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MESSALE
ROMANO & |
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MESSALE F.E. |
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PROPRIO DELLA S. MESSA tratto
dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e
traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta
dalle CEI |
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18 LUGLIO SAN CAMMILLO DE LELLIS FONDATORE
Commemorazione di
INTRÓITUS Joann. 15, 13. Majórem hac dilectiónem nemo habet, ut ánimam suam ponat quis pro amícis suis. Ps. 40, 2. Beátus, qui intéllegit super egénum et páuperem: in dic mala liberábit eum Dóminus. Glória Patri.
Non v’è amore più grande di chi dona la propria vita per i suoi amici. Beato chi pensa al misero e la povero: nel giorno della sventura lo libererà il Signore. Gloria al Padre.
ORÁTIO Deus, qui sanctum Camíllum, ad animárum in extrémo agóne luctántium subsídium, singulári caritátis prærogatíva decorásti: ejus, quǽsumus, méritis, spíritum nobis tuæ dilectiónis infúnde; ut in hora éxitus nostri hostem víncere, et ad coeléstem mereámur corónam perveníre. Per Dóminum.
O Dio, che hai onorato san Camillo del dono di una carità senza pari per soccorrere le anime nella suprema lotta dell’agonia, infondi in noi per i suoi meriti lo spirito del tuo amore, affinché meritiamo, nell’ora della nostra morte, di vincere il nemico e di giungere alla corona celeste. Per il nostro Signore.
Deus, qui nos concédis sanctórumMártyrum tuórum Symphorósæ et filiórum ejus natalítia cólere: da nobis in ætérna beatitúdine de eórum societáte gaudére. Per Dóminum.
O Dio che concedi di celebrare la nascita alla vita eterna dei tuoi santi Martiri Sinforosa e dei suoi figli, degnati di associarci a loro nell’eternità beata. Per il nostro Signore.
EPISTOLA Léctio Epístolæ beáti Joánnis Apóstoli. 1. Joann. 3, 13-18.
Caríssimi: Nolíte mirári, si odit vos mundus.
Nos scimus, quóniam transláti sumus de morte ad vitam, quóniam
dilígimus fratres. Qui non díligit, manet in morte: omnis, qui
odit fratrem suum, homicída est. Et scitis, quóniam omnis
homicída non habet vitam ætérnam in semetípso manéntem. In hoc
cognóvimus caritátem Dei, quóniam ille ánimam suam pro nobis
pósuit: et nos debemus pro frátribus ánimas pónere. Qui habúerit
substántiam hujus mundi, et víderit fratrem suum necessitátem
habére, et cláuserit víscera sua ab eo: quómodo cáritas Dei
manet in eo? Filíoli mei, non diligámus verbo neque
lingua, sed ópere et veritáte.
Carissimi: Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia.
Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché
amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia
il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida
possiede in se stesso la vita eterna. Da questo abbiamo
conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi
anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se uno ha
ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità
gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio?
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e
nella verità.
GRADUALE Ps. 36, 30-31. Os justi meditábitur sapiéntiam, et lingua ejus loquétur judícium. Lex Dei ejus in corde ipsíus: et non supplantabúntur gressus ejus.
Ps. 36, 30-31. Il giusto parla con sapienza, la sua lingua proferisce cose giuste. Egli conserva in cuore la legge del suo Dio e i suoi passi non vacillano.
ALLELÚIA Allelúja, allelúja. Ps. 111, 1. Beátus vir, qui timet Dóminum: in mandátis ejus cupit nimis. Allelúja.
Allelúja, allelúja. Beato l’uomo ch eteme Dio e trova grande gioia nella legge del Signore. Allelúja.
EVANGÉLIUM Sequéntia sancti Evangélii secúndum Joánnem. Joann. 15, 12-16.
In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis:
Hoc est præcéptum meum, ut diligátis ínvicem, sicut diléxi vos.
Majorem hac dilectiónem nemo habet, ut ánimam suam ponat quis
pro amícis suis. Vos amíci mei estis, si fecéritis quæ ego
præcípio vobis. Jam non dicam vos servos: quia servus nescit,
quid fáciat dóminus ejus. Vos autem dixi amícos: quia ómnia,
quæcúm que audívi a Patre meo, nota feci vobis. Non vos
me elegístis: sed ego elegi vos, et pósui vos, ut eátís, et
fructum afferátis: et fructus vester maneat: ut, quodcúmque
petiéritis Patrem in nómine meo, det vobis.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho
amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita
per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io
vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa
quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché
tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non
voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti
perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;
perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo
conceda.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ps. 20, 2-3. In virtúte tua, Dómine, lætábitur justus, et super salutáre tuum exsultábit veheménter: desidérium ánimæ ejus tribuísti ei.
Ps. 20, 2-3. Della tua potenza, o Signore, gioisce il giusto e il tuo soccorso lo colma di letizia; gli hai concesso quanto desiderava.
SECRÉTA Hóstia immaculáta, qua illud Dómini nostri Jesu Christi imménsæ caritátis opus renovámus, sit, Deus Pater omnípotens, sancto Gamíllo intercedénte, contra omnes córporis et animae infirmitates salutáre remedium, et in extrémo agóne solátium et tutela. Per eúndem Dóminum.
La vittima immacolata, con la quale rinnoviamo l’opera di immensa carità compiuta da Gesù Cristo nostro Signore, sia per noi, o Dio Padre onnipotente, per intercessione di San Camillo, rimedio salutare contro tutte le infermità dell’anima e del corpo e, nell’ultimo combattimento, conforto e protezione. Per lo stesso nostro Signore.
Múnera tibi, Dómine, nostræ devotiónis offérimus: quæ et pro tuórum tibi grata sint honóre Justórum, et nobis salutária, te miseránte, reddántur. Per Dóminum nostrum.
Ti offriamo, Signore, questi doni in segno della nostra dedizione; siano essi a Te graditi per l’onore dei tuoi Santi e, per tua misericordia, divengano per noi fonte di salvezza. Per il nostro Signore.
PREFAZIO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
COMMÚNIO Matth. 25, 36 et 40. Infírmus fui, et visitástis me. Amen, amen, dico vobis: Quámdiu fecístis uni ex his frátribus meis minimis, mihi fecístis.
Sono stato malato e mi avete visitato. In verità, in verità vi dico: quanto avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me.
POSTCOMMÚNIO Per hæc coeléstia aliménta, quæ, sancti Camílli Confessóris tui sollémnia celebrántes, pia devotióne suscépimus: da, quǽsumus. Dómine; ut, in hora mortis nostræ sacraméntis refécti et culpis ómnibus expiáti, in sinum misericórdiæ tuæ læti súscipi mereámur: Qui vivis.
Per questo celeste nutrimento che abbiamo ricevuto con pia devozione, celebrando la festa di San Camillo tuo Confessore, fa’, o Signore, Te ne preghiamo, che nell’ora della nostra morte, confortati dai sacramenti e purificati da ogni colpa, meritiamo di essere lietamente accolti in seno alla tua misericordia. Tu che sei Dio e vivi e regni.
Præsta nobis, quǽsumus, Dómine: intercedéntibus sanctis Martýribus tuis Symphorósa et fíliis ejus; ut, quod ore contíngimus, pura mente capiámus. Per Dóminum.
Concedi, Te ne preghiamo, o Signore, che, per intercessione dei tuoi santi Martiri Sinforosa e dei suoi figli, quanto abbiamo ricevuto con la bocca lo accogliamo con anima pura. Per il nostro Signore. |
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