turni di sentinella,
effondi come acqua il tuo cuore,
davanti al volto del Signore;
alza verso di lui le mani
per la vita dei tuoi bambini,
che muoiono di fame
all’angolo di ogni strada.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 73
Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri
Oppure:
Ascolta, Signore, il grido dei tuoi poveri.
O Dio, perché ci respingi per sempre,
fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo?
Ricòrdati della comunità
che ti sei acquistata nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,
il monte Sion, dove hai preso dimora.
Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel santuario.
Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea,
issarono le loro bandiere come insegna.
Come gente che s’apre un varco verso l’alto
con la scure nel folto della selva,
con l’ascia e con le mazze frantumavano le sue porte.
Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome.
Volgi lo sguardo alla tua alleanza;
gli angoli della terra sono covi di violenza.
L’oppresso non ritorni confuso,
il povero e il misero lodino il tuo nome.
Canto al Vangelo Mt 8,17
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.
+ Vangelo Mt 8, 5-17
Molti verranno dall'oriente e dall'occidente e sederanno a mensa
con Abramo, Isacco e Giacobbe.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un
centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è
in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli
disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore,
io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’
soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo
anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno:
“Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al
mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo
seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato
nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti
verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con
Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli
del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà
pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’,
avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo
fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che
era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la
lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò
gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si
compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.
Sulle Offerte
Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di
espiazione e di lode ci purifichi e ci rinnovi, perché tutta la
nostra vita sia bene accetta alla tua volontà. Per Cristo nostro
Signore.
Súscipe, Dómine, sacrifícium placatiónis et laudis, et præsta,
ut, huius operatióne mundáti, beneplácitum tibi nostræ mentis
offerámus afféctum. Per Christum..
Antifona alla Comunione
Sal 144,15
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi,
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
Oculi ómnium in te sperant, Dómine,
et tu das illis escam in témpore opportúno.
Oppure: Gv 10,11.5
Dice il Signore: «Io sono il buon pastore,
e do' la mia vita per le mie pecore».
Ego sum pastor bonus,
et ánimam meam pono pro óvibus meis,
dicit Dóminus.
Dopo la Comunione
O Dio, che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo
Figlio, fa' che la partecipazione ai santi misteri ci ottenga la
pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.
Sacri Córporis et Sánguinis pretiósi alimónia renováti,
quæsumus, Dómine, cleméntiam tuam, ut, quod gérimus devotióne
frequénti, certa redemptióne capiámus. Per Christum. |