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MESSALE ROMANO &
LITURGIA DELLE ORE

 

 MESSALE V.O.

PROPRIO DELLA S. MESSA tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
 

15 LUGLIO

SAN ENRICO II

Duca di Baviere

RE D’ITALIA E DI GERMANIA

XV IMPERATORE DEL SACRO ROMANO IMPERO

 

INTRÓITUS                 

Ps. 36, 30-31. Os justi meditábitur sapiéntiam, et lingua ejus loquétur judícium: lex Dei ejus in corde ipsíus. Ps. ibid., 1. Noli æmulári in malignántibus: neque zeláveris faciéntes iniquitátem. Glória Patri. 

 

Il giusto parla con sapienza, la sua lingua proferisce cose giuste: egli conserva nel cuore la legge del suo Dio. Non ti adirare contro i malvagi e non invidiare quanti compiono il male. Gloria al Padre.

 

ORÁTIO                 

Deus, qui hodiérna die beátum Henrícum Confessórem tuum e terréni cúlmine impérii ad regnum ætérnum transtulísti: te súpplices exorámus; ut, sicut illum, grátiæ tuæ ubertáte prævéntum, illécebras sǽculi superáre fecísti, ita nos fácias, ejus imitatióne, mundi hujus blandiménta vitáre, et ad te puris méntibus perveníre. Per Dóminum nostrum.  

 

O Signore che in questo giorno elevasti il beato Enrico tuo Confessore dal culmine di un impero terreno al regno eterno, Ti supplichiamo che, come facesti vincere a lui, prevenuto dall’abbondanza della tua grazia, le attrattive del mondo, così Tu ci aiuti, a sua imitazione, ad evitare le seduzioni della terra e a giungere a Te con anima pura. Per il nostro Signore.

 

EPISTOLA                 

Léctio libri Sapiéntiæ. Eccli. 31, 8-11.

 

Beátus vir, qui invéntus est sine mácula, et qui post aurum non ábiit, nec sperávit in pecúnia et thesáuris. Quis est hic, et laudábimus eum? fecit enim mirabília in vita sua. Qui probátus est in illo, et perféctus est, erit illi glória ætérna: qui potuit tránsgredi, et non est transgréssus: fácere mala, et non fecit: ídeo stabilíta sunt bona illíus in Dómino, et eleemósynis illíus enarrábit omnis ecclésia sanctórum.
M. - Deo grátias.  

 

Beato l’uomo, che si trova senza macchia e che non corre dietro all`oro. Chi è costui? noi lo proclameremo beato: difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo. Chi ha subìto la prova, risultando perfetto? Sarà un titolo di gloria per lui. Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito, e potendo compiere il male, non lo ha fatto? Si consolideranno i suoi beni e l’assemblea celebrerà le sue beneficenze.
M. - Deo grátias.  

 

GRADUALE                

Ps. 91, 13 et 14. Justus ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur in domo Dómini. Ibid., 3. Annuntiándum mane misericórdiam tuam, et veritátem tuam per noctem.  

 

Il giusto cresce come palme, si ergerà come cedro del Libano nella casa del Signore. Per celebrare al mattino la tua misericordia e la tua fedeltà nella notte.

 

ALLELÚIA             

Allelúja, allelúja. Jac. 1, 12. Beátus vir, qui suffert tentatiónem: quóniam, cum probátus Commune Confessoris non Pontificis fúerit, accípiet corónam vitæ. Allelúja. Allelúja.

 

Allelúja, allelúja. Beato l’uomo che che sostiene la prova, perchè dopo averla superata, riceverà la corona di vita. Allelúja.              

 

EVANGÉLIUM               

Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam. Luc. 12, 35-40.

 

In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Sint lumbi vestri præcíncti, et lucernæ ardéntes in mánibus vestris, et vos símiles homínibus exspectántibus dóminum suum, quando revertátur a núptiis: ut, cum vénerit et pulsáverit, conféstim apériant ei. Beáti servi illi, quos, cum vénerit dóminus, invénerit vigilántes: amen, dico vobis, quod præcínget se, et fáciet illos discúmbere, et tránsiens ministrábit illis. Et si vénerit in secúnda vigília, et si in tértia vigília vénerit, et ita invénerit, beáti sunt servi illi. Hoc autem scitóte, quóniam, si sciret paterfamílias, qua hora fur veníret, vigiláret útique, et non síneret pérfodi domum suam. Et vos estóte paráti, quia, qua hora non putátis, Fílius hóminis véniet.
M. – Laus tibi Christe.
 

 
Il quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate".
M. – Laus tibi Christe.

  

ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM               

Ps. 88, 25. Véritas mea et misericórdia mea cum ipso: et in nómine meo exaltábitur cornu ejus.  

 

Ps. 88, 25. La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel moi nome egli crescerà in potenza.

 

SECRÉTA               

Laudis tibi, Dómine, hóstias immolámus in tuórum commemoratióne Sanctórum: quibus nos et præséntibus éxui malis confídimus et futúris. Per Dóminum.

 

Ti offriamo, o Signore, in memoria dei tuoi Santi questo sacrificio di lode, per il quale confidiamo di essere liberati dai mali presenti e futuri. Per il nostro Signore.

 

PREFAZIO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ            

 

COMMÚNIO               

Matth. 24, 46-47. Beátus servus, quem, cum vénerit dóminus, invénerit vigilántem: amen, dico vobis, super ómnia bona sua constítuet eum.  

 

Matth. 24, 46-47. Felice il servitore che il Padrone, al suo arrivo, troverà vigilante! In verità vi dico: gli affiderà tutti i suoi beni.

 

POSTCOMMÚNIO               

Refécti cibo potúque coelésti, Deus noster, te súpplices exorámus: ut, in cujus hæc commemoratióne percépimus, ejus muniámur et précibus. Per Dóminum.

 

Ristorati dal cibo e dalla bevanda celeste, supplichevolmente Ti preghiamo, o Dio nostro, di essere protetti dalle preghiere del Santo, nella cui festa abbiamo ricevuto questi doni. Per il nostro Signore.