CAPO I. Dei
sacramenti in generale.
1. - Natura dei
sacramenti.
517. Di che cosa si tratta
nella quarta parte della Dottrina cristiana?
Nella quarta parte della Dottrina cristiana si
tratta dei sacramenti.
518. Che cosa s'intende
con la parola sacramento?
Con la parola sacramento s'intende un segno
sensibile ed efficace della grazia, istituito da
Gesù Cristo per santificare le anime nostre.
519. Perché chiamate voi i
sacramenti segni sensibili ed efficaci della grazia?
Chiamo i sacramenti segni sensibili ed efficaci
della grazia, perché tutti i sacramenti significano,
per mezzo di cose sensibili, la grazia divina che
essi producono nell'anima nostra.
520. Spiegate con un
esempio come i sacramenti siano segni sensibili ed
efficaci della grazia.
Nel Battesimo, il versar l'acqua sul capo della
persona, e le parole: io ti battezzo, cioè ti lavo,
nel nome del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito
Santo, sono un segno sensibile di quello che il
Battesimo opera nell' anima; perché siccome l'acqua
lava il corpo, cosi la grazia data dal Battesimo
monda l'anima dal peccato.
521. Quanti e quali sono i
sacramenti?
I sacramenti sono sette, cioè: Battesimo, Cresima,
Eucaristia, Penitenza, Estrema Unzione, Ordine
Sacro, Matrimonio.
522. Quante cose si
richiedono per fare un sacramento?
Per fare un sacramento si richiedono la materia, la
forma ed il ministro, il quale abbia l'intenzione di
fare ciò che fa la Chiesa.
523. Che cosa è la materia
dei sacramenti?
La materia dei sacramenti è la cosa sensibile che si
adopera per farlo: come per esempio l'acqua naturale
nel Battesimo; l'olio ed il balsamo nella Cresima.
524. Che cosa è la forma
dei sacramenti?
La forma dei sacramenti sono le parole che si
proferiscono per farlo.
525. Chi è il ministro dei
sacramenti?
Il ministro dei sacramenti è la persona che fa o
conferisce il sacramento.
2. -
Dell'effetto principale dei
sacramenti, che è grazia.
526. Che cosa è la grazia?
La grazia di Dio è un dono interno, soprannaturale,
che ci vien dato senza alcun merito nostro, ma per i
meriti di Gesù Cristo in ordine alla vita eterna.
527. Come si distingue la
grazia?
La grazia si distingue in grazia santificante, che
si chiama anche abituale, e in grazia attuale.
528. Che cosa è la grazia
santificante?
La grazia santificante è un dono soprannaturale
inerente all'anima nostra, che ci rende giusti,
figliuoli adottivi di Dio ed eredi del Paradiso.
529. Di quante sorta è la
grazia santificante?
La grazia santificante è di due sorta: grazia prima
e grazia seconda.
530. Qual'è la grazia
prima?
La grazia prima è quella per cui l'uomo passa dallo
stato di peccato mortale allo stato di giustizia.
531. E la grazia seconda
qual'è?
La grazia seconda è un accrescimento della grazia
prima.
532. Che cosa è la grazia
attuale?
La grazia attuale è un dono soprannaturale, che
illumina la nostra mente e muove e conforta la
nostra volontà, affinché noi operiamo il bene e ci
asteniamo dal male.
533. Possiamo noi
resistere alla grazia di Dio?
Si, noi possiamo resistere alla grazia di Dio,
perché essa non distrugge il nostro libero arbitrio.
534. Con le sole nostre
forze possiamo noi fare alcuna cosa che ci giovi per
la vita eterna?
Senza il soccorso della grazia di Dio, con le sole
nostre forze, noi non possiamo fare alcuna cosa che
ci giovi per la vita eterna.
535. Come ci viene da Dio
comunicata la grazia?
La grazia ci viene comunicata da Dio principalmente
per mezzo dei santi sacramenti.
536. I sacramenti, oltre
la grazia santificante, ci conferiscono altra
grazia?
I sacramenti, oltre la grazia santificante,
conferiscono anche la grazia sacramentale.
537. Che cos'è la grazia
sacramentale?
La grazia sacramentale consiste nel diritto che si
acquista ricevendo un sacramento qualunque, di aver
a tempo opportuno le grazie attuali necessarie per
adempiere gli obblighi che derivano dal sacramento
ricevuto. Così noi quando fummo battezzati,
ricevemmo il diritto di avere le grazie per vivere
cristianamente.
538. I sacramenti dànno
sempre la grazia a chi li riceve?
I sacramenti dànno sempre la grazia, purché si
ricevano con le necessarie disposizioni.
539. Chi ha dato ai
sacramenti la virtù di conferire la grazia?
La virtù di conferire la grazia l'ha data ai
sacramenti Gesù Cristo con la sua passione e morte.
540. Quali sono i
sacramenti che conferiscono la prima grazia
santificante?
I sacramenti che conferiscono la prima grazia
santificante, che ci rende amici di Dio, sono due:
il Battesimo e la Penitenza.
541. Come si chiamano
perciò questi due sacramenti?
Questi due sacramenti, cioè il Battesimo e la
Penitenza, si chiamano perciò sacramenti dei morti,
perché sono istituiti principalmente per ridare alle
anime morte per il peccato la vita della grazia.
542. Quali sono i
sacramenti che accrescono la grazia in chi la
possiede?
I sacramenti che accrescono la grazia in chi la
possiede, sono gli altri cinque, cioè la Cresima,
l'Eucaristia, l'Estrema Unzione, l'Ordine Sacro ed
il Matrimonio, i quali conferiscono la grazia
seconda.
543. Come si chiamano
perciò questi cinque sacramenti?
Questi cinque sacramenti, cioè la Cresima,
l'Eucaristia, l'Estrema Unzione, l'Ordine Sacro ed
il Matrimonio si chiamano sacramenti dei vivi,
perché quelli che li ricevono, devono essere senza
peccato mortale, cioè già vivi alla grazia
santificante.
544. Qual peccato commette
chi riceve uno dei sacramenti dei vivi sapendo di
non essere in grazia di Dio?
Chi riceve uno dei sacramenti dei vivi, sapendo di
non essere in grazia di Dio, commette un grave
sacrilegio.
545. Quali sono i
sacramenti più necessari per salvarci?
I sacramenti più necessari per salvarci sono due: il
Battesimo e la Penitenza: il Battesimo è necessario
a tutti, e la Penitenza è necessaria a tutti quelli
che hanno peccato mortalmente dopo il Battesimo.
546. Qual'è il più grande
di tutti i sacramenti?
Il più grande di tutti i sacramenti è quello della
Eucaristia, perché contiene non solo la grazia, ma
anche Gesù Cristo, autore della grazia e dei
sacramenti.
3. -
Del carattere che imprimono alcuni
Sacramenti.
547. Quali sacramenti sì
possono ricevere una volta sola?
I sacramenti che si possono ricevere una volta sola,
sono tre: il Battesimo, la Cresima e l'Ordine Sacro.
548. Perché i tre
sacramenti, Battesimo, Cresima e Ordine Sacro si
possono ricevere una volta sola?
I tre sacramenti, Battesimo, Cresima e Ordine Sacro,
si possono ricevere una volta sola, perché ciascuno
di essi imprime il carattere.
549. Che cosa è il
carattere che ciascuno dei tre sacramenti,
Battesimo, Cresima e Ordine Sacro imprime
nell'anima?
Il carattere che ciascuno dei tre sacramenti,
Battesimo, Cresima, e Ordine Sacro imprime nell'
anima è un segno spirituale, che non si cancella mai
più.
550. A che serve il
carattere che imprimono nell'anima questi tre
sacramenti?
Il carattere che imprimono nell'anima questi tre
Sacramenti, serve per contrassegnarci nel Battesimo
come membri di Gesù Cristo, nella Cresima come suoi
soldati, nell' Ordine Sacro come suoi ministri.
CAPO II. Del
Battesimo.
1. - Natura ed effetti del
Battesimo.
551. Che cosa e il
sacramento del Battesimo?
Il Battesimo è il sacramento, pel quale rinasciamo
alla grazia di Dio e diventiamo cristiani.
552. Quali sono gli
effetti del sacramento del Battesimo?
Il sacramento del Battesimo conferisce la prima
grazia santificante per la quale si cancella il
peccato originale, ed anche l'attuale se vi è;
rimette tutta la pena per essi dovuta; imprime il
carattere di cristiani; ci fa figliuoli di Dio,
membri della Chiesa ed eredi del paradiso, e ci
rende capaci di ricevere gli altri sacramenti.
553. Qual'è la materia del
Battesimo?
La materia del Battesimo è l'acqua naturale che si
versa sui capo di chi viene battezzato in tanta
quantità che scorra.
554. Qual'è la forma del
Battesimo?
La forma del Battesimo è questa: Io ti battezzo nel
nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito
Santo.
2. - Ministro del Battesimo.
555. A chi spetta dare il
Battesimo?
Il dare il Battesimo spetta per diritto ai Vescovi
ed ai parrochi; ma, in caso di necessità, qualunque
persona può darlo, sia uomo, sia donna, anche un
eretico od un infedele, purché eseguisca il rito del
Battesimo ed abbia l'intenzione di fare quello che
fa la Chiesa.
556. Se vi fosse necessità
di battezzare una persona, che è in pericolo di
morire, e molti si trovassero presenti, chi dovrebbe
dare il Battesimo?
Se vi fosse necessità di battezzare una persona in
pericolo di morte, e molti si trovassero presenti,
dovrebbe battezzarla il sacerdote, se vi fosse, e in
sua assenza un ecclesiastico di ordine inferiore, e
in assenza di questo, l'uomo secolare a preferenza
della donna, se pure la maggior perizia della donna,
o la decenza, non richiedessero altrimenti.
557. Quale intenzione deve
avere chi battezza?
Chi battezza deve avere l'intenzione di fare quello
che fa la santa Chiesa nel battezzare.
3. - Rito del Battesimo e
disposizioni di chi lo riceve adulto.
558. Come si fa a dare il
Battesimo?
Si dà il Battesimo versando dell'acqua sul capo del
battezzando, e se non si può sul capo, su qualche
altra parte principale del corpo, e dicendo nello
stesso tempo: Io ti battezzo nel nome del Padre e
del Figliuolo e dello Spirito Santo.
559. Se uno versasse
l'acqua e un altro proferisse le parole, la persona
resterebbe battezzata?
Se uno versasse l'acqua, e un altro proferisse le
parole, la persona non resterebbe battezzata; ma è
necessario che sia la stessa persona che versi
l'acqua e pronunci le parole.
560. Quando si dubita se
la persona sia morta, si deve tralasciare di
battezzarla?
Quando si dubita se la persona sia morta, si deve
battezzarla sotto condizione, dicendo: Se tu sei
vivo, io ti battezzo nel nome del Padre e del
Figliuolo e dello Spirito Santo.
561. Quando si devono
portare alla chiesa i bambini perché siano
battezzati?
I bambini si devono portare alla chiesa perché siano
battezzati, il più presto possibile.
562. Perché si deve avere
tanta premura per far ricevere il Battesimo ai
bambini?
Si deve avere somma premura per far battezzare i
bambini, perché essi per la loro tenera età sono
esposti a molti pericoli di morire, e non possono
salvarsi senza il Battesimo.
563. Peccano adunque i
padri e le madri che per la loro negligenza lasciano
morire i loro figliuoli senza Battesimo, o lo
differiscono?
Si, i padri e le madri che per la loro negligenza,
lasciano morire i figliuoli senza battesimo, peccano
gravemente, perché privano i loro figliuoli dell'
eterna vita; e peccano pure gravemente col
differirne a lungo il Battesimo, perché li espongono
al pericolo di morire, senza averlo ricevuto.
564. Quando chi si
battezza è adulto quali disposizioni deve avere?
L'adulto che si battezza, deve oltre la fede avere
il dolore almeno imperfetto dei peccati mortali, che
avesse commessi.
565. Se un adulto si
battezzasse in peccato mortale senza questo dolore
che cosa riceverebbe?
Se un adulto si battezzasse in peccato mortale senza
questo dolore riceverebbe il carattere del
Battesimo, ma non la remissione dei peccati, né la
grazia santificante. E questi effetti rimarrebbero
sospesi, finché non fosse tolto l'impedimento col
dolore perfetto de' peccati o col sacramento della
Penitenza.
4. - Necessità del Battesimo e
doveri dei battezzati.
566. Il Battesimo è
necessario per salvarsi?
Il Battesimo è assolutamente necessario per
salvarsi, avendo detto espressamente il Signore: Chi
non rinascerà nell'acqua e nello Spirito Santo non
potrà entrare nel regno dei cieli.
567. Si può supplire in
qualche modo alla mancanza del Battesimo?
Alla mancanza del sacramento del Battesimo può
supplire il martirio, che chiamasi Battesimo di
sangue, o un atto di perfetto amor di Dio o di
contrizione, che sia congiunto col desiderio almeno
implicito del Battesimo, e questo si chiama
Battesimo di desiderio.
568. Chi riceve il
Battesimo a che cosa resta obbligato?
Chi riceve il Battesimo resta obbligato a professare
sempre la fede, e ad osservare la legge di Gesù
Cristo e della sua Chiesa.
569. A che cosa si
rinuncia nel ricevere il santo Battesimo?
Nel ricevere il santo Battesimo, si rinuncia per
sempre al demonio, alle sue opere, ed alle sue
pompe.
570. Che cosa s'intende
per le opere o per le pompe del demonio?
Per opere e pompe del demonio si intendono i
peccati, e le massime del mondo contrarie alle
massime del santo Vangelo.
5. - Nome e Padrini.
571. Perché s'impone il
nome di un Santo a colui che si battezza?
A colui che si battezza s'impone il nome di un Santo
per porlo sotto la speciale protezione di un celeste
patrono ed animano ad imitarne gli esempi.
572. Chi sono i
padrini e le madrine del Battesimo?
I padrini e le madrine del Battesimo sono quelle
persone, che per disposizione della Chiesa tengono
al sacro fonte i bambini, rispondono in vece loro e
si rendono garanti in faccia a Dio della loro
cristiana educazione, specialmente se vi mancassero
i genitori.
573. Siamo noi obbligati a
stare a quelle promesse e rinunzie che hanno fatto
per noi i nostri padrini?
Siamo obbligati senza dubbio a stare alle promesse e
alle rinunzie che hanno fatto per noi i nostri
padrini, perché Dio non ci ha ricevuti nella sua
grazia che a queste condizioni.
574. Quali persone si
debbono eleggere per padrini e madrine?
Si debbono eleggere per padrini e madrine persone
cattoliche, di buoni costumi e ossequenti alle leggi
della Chiesa.
575. Quali sono le
obbligazioni dei padrini e delle madrine?
I padrini e le madrine sono obbligati a procurare
che i loro figli spirituali siano istruiti nelle
verità della fede, e vivano da buoni cristiani,
edificandoli col buon esempio.
576. Quale vincolo
contraggono i padrini del Battesimo?
I padrini contraggono una parentela spirituale col
battezzato e coi suoi genitori, la quale cagiona
impedimento di matrimonio coi medesimi.
CAPO III. Della
Cresima o Confermazione.
577. Che cosa è il
sacramento della Cresima?
La Cresima è un sacramento che ci dà lo Spirito
Santo, imprime nell'anima nostra il carattere di
soldato di Gesù Cristo, e ci fa perfetti cristiani.
578. In qual maniera il
sacramento della Cresima ci fa perfetti cristiani?
La Cresima ci fa perfetti cristiani, perché ci
conferma nella fede e perfeziona le altre virtù e i
doni che abbiamo ricevuti nel santo Battesimo; e
perciò si chiama Confermazione.
579. Quali sono i doni
dello Spirito Santo, che si ricevono nella Cresima?
I doni dello Spirito Santo, che si ricevono nella
Cresima sono questi sette: Sapienza, Intelletto,
Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio.
580. Qual'è la materia di
questo sacramento?
La materia di questo sacramento oltre l'imposizione
delle mani del Vescovo, è la unzione fatta sulla
fronte del battezzato col sacro Crisma; epperciò si
chiama anche Cresima, cioè Unzione.
581. Che cosa è il sacro
Crisma?
Il sacro Crisma è olio mischiato con balsamo, che il
Vescovo ha consacrato il giovedì santo.
582. Che cosa significano
l' olio e il balsamo in questo sacramento?
In questo sacramento, l'olio che si espande e
fortifica, significa la grazia abbondante, che si
sparge nell' anima del cristiano per confermarlo
nella fede: e il balsamo, che è odoroso e difende
dalla corruzione, significa che il cristiano
fortificato da questa grazia, è atto a dare buon
odore di cristiane virtù e a preservarsi dalla
corruzione dei vizi.
583. Qual'è la forma del
sacramento della Cresima?
La forma del sacramento della Cresima è questa: Io
ti segno col segno della Croce e ti confermo col
crisma della salute in nome del Padre e del
Figliuolo e dello Spirito Santo, così sia.
584. Chi è il ministro del
sacramento della Cresima?
Il ministro ordinario del sacramento della Cresima è
il solo Vescovo.
585. Con qual rito il
Vescovo amministra la Cresima?
Il Vescovo per amministrare il sacramento della
Cresima, prima stende le mani sopra i cresimandi,
invocando sopra di loro lo Spirito Santo; poi fa
un'unzione in forma di croce col sacro Crisma sulla
fronte di ciascheduno, dicendo le parole della
forma; indi con la sua destra dà un leggiero
schiaffo sulla guancia del cresimato dicendogli: la
pace sia teco; finalmente benedice solennemente
tutti i cresimati.
586. Perché si fa
l'unzione sulla fronte?
Si fa l'unzione sulla fronte, dove appariscono i
segni del timore e del rossore, affinché il
cresimato intenda che non deve arrossire del nome e
della professione di cristiano, né aver paura dei
nemici della fede.
587. Perché si dà un
leggiero schiaffo al cresimato?
Si dà un leggiero schiaffo al cresimato perché
sappia che deve esser pronto a soffrire ogni
affronto e ogni pena per la fede di Gesù Cristo.
588. Devono tutti
procurare di ricevere il sacramento della Cresima?
Si, tutti devono procurare di ricevere il sacramento
della Cresima e di farlo ricevere ai loro
dipendenti.
589. In quale età è bene
ricevere il sacramento della Cresima?
L'età, in cui è bene ricevere il sacramento della
Cresima, è quella di anni sette circa; perché allora
sogliono cominciare le tentazioni, e si può
abbastanza conoscere la grazia di questo sacramento,
e ricordarsi d'averlo ricevuto.
590. Quali disposizioni si
ricercano per ricevere degnamente il sacramento
della Cresima?
Per ricevere degnamente il sacramento della Cresima,
bisogna essere in grazia di Dio, sapere i misteri
principali di nostra santa fede e accostarvisi con
riverenza e divozione.
591. Peccherebbe chi
ricevesse la Cresima una seconda volta?
Commetterebbe un sacrilegio, perché la Cresima è uno
di quei sacramenti, che imprimono il carattere
nell'anima, e che perciò si possono ricevere una
volta sola.
592. Che cosa deve fare il
cristiano per conservare la grazia della Cresima?
Per conservare la grazia della Cresima, il cristiano
deve spesso pregare, fare buone opere, e vivere
secondo la legge di Gesù Cristo, senza rispetti
umani.
593. Perché anche nella
Cresima vi sono i padrini e le madrine?
Affinché questi indirizzino con le parole e con gli
esempi il cresimato nella via della salute e lo
aiutino nella milizia spirituale.
594. Quali condizioni si
richiedono nel padrino?
Il padrino deve essere di età conveniente;
cattolico, cresimato, istruito nelle cose più
necessarie della religione, e di buoni costumi.
595. Il padrino della
Cresima contrae alcuna parentela col cresimato e con
i suoi genitori?
Il padrino della Cresima contrae la medesima
parentela spirituale di chi tiene a battesimo.
CAPO IV. Dell'Eucaristia.
1. - Della natura di questo sacramento e
della
presenza reale di Gesù Cristo nel medesimo.
596. Che cosa è il
sacramento dell' Eucaristia?
L'Eucaristia è un sacramento nel quale per
l'ammirabile conversione di tutta la sostanza del
pane nel Corpo di Gesù Cristo e di quella del vino
nel suo prezioso Sangue, si contiene veramente,
realmente e sostanzialmente il Corpo, il Sangue,
l'Anima e la Divinità del medesimo Gesù Cristo
Signor Nostro sotto le specie del pane e del vino
per essere nostro nutrimento spirituale.
597. Vi è nell'Eucaristia
lo stesso Gesù Cristo che è nel cielo e che nacque
in terra dalla santissima Vergine?
Si, nell' Eucaristia vi è veramente lo stesso Gesù
Cristo che è nel cielo e che nacque in terra dalla
santissima Vergine.
598. Perché credete voi
che nel sacramento della Eucaristia è veramente Gesù
Cristo?
lo credo che nel sacramento dell' Eucaristia è
veramente presente Gesù Cristo, perché lo ha detto
Egli stesso, e me lo insegna la santa Chiesa.
599. Qual'è la materia del
sacramento dell'Eucaristia?
La materia del sacramento dell'Eucaristia è quella
adoperata da Gesù Cristo, cioè il pane di frumento
ed il vino di vite.
600. Qual'è la forma del
sacramento dell'Eucaristia?
La forma del sacramento dell' Eucaristia consiste
nelle parole usate da Gesù Cristo: questo è il mio
Corpo, questo è il mio Sangue.
601. Che cosa é dunque
l'ostia prima della consacrazione?
L'ostia prima della consacrazione è pane.
602. Dopo la consacrazione
che cosa è l'ostia?
Dopo la consacrazione l'ostia è il vero Corpo di
Nostro Signor Gesù Cristo sotto le specie del pane.
603. Nel calice prima
della consacrazione che cosa vi è?
Nel calice prima della consacrazione vi è del vino
con alcune gocce d'acqua.
604. Dopo la consacrazione
che cosa è nel calice?
Dopo la consacrazione nel calice è il vero Sangue di
Nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie del vino.
605. Quando si fa la
conversione del pane nel Corpo, e del vino nel
Sangue di Gesù Cristo?
La conversione del pane nel Corpo, e del vino nel
Sangue di Gesù Cristo si fa nell'atto stesso in cui
il sacerdote, nella santa Messa, pronuncia le parole
della consacrazione.
606. Che cosa è la
consacrazione?
La consacrazione è la rinnovazione, per mezzo del
sacerdote, del miracolo operato da Gesù Cristo
nell'ultima cena di mutare il pane ed il vino nel
suo Corpo e nel suo Sangue adorabile, dicendo:
questo è il mio corpo, questo è il mio sangue.
607. Come è chiamata dalla
Chiesa la miracolosa conversione del pane e del vino
nel Corpo e nel Sangue di Gesù cristo?
La miracolosa conversione, che ogni giorno si opera
sui nostri altari, è chiamata dalla Chiesa
transustanziazione.
608. Chi ha dato tanta
virtù alle parole della consacrazione?
Ha dato tanta virtù alle parole della consacrazione
lo stesso Signor nostro Gesù Cristo, il quale è Dio
onnipotente.
609. Dopo la consacrazione
non resta niente del pane e del vino?
Dopo la consacrazione restano soltanto le specie del
pane e del vino.
610. Che cosa sono le
specie del pane e del vino?
Le specie sono la quantità e le qualità sensibili
del pane e del vino, come la figura, il colore, il
sapore.
611. In che maniera
possono restare le specie del pane e del vino senza
la loro sostanza?
Le specie del pane e del vino restano mirabilmente
senza la loro sostanza, per virtù di Dio
onnipotente.
612. Sotto le specie del
pane vi è solo il Corpo di Gesù Cristo, e sotto le
specie del vino vi è solo il suo Sangue?
Tanto sotto le specie del pane, quanto sotto le
specie del vino vi è tutto Gesù Cristo vivente, in
Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
613. Mi sapreste dire
perché tanto nell'ostia, quanto nel calice, vi è
tutto Gesù Cristo?
Tanto nell' ostia, quanto nel calice, vi è tutto
Gesù Cristo, perché egli è nell'Eucaristia vivo ed
immortale come nel cielo; perciò dove è il suo Corpo
vi è anche il Sangue, l'Anima e la Divinità, e dove
è il Sangue, vi è ancora il Corpo, l'Anima e la
Divinità, essendo tutto questo inseparabile in Gesù
Cristo.
614. Quando Gesù è
nell'ostia, cessa di essere in cielo?
Quando Gesù è nell' ostia, non cessa di essere in
cielo, ma si trova nel medesimo tempo in cielo e nel
santissimo Sacramento.
615. Gesù Cristo si trova
in tutte le ostie consacrate del mondo?
Sì, Gesù Cristo si trova in tutte le ostie
consacrate.
616. Come può essere che
Gesù Cristo si trovi in tutte le ostie consacrate?
Gesù Cristo si trova in tutte le ostie consacrate,
per onnipotenza di Dio, al quale niente è
impossibile.
617. Quando si rompe
l'ostia, si rompe il Corpo di Gesù Cristo?
Quando si rompe l'ostia, non si rompe il Corpo di
Gesù Cristo, ma si rompono solamente le specie del
pane.
618. In quale parte
dell'ostia resta il Corpo di Gesù Cristo?
Il Corpo di Gesù Cristo, resta intiero in tutte le
parti, nelle quali l'ostia è stata divisa.
619. Gesù Cristo è tanto
in un'ostia grande, quanto nella particella di
un'ostia?
Tanto in un'ostia grande, quanto nella particella di
un'ostia, vi è il medesimo Gesù Cristo.
620. Per qual motivo si
conserva nelle chiese la santissima Eucaristia?
La santissima Eucaristia si conserva nelle chiese
affinché sia adorata dai fedeli, e portata agli
infermi secondo il bisogno.
621. Si deve adorare
l'Eucaristia?
L'Eucaristia si deve adorare da tutti, perché
contiene veramente, realmente e sostanzialmente lo
stesso N. S. Gesù Cristo.
2.
- Della istituzione e degli
effetti del sacramento dell'Eucaristia.
622. In qual tempo Gesù
Cristo ha istituito il sacramento dell'Eucaristia?
Gesù Cristo ha istituito il sacramento della
Eucaristia nell' ultima cena, che fece co' suoi
discepoli la sera avanti la sua passione.
623. Perché Gesù Cristo ha
istituito la santissima Eucaristia?
Gesù Cristo ha istituito la santissima Eucaristia
per tre principali ragioni:
-
Perché sia sacrificio della nuova legge.
-
Perché sia cibo dell'anima nostra.
-
Perché sia un perpetuo memoriale di sua passione
e morte, ed un pegno prezioso dell'amor suo
verso di noi, e della vita eterna.
624. Perché Gesù Cristo
istituì questo sacramento sotto le specie del pane e
del vino?
Gesù Cristo istituì questo sacramento sotto le
specie del pane e del vino, perché l'Eucaristia
doveva essere nostro nutrimento spirituale, ed era
perciò conveniente che ci venisse data in forma di
cibo e di bevanda.
625. Quali effetti produce
in noi la santissima Eucaristia?
Gli effetti principali che la santissima Eucaristia
produce in chi la riceve degnamente sono questi:
-
conserva ed accresce la vita dell'anima che è la
grazia, come il cibo materiale sostiene ed
accresce la vita del corpo;
-
rimette i peccati veniali e preserva dai
mortali;
-
produce spirituale consolazione.
626. La santissima
Eucaristia non produce in noi altri effetti?
Si, la santissima Eucaristia produce in noi altri
tre effetti, cioè:
-
indebolisce le nostre passioni, ed in ispecie
ammorza in noi le fiamme della concupiscenza;
-
accresce in noi il fervore della carità verso
Dio e verso il prossimo e ci aiuta ad operare in
uniformità ai desideri di Gesù Cristo;
-
ci dà un pegno della gloria futura e della
stessa risurrezione del nostro corpo.
3. -
Delle disposizioni
necessarie per ben comunicarsi.
627. Il sacramento
dell'Eucaristia produce sempre in noi i suoi
meravigliosi effetti?
Il sacramento dell'Eucaristia produce in noi i suoi
meravigliosi effetti, quando si riceve con le dovute
disposizioni.
628. Quante cose sono
necessarie per fare una buona Comunione?
Per fare una buona Comunione sono necessarie tre
cose;
-
essere in grazia di Dio;
-
essere digiuno dalla mezzanotte fino all'atto
della Comunione;
-
sapere che cosa si va a ricevere e accostarsi
alla santa Comunione con divozione.
629. Che cosa vuoi dire
essere in grazia di Dio?
Essere in grazia di Dio vuol dire: avere la
coscienza pura e monda da ogni peccato mortale.
630. Chi sa di essere in
peccato mortale, che cosa deve fare prima di
comunicarsi?
Chi sa di essere in peccato mortale, deve prima di
comunicarsi fare una buona confessione; non bastando
l'atto di contrizione perfetta, senza la
confessione, a chi è in peccato mortale per
Comunicarsi come conviene.
631. Perché non basta
neppure l'atto di contrizione perfetta a chi sa di
essere in peccato mortale, per potersi comunicare?
Perché la Chiesa ha stabilito, per rispetto a questo
sacramento, che chi é colpevole di peccato mortale
non ardisca di fare la Comunione se prima non si e
confessato.
632. Chi si comunicasse in
peccato mortale riceverebbe Gesù Cristo?
Chi si comunicasse in peccato mortale, riceverebbe
Gesù Cristo, ma non la sua grazia, anzi
commetterebbe sacrilegio e si farebbe meritevole
della sentenza di dannazione.
633. Qual'è il digiuno che
si richiede prima della Comunione?
Prima della Comunione si richiede il digiuno
naturale, il quale si rompe per ogni piccola cosa
che si prenda per modo di cibo o di bevanda.
634. Se uno inghiottisce
qualche cosa rimasta fra i denti o qualche goccia
d'acqua entratagli in bocca, si può ancora
comunicare?
Chi inghiottisse qualche cosa rimasta fra i denti, o
qualche goccia d'acqua nel lavarsi, si può ancora
comunicare; perché allora queste cose o non si
prendono per modo di cibo o di bevanda, o ne hanno
già perduta la natura.
635. E mai permesso fare
la Comunione senza essere digiuno?
Il fare la Comunione senza essere digiuno è permesso
agli infermi che sono in pericolo di morte e a chi
ne ha ottenuta speciale facoltà dal Papa a cagione
di prolungata infermità. La Comunione poi fatta
dagli infermi in pericolo di morte, si chiama
Viatico perché li sostenta nel viaggio che fanno da
questa vita all'eternità.
636. Che cosa vuoi dire:
sapere ciò che si va a ricevere?
Sapere ciò che si va a ricevere, vuoi dire:
conoscere quelle cose che s'insegnano intorno a
questo sacramento nella Dottrina cristiana, e
crederle fermamente.
637. Che cosa vuoi dire.
comunicarsi con divozione?
Comunicarsi con divozione, vuol dire accostarsi alla
santa Comunione con umiltà e modestia, si nella
persona, come nel vestito; e fare la preparazione
prima e il ringraziamento dopo la santa Comunione.
638. In che consiste la
preparazione prima della Comunione?
La preparazione prima della Comunione consiste in
trattenersi per qualche tempo a considerare chi
andiamo a ricevere e chi siamo noi; e in fare atti
di fede, di speranza, di carità, di contrizione, di
adorazione, di umiltà e di desiderio di ricevere
Gesù Cristo.
639. In che consiste il
ringraziamento dopo la Comunione?
Il ringraziamento dopo la Comunione consiste nel
trattenerci raccolti ad onorare dentro di noi stessi
il Signore; rinnovando gli atti di fede, di
speranza, di carità, di adorazione, di
ringraziamento, di offerta e di domanda, sopratutto
di quelle grazie che maggiormente sono necessarie
per noi e per coloro pei quali siamo obbligati a
pregare.
640. Che cosa si deve fare
nel giorno della Comunione?
Nel giorno della Comunione si deve stare raccolti
per quanto è possibile, occuparsi in opere di pietà
e adempiere con maggiore diligenza i doveri del
proprio stato.
641. Dopo la santa
Comunione quanto tempo resta in noi Gesù Cristo?
Dopo la santa Comunione Gesù Cristo resta in noi con
la sua grazia finché non si pecca mortalmente; e con
la sua reale presenza resta in noi finché non si
sono consumate le specie sacramentali.
4. -
Della
maniera di comunicarsi.
642. Come bisogna
presentarsi nell'atto di ricevere la santa
Comunione?
Nell'atto di ricevere la santa Comunione bisogna
essere inginocchiati, tenere la testa mediocremente
alzata, gli occhi modesti e rivolti alla sacra
particola, la bocca sufficientemente aperta e la
lingua un poco avanzata sulle labbra.
643. Come bisogna tenere
la tovaglia o la tavoletta della Comunione?
La tovaglia o la tavoletta della Comunione bisogna
tenerla in modo che raccolga la sacra particola
qualora essa venisse a cadere.
644. Quando si deve
inghiottire la sacra particola?
Dobbiamo procurare d'inghiottire la sacra particola
più presto che si può, e per qualche tempo astenerci
dallo sputare.
645. Se la sacra particola
si attaccasse al palato, che cosa si dovrebbe fare?
Se la sacra particola si attaccasse al palato, la si
dovrebbe distaccare con la lingua, e non mai col
dito.
5. -
Del precetto della
Comunione.
646. Quando vi è
l'obbligo di comunicarsi?
Vi è l'obbligo di comunicarsi in ogni anno, alla
Pasqua di surrezione, ciascuno alla propria
parrocchia; e inoltre in pericolo di morte.
647. In quale età comincia
ad obbligare il comandamento della Comunione
pasquale?
Il comandamento della Comunione pasquale comincia ad
obbligare nell'età in cui il fanciullo è capace di
accostarvisi con le dovute disposizioni.
648. Peccano coloro che
hanno l'età capace per essere ammessi alla comunione
e non si comunicano?
Coloro che, avendo l'età capace per essere ammessi
alla Comunione, non si comunicano, o perché non
vogliono, o perché non sono per loro colpa istruiti,
peccano senza dubbio. Peccano altresì i loro
genitori, o chi ne fa le veci, se la dilazione della
Comunione avviene per loro colpa, e ne dovranno
rendere gran conto a Dio.
649. E cosa buona ed utile
comunicarsi spesso?
È cosa ottima il comunicarsi spesso, purché si
faccia con le disposizioni dovute.
650. Con quale frequenza
si può andare alla Comunione?
Ciascuno può andare alla Comunione con quella
maggior frequenza che gli sia consigliata da un pio
e dotto confessore.
CAPO V. Del santo
sacrificio della Messa.
1. - Della essenza, della
istituzione
e dei fini del santo sacrificio della
Messa.
651. L'Eucaristia si deve
considerare solamente come sacramento?
L'Eucaristia, oltre essere sacramento, è anche il
sacrificio permanente della nuova legge, che Gesù
Cristo lasciò alla sua Chiesa, da offrirsi a Dio per
mano de' suoi sacerdoti.
652. In che consiste, in
generale, il sacrificio?
Il sacrificio, in generale, consiste nell' offerire
una cosa sensibile a Dio, e distruggerla in qualche
maniera per riconoscere il supremo dominio di lui
sopra di noi e sopra tutte le cose.
653. Come si chiama questo
sacrificio della nuova legge?
Questo sacrificio della nuova legge si chiama la
santa Messa.
654. Che cosa è dunque la
santa Messa?
La santa Messa è il sacrificio del Corpo e del
Sangue di Gesù Cristo offerto sui nostri altari
sotto le specie del pane e del vino, in memoria del
sacrificio della Croce.
655. il sacrificio della
Messa è il medesimo della Croce?
Il sacrificio della Messa è sostanzialmente il
medesimo della Croce in quanto lo stesso Gesù
Cristo, che si è offerto sopra la Croce, è quello
che si offerisce per mano dei sacerdoti, suoi
ministri, sui nostri altari; ma in quanto al modo
con cui viene offerto il sacrificio della Messa
differisce dal sacrificio della Croce, pur ritenendo
con questo la più intima ed essenziale relazione.
656. Quale differenza
dunque e relazione vi è tra il sacrificio della
Messa e quello della Croce?
Tra il sacrificio della Messa e quello della Croce
vi è questa differenza e relazione; che Gesù Cristo
sulla Croce si offrì spargendo il suo sangue e
meritando per noi; invece sugli altari Egli si
sacrifica senza spargimento di sangue e ci applica i
frutti della sua Passione e Morte.
657. Quale altra relazione
ha il sacrificio della Messa con quello della Croce?
Un'altra relazione del sacrificio della Messa con
quello della Croce è che il sacrificio della Messa
rappresenta in modo sensibile lo spargimento del
sangue di Gesù Cristo sulla Croce; perché in virtù
delle parole della consacrazione si rende presente
sotto le specie del pane il solo Corpo, e sotto le
specie del vino il solo Sangue del nostro Salvatore;
sebbene per naturale concomitanza e per l'unione
ipostatica sia presente sotto ciascuna delle specie
Gesù Cristo vivo e vero.
658. Non è forse il
sacrificio della Croce l'unico sacrificio della
nuova legge?
Il sacrificio della Croce è l'unico sacrificio della
nuova legge, inquantoché per esso il Signore placò
la Divina Giustizia, acquistò tutti i meriti
necessari a salvarci, e così compiè da parte sua la
nostra redenzione. Questi meriti però Egli ci
applica pei mezzi da lui istituiti nella sua Chiesa,
tra i quali è il santo sacrificio della Messa.
659. Per quali fini dunque
si offre il sacrificio della santa Messa.
Il sacrificio della santa Messa si offerisce a Dio
per quattro fini:
-
per onorarlo come si conviene, e per questo si
chiama latreutico;
-
per ringraziarlo dei suoi benefizi, e per questo
si chiama eucaristico;
-
per placarlo, per dargli la dovuta soddisfazione
dei nostri peccati e per suffragare le anime del
purgatorio; e per questo si chiama
propiziatorio;
-
per ottenere tutte le grazie che ci sono
necessarie, e per questo si chiama impetratorio.
660. Chi è che offre a Dio
il sacrificio della santa Messa?
Il primo e principale offerente del sacrificio della
santa Messa è Gesù Cristo, e il sacerdote è il
ministro che in nome di Gesù Cristo offre lo stesso
sacrificio all'Eterno Padre.
661. Chi ha istituito il
sacrificio della santa Messa?
Il sacrificio della santa Messa lo istituì Gesù
Cristo medesimo quando istituì il sacramento dell'
Eucaristia; e disse che si facesse in memoria della
sua Passione.
662. A chi si offre la
santa Messa?
La santa Messa si offre a Dio solo.
663. Se la santa Messa si
offre a Dio solo, perché si celebrano tante Messe in
onore della santissima Vergine e dei Santi?
La Messa celebrata in onore della Vergine e dei
Santi è sempre un sacrificio offerto a Dio solo: si
dice però celebrata in onore della santissima
Vergine e dei Santi per ringraziare Dio dei doni che
loro ha fatti e ottenere da Lui con la loro
intercessione più abbondantemente le grazie di cui
abbiamo bisogno.
664. Chi è partecipe dei
frutti della Messa?
Tutta la Chiesa partecipa dei frutti della Messa, ma
particolarmente:
-
il sacerdote e quelli che assistono alla Messa,
i quali si considerano uniti al sacerdote;
-
quelli per cui si applica la Messa, che possono
essere sì vivi che defunti.
2. - Del modo di assistere alla
santa Messa.
665. Quali cose sono
necessarie per ascoltare bene e con frutto la santa
Messa?
Per ascoltare bene e con frutto la santa Messa sono
necessarie due cose:
-
la modestia della persona;
-
la divozione del cuore.
666. In che consiste la
modestia della persona?
La modestia della persona consiste in modo speciale
nell'essere modestamente vestito; nell'osservare
silenzio e raccoglimento, e nello stare, per quanto
si può, ginocchioni, eccettuato il tempo dei due
vangeli, che si ascoltano stando in piedi.
667. Nell' ascoltare la
santa Messa qual'è il miglior modo di praticare la
divozione del cuore?
Il miglior modo di praticare la divozione del cuore
nell'ascoltare la santa Messa è il seguente:
-
Unire da principio la propria intenzione a
quella del sacerdote, offerendo a Dio il santo
sacrificio per i fini pei quali è stato
istituito.
-
Accompagnare il sacerdote in ciascuna preghiera
e azione del sacrificio.
-
Meditare la passione e morte di Gesù Cristo e
detestare di cuore i peccati che ne sono stati
la cagione.
-
Fare la Comunione sacramentale, o almeno la
spirituale, nel tempo che si comunica il
sacerdote.
668. Che cosa è la
Comunione spirituale?
La Comunione spirituale é un gran desiderio di
unirsi sacramentalmente a Gesù Cristo dicendo, per
esempio: Signore mio Gesù Cristo, io desidero con
tutto il cuore di unirmi a Voi adesso e per tutta
l'eternità; e facendo i medesimi atti che si fanno
avanti, e dopo la Comunione sacramentale.
669. La recita del sario o
di altre orazioni durante la Messa impedisce di
ascoltarla con frutto?
La recita di queste preghiere non impedisce di
ascoltare con frutto la Messa, purché si procuri per
quanto si può di seguire l'azione del santo
sacrificio.
670. E cosa ben fatta il
pregare anche per gli altri nell'assistere alla
santa Messa?
E cosa ben fatta il pregare anche per gli altri
nell'assistere alla santa Messa: anzi il tempo della
santa Messa è il più opportuno per pregar Dio per i
vivi e per i morti.
671. Finita la Messa che
cosa si dovrebbe fare?
Finita la Messa, si dovrebbe ringraziar Dio della
grazia d'averci fatto assistere a questo grande
sacrificio, e domandargli perdono delle mancanze che
abbiamo commesso nell'assistervi.
CAPO VI. Della
Penitenza.
1. - Della Penitenza in generale.
672. Che cosa è il
sacramento della Penitenza?
La Penitenza detta anche Confessione, è il
sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i
peccati commessi dopo il Battesimo.
673. Perché a questo
sacramento si dà il nome di Penitenza?
A questo sacramento si dà il nome di Penitenza,
perché ad ottenere il perdono dei peccati è
necessario detestarli con pentimento, e perché chi
ha commesso una colpa, deve sottoporsi alla pena che
il sacerdote impone.
674. Perché questo
sacramento si chiama anche Confessione?
Questo sacramento si chiama anche Confessione,
perché ad ottenere il perdono dei peccati non basta
detestarli, ma è necessario accusarli al sacerdote,
cioè farne la confessione.
675. Quando Gesù Cristo ha
istituito il sacramento della Penitenza?
Gesù Cristo ha istituito il sacramento della
Penitenza il giorno della sua risurrezione, quando
entrato nel cenacolo solennemente diede ai suoi
Apostoli la facoltà di rimettere i peccati.
676. Come Gesù Cristo
diede ai suoi Apostoli la facoltà di rimettere i
peccati?
Gesù Cristo diede ai suoi Apostoli la facoltà di
rimettere i peccati, soffiando sopra di loro, e
dicendo: cevete lo Spirito Santo: i peccati di
coloro ai quali voi li rimetterete, saranno rimessi;
ed i peccati di coloro ai quali voi li riterrete,
saranno ritenuti.
677. Qual'è la materia del
sacramento della Penitenza?
La materia del sacramento della Penitenza si
distingue in remota e prossima. La materia remota è
costituita dai peccati commessi dal penitente dopo
il Battesimo, e la materia prossima sono gli atti
del penitente stesso, cioè la contrizione, l'accusa
e la soddisfazione.
678. Qual'è la forma del
sacramento della Penitenza?
La forma del sacramento della Penitenza è questa: Io
ti assolvo dai tuoi peccati.
679. Chi è il ministro del
sacramento della Penitenza?
Il ministro del sacramento della Penitenza è il
sacerdote approvato dal Vescovo per ascoltare le
confessioni.
680. Perché avete detto
che il sacerdote deve essere approvato dal Vescovo?
Il sacerdote deve essere approvato dal Vescovo ad
ascoltare le confessioni, perché ad amministrare
validamente questo sacramento non basta la potestà
dell'ordine, ma è necessaria anche la potestà di
giurisdizione, cioè la facoltà di giudicare, che
deve essere data dal Vescovo.
681. Quante sono le parti
del sacramento della Penitenza?
Le parti del sacramento della Penitenza sono: la
contrizione, la confessione e la soddisfazione del
penitente, e l'assoluzione del sacerdote.
682. Che cosa è la
contrizione, ossia il dolore dei peccati?
La contrizione ossia il dolore dei peccati, é un
dispiacere dell'animo, pel quale si detestano i
peccati commessi e si propone di non farne più in
avvenire.
683. Che cosa vuoi dire
questa parola contrizione?
La parola contrizione, vuol dire rottura o
spezzamento, come quando una pietra è pestata e
ridotta in polvere.
684. Perché si dà il nome
di contrizione al dolore dei peccati?
Si dà il nome di contrizione al dolore dei peccati,
per significare che il cuor duro del peccatore in
certo modo si spezza per dolore di avere offeso Dio.
685. In che consiste la
confessione dei peccati?
La confessione consiste in un'accusa distinta dei
nostri peccati fatta al confessore per averne
l'assoluzione e la penitenza.
686. Perché la confessione
si chiama accusa?
La confessione si chiama accusa, perché non dev'essere
un indifferente racconto, ma una vera e dolorosa
manifestazione de' propri peccati.
687. Che cosa è la
soddisfazione o penitenza?
La soddisfazione o penitenza è quella preghiera o
altra opera buona, che il confessore ingiunge al
penitente in espiazione de' suoi peccati.
688. Che cosa è
l'assoluzione?
L'assoluzione è la sentenza, che il sacerdote
pronunzia in nome di Gesù Cristo, per rimettere i
peccati al penitente.
689. Delle parli del
sacramento della Penitenza qual'è la più necessaria?
Delle parti del sacramento della Penitenza la più
necessaria è la contrizione, perché senza di essa
non si può mai ottenere il perdono dei peccati, e
con essa sola, quando sia perfetta, si può ottenere
il perdono, purché sia congiunta col desiderio,
almeno implicito, di confessarsi.
2. - Degli effetti e della
necessità del sacramento della Penitenza
e delle
disposizioni per ben riceverlo.
690. Quanti sono gli
effetti del sacramento della Penitenza?
Il sacramento della Penitenza conferisce la grazia
santificante con la quale sono rimessi i peccati
mortali e anche i veniali che si sono confessati e
dei quali si ha dolore; commuta la pena eterna nella
temporale, della quale pure vien rimesso più o meno
secondo le disposizioni; restituisce i meriti delle
buone opere fatte prima di commettere il peccato
mortale; dà all'anima aiuti opportuni per non
ricadere nella colpa, e ridona la pace alla
coscienza.
691. Il sacramento della
Penitenza è necessario a tutti per salvarsi?
Il sacramento della Penitenza è necessario per
salvarsi a tutti quelli che dopo il Battesimo hanno
commesso qualche peccato mortale.
692. E cosa buona
confessarsi spesso?
Il confessarsi spesso è cosa ottima, perché il
sacramento della Penitenza, oltre al cancellare i
peccati dà le grazie opportune per evitarli in
avvenire.
693. Il sacramento della
Penitenza ha virtù di rimettere tutti i peccati per
molti e grandi che siano?
Il sacramento della Penitenza ha virtù di rimettere
tutti i peccati per molti e grandi che siano, purché
si riceva con le dovute disposizioni.
694. Quante cose si
richiedono per fare una buona confessione?
Per fare una buona confessione si richiedono cinque
cose:
-
esame di coscienza;
-
dolore di avere offeso Iddio;
-
proponimento di non più peccare;
-
accusa dei propri peccati;
-
soddisfazione o penitenza.
695. Che cosa dobbiamo noi
fare prima di tutto per confessarci bene?
Per confessarci bene dobbiamo prima di tutto pregare
di cuore il Signore a darci lume per conoscere tutti
i nostri peccati e forza per detestarli.
3. - Dell'esame.
696. Che cos'è l'esame di
coscienza?
L'esame di coscienza è una diligente ricerca dei
peccati che si sono commessi, dopo l'ultima
confessione ben fatta.
697. Come si fa l'esame di
coscienza?
L'esame di coscienza si fa coi richiamare
diligentemente alla memoria, innanzi a Dio, tutti i
peccati commessi, non mai confessati, in pensieri,
parole, opere ed omissioni, contro i Comandamenti di
Dio e della Chiesa, e gli obblighi del proprio
stato.
698. Sopra quali altre
cose dobbiamo esaminarci?
Dobbiamo esaminarci ancora sopra le abitudini
cattive e sopra le occasioni del peccato.
699. Nell'esame dobbiamo
ricercare anche il numero dei peccati?
Nell'esame dobbiamo ricercare anche il numero dei
peccati mortali.
700. Che cosa si richiede
perché un peccato sia mortale?
Perché un peccato sia mortale si richiedono tre
cose: materia grave, piena avvertenza, e perfetto
consenso della volontà.
701. Quand'è che vi ha
materia grave?
Vi ha materia grave quando si tratta di una cosa
notabilmente contraria alla legge di Dio e della
Chiesa.
702. Quand'è che vi ha
piena conoscenza nel peccare?
Vi ha piena conoscenza nei peccare, quando si
conosca perfettamente di fare un grave male.
703. Quand'è che, nel
peccato, si ha il perfetto consenso della volontà?
Si ha, nel peccato, il perfetto consenso della
volontà, quando si vuol fare deliberatamente una
cosa, sebbene si conosca peccaminosa.
704. Qual diligenza si
deve usare nell'esame di coscienza?
Nell' esame di coscienza si deve usare quella
diligenza che si userebbe in un affare di grande
importanza.
705. Quanto tempo si deve
impiegare nell'esame?
Si deve impiegare nell'esame di coscienza più o meno
tempo, secondo il bisogno, cioè secondo il numero e
la qualità dei peccati che aggravano la coscienza e
secondo il tempo scorso dalla ultima confessione ben
fatta.
706. Come si può
facilitare l'esame per la confessione?
Si facilita l'esame per la confessione con fare ogni
sera l'esame di coscienza sulle azioni della
giornata.
4. - Del
dolore
707. Che cosa il dolore
dei peccati?
Il dolore dei peccati consiste in un dispiacere ed
in una sincera detestazione dell'offesa fatta a Dio.
708. Di quante sorta è il
dolore?
Il dolore è di due sorta: perfetto, ossia di
contrizione; imperfetto, ossia di attrizione.
709. Qual è il dolore
perfetto, o di contrizione?
Il dolore perfetto è il dispiacere di avere offeso
Dio, perché infinitamente buono e degno per se
stesso di essere amato.
710. Perché chiamate voi
perfetto il dolore di contrizione?
Chiamo perfetto il dolore di contrizione per due
ragioni:
-
perché riguarda esclusivamente la bontà di Dio,
e non il nostro vantaggio o danno;
-
perché ci fa subito ottenere il perdono dei
peccati, restandoci però l'obbligo di
confessarci.
711. Dunque il dolore
perfetto ci ottiene il perdono dei peccati
indipendentemente dalla confessione?
Il dolore perfetto non ci ottiene il perdono dei
peccati indipendentemente dalla confessione, perché
sempre include la volontà di confessarsi.
712. Perché il dolore
perfetto, o contrizione, produce questo effetto di
rimetterci in grazia di Dio?
Il dolore perfetto, o contrizione produce questo
effetto, perché nasce dalla carità la quale non può
trovarsi nell'anima insieme coi peccato mortale.
713. Qual'è il dolore
imperfetto o di attrizione?
Il dolore imperfetto o di attrizione è quello per
cui ci pentiamo di avere offeso Dio, come sommo
Giudice, cioè per timore dei castighi meritati in
questa o nell'altra vita o per la stessa bruttezza
del peccato.
714. Quali condizioni deve
avere il dolore per essere buono?
Il dolore per essere buono, deve avere quattro
condizioni: deve essere interno, soprannaturale,
sommo e universale.
715. Che cosa vuoi dire
che il dolore deve essere interno?
Vuoi dire che deve essere nei cuore e nella volontà
e non nelle sole parole.
716. Perché il dolore dev'essere
interno?
Il dolore deve essere interno, perché la volontà che
si è allontanata da Dio col peccato, deve ritornare
a Dio detestando il peccato commesso.
717. Che cosa vuol dire
che il dolore deve essere soprannaturale?
Vuol dire che deve essere eccitato in noi dalla
grazia del Signore e concepito per motivi di fede.
718. Perché il dolore dev'essere
soprannaturale?
Il dolore deve essere soprannaturale, perché è
soprannaturale il fine a cui si dirige, cioè il
perdono di Dio, l'acquisto della grazia santificante
ed il diritto alla gloria eterna.
719. Spiegate meglio la
differenza tra il dolore soprannaturale e il
naturale?
Chi si pente per avere offeso Dio infinitamente
buono e degno per se stesso di essere amato, per
aver perduto il paradiso e meritato l'inferno,
ovvero per la malizia intrinseca del peccato, ha un
dolore soprannaturale perché questi sono motivi di
fede: chi invece si pentisse solo pel disonore, o
castigo che gli viene dagli uomini, o per qualche
danno puramente temporale, avrebbe un dolore
naturale, perché si pentirebbe solo per motivi
umani.
720. Perché il dolore deve
essere sommo?
Il dolore deve essere sommo, perché dobbiamo
riguardare e odiare il peccato come sommo di tutti i
mali, essendo offesa di Dio sommo Bene.
721. Pel dolore dei
peccati é forse necessario piangere, come alle volte
si piange per le disgrazie di questa vita?
Non è necessario che materialmente si pianga pel
dolore dei peccati; ma basta che nel cuore si faccia
più gran caso di avere offeso Dio, che di qualunque
altra disgrazia.
722. Che vuol dire che il
dolore deve essere universale?
Vuol dire che deve estendersi a tutti i peccati
mortali commessi.
723. Perché il dolore deve
estendersi a tutti i peccati mortali commessi?
Perché chi non si pente anche di un solo peccato
mortale, rimane nemico di Dio.
724. Che cosa dobbiamo
fare per avere il dolore dei nostri peccati?
Per avere il dolore dei nostri peccati dobbiamo
dimandarlo di cuore a Dio, ed eccitarlo in noi con
la considerazione del gran male che abbiamo fatto
peccando.
725. Come farete per
eccitarvi a detestare i peccati?
Per eccitarmi a detestare i peccati:
-
considererò il rigore della infinita giustizia
di Dio e la deformità del peccato che ha
deturpato l'anima mia e mi ha reso meritevole
delle pene eterne dell'inferno;
-
considererò che ho perduta la grazia,
l'amicizia, la figliuolanza di Dio e l'eredità
del paradiso;
-
che ho offeso il mio dentore che è morto per me,
e che i miei peccati sono stati la cagione della
sua morte;
-
che ho disprezzato il mio Creatore, il mio Dio;
che ho voltato le spalle a lui, mio sommo bene
degno di essere amato sopra ogni cosa e servito
fedelmente.
726. Dobbiamo noi essere
grandemente solleciti, quando andiamo a confessarci,
d'avere un vero dolore de' nostri peccati?
Quando noi andiamo a confessarci, dobbiamo essere
certamente molto solleciti di avere un vero dolore
de' nostri peccati, perché questa è la cosa più
importante di tutte: e se manca il dolore, la
confessione non vale.
727. Chi si confessa di
soli peccati veniali deve avere il dolore di tutti?
Chi si confessa di soli peccati veniali, per
confessarsi validamente basta che sia pentito di
alcuno di essi; ma per ottenere il perdono di tutti
è necessario che si penta di tutti quelli che
riconosce di aver commesso.
728. Chi si confessa di
soli peccati veniali, e non è pentito neppure di un
solo, fa una buona confessione?
Chi si confessa di soli peccati veniali e non è
pentito neppure dì un solo, fa una confessione di
nessun valore; la quale è inoltre sacrilega, se la
mancanza del dolore è avvertita.
729. Che cosa convien fare
per rendere più sicura la confessione di soli
peccati veniali?
Per rendere più sicura la confessione di soli
peccati veniali, è cosa prudente accusare, con vero
dolore, anche qualche peccato più grave della vita
passata, benché già confessato altre volte.
730. E cosa buona fare
spesso l'atto di contrizione?
È cosa buona ed utilissima il fare spesso l'atto di
contrizione, massime prima di andare a dormire, e
quando uno si accorge o dubita di essere caduto in
peccato mortale, per rimettersi più presto in grazia
di Dio; e giova sopratutto per ottenere più
facilmente da Dio la grazia di fare simile atto nel
maggior bisogno, cioè nel pericolo di morte.
5. - Del proponimento.
731. In che consiste il
proponimento?
Il proponimento consiste in una volontà risoluta di
non commettere mai più il peccato e di usare tutti i
mezzi necessari per fuggirlo.
732. Quali condizioni deve
avere il proponimento per essere buono?
Il proponimento, affinché sia buono, deve avere
principalmente tre condizioni: deve essere assoluto,
universale ed efficace.
733. Che cosa vuoi dire:
proponimento assoluto?
Vuol dire che il proponimento deve essere senza
alcuna condizione di tempo, di luogo, o di persona.
734. Che cosa vuol dire:
il proponimento deve essere universale?
Il proponimento deve essere universale, vuoi dire
che dobbiamo voler fuggire tutti i peccati mortali,
tanto quelli già altre volte commessi, quanto altri
che potremmo commettere.
735. Che cosa vuoi dire:
il proponimento deve essere efficace?
Il proponimento deve essere efficace, vuol dire che
bisogna avere una volontà risoluta di perdere prima
ogni cosa che commettere un nuovo peccato, di
fuggire le occasioni pericolose di peccare, di
distruggere gli abiti cattivi, e di adempiere gli
obblighi contratti in conseguenza dei nostri
peccati.
736. Che s'intende per
abito cattivo?
Per abito cattivo s'intende la disposizione
acquistata a cadere con facilità in quei peccati ai
quali ci siamo assuefatti.
737. Che cosa si deve fare
per correggere gli abiti cattivi?
Per correggere gli abiti cattivi dobbiamo stare
vigilanti sopra di noi, fare molta orazione,
frequentare la confessione, avere un buon direttore
stabile, e mettere in pratica i consigli e i rimedi
che egli ci propone.
738. Che cosa s'intende
per occasioni pericolose di peccare?
Per occasioni pericolose di peccare s'intendono
tutte quelle circostanze di tempo, di luogo, di
persone, o di cose che per propria natura, o per la
nostra fragilità ci inducono a commettere il
peccato.
739. Siamo noi gravemente
obbligati a schivare tutte le occasioni pericolose?
Noi siamo gravemente obbligati a schivare quelle
occasioni pericolose che d'ordinario ci inducono a
commettere peccato mortale, le quali si chiamano le
occasioni prossime del peccato.
740. Che cosa deve fare
chi non può fuggire qualche occasione di peccato?
Chi non può fuggire qualche occasione di peccato, lo
dica al confessore e stia ai consigli di lui.
741. Quali considerazioni
servono per fare il proponimento?
Per fare il proponimento servono le stesse
considerazioni, che valgono ad eccitare il dolore;
cioè la considerazione dei motivi che abbiamo di
temere la giustizia di Do e di amare la sua infinità
bontà.
6. -
Dell'accusa dei peccati al confessore.
742. Dopo di esservi ben
disposto alla confessione con l'esame, col dolore e
col proponimento, che cosa farete?
Dopo di essermi ben disposto coll'esame, col dolore
e col proponimento, andrò a fare al confessore
l'accusa de' miei peccati per averne l'assoluzione.
743. Di quali peccati
siamo obbligati a confessarci?
Siamo obbligati a confessarci di tutti i peccati
mortali; è bene però confessare anche i veniali.
744. Quali sono le
condizioni che deve avere l'accusa dei peccati o
confessione?
Le condizioni principali che deve avere l'accusa dei
peccati sono cinque: deve essere umile, intiera,
sincera, prudente e breve.
745. Che vuol dire:
l'accusa deve esser umile?
L'accusa deve esser umile, vuol dire che il
penitente deve accusarsi dinanzi al suo confessore,
senza alterigia di animo o di parole, ma coi
sentimenti di un reo, che riconosce la sua colpa e
comparisce davanti al giudice.
746. Che vuol dire:
l'accusa dev'essere intiera?
L'accusa dev'essere intiera, vuoi dire che si
debbono manifestare con le loro circostanze e nel
loro numero tutti i peccati mortali commessi dopo
l'ultima confessione ben fatta e dei quali si ha
coscienza.
747. Quali circostanze si
devono manifestare, perché l'accusa sia intiera?
Perché l'accusa sia intiera, si devono manifestare
le circostanze che mutano la specie del peccato.
748. Quali sono le
circostanze che mutano la specie del peccato?
Le circostanze che mutano la specie del peccato,
sono:
-
quelle per le quali un'azione peccaminosa da
veniale diventa mortale;
-
quelle per le quali un'azione peccaminosa
contiene la malizia di due o più peccati
mortali.
749. Datemi l'esempio di
una circostanza che faccia diventar mortale un
peccato veniale.
Chi per iscusarsi dicesse una bugia dalla quale
venisse grave danno al prossimo, dovrebbe
manifestare questa circostanza che cambia la bugia
da officiosa in gravemente dannosa.
750. Datemi ora l'esempio
di una circostanza per la quale una stessa azione
peccaminosa contiene la malizia di due o più
peccati.
Chi avesse rubato una cosa sacra dovrebbe accusare
questa circostanza che aggiunge al furto la malizia
del sacrilegio.
751. Se taluno non fosse
certo di aver commesso un peccato, deve
confessarsene?
Se taluno non fosse certo di aver commesso un
peccato, non è obbligato a confessarsene; se però
volesse accusarlo, dovrà aggiungere che non è certo
di averlo commesso.
752. Chi non ricorda
precisamente il numero de' suoi peccati, che cosa
deve fare?
Chi non ricorda precisamente il numero dei suoi
peccati, deve accusarne il numero approssimativo.
753. Chi ha taciuto per
pura dimenticanza un peccato mortale, o una
circostanza necessaria, ha fatto una buona
confessione?
Chi ha taciuto per pura dimenticanza un peccato
mortale, o una circostanza necessaria, ha fatto una
buona confessione purché abbia usata la debita
diligenza per ricordarsene.
754. Se un peccato mortale
dimenticato nella confessione torna poi in mente,
siamo obbligati ad accusarcene in un'altra
confessione?
Se un peccato mortale dimenticato nella confessione
torna poi in mente, siamo obbligati senza dubbio ad
accusarlo la prima volta che di nuovo ci
confessiamo.
755. Chi per vergogna, o
per qualche altro motivo tace colpevolmente nella
confessione qualche peccato mortale, che cosa
commette?
Colui che per vergogna o per qualche altro motivo
tace colpevolmente qualche peccato mortale in
confessione, profana il sacramento e perciò si fa
reo di un gravissimo sacrilegio.
756. Chi ha taciuto
colpevolmente qualche peccato mortale nella
confessione, come deve provvedere alla propria
coscienza?
Chi ha taciuto colpevolmente qualche peccato mortale
nella confessione, deve esporre al confessore il
peccato taciuto, dire in quante confessioni l'abbia
taciuto e rifare tutte le confessioni dall'ultima
ben fatta.
757. Che cosa deve
considerare chi fosse tentato a tacere qualche
peccato in confessione?
Chi fosse tentato a tacere un peccato grave in
confessione deve considerare:
-
che non ha avuto rossore di peccare alla
presenza di Dio, che tutto vede;
-
che è meglio manifestare i propri peccati al
confessore in segreto, che vivere inquieto nel
peccato, fare una morte infelice ed essere
perciò svergognato nel dì del giudizio
universale in faccia a tutto il mondo;
-
che il confessore è obbligato al sigillo
sacramentale sotto gravissimo peccato e con la
minaccia di severissime pene temporali ed
eterne.
758. Che cosa vuoi dire:
l'accusa deve essere sincera?
L'accusa deve essere sincera, vuoi dire che bisogna
dichiarare i propri peccati quali sono, senza
scusarli, diminuirli o accrescerli.
759. Che vuol dire: la
confessione deve essere prudente?
La confessione deve essere prudente, vuol dire che
nel confessare i peccati dobbiamo servirci dei
termini più modesti, e che dobbiamo guardarci dallo
scoprire i peccati degli altri.
760. Che cosa significa:
la confessione deve essere breve?
La confessione deve essere breve, significa che non
dobbiamo dire niente d'inutile al confessore.
761. Non è egli gravoso il
dover confessare ad un altro i propri peccati,
massimamente se sono assai vergognosi?
Sebbene il confessare ad un altro i propri peccati
possa essere gravoso, bisogna farlo, perché é di
precetto divino e altrimenti non si può ottenere il
perdono dei peccati commessi, e inoltre perché la
difficoltà di confessarsi è compensata da molti
vantaggi e da grandi consolazioni.
7. - Del modo di confessarsi.
762. Come vi presenterete
al confessore?
Mi inginocchierò ai piedi del confessore e dirò:
beneditemi, padre, perché ho peccato.
763. Che cosa farete
mentre il confessore vi darà la benedizione?
Mi inchinerò umilmente a ricevere la benedizione, e
farò il segno della Croce.
764. Fatto il segno della
Croce, che cosa deve dirsi?
Fatto il segno della Croce, si deve dire: mi
confesso a Dio onnipotente, alla beata Vergine
Maria, a tutti i Santi, ed a voi, padre mio
spirituale, perché ho peccato.
765. E poi che cosa
bisogna dire?
Poi bisogna dire: mi sono confessato nel tal tempo;
per grazia di Dio ho ricevuto l'assoluzione, ho
fatto la penitenza, e sono andato alla Comunione.
Quindi si fa l'accusa dei peccati.
766. Finita l'accusa dei
peccati che cosa farete?
Finita l'accusa dei peccati dirà: mi accuso ancora
di tutti i peccati della vita passata, specialmente
contro la tale, o tale virtù - p. es. contro la
purità, contro il quarto comandamento, ecc.
767. Dopo questa accusa
che cosa si deve dire?
Si deve dire: di tutti questi peccati e di quelli
che non ricordo, domando perdono a Dio con tutto il
cuore; ed a voi, mio padre spirituale, domando la
penitenza e l'assoluzione.
768. Compila cosa l'accusa
dei peccati che cosa resta a farsi?
Compita l'accusa dei peccati, bisogna ascoltare con
rispetto quello che dirà il confessore; accettare la
penitenza con sincera volontà di farla; e mentre
egli darà l'assoluzione, rinnovare di cuore l'atto
di contrizione.
769. Ricevuta
l'assoluzione, che resta a fare?
Ricevuta l'assoluzione, bisogna ringraziare il
Signore; fare al più presto la penitenza; e mettere
in pratica gli avvisi del confessore.
8. - Dell'assoluzione.
770. Debbono i confessori
dar sempre l'assoluzione a quelli che si confessano?
I confessori debbono dare l'assoluzione solamente a
quelli che essi giudicano ben disposti a riceverla.
771. Possono i confessori
differire o negare qualche volta l'assoluzione?
I confessori non solamente possono, ma debbono
differire o negare l'assoluzione in certi casi, per
non profanare il sacramento.
772. Quali sono i
penitenti che debbono ritenersi mal disposti, e ai
quali si deve d'ordinario negare o differire
l'assoluzione?
I penitenti che debbono ritenersi mal disposti sono
questi principalmente:
-
coloro che non sanno i misteri principali della
fede o trascurano d'imparare le altre cose della
Dottrina cristiana, che sono obbligati a sapere
secondo il loro stato;
-
coloro che sono gravemente negligenti nel fare
l'esame di coscienza o non dànno segni di dolore
e di pentimento
-
coloro che non vogliono restituire, potendo, la
roba altrui, o la riputazione tolta;
-
coloro che non perdonano di cuore ai loro
nemici;
-
coloro che non vogliono praticare i mezzi
necessari per emendarsi dei loro abiti cattivi;
-
coloro che non vogliono lasciare le occasioni
prossime del peccato.
773. Non è egli troppo
rigoroso il confessore che differisce l'assoluzione
al penitente, perché non lo crede ancora ben
disposto?
Il confessore che differisce l'assoluzione al
penitente, perché non lo crede ancora ben disposto,
non è troppo rigoroso, ma anzi molto caritatevole,
regolandosi come un buon medico, che tenta tutti i
rimedi, anche disgustosi e dolorosi, per salvare la
vita all'ammalato.
774. Il peccatore al quale
si differisce o si nega l'assoluzione, dovrà
disperarsi, o affatto ritirarsi dalla confessione?
Il peccatore, al quale si differisce, o si nega
l'assoluzione, non deve disperarsi, o ritirarsi
affatto dalla confessione; ma deve umiliarsi,
riconoscere il suo deplorabile stato, profittare dei
buoni consigli che il confessore gli dà, e così
mettersi al più presto possibile in istato di
meritare l'assoluzione.
775. Che cosa deve fare il
penitente, quanto alla scelta del confessore?
Il vero penitente deve raccomandarsi molto a Dio per
la scelta di un confessore pio, dotto e prudente,
poi mettersi nelle sue mani, e sottomettersi a lui,
come a suo giudice e medico.
9. - Della soddisfazione ossia penitenza.
776. Che cosa è la
soddisfazione?
La soddisfazione, che chiamasi anche penitenza
sacramentale, è uno degli atti del penitente, col
quale egli dà un qualche risarcimento alla giustizia
di Dio per i peccati commessi, eseguendo quelle
opere che il confessore gli impone.
777. Il penitente è
obbligato ad accettare la penitenza ingiuntagli dal
confessore?
Il penitente è obbligato ad accettare la penitenza
ingiuntagli dal confessore, se può farla; e se non
può farla, deve dirlo umilmente al confessore
stesso, e domandarne un'altra.
778. Quando si deve fare
la penitenza?
Se il confessore non ha prescritto verun tempo, la
penitenza si deve fare al più presto, e procurare di
farla in istato di grazia.
779. Come si deve fare la
penitenza?
La penitenza si deve fare intiera e con divozione.
780. Perché nella
confessione s'ingiunge la penitenza?
La penitenza s'ingiunge perché d'ordinario, dopo
l'assoluzione sacramentale che rimette la colpa e la
pena eterna, resta una pena temporale da scontarsi
in questo mondo o nel purgatorio.
781. Per qual ragione ha
voluto il Signore nel sacramento del Battesimo
rimettere tutta la pena dovuta ai peccati e non nel
sacramento della Penitenza?
Il Signore ha voluto nel sacramento del Battesimo
rimettere tutta la pena dovuta ai peccati, e non nel
sacramento della Penitenza, perché i peccati dopo il
Battesimo sono assai più gravi, essendo commessi con
maggior cognizione e ingratitudine ai benefici di
Dio, e anche perché l'obbligo di soddisfarli sia
freno a non ricadere nel peccato.
782. Possiamo noi
soddisfare da noi stessi a Dio?
Noi, da noi stessi, non possiamo soddisfare a Dio;
ma ben lo possiamo con l'unirci a Gesù Cristo, che
col merito della sua passione e morte dà valore alle
nostre azioni.
783. La penitenza che dà
il confessore basta essa sempre a cancellare la pena
che rimane dovuta ai peccati?
La penitenza che dà il confessore d'ordinario non
basta per scontare la pena che rimane dovuta ai
peccati; perciò bisogna procurare di supplire con
altre penitenze volontarie.
784. Quali sono le opere
di penitenza?
Le opere di penitenza si possono ridurre a tre
specie: alla preghiera, al digiuno, alla limosina.
785. Che cosa intendete
per preghiera?
Per la preghiera s'intende ogni sorta di esercizi di
pietà.
786. Che cosa s'intende
per digiuno?
Per digiuno s'intende ogni sorta di mortificazione.
787. Che s'intende per
limosina?
Per limosina s'intende qualunque opera di
misericordia spirituale e corporale.
788. Quale penitenza è più
meritoria, quella che dà il confessare, o quella che
facciamo di nostra elezione?
La penitenza che ci dà il confessore è la più
meritoria, perché, essendo parte del sacramento,
riceve maggior virtù dai meriti della passione di
Gesù Cristo.
789. Quelli che muoiono
dopo d'avere ricevuta l'assoluzione, ma prima
d'avere pienamente soddisfatto alla giustizia di
Dio, vanno subito in paradiso?
No; vanno in purgatorio per ivi soddisfare alla
giustizia di Dio, e purificarsi interamente.
790. Le anime che sono nel
purgatorio possono essere da noi sollevate nelle
loro pene?
Si, le anime, che sono nel purgatorio, possono
essere sollevate con le preghiere, con le limosine,
con tutte le altre buone opere e con le indulgenze,
ma sopratutto coi santo sacrificio della Messa.
791. Oltre la penitenza,
che altro deve fare il penitente dopo la
confessione?
Il penitente, dopo la confessione, oltre la
penitenza, se ha danneggiato ingiustamente il
prossimo nella roba o nell'onore, o se gli ha dato
scandalo, deve per quanto gli è possibile al più
presto restituirgli la roba, ripararne l'onore e
rimediare allo scandalo.
792. Come si può rimediare
allo scandalo che si è cagionato?
Si più rimediare allo scandalo che si è cagionato,
facendone cessare l'occasione, ed edificando con le
parole e col buon esempio quelli che abbiamo
scandalizzati.
793. In qual maniera si
dovrà soddisfare al prossimo, quando è stato da noi
offeso?
Si dovrà soddisfare al prossimo, quando è stato da
noi offeso, con domandargli perdono o con dargli
qualche altra conveniente riparazione.
794. Quali frutti produce
in noi una buona confessione?
Una buona confessione:
-
ci rimette i peccati commessi, e ci dà la grazia
di Dio;
-
ci restituisce la pace e la quiete della
coscienza;
-
ci riapre le porte del paradiso, e cambia la
pena eterna dell'inferno in pena temporale;
-
ci preserva dalle ricadute e ci rende capaci del
tesoro delle indulgenze.
10. - Delle indulgenze.
795. Che cosa è
l'indulgenza?
L'indulgenza è la remissione della pena temporale
dovuta per i nostri peccati, già rimessi quanto alla
colpa; remissione che la Chiesa accorda fuori del
sacramento della Penitenza.
796. Da chi ha ricevuto la
Chiesa la facoltà di dare le indulgenze?
La Chiesa ha ricevuto la facoltà di dare le
indulgenze da Gesù Cristo.
797. In qual modo la
Chiesa ci rimette la pena temporale per mezzo delle
indulgenze?
La Chiesa ci rimette la pena temporale per mezzo
delle indulgenze, applicandoci le soddisfazioni
sovrabbondanti di Gesti Cristo, di Maria SSma, e dei
Santi, le quali formano ciò che dicesi il tesoro
della Chiesa.
798. Chi ha il potere di
concedere le indulgenze?
Il potere di concedere le indulgenze lo ha solo il
Papa in tutta la Chiesa, e il Vescovo nella sua
diocesi, secondo la facoltà concessagli dal Papa.
799. Di quante specie sono
le indulgenze?
Le indulgenze sono di due specie: l'indulgenza
plenaria e l'indulgenza parziale.
800. Qual'è l' indulgenza
plenaria?
L' indulgenza plenaria è quella con cui ci viene
rimessa tutta la pena temporale dovuta per i nostri
peccati. Perciò se taluno morisse dopo aver ricevuto
tale Indulgenza, andrebbe subito in Paradiso, esente
affatto dalle pene del purgatorio.
801. Qual'è l'indulgenza
parziale?
L'indulgenza parziale è quella con la quale ci viene
rimessa soltanto una parte della pena temporale
dovuta per i nostri peccati.
802. Che cosa intende di
fare la Chiesa nel concedere le indulgenze?
Nel concedere le indulgenze la Chiesa intende venire
in aiuto alla nostra incapacità di espiare in questo
mondo tutta la pena temporale, facendoci conseguire
per mezzo di opere di pietà e di carità cristiana
quello che nei primi secoli procurava che si
ottenesse col rigore dei canoni penitenziali.
803. Che cosa
s'intende per indulgenza di quaranta o cento giorni,
ovvero di sette anni, e simili?
Per indulgenza di quaranta o cento giorni ovvero di
sette anni e simili, s'intende la remissione di
tanta pena temporale, quanta se ne sconterebbe con
quaranta o cento giorni ovvero sette anni della
penitenza anticamente stabilita dalla Chiesa.
804. Che conto dobbiamo
fare delle indulgenze?
Delle indulgenze dobbiamo fare grandissimo conto,
perché con esse si soddisfa alla giustizia di Dio e
più presto e più facilmente si ottiene il possesso
del cielo.
805. Che cosa si ricerca
per acquistare le indulgenze?
Per acquistare le indulgenze si ricerca:
-
lo stato di grazia (almeno nell'ultima opera che
si compie) e la mondezza anche da quelle colpe
veniali, di cui vuolsi cancellare la pena;
-
l'adempimento delle opere che la Chiesa
prescrive per acquistare l'indulgenza;
-
l'intenzione di acquistarla.
806. Le indulgenze
possono applicarsi anche alle anime del purgatorio?
Si, le indulgenze possono applicarsi anche alle
anime del purgatorio, quando chi le accorda dichiari
che si possono ad esse applicare.
807. Che cosa è il
Giubileo?
Il Giubileo, che ordinariamente si concede ogni
venticinque anni, è un' indulgenza plenaria a cui
sono annessi molti privilegi e particolari
concessioni, come di poter ottenere l'assoluzione di
alcuni peccati riservati e delle censure, e la
commutazione di alcuni voti.
CAPO VII. Dell'Estrema
Unzione.
808. Che cosa è il sacramento dell'Estrema Unzione
detto pure Olio Santo?
L'Estrema Unzione detta pure Olio Santo, è il
sacramento istituito per sollievo spirituale ed
anche temporale degli infermi, in pericolo di morte.
809. Quali effetti produce
il sacramento dell'Estrema Unzione?
Il sacramento dell' Estrema Unzione produce i
seguenti effetti:
-
accresce la grazia santificante;
-
cancella i peccati veniali, e anche i mortali
che l'infermo pentito non potesse più
confessare;
-
toglie quella debolezza e languidezza pel bene,
la quale rimane anche dopo di aver ottenuto il
perdono dei peccati;
-
dà la forza di sopportare pazientemente il male,
di resistere alle tentazioni e di morire
santamente;
-
aiuta a ricuperare la sanità del corpo, se sia
utile alla salute dell'anima.
810. In qual tempo si deve
ricevere l'Olio Santo?
L'Olio Santo si deve ricevere quando la malattia è
pericolosa, e dopo che l'infermo ha ricevuto, se
può, i sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia;
anzi è bene riceverlo quando si è ancora sano di
mente e con qualche speranza di vita.
811. Perché è bene
ricevere l'Olio Santo, quando si è ancora di mente
sana e con qualche speranza di vita?
E bene ricevere l'Olio Santo, quando si è ancora di
mente sana e con qualche speranza di vita, perché
ricevendolo con miglior disposizione si può
riceverne maggior frutto, e ancora perché, dando
questo sacramento la sanità del corpo, se è
espediente all'anima, con aiutare le forze della
natura, non si deve aspettare che la salute sia
disperata.
812. Con quali
disposizioni si deve ricevere l'Olio Santo?
Le principali disposizioni per ricevere l'Olio Santo
sono: essere in grazia di Dio, confidare nella virtù
del sacramento e nella divina misericordia, e
rassegnarsi alla volontà del Signore.
813. Quali sentimenti deve
provare l'infermo alla vista del sacerdote?
Alla vista del sacerdote l'infermo deve provare
sentimento di gratitudine a Dio per averglielo
mandato, deve ricevere volentieri e chiedere, se può
da sé stesso, i conforti della religione.
CAPO VIII. Dell'Ordine
Sacro.
814. Che cosa è il
sacramento dell'Ordine Sacro?
L'Ordine Sacro è il sacramento che dà la potestà di
esercitare i sacri ministeri che riguardano il culto
di Dio e la salute delle anime, e che imprime
nell'anima di chi lo riceve il carattere di ministro
di Dio.
815. Perché si chiama
Ordine?
Si chiama Ordine perché consiste in vari gradi,
l'uno subordinato all'altro, dai quali risulta la
sacra Gerarchia.
816. Quali sono
questi gradi?
[1]
Supremo tra essi è l'Episcopato, che contiene la
pienezza del sacerdozio; quindi il Presbiterato o
Sacerdozio semplice, poi il Diaconato, e gli Ordini
che diconsi minori.
817. Ha Gesù Cristo
istituito immediatamente tutti i gradi dell'Ordine
Sacro?
Gesù Cristo ha istituito immediatamente i due gradi
superiori dell'Ordine Sacro, che sono l'Episcopato e
il Sacerdozio semplice; per mezzo degli Apostoli poi
istituì il Diaconato, dal quale derivano gli altri
Ordini inferiori.
818. Quando Gesù Cristo ha
istituito l'Ordine Sacerdotale?
Gesù Cristo ha istituito l'Ordine Sacerdotale
nell'ultima Cena, quando conferì agli Apostoli e ai
loro successori la potestà di consacrare la SSma
Eucaristia. Il giorno poi della sua resurrezione
conferì ai medesimi il potere di rimettere e di
ritenere i peccati, costituendoli cosi i primi
sacerdoti della nuova legge in tutta la pienezza
della loro potestà.
819. Chi è il ministro di
questo sacramento?
Il ministro di questo sacramento è il solo Vescovo.
820. È dunque grande la
dignità del Sacerdozio cristiano?
La dignità del Sacerdozio cristiano è grandissima
per la doppia potestà che ad esso ha conferito Gesù
Cristo sul suo Corpo reale e sul suo Corpo mistico,
che è la Chiesa; e per la divina missione affidata
ai sacerdoti di condurre tutti gli uomini alla vita
eterna.
821. Il Sacerdozio
cattolico è necessario nella Chiesa?
Il Sacerdozio cattolico è necessario nella Chiesa;
perché senza di esso i fedeli sarebbero privi del
santo sacrificio della Messa e della maggior parte
dei sacramenti, non avrebbero chi li ammaestrasse
nella fede, e resterebbero come pecore senza pastore
in balia dei lupi, a dir breve non esisterebbe più
la Chiesa come Gesù Cristo l'ha istituita.
822. Dunque il Sacerdozio
cattolico non cesserà mai sulla terra?
Il Sacerdozio cattolico, non ostante la guerra che
gli muove contro l'inferno, durerà fino alla fine
dei secoli; avendo Gesù Cristo promesso che le
potestà dell'inferno non prevarranno giammai contro
la sua Chiesa.
823. È peccato disprezzare
i sacerdoti?
È peccato gravissimo, perché il disprezzo e le
ingiurie che si rivolgono contro i sacerdoti,
ricadono sopra Gesù Cristo stesso, il quale ha detto
ai suoi Apostoli: chi disprezza voi, disprezza me.
824. Quale deve essere il
fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico?
Il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico deve
essere unicamente la gloria di Dio e la salute delle
anime.
825. Che cosa è necessario
per entrare nello stato ecclesiastico?
Per entrare nello stato ecclesiastico è necessaria,
prima di tutto, la vocazione divina.
826. Che cosa si deve fare
per conoscere se Dio chiama allo stato
ecclesiastico?
Per conoscere se Dio chiama allo stato ecclesiastico
si deve:
-
pregare con fervore il Signore che manifesti
qual è la sua volontà;
-
prendere consiglio dal proprio Vescovo o da un
savio e prudente direttore;
-
esaminare con diligenza se si abbia l'abilità
necessaria agli studi, ai ministeri, ed agli
obblighi di questo stato.
827. Chi entrasse nello
stato ecclesiastico senza vocazione divina farebbe
male?
Chi entrasse nello stato ecclesiastico senza
vocazione divina farebbe un grave male e si
metterebbe in pericolo di perdizione.
828. Fanno male i genitori
che per motivi temporali inducono i figliuoli ad
abbracciare senza vocazione lo stato ecclesiastico?
I genitori che per motivi temporali, inducono i
figliuoli ad abbracciare senza vocazione lo stato
ecclesiastico, commettono essi pure gravissima
colpa, perché con ciò usurpano il diritto che Dio ha
riservato a sé solo di scegliere i suoi ministri, e
mettono i figliuoli in pericolo di eterna
dannazione.
829. Quali sono i doveri
dei fedeli verso coloro che sono chiamati agli
Ordini sacri?
I fedeli devono:
-
lasciare ai loro figliuoli e dipendenti piena
libertà di seguire la vocazione di Dio;
-
pregar Iddio che si degni di concedere alla sua
Chiesa buoni pastori e zelanti ministri, essendo
anche a tal fine istituiti i digiuni delle
quattro tempora;
-
avere un singolare rispetto verso tutti quelli
che sono, per mezzo degli Ordini, consacrati al
servizio di Dio.
CAPO IX. Del
Matrimonio.
1. - Natura del sacramento del Matrimonio.
830. Che cosa é il
sacramento del Matrimonio?
Il Matrimonio e un sacramento, istituito da nostro
Signore Gesù Cristo, che stabilisce una santa ed
indissolubile unione tra l'uomo e la donna, e dà
loro la grazia di amarsi l'un l'altro santamente e
di allevare cristianamente i figliuoli.
831. Da chi fu istituito
il Matrimonio?
Il Matrimonio fu istituito da Dio stesso nel
paradiso terrestre, e nel nuovo Testamento fu
elevato da Gesù Cristo alla dignità di sacramento.
832. Il sacramento del
Matrimonio ha qualche speciale significato?
Il sacramento del Matrimonio significa
l'indissolubile unione di Gesù Cristo con la santa
Chiesa sua sposa e nostra amantissima madre.
833. Perché si dice che il
vincolo del matrimonio é indissolubile?
Si dice che il vincolo del matrimonio è
indissolubile ossia che non si può sciogliere se non
per la morte di uno dei coniugi, perché così ha
stabilito Dio fin da principio, e così ha
solennemente proclamato Gesù Cristo Signor nostro.
834. Nel matrimonio
cristiano si potrebbe dividere il contratto dal
sacramento?
No, nel matrimonio fra i cristiani non si può
dividere il contratto dal sacramento, perché per
essi il matrimonio non è altro che lo stesso
contratto naturale elevato da Gesù Cristo alla
dignità di sacramento.
835. Fra i cristiani
dunque non vi può essere vero matrimonio che non sia
sacramento?
Fra i cristiani non vi può essere vero matrimonio
che non sia sacramento.
836. Quali effetti produce
il sacramento del Matrimonio?
Il sacramento del Matrimonio:
-
dà l'aumento della grazia santificante;
-
conferisce la grazia speciale per adempiere
fedelmente tutti doveri matrimoniali.
2. - Ministri, rito e disposizioni.
837. Quali sono i ministri
di questo sacramento?
I ministri di questo sacramento sono gli stessi
sposi, che vicendevolmente conferiscono e ricevono
il sacramento.
838. In qual modo si
amministra questo sacramento?
Questo sacramento, conservando la natura di
contratto, si amministra dagli stessi contraenti col
dichiarare alla presenza del loro parroco, o di un
suo delegato, e di due testimoni di unirsi in
matrimonio.
839. A che serve dunque la
benedizione che il parroco dà agli sposi?
La benedizione che il parroco dà agli sposi non è
necessaria per costituire il sacramento, ma si dà
per sanzionare a nome della Chiesa la loro unione, e
per chiamare sempre più sopra di essi le benedizioni
di Dio.
840. Che intenzione deve
avere chi contrae matrimonio?
Chi contrae matrimonio deve avere l'intenzione:
-
di fare la volontà di Dio, che lo chiama a tale
stato;
-
di operare in esso la salute dell'anima propria:
-
di allevare cristianamente i figliuoli, se Dio
concede di averne.
841. In qual maniera gli
sposi devono disporsi per ricevere con frutto il
sacramento del Matrimonio?
Gli sposi, per ricevere con frutto il sacramento del
Matrimonio devono:
-
raccomandarsi di cuore a Dio per conoscere la
sua volontà, e per ottenere da lui quelle
grazie, che sono necessarie in tale stato;
-
consultarsi coi propri genitori prima di farne
la promessa, come lo esige l'ubbidienza e il
rispetto dovuto ai medesimi;
-
prepararsi con una buona confessione, anche
generale, se fa bisogno, di tutta la vita;
-
schivare ogni pericolosa familiarità di tratto e
di parola nel conversare insieme.
842. Quali sono le
principali obbligazioni delle persone congiunte in
matrimonio?
Le persone congiunte in matrimonio devono:
-
custodire inviolata la fedeltà coniugale e
diportarsi sempre cristianamente in tutto;
-
amarsi scambievolmente sopportandosi a vicenda
con pazienza, e vivere in pace e concordia;
-
se hanno dei figliuoli, pensare seriamente a
provvederli secondo il bisogno; dar loro una
cristiana educazione; e lasciare ad essi la
libertà di scegliere quello stato a cui da Dio
sono chiamati.
3. - Condizioni e impedimenti.
843. Che cosa è necessario
per contrarre validamente il matrimonio cristiano?
Per contrarre validamente il matrimonio cristiano è
necessario esser libero da ogni impedimento
matrimoniale dirimente, e prestare liberamente il
proprio consenso al contratto del matrimonio dinanzi
al proprio parroco o ad un sacerdote da lui
delegato, e a due testimoni.
844. Che cosa è necessario
per contrarre lecitamente il matrimonio cristiano?
Per contrarre lecitamente il matrimonio cristiano è
necessario esser libero dagli impedimenti
matrimoniali impedienti, essere istruito nelle cose
principali della religione, ed essere in istato di
grazia, altrimenti si commetterebbe un sacrilegio.
845. Che cosa sono gli
impedimenti matrimoniali?
Gli impedimenti matrimoniali sono tali circostanze
che rendono il matrimonio o invalido, o illecito.
Nel primo caso si dicono impedimenti dirimenti, nel
secondo impedimenti impedienti.
846. Datemi qualche
esempio di impedimento dirimente.
Impedimenti dirimenti sono, per esempio, la
consanguineità fino al quarto grado, la parentela
spirituale, il voto solenne di castità, la diversità
di culto tra battezzati e non battezzati, ecc.
847. Datemi qualche
esempio di impedimento impediente.
Impedimenti impedienti sono, per esempio, il tempo
proibito, il voto semplice di castità, ecc.
848. I fedeli sono
obbligati a manifestare all'autorità ecclesiastica
gl'impedimenti matrimoniali che conoscono?
I fedeli sono obbligati a manifestare all'autorità
ecclesiastica gl'impedimenti matrimoniali che
conoscono; ed è perciò che dai parroci si fanno le
pubblicazioni.
849. Chi ha la podestà di
stabilire impedimenti matrimoniali, di dispensare da
essi e di giudicare della validità del matrimonio
cristiano?
Solamente la Chiesa ha la podestà di stabilire
impedimenti e di giudicare della validità del
matrimonio fra i cristiani, come la Chiesa sola può
dispensare da quelli impedimenti che essa ha
stabiliti.
850. Perché solamente la
Chiesa ha la podestà di stabilire impedimenti e di
giudicare della validità del matrimonio?
Solamente la Chiesa ha la podestà di stabilire
impedimenti, di giudicare della validità lei
matrimonio, e dispensare dagli impedimenti che essa
ha posti, perché nel matrimonio cristiano non
potendosi dividere il contratto dal sacramento,
anche il contratto cade sotto la potestà della
Chiesa, alla quale sola Gesù Cristo conferì il
diritto di far leggi e decisioni nelle cose sacre.
851. Può l'autorità civile
sciogliere col divorzio i vincolo del matrimonio
cristiano?
No, il vincolo del matrimonio cristiano non può
essere sciolto dall'autorità civile, perché questa
non può ingerirsi in materia di sacramenti, e
separare ciò che Dio ha congiunto.
852. Che cosa è il
matrimonio civile?
Il matrimonio civile non è altro che una formalità
prescritta dalla legge al fine di dare e di
assicurare gli effetti civili ai coniugati e alla
loro prole.
853. Basta per un
cristiano fare il solo matrimonio ossia contratto
civile?
Per un cristiano, non basta fare il solo contratto
civile, perché questo non è sacramento, e quindi non
è vero matrimonio.
854. Se gli sposi
convivessero tra loro col solo matrimonio civile, in
che condizione si troverebbero?
Se gli sposi convivessero tra loro col solo
matrimonio civile sarebbero in istato di continuo
peccato mortale, e la loro unione resterebbe sempre
illegittima innanzi a Dio e alla Chiesa.
855. Si deve fare anche il
matrimonio civile?
Si deve fare anche il matrimonio civile, perché
sebbene questo non sia sacramento, pur tuttavia
serve per garantire ai contraenti e ai loro
figliuoli gli effetti civili della società
coniugale; e però di regola generale dall'autorità
ecclesiastica non si permette il matrimonio
religioso se non quando siano iniziati gli atti
prescritti dalla legge civile.
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