RITUALE ROMANUM
DE SACRAMENTO CONFIRMATIONIS
 

 

 
             Pontificale Romanum
               Rituale Romanum
 

1. Prænotanda de Sacramento Confirmationis
2. Ordo Ministrandi Sacramentum Confirmationis

 


a

 

PoNTIFICALE Romanum



SUMMORUM PONTIFICUM

JUSSU EDITUM
A
 

BENEDICTO XIV
ET LEONE XIII PONT. MAX.

RECOGNITUM ET CASTIGATUM


 

 EDITIO NONA
JUXTA PRIMAM POST TYPICAM

 1934

 ***

DE CONFIRMANDIS


 

PRÆNOTANDA  DE SACRAMENTO CONFIRMATIONIS

 

1. Il Ministro ordinario della Confermazione è il Vescovo, che la può conferire validamente a chiunque e dappertutto. Non può conferirla agli estranei nel suo territorio, se l'Ordinario del cresimando lo ha espressamente proibito. Per conferirla fuori del proprio territorio occorre il permesso, almeno presunto, dell'Ordinario di quel luogo. Però ai propri sudditi fuori del suo territorio la può conferire (senza mitra e pastorale) senza alcun permesso.

 

2. Il Ministro straordinario è il sacerdote che, per diritto o indulto (quando il fedele che desidera esplicitamente la Cresima è in imminente pericolo di morte), gode di questo potere. Hanno questo diritto i Vicari, e Prefetti Apostolici e i Prelati e Abati nullius non Vescovi, i quali possono validamente conferirla solo entro il proprio territorio e dunque il loro ufficio.

 

3. La materia di questo Sacramento è il sacro Crisma, che solo il Vescovo può benedire. L'unzione si deve fare col pollice, senza alcuno strumento.

 

4. Questo Sacramento si deve conferire a chi ha raggiunto l'uso di ragione e sia sufficientemente istruito.

 

5. Si può amministrare in qualsiasi giorno e ora. È preferibile tuttavia l'ottavario della Pentecoste. È lodevole che i cresimandi siano digiuni; devono stare presenti a tutta la funzione.

 

Ordo Ministrandi Sacramentum Confirmationis

 

1. All'altare si accendono 6 candele; sulla sua mensa si preparano piviale e stola bianca e amitto; al lato del Vangelo mitra dorata e pastorale; davanti all'altare si prepara l’inginocchiatoio e al lato dell'Epistola il faldistorio. Sulla credenza si prepara: pontificale, bugia, vasetto del Crisma su un piattello, brocca su un bacile, manutergio su un altro bacile, batuffoli di cotone, fette di limone, un vassoio per ricevere la croce pettorale, le vimpe (stolette che indossano i ministranti che tengono la mitra e il pastorale) e, se il Vescovo amministra il Sacramento al faldistorio, un grembiule.

 

Se c'è il trono e può usarlo, il Vescovo prende lì i paramenti. Se la Cresima si amministra a uno solo o a più, ma con minore solennità, il Vescovo non mette amitto e piviale; mette la mitra bianca e non si usa il canto.

 

2. Oltre al Vescovo, occorrono due assistenti, i quali (se la funzione si svolge in cattedrale) devono essere canonici; occorrono pure altri tre sacerdoti e due ministranti per la lavanda delle mani, i quali, in caso di necessità, possono essere suppliti dai ministranti del libro e bugia; occorrono anche un ministrante per il servizio dell'acqua benedetta, il vasetto del Crisma, ecc. e un cerimoniere. Gli assistenti e gli altri tre sacerdoti indossano la sola cotta o, se ne hanno il privilegio, il rocchetto.

 

3. Il Vescovo entra in chiesa con mozzetta o mantelletta. Prende i paramenti al faldistorio o al trono; prima si lava le mani. Ricevuti mitra e pastorale, si alza; due chierici collocano il faldistorio sulla predella in mezzo. Il Vescovo va ai piedi dell'altare e, fatta la debita riverenza, sale sulla predella, ove siede al faldistorio; ivi, se crede, rivolge alcune parole ai cresimandi, tenendo la mitra e, se vuole, anche il pastorale. Quindi il Vescovo depone pastorale e mitra, si alza e si accostano a lui i chierici del libro e della bugia. I cresimandi, se sono pochi, vengono a inginocchiarsi davanti all'altare; il Vescovo rivolto verso di loro canta in tono di versetto Spiritus Sanctus... e quindi il versetto e l'orazione che seguono, come nel Pontificale.

 

Se il Vescovo volesse predicare dalla balaustrata, si reca al faldistorio dopo la predica.

 

4. Quindi il Vescovo assume mitra e pastorale; gli si distende sulle ginocchia il grembiule e i cresimandi a uno a uno salgono, accompagnati dal padrino a inginocchiarglisi davanti. Se i cresimandi fossero molti, il Vescovo (senza grembiule) passa davanti ai singoli, inginocchiati alla balaustrata o altrove; in caso il Vescovo comincia dalla sua sinistra e va verso destra; i maschi si dispongono al lato dell'Epistola e le femmine al lato del Vangelo. I cresimandi stanno a mani giunte; se portano la candela accesa, la tengono con la destra avendo la sinistra davanti al petto; se fossero di bassa statura, stanno in piedi, per comodità del Vescovo. Questi, intinto il polpastrello del pollice destro nel Crisma, tenendo le altre dita della destra stese sul capo del cresimando, gli traccia col detto polpastrello un segno di croce sulla fronte dicendo: N signo te signo Crucis; e aggiunge: et confirmo te chrismate salutis; quindi estendendo la mano destra davanti al cresimato lo benedice con tre segni croce, dicendo: In nomine Patris...

 

Poi tocca leggermente con le dita della destra la guancia sinistra del cresimato, dicendo: Pax tecum. Durante l'unzione e il tocco della guancia il padrino (o madrina) tengono la destra sulla spalla destra del figlioccio (o figlioccia). I ministri del Vescovo possono disporsi così: i due Ass tengono sollevati i lembi del piviale; a destra stanno uno che sostiene sul suo piattino il vasetto del Crisma e alla destra di costui un altro che raccoglie i biglietti dei cresimandi e ne annuncia il nome [in latino] al Vescovo; alla sinistra un Sacerdote col cotone asterge la fronte dei cresimati; oppure il padrino pone attorno alla fronte del cresimato un nastro bianco, ove ci fosse questa consuetudine. Il 2° As è bene che si assicuri che il padrino ponga la mano destra sulla spalla destra del cresimando e, se occorre, lo avverta.

 

5. Terminate le unzioni, il Vescovo torna al faldistorio, depone il pastorale e siede; il chierico che portava il vasetto del Crisma lo depone e porta davanti al Vescovo il piattello con le fette di limone, con cui il Vescovo si asterge il pollice destro; poi si lava le mani; intanto il coro canta Conferma...; se non fosse cantato, il Vescovo lo legge, stando seduto, insieme con gli Ass. Quindi il Vescovo depone la mitra, si alza e volge all'altare, canta o legge i VV. e l'orazione, mentre i cresimati stanno in ginocchio. Poi, detto Ecce sic..., il Vescovo si volge ai cresimati, prende mitra e pastorale e li benedice dicendo Benedicat vos Dominus ex Sion... Quindi siede e rivolge alcune parole ai padrini, tenendo mitra e pastorale; quindi, se c'è la consuetudine, recita con tutti il Credo, il Pater e l'Ave. Infine si alza, il faldistorio viene portato ai piedi dell'altare al lato dell'Epistola, depone i paramenti e poi lascia, come al solito, la chiesa.
 


b
 

PoNTIFICALE Romanum 

ORDO MINISTRANDI SACRAMENTUM CONFIRMATIONIS

 

Il Vescovo seduto al faldistorio in mezzo all’altare con mitra e pastorale, rivolge , se vuole, alcune parole ai cresimandi, poi, deposta la mitra, in piedi, il Vescovo canta o dice:

 

Spiritus sanctus superveniat in vos, et virtus Altissimi custodiat vos a peccatis.

 

R. Amen.

 

Quindi segnadosi dalla fronte al petto, dice:

 

V. Adjutorium nostrum in nomine Domini.

R. Qui fecit cælum et terram.

V. Domine exaudi orationem meam.

R. Et clamor meus ad te veniat.

V. Dominus vobiscum.

R. Et cum spiritu tuo.

 

Quindi stendendo le mani verso i cresimandi, dice :

 

Oremus.
O
mnipotens, sempiterne Deus, qui regenerare dignatus es hos famulos tuos ex aqua et Spiritu sancto, quique dedisti eis remissionem omnium peccatorum: emitte in eos septiformem Spiritum tuum sanctum Paraclitum de cælis. R. Amen.


V. Spiritum sapientiæ et intellectus. R. Amen.

V. Spiritum consilii et fortitudinis. R. Amen.

V. Spiritum scientiæ et pietatis. R. Amen.

 

Adimple eos Spiritu timoris tui, et consigna eos signo Cru+cis Christi, in vitam propitiatus æternam. Per eumdem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate ejusdem Spiritus sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum.

 

R. Amen.

 

Il Vescovo, con la mitra, siede al faldistorio, oppure, se il gran numero dei cresimandi lo esige, va alle balaustre e lì conferma i cresimandi che si avvicinano un gruppo alla volta e si inginocchiano, quando ogni gruppo è confermato si alza e il gruppo seguente si inginocchia e viene confermato, e così fino alla fine. Il Vescovo chiede ad ogni confermando il nome (può rispondere al suo posto il padrino o la madrina) e intinta la punta del pollice della mano destra nel Crisma, dice:

 

N., signo te signo Cru+cis: dicendo ciò, traccia col pollice un segno di Croce sulla fronte del Cresimando, e quindi prosegue. Et confirmo te Chrismate salutis: In nomine Pa+tris, et Fi+lii, et Spiritus+sancti, e dicendo ciò, traccia con la mano aperta tre segni di Croce verso il Cresimando. R. Amen.

  

Poi tocca leggermente la guancia al cresimato, dicendo: Pax tecum.

 

Quando tutti sono stati confermati, il Vescovo si asciuga il pollice con della mollica di pane, poi si lava le mani su un catino. Quest’acqua con il pane sarà messa nel sacrario. Mentre il Vescovo si lava le mani, si canta la seguente Antifona, o, se non viene cantata, la leggono i ministri:

 

Confirma hoc, Deus, quod operatus es in nobis a templo sancto tuo, quod est in Jerusalem. V. Gloria Patri, etc. R. Sicut erat, etc. Quindi si ripete l’Antifona Confirma, etc.

 

Quindi il Vescovo deposta la mitra, si alza, e stando rivolto all’altare, a mani giunte davanti al petto, dice:

 

V. Ostende nobis, Domine, misericordiam tuam.

R. Et salutare tuum da nobis.

V. Domine, exaudi orationem meam.

R. Et clamor meus ad te veniat.

V. Dominus vobiscum.

R. Et cum spiritu tuo.

 

Sempre tenendo le mani giunte davanti al petto, e mentre i confermati stanno devotamente inginocchiati, dice:

 

Oremus.
Deus, qui Apostolis tuis Sanctum dedisti Spiritum, et per eos, eorumque successores, ceteris fidelibus tradendum esse voluisti: respice propitius ad humilitatis nostræ famulatum, et præsta, ut eorum corda, quorum frontes sacro Chrismate delinivimus, et signo Crucis signavimus, idem Spiritus sanctus in eis superveniens, templum gloriæ suæ dignanter inhabitando perficiat: Qui cum Patre, et eodem Spiritu sancto vivis et regnas Deus in sæcula sæculorum.

 

R. Amen.

 

Quindi dice:


Ecce sic benedicetur omnis homo, qui timet Dominum.


E volgendosi ai confermati, facendo su di loro il Segno della Croce, dice:

 

Bene+dicat vos Dominus ex Sion, ut videatis bona Jerusalem omnibus diebus vitæ vestræ, et habeatis vitam æternam R. Amen.

 

Terminata così la confermazione, il Vescovo siede, riceve la mitra ricorda ai padrini ed alle madrine il loro dovere di insegnare ai loro figliocci a vivere bene: a fuggire il male e a compiere il bene ed inoltre di insegnare loro il Credo, il Pater noster, e l’Ave Maria: poiché a questo sono obbligati.

 

Questo Sacramento si può conferire meno solennemente in qualunque giorno, ora e luogo, a giudizio del Vescovo.

 

 

Rituale Romanum


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