XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – C
Antifona d'Ingresso Sal
47,10-11
Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia
in mezzo al tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode
si estende ai confini della terra;
di giustizia è piena la tua destra.
Suscépimus, Deus, misericórdiam tuam in médio templi tui.
Secúndum nomen tuum, Deus, ita et laus tua in fines terræ;
iustítia plena est déxtera tua.
Colletta
O Dio, che nell'umiliazione del tuo Figlio hai risollevato
l'umanità della sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale,
perché, liberi dall'oppressione della colpa, partecipiamo alla
felicità eterna. Per il nostro Signore...
Deus, qui in Fílii tui humilitáte iacéntem mundum erexísti,
fidélibus tuis sanctam concéde lætítiam, ut, quos eripuísti a
servitúte peccáti, gáudiis fácias pérfrui sempitérnis. Per
Dóminum.
Oppure:
O Dio, che nella vocazione battesimale ci chiami ad essere
pienamente disponibili all'annunzio del tuo regno, donaci il
coraggio apostolico e la libertà evangelica, perché rendiamo
presente in ogni ambiente di vita la tua parola di amore e di
pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti
i secoli dei secoli.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Is 66, 10-14
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.
Dal libro del profeta Isaìa
Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi»
Salmo Responsoriale Dal Salmo 65
Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».
«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
Seconda Lettura Gal 6, 14-18
Porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del
Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per
me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non
circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti
seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto
l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate
di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro
spirito, fratelli. Amen.
Canto al Vangelo Col 3,15.16
Alleluia, alleluia.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Alleluia.
+ Vangelo
Lc
10, 1-12. 17-20. forma breve Lc 10,1-9
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal vangelo secondo Luca
[In
quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a
due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per
recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella
sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a
salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di
lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa,
mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha
diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate
quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano,
e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.] Ma quando
entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue
piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è
attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi;
sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in
quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella
città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche
i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro:
«Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho
dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra
tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non
rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi;
rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei
cieli».
Sulle Offerte
Ci purifichi, Signore, quest'offerta che consacriamo al tuo
nome, e ci conduca di giorno in giorno a esprimere in noi la
vita nuova del Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
Oblátio nos, Dómine, tuo nómini dicáta puríficet, et de die
in diem ad cæléstis vitæ tránsferat actiónem. Per Christum.
Antifona alla Comunione Sal 33,9
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
Gustáte et
vidéte, quóniam suávis est Dóminus;
beátus vir, qui
sperat in eo.
Oppure:
Cf Lc 10,1
Il Signore designò altri settantadue discepoli
e li inviò a predicare il regno.
Dopo la Comunione
Dio onnipotente ed eterno, che ci hai nutriti con i doni della
tua carità senza limiti, fa' che godiamo i benefici della
salvezza e viviamo sempre in rendimento di grazie. Per Cristo
nostro Signore.
Tantis, Dómine, repléti munéribus, præsta, quæsumus, ut et
salutária dona capiámus, et a tua numquam laude cessémus. Per
Christum. |