XVII DOMENICA DEL TEMPO
ORDINARIO
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, esultiamo al Signore,
acclamiamo il Dio che ci salva, alleluia.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete
l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Splende nel giorno ottavo
l'era nuova del mondo,
consacrata da Cristo,
primizia dei risorti.
O Gesù, re di gloria,
unisci i tuoi fedeli
al trionfo pasquale
sul male e sulla morte.
Fa' che un giorno veniamo
incontro a te, Signore,
sulle nubi del cielo
nel regno dei beati.
Trasformàti a tua immagine,
noi vedremo il tuo volto;
e sarà gioia piena
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
L'albero della vita si è manifestato
nella croce del Signore.
SALMO 1 Le due vie dell'uomo
Beati coloro che, sperando nella croce, scesero nell'acqua del
battesimo (da un autore del II secolo).
Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, †
non indugia nella via dei peccatori *
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore, *
la sua legge medita giorno e notte.
Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, *
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai; *
riusciranno tutte le sue opere.
Non così, non così gli empi: *
ma come pula che il vento disperde;
perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, *
né i peccatori nell'assemblea dei giusti.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti, *
ma la via degli empi andrà in rovina.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
L'albero della vita si è manifestato
nella croce del Signore.
2^ Antifona
Parola di Dio al suo Cristo:
Io ti ho costituito re su tutti i popoli.
SALMO 2 Il Messia, Re vittorioso
I capi di questa città si radunarono insieme, contro il tuo
santo servo Gesù, che tu hai consacrato Messia (At 4, 27).
Perché le genti congiurano *
perché invano cospirano i popoli?
Insorgono i re della terra †
e i principi congiurano insieme *
contro il Signore e contro il suo Messia:
«Spezziamo le loro catene, *
gettiamo via i loro legami».
Se ne ride chi abita i cieli, *
li schernisce dall'alto il Signore.
Egli parla loro con ira, *
li spaventa nel suo sdegno:
«Io l'ho costituito mio sovrano *
sul Sion mio santo monte».
Annunzierò il decreto del Signore. †
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, *
io oggi ti ho generato.
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti *
e in dominio i confini della terra.
Le spezzerai con scettro di ferro, *
come vasi di argilla le frantumerai».
E ora, sovrani, siate saggi *
istruitevi, giudici della terra;
servite Dio con timore *
e con tremore esultate;
che non si sdegni *
e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira. *
Beato chi in lui si rifugia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Parola di Dio al suo Cristo:
Io ti ho costituito re su tutti i popoli.
3^ Antifona
Tu sei la mia difesa, Signore,
tu sei la mia gloria.
SALMO 3 Il Signore mi sostiene
Cristo si è addormentato nella morte e si è risvegliato nella
risurrezione, perché Dio lo sosteneva (sant'Ireneo).
Signore, quanti sono i miei oppressori! *
Molti contro di me insorgono.
Molti di me vanno dicendo: *
«Neppure Dio lo salva!».
Ma tu, Signore, sei mia difesa, *
tu sei mia gloria e sollevi il mio capo.
Al Signore innalzo la mia voce *
e mi risponde dal suo monte santo.
Io mi corico e mi addormento, *
mi sveglio perché il Signore mi sostiene.
Non temo la moltitudine di genti †
che contro di me si accampano. *
Sorgi, Signore, salvami, Dio mio.
Hai colpito sulla guancia i miei nemici, *
hai spezzato i denti ai peccatori.
Del Signore è la salvezza: *
sul tuo popolo la tua benedizione.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Tu sei la mia difesa, Signore,
tu sei la mia gloria.
Versetto
V. La parola di Cristo abiti in voi con abbondanza;
R. ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza.
Prima Lettura
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 7, 2-16
Gioia dell'apostolo per il pentimento dei cristiani di Corinto
Fratelli, fateci, posto nei vostri cuori! A nessuno abbiamo
fatto ingiustizia, nessuno abbiamo danneggiato, nessuno abbiamo
sfruttato. Non dico questo per condannare qualcuno; infatti vi
ho già detto sopra che siete nel nostro cuore, per morire
insieme e insieme vivere. Sono molto franco con voi e ho molto
da vantarmi di voi. Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia
in ogni nostra tribolazione. Infatti, da quando siamo giunti in
Macedonia, la nostra carne non ha avuto sollievo alcuno, ma da
ogni parte siamo tribolati: battaglie all'esterno, timori al di
dentro.
Ma Dio che consola gli afflitti ci ha consolati con la venuta di
Tito, e non solo con la sua venuta, ma con la consolazione che
ha ricevuto da voi. Egli ci ha annunziato infatti il vostro
desiderio, il vostro dolore, il vostro affetto per me; cosicché
la mia gioia si è ancora accresciuta.
Se anche vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne
dispiace. E se me ne è dispiaciuto — vedo infatti che quella
lettera, anche se per breve tempo soltanto, vi ha rattristati —
ora ne godo; non per la vostra tristezza, ma perché questa
tristezza vi ha portato a pentirvi. Infatti vi siete rattristati
secondo Dio e così non avete ricevuto alcun danno da parte
nostra; perché la tristezza secondo Dio produce un pentimento
irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del
mondo produce la morte. Ecco, infatti, quanta sollecitudine ha
prodotto in voi proprio questo rattristarvi secondo Dio; anzi
quante scuse, quanta indignazione, quale timore, quale
desiderio, quale affetto, quale punizione! Vi siete dimostrati
innocenti sotto ogni riguardo in questa faccenda. Così se anche
vi ho scritto, non fu tanto a motivo dell'offensore o a motivo
dell'offeso, ma perché apparisse chiara la vostra sollecitudine
per noi davanti a Dio. Ecco quello che ci ha consolati.
A questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più
grande per la letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato
rinfrancato da tutti voi. Cosicché se in qualche cosa mi ero
vantato di voi con lui, non ho dovuto vergognarmene, ma come
abbiamo detto a voi ogni cosa secondo verità, così anche il
nostro vanto con Tito si è dimostrato vero. E il suo affetto per
voi è cresciuto, ricordando come tutti gli avete obbedito e come
lo avete accolto con timore e trepidazione. Mi rallegro perché
posso contare totalmente su di voi.
Responsorio Cfr. 2 Cor 7, 10. 9
R: La tristezza secondo Dio produce un pentimento che porta alla
salvezza; * la tristezza del mondo produce la morte.
V. Ci siamo rattristati secondo Dio, e così non abbiamo sofferto
alcun danno:
R. la tristezza del mondo produce la morte.
Seconda Lettura
Dalle «Omelie sulla seconda lettera ai Corinzi» di san Giovanni
Crisostomo, vescovo (Om. 14, 1-2; PG 61, 497-499)
Sovrabbondo di gioia in ogni tribolazione
Paolo riprende il discorso sulla carità, moderando l'asprezza
del rimprovero. Dopo avere infatti biasimato e rimproverato i
Corinzi per il fatto che, pur amati, non avevano corrisposto
all'amore, anzi erano stati ingrati e avevano dato ascolto a
gente malvagia, mitiga il rimprovero dicendo: «Fateci posto nei
vostri cuori» (2 Cor 7, 2), cioè amateci. Chiede un favore assai
poco gravoso, anzi più utile a loro che a lui. Non dice «amate»,
ma con squisita delicatezza: «Fateci posto nei vostri cuori».
Chi ci ha scacciati, sembra chiedere, dai vostri cuori? Chi ci
ha espulsi? Per quale motivo siamo stati banditi dal vostro
spirito? Dato che prima aveva affermato: «E' nei vostri cuori
invece che siete allo stretto» (2 Cor 6, 12), qui esprime lo
stesso sentimento dicendo: «Fateci posto nei vostri cuori». Così
li attira di nuovo a sé. Niente spinge tanto all'amore chi è
amato quanto il sapere che l'amante desidera ardentemente di
essere corrisposto.
«Vi ho già detto poco fa, continua, che siete nel nostro cuore
per morire insieme e insieme vivere» (2 Cor 7, 3). Espressione
massima dell'amore di Paolo: benché disprezzato, desidera vivere
e morire con loro. Siete nel nostro cuore non superficialmente,
in modo qualsiasi, ma come vi ho detto. Può capitare che uno
ami, ma fugga al momento del pericolo: non è così per me.
«Sono pieno di consolazione» (2 Cor 7, 4). Di quale
consolazione? Di quella che mi viene da voi: ritornati sulla
buona strada mi avete consolato con le vostre opere. E' proprio
di chi ama prima lamentarsi del fatto che non è amato, poi
temere di recare afflizione per eccessiva insistenza nella
lamentela. Per questo motivo aggiunge: «Sono pieno di
consolazione, pervaso di gioia».
In altre parole: sono stato colpito da grande dispiacere a causa
vostra, ma mi avete abbondantemente compensato e recato gran
sollievo; non avete solo rimosso la causa del dispiacere, ma mi
avete colmato di più abbondante gioia.
Paolo manifesta la sua grandezza d'animo non fermandosi a dire
semplicemente «sovrabbondo di gioia», ma aggiungendo anche «in
ogni mia tribolazione». E' così grande il piacere che mi avete
arrecato che neppure la più grande tribolazione può oscurarlo,
anzi è tale da farmi dimenticare con l'esuberanza della sua
ricchezza, tutti gli affanni che mi erano piombati addosso e ha
impedito che io ne rimanessi schiacciato.
Responsorio 2 Cor 12, 12.
15
R. In mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, *
in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli.
V. Io mi prodigherò volentieri, anzi consumerò me stesso per le
vostre anime
R. in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli.
Inno
TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.
Orazione
O Dio, nostra forza e
nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo;
effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e
guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua
ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |