XIII SETTIMANA DEL T.O. ANNO
DISPARI - GIOVEDÌ
Antifona d'Ingresso Sal 46,2
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia.
Omnes gentes, pláudite mánibus,
iubiláte Deo in voce exsultatiónis.
Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di
adozione, fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, ma
restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...
Deus, qui, per adoptiónem grátiæ, lucis nos esse fílios voluísti,
præsta, quæsumus, ut errórum non involvámur ténebris, sed in
splendóre veritátis semper maneámus conspícui. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gn 22,
1-19
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse:
«Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il
tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e
offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due
servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si
mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il
terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo.
Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino;
io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi
ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la
caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello,
poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!».
Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la
legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose:
«Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio
mio!». Proseguirono tutti e due insieme.
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo
costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo
depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e
prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse:
«Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non
stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so
che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo
unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le
corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo
offrì in olocausto invece del figlio.
Abramo chiamò quel luogo “Il Signore vede”; perciò oggi si dice:
«Sul monte il Signore si fa vedere».
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda
volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché
tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo
unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa
la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia
che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle
città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza
tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia
voce».
Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso
Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 114
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore».
Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.
Canto al Vangelo 2 Cor 5,19
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.
+ Vangelo
Mt 9, 1-8
Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito su
una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città.
Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù,
vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti
sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma
Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose
malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire
“Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”?
Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla
terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al
paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si
alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria
a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Sulle Offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l'opera della
redenzione, fa' che il nostro servizio sacerdotale sia degno del
sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.
Deus, qui mysteriórum tuórum dignánter operáris efféctus, præsta,
quæsumus, ut sacris apta munéribus fiant nostra servítia. Per
Christum.
Antifona alla Comunione Sal 102,1
Anima mia, benedici il Signore:
tutto il mio essere benedica il suo santo nome.
Bénedic, ánima mea, Dómino,
et ea quæ intra me sunt nómini sancto eius..
Oppure:
Gv 17,20-21
«Padre, prego per loro,
perché siano una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato»,
dice il Signore.
Pater, pro eis rogo, ut ipsi in nobis unum sint,
ut credat mundus
quia tu me misísti, dicit Dóminus.
Dopo la Comunione
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore,
sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te
nell'amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Per Cristo
nostro Signore.
Vivíficet nos, quæsumus, Dómine, divína quam obtúlimus et
súmpsimus hóstia, ut, perpétua tibi caritáte coniúncti, fructum
qui semper máneat afferámus. Per Christum. |