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MESSALE ROMANO &
LITURGIA DELLE ORE

 

 MESSALE F.O.

XIII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - VENERDÌ
 
Antifona d'Ingresso  Sal 46,2
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia.
 
Omnes gentes, pláudite mánibus,

iubiláte Deo in voce exsultatiónis.
 
Colletta

O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...

Deus, qui, per adoptiónem grátiæ, lucis nos esse fílios voluísti, præsta, quæsumus, ut errórum non involvámur ténebris, sed in splendóre veritátis semper maneámus conspícui. Per Dóminum.

  
LITURGIA DELLA PAROLA
 

Prima Lettura  Gn 23, 1-4. 10. 19; 24, 1-8. 62-67
Isacco amò tanto Rebecca, che trovò conforto dal dolore per la morte della madre.

Dal libro della Gènesi
Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara. Sara morì a Kiriat-Arba, cioè Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla. 
Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli Hittiti: «Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via la salma e seppellirla». 
Dopo, Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan. Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. 
Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananèi, in mezzo ai quali abito, ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco». 
Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?». 
Gli rispose Abramo: «Guàrdati dal ricondurre là mio figlio! Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio. Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio figlio». Il servo si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi.  [Di là condusse Rebecca, figlia di Betuel parente di Abramo].
Un giorno Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Nègheb. Egli uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. E disse al servo: «Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «E' il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì. 
Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte. Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.  
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 105
Ricordati, Signore, del tuo amore.


Celebrate il Signore, perché è buono, 
perché la sua grazia è eterna. 
Chi può narrare i prodigi del Signore, 
far risuonare tutta la sua lode? 
Beati coloro che agiscono con giustizia 
e praticano il diritto in ogni tempo. 

Ricòrdati di noi, Signore, 
per amore del tuo popolo, 
visitaci con la tua salvezza, 
perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, 
godiamo della gioia del tuo popolo, 
ci gloriamo con la tua eredità. 

Canto al Vangelo
 Cf Ef 1,17-18 
Alleluia, alleluia.

Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
ci conceda lo spirito di sapienza,
perché possiamo conoscere
qual è la speranza della nostra chiamata.
Alleluia.

+ Vangelo   Mt 9, 9-13
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrificio.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Séguimi».  Ed egli si alzò e lo seguì. 
Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 
Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
 
Sulle Offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l'opera della redenzione, fa' che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.
 
Deus, qui mysteriórum tuórum dignánter operáris efféctus, præsta, quæsumus, ut sacris apta munéribus fiant nostra servítia. Per Christum.


Antifona alla Comunione  Sal 102,1
Anima mia, benedici il Signore:
tutto il mio essere benedica il suo santo nome.
 
Bénedic, ánima mea, Dómino,
et ea quæ intra me sunt nómini sancto eius..
 
Oppure:  Gv 17,20-21
«Padre, prego per loro,
perché siano una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato»,
dice il Signore.
 
Pater, pro eis rogo, ut ipsi in nobis unum sint,
ut credat mundus quia tu me misísti, dicit Dóminus.
 
Dopo la Comunione
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te nell'amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore.

Vivíficet nos, quæsumus, Dómine, divína quam obtúlimus et súmpsimus hóstia, ut, perpétua tibi caritáte coniúncti, fructum qui semper máneat afferámus. Per Christum.