XXIV
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
UFFICIO DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il Signore,
pastore e guida del suo popolo, alleluia.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o
66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete
l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Splende nel giorno ottavo
l'era nuova del mondo,
consacrata da Cristo,
primizia dei risorti.
O Gesù, re di gloria,
unisci i tuoi fedeli
al trionfo pasquale
sul male e sulla morte.
Fa' che un giorno veniamo
incontro a te, Signore,
sulle nubi del cielo
nel regno dei beati.
Trasformàti a tua immagine,
noi vedremo il tuo volto;
e sarà gioia piena
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Chi salirà il monte del Signore?
Chi starà nel suo luogo santo?
SALMO 23 Il Signore entra nel suo tempio
Le porte del cielo si sono aperte a Cristo Signore, quando è
salito al cielo (sant’Ireneo)
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.
Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Chi salirà il monte del Signore?
Chi starà nel suo luogo santo?
2^ Antifona
Popoli, benedite il nostro Dio:
è lui che salvò la nostra vita, alleluia.
SALMO 65, 1-12 (I) Inno di grazie in occasione del
sacrificio
Sulla risurrezione del Signore e la conversione dei pagani (Esichio)
Acclamate a Dio da tutta la terra, †
cantate alla gloria del suo nome, *
date a lui splendida lode.
Dite a Dio: «Stupende sono le tue opere! *
Per la grandezza della tua potenza
a te si piegano i tuoi nemici.
A te si prostri tutta la terra, *
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio, *
mirabile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terra ferma, †
passarono a piedi il fiume; *
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno, †
il suo occhio scruta le nazioni; *
i ribelli non rialzino la fronte.
Benedite, popoli, il nostro Dio, *
fate risuonare la sua lode;
è lui che salvò la nostra vita *
e non lasciò vacillare i nostri passi.
Dio, tu ci hai messi alla prova; *
ci hai passati al crogiuolo, come l'argento.
Ci hai fatti cadere in un agguato, *
hai messo un peso ai nostri fianchi.
Hai fatto cavalcare uomini sulle nostre teste; †
ci hai fatto passare per il fuoco e l'acqua, *
ma poi ci hai dato sollievo.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Popoli, benedite il nostro Dio:
è lui che salvò la nostra vita, alleluia.
3^ Antifona
Ascoltate, voi che temete Dio,
quanto per me ha fatto il Signore, alleluia.
SALMO 65, 13-20 (II) Inno di grazie in occasione del
sacrificio
Sulla risurrezione del Signore e la conversione dei pagani (Esichio).
Entrerò nella tua casa con olocausti, *
a te scioglierò i miei voti,
i voti pronunziati dalle mie labbra, *
promessi nel momento dell'angoscia.
Ti offrirò pingui olocausti con fragranza di montoni, *
immolerò a te buoi e capri.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, *
e narrerò quanto per me ha fatto.
A lui ho rivolto il mio grido, *
la mia lingua cantò la sua lode.
Se nel mio cuore avessi cercato il male, *
il Signore non mi avrebbe ascoltato.
Ma Dio ha ascoltato, *
si è fatto attento alla voce della mia preghiera.
Sia benedetto Dio: non ha respinto la mia preghiera, *
non mi ha negato la sua misericordia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Ascoltate, voi che temete Dio,
quanto per me ha fatto il Signore, alleluia.
Versetto
V. Viva ed efficace è la parola di Dio,
R. più penetrante che una spada a due tagli.
Prima Lettura
Dal libro del profeta Ezechiele 1, 3-14. 22-28
Visione della gloria di Dio in terra d'esilio
La parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio
di Buzi, nel paese dei Caldei, lungo il canale Chebar. Qui fu
sopra di lui la mano del Signore. Io guardavo ed ecco un uragano
avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di
fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come
un balenare di elettro incandescente. Al centro apparve la
figura di quattro esseri animati, che avevano sembianza umana e
avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. Le loro gambe
erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli
zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo.
Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e
quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, e queste
ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si
volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé.
Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze
d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a
sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila. Le loro ali
erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si
toccavano e due che coprivano il corpo. Ciascuno si muoveva
davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e,
muovendosi, non si voltavano indietro.
Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a
torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e
dal fuoco si sprigionavano bagliori. Gli esseri andavano e
venivano come un baleno.
Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie
di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra
le loro teste, e sotto il firmamento vi erano le loro ali
distese, l'una di contro all'altra; ciascuno ne aveva due che
gli coprivano il corpo. Quando essi si muovevano, io udivo il
rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono
dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il
tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano
le ali. Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle
loro teste.
Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve qualcosa
come pietra di zaffìro in forma di trono e su questa specie di
trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Da ciò che
sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro
e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come di
fuoco. Era circondato da uno splendore il cui aspetto era simile
a quello dell’arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia.
Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando la
vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che
parlava.
Responsorio Cfr. Ez 1, 26. 24; 3, 12; Ap 5, 13
R. Vidi in alto, come su un trono, una figura d'uomo, e udivo
come il tumulto di un accampamento: * Benedizione e gloria al
Signore del cielo!
V. A Colui che siede sul trono e all'Agnello, lode, onore,
gloria e potenza, nei secoli dei secoli.
R. Benedizione e gloria al Signore del cielo!
Seconda Lettura
Inizio del «Discorso sui pastori» di sant'Agostino, vescovo
(Disc. 46, 1-2; CCL 41, 529-530)
Pastori siamo, ma prima cristiani
Ogni nostra speranza è posta in
Cristo. È lui tutta la nostra salvezza e la vera gloria. È una
verità, questa, ovvia e familiare a voi che vi trovate nel
gregge di colui che porge ascolto alla voce di Israele e lo
pasce. Ma poiché vi sono dei pastori che bramano sentirsi
chiamare pastori, ma non vogliono compiere i doveri dei pastori,
esaminiamo che cosa venga detto loro dal profeta. Voi
ascoltatelo con attenzione, noi lo sentiremo con timore.
«Mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo,
profetizza contro i pastori di Israele, predici e riferisci ai
pastori d'Israele» (Ez 34,1-2) Abbiamo ascoltato or ora la
lettura di questo brano, quindi abbiamo deciso di discorrerne un
poco con voi. Dio stesso ci aiuterà a dire cose vere, anche se
non diciamo cose nostre. Se dicessimo infatti cose nostre
saremmo pastori che pascono se stessi, non il gregge; se invece
diciamo cose che vengono da lui, egli stesso vi pascerà,
servendosi di chiunque.
«Questo dice il Signore Dio: Guai ai pastori di Israele che
pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il
gregge?» (Ez 34,2), cioè i pastori non devono pascere se stessi,
ma il gregge. Questo è il primo capo di accusa contro tali
pastori: essi pascono se stessi e non il gregge. Chi sono coloro
che pascono se stessi? Quelli di cui l'Apostolo dice: «Tutti
infatti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo»
(Fil 2,21).
Ora noi che il Signore, per bontà sua e non per nostro merito,
ha posto in questo ufficio — di cui dobbiamo rendere conto, e
che conto! — dobbiamo distinguere molto bene due cose: la prima
cioè che siamo cristiani, la seconda che siamo posti a capo. Il
fatto di essere cristiani riguarda noi stessi; l'essere posti a
capo invece riguarda voi.
Per il fatto di essere cristiani dobbiamo badare alla nostra
utilità, in quanto siamo messi a capo dobbiamo preoccuparci
della vostra salvezza.
Forse molti semplici cristiani giungono a Dio percorrendo una
via più facile della nostra e camminando tanto più speditamente,
quanto minore è il peso di responsabilità che portano sulle
spalle. Noi invece dovremo rendere conto a Dio prima di tutto
della nostra vita, come cristiani, ma poi dovremo rispondere in
modo particolare dell'esercizio del nostro ministero, come
pastori.
Responsorio Cfr. Sal 22, 1-2. 3
R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; * in verdi
pascoli mi fa riposare.
V. Mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome;
R. in verdi pascoli mi fa riposare.
Inno
TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio
*
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*]
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*]
Quest'ultima parte
dell'inno si può omettere.
Orazione
O Dio, che hai creato e
governi l'universo, fa' che sperimentiamo la potenza della tua
misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio.
Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |