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MESSALE
ROMANO & |
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MESSALE F.E. |
PROPRIO DELLA S. MESSA tratto
dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e
traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta
dalle CEI |
29 GIUGNO SANTI PIETRO E PAOLO
INTRÓITUS Act. 12, 11. Nunc scio vere, quia misit Dóminus Angelum suum: et erípuit me de manu Heródis et de omni exspectatióne plebis Judæórum. Ps. 138, 1-2. Dómine; probásti me et cognovísti me: tu cognovísti sessiónem meam et resurrectiónem meam. Glória Patri. … Ora so che il signore Gesù ha realmente inviato il suo Angelo per strapparmi dalla mani di Erode e dalle brame del popolo giudaico Signore, Tu mi hai messo alla prova e mi conosci. Tu sai tutto di me: l’ora della morte e quella della resurrezione. Gloria al Padre.
ORÁTIO Deus, qui hodiérnam diem Apostolórum tuórum Petri et Pauli martýrio consecrásti: da Ecclésiæ tuæ, eórum in ómnibus sequi præcéptum; per quos religiónis sumpsit exórdium.
O Dio, che hai consacrato questo giorno col martirio dei tuoi Apostoli Pietro e Paolo, concedi alla tua Chiesa di seguire in tutto l’insegnamento di coloro da cui ricevette le primizie della fede.
EPISTOLA Léctio Actuum Apostolórum. Act. 12, 1-11.
In diébus illis: Misit
Heródes rex manus, ut afflígeret quosdam de ecclésia. Occidit
autem Jacóbum fratrem Joánnis gládio.
Videns autem, quia placeret
Judǽis, appósuit, ut apprehénderet et Petrum. Erant autem dies
azymórum. Quem cum apprehendísset, misit in cárcerem, tradens
quatuor quaterniónibus mílitum custodiéndum, volens post Pascha
prodúcere eum pópulo. Et Petrus quidem servabátur in cárcere.
Orátio autem fiébat sine intermissióne ab ecclésia ad Deum pro
eo. Cum autem productúrus eum esset Heródes, in ipsa nocte erat
Petrus dórmiens inter duos mílites, vinctus caténis duábus: et
custódes ante óstium custodiébant cárcerem. Et ecce, Angelus
Dómini ástitit: et lumen refúlsit in habitáculo: percussóque
látere Petri, excitávit eum, dicens: Surge velóciter. Et
cecidérunt caténæ de mánibus ejus. Dixit autem Angelus ad eum:
Præcíngere, et cálcea te cáligas tuas. Et fecit sic. Et dixit
illi: Circúmda tibi vestiméntum tuum, et séquere me. Et éxiens
sequebátur eum, et nesciébat quia verum est, quod fiébat per
Angelum: existimábat autem se visum vidére. Transeúntes autem
primam et secundam custódiam, venérunt ad portam férream, quæ
ducit ad civitátem: quæ ultro apérta est eis. Et exeúntes
processérunt vicum unum: et contínuo discéssit Angelus ab eo. Et
Petrus ad se revérsus, dixit: Nunc scio vere, quia misit Dóminus
Angelum suum, et erípuit me de manu Heródis et de omni
exspectatióne plebis Judæórum.
In quel tempo il re Erode cominciò a
perseguitare alcuni membri della Chiesa e fece uccidere di spada
Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che questo era gradito ai
Giudei, decise di arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni
degli Azzimi. Fattolo catturare, lo gettò in prigione,
consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati
ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo
dopo la Pasqua. Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una
preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. E
in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire
davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con
due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le
sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco gli si presentò un
angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò
il fianco di Pietro, lo destò e disse: "Alzati, in fretta!". E
le catene gli caddero dalle mani. E l'angelo a lui: "Mettiti la
cintura e legati i sandali". E così fece. L'angelo disse:
"Avvolgiti il mantello, e seguimi!". Pietro uscì e prese a
seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che
stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere
una visione. Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e
arrivarono alla porta di ferro che conduce in città: la porta si
aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a
un tratto l'angelo si dileguò da lui. Pietro allora, rientrato
in sé, disse: "Ora sono veramente certo che il Signore ha
mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da
tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei".
GRADUALE Ps. 44, 17-18. Constítues eos príncipes super omnem terram: mémores erunt nóminis tui. Dómine. Pro pátribus tuis nati sunt tibi fílii: proptérea pópuli confítebúntur tibi.
Ps. 44, 17-18. Li costituirai prìncipi su tutta la terra; la memoria del tuo nome, o Signore, rimarrà viva tra oro. Ti sono mati dei figli che succederanno ai tuoi padri; per questo i popoli ti loderanno.
ALLELÚIA Allelúja, allelúja. Matth. 16,18. Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam. Allelúja.
Allelúja, allelúja. Matth. 16,18. Tu sei Pietro, e su questa pietra Io edificherò la mia Chiesa. Allelúja.
EVANGÉLIUM Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthǽum. Matth. 16, 13-19.
In illo témpore: Venit Jesus in partes
Cæsaréæ Philippi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem
dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii
Joánnem Baptístam, alii autem Elíam, álii vero Jeremíam aut unum
ex Prophétis. Dicit
illis Jesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon
Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem
Jesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Jona: quia caro et sanguis
non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in coelis est. Et ego
dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo
Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et
tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super
terram, erit ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super
terram, erit solútum et in coelis.
Essendo giunto Gesù nella regione di
Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice
che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni Giovanni il
Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti".
Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro:
"Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato
te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te
l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti
dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa
e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te
darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai
sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
sulla terra sarà sciolto nei cieli".
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ps. 44. 17-18. Constítues eos príncipes super omnem terram: mémores erunt nóminis tui, Dómine, in omni progénie et generatióne.
Ps. 44. 17-18. Li costituirai prìncipi su tutta la terra ; la memoria del tuo nome, o Signore, rimarrà viva tra loro di generazione in generazione.
SECRÉTA Hóstias, Dómine, quas nómini tuo sacrándas offérimus, apostólica prosequátur orátio: per quam nos expiári tríbuas et deféndi.
La preghiera degli Apostoli accompagni, o Signore le offerte che ti consacriamo e per essa concedi perdono e aiuto.
PREFAZIO DEGLI APOSTOLI
COMMÚNIO Matth. 16, 18. Tu es Petrus, ei super hanc petram ædificabo Ecclésiam meam.
Matth. 16, 18. Tu sei Pietro e su queste pietra Io edificherò la mia Chiesa.
POSTCOMMÚNIO Quos coelésti, Dómine, alimento satiásti: apostólicis intercessiónibus ab omni adversitáte custódi.
Quelli, o Signore, che hai saziato con un alimento celeste, proteggili, per intercessione degli Apostoli, contro ogni avversità. |
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